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Messa A Terra Masse Ferrose


manwe

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salve a tutti, sono manwe

sono stato elettricista civile per circa tre anni e da qualche mese sto invece lavorando come industriale.

stiamo ultimando i lavori in un depuratore e ora devo mettere a terra tutte le masse ferrose (ringhiere ecc.)

nell'impianto è presente un anello di terra composto da treccia nuda che in molti punti del depuratore mi è comodo da raggiungere per la messa a terra. il problema ce l'ho lì dove non ho la treccia. come posso fare?

vi ringrazio anticipatamente per eventuali delucidazioni.

Manwe

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Raccogli in zone prossime alla maglia interrata le masse esterne più vicine e collegale a delle piastre collettrici splittate al cemento delle vasche, da qui con una corda gialloverde di sezione maggiore vai alla maglia interrata.

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grazie per la risposta.

quindi debbo comunque collegarmi alla treccia, giusto?per un discorso di equipotenzialità, o magari posso scaricare con una palina indipendente?

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stiamo ultimando i lavori in un depuratore e ora devo mettere a terra tutte le masse ferrose (ringhiere ecc.)
Prima di iniziare il lavoro ti consiglio di valutare quali siano effettivamente le masse, le masse estranee e quali, invece, solo corpi metallici ma NON masse. TI eviti un gran lavoro inutile e costoso.

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ciao francesco!

ti ringrazio della dritta ma, come ho scritto qualche riga più su, sono nuovo di questo lavoro...

non è che puoi indicarmi qualche link dove poter trovare dei testi che spieghino tale differenza,

o se ti senti buono me la spieghi al volo?

nuovamente grazie!

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X francesco

Io sono abituato in ambiente industriale chimico e petrolchimico, ho sempre agito in modo che tutto ciò che è ferro deve essere a terra e equipotenziale.

Parlo come tecnico aziendale e non come installatore o progettista esterno.

Nel nostro caso, trattandosi di un depuratore, impianto posto all'esterno, dovrebbe essere presa in considerazione

anche la protezione contro i fulmini e quindi il collegamento di tutte le masse metalliche presenti.

O mi sbaglio, come al solito non ho norme specifiche sottomano.

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Ciao adross ;)

Io sono abituato in ambiente industriale chimico e petrolchimico, ho sempre agito in modo che tutto ciò che è ferro deve essere a terra e equipotenziale.
Non conosco il settore e le evantuali norme specifiche percio' non mi pronuncio.

Nel nostro caso, trattandosi di un depuratore, impianto posto all'esterno, dovrebbe essere presa in considerazione

anche la protezione contro i fulmini e quindi il collegamento di tutte le masse metalliche presenti.

Il discorso scariche atmosferiche non e' dei piu' banali. Nel lavoro del depuratore di manwe c'e' obbligatoriamente un progetto redatto da professionista abilitato, il quale ha sicuramente valutato tramite appropriati calcoli (se ricordo bene la procedura e' descritta nella CEI81-1) la necessita' o meno di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche. Nemmeno la realizzazione di tale impianto e' banale, e comunque anch'esso deve essere dimensionato dal progettista.

Se l'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche non e' adeguatamente dimensionato e/o realizzato puo' portare piu' danni che benefici.

ciao francesco!

ti ringrazio della dritta ma, come ho scritto qualche riga più su, sono nuovo di questo lavoro...

non è che puoi indicarmi qualche link dove poter trovare dei testi che spieghino tale differenza,

Qui ci sono le definizioni di massa e massa estranea

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quindi ho bisogno di un progetto... e io non ho avuto alcun progetto, anche perchè la messa a terra doveva essere effettuata dagli elettricisti della società che ha installato tutte le ringhiere, i ballatoi, le scale... insomma la società che ha fatto i lavori in ferro. ma visto che erano in ritardo e la data di consegna è imminente, l'abbiamo preso noi...

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Come dice adross tutto ciò che è ferro deve essere collegato a terra.

La sicurezza al primo posto se si tiene alla vita

Prova a spedire al famoso prof. Vito Carrescia di Tuttonormel questa tua considerazione...

Secondo me ti stronca a sangue!

Ciao, Emanuele

(molto valido in merito l'ottimo link che ha postato Francesco)

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Premesso che quando scrivo, così come tutti penso, scrivo per esperienza e conoscenza personale.

e non certo per creare delle regole, (lungi da me).

Non entro nel merito del notissimo "prof. Vito Carrescia di Tuttonorme", che sento spesso nominare nei convegni tecnici

e qualche volta anche in senso critico, (sicuramente per invidia) da altri relatori. Possiedo alcuni voluni di tuttonorme che confesso di non aver letto

compiutamente.

La messa a terra totale delle masse ferrose è sempre stata una regola aziendale applicata da tutti in tutte le aziende

in cui ho lavorato per oltre 40 anni.

Probabilmente è sbagliato e saremmo tutti stroncati ma un conto è il libro, peraltro pagato a prezzo di mercato

è un conto è la realtà dove ci troviamo ad operare.

Prova a entrare in una raffineria o in una centrale elettrica turbogas da centinaia di mw o anche realtà inferiori e vedi l'ipotesi di distinzione tra le masse.

è puramente filosofica ammesso che esista. Per quanto riguarda i costi, nella grande industria, il costo di una rete di terra

è modesto se non insignificante se rapportato all'investimento completo. Altra questione, (se ricordo bene), l'anno scorso una persona è morta folgorata perchè si è appoggiata ad una ringhiera metallica piuttosto lunga che evidentemente era stata considerata inizialmente massa estranea, qualche anno dopo qualcun'altro ha pensato bene di utilizzare la ringhiera come appoggio di un impianto di illuminazione peraltro fatto male. Conoscendo le realtà aziendali, chi è in grado di trasmettere alle generazioni future la situazione delle masse diverse in modo efficace?

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una persona è morta folgorata perchè si è appoggiata ad una ringhiera metallica piuttosto lunga che evidentemente era stata considerata inizialmente massa estranea, qualche anno dopo qualcun'altro ha pensato bene di utilizzare la ringhiera come appoggio di un impianto di illuminazione peraltro fatto male

Secondo me il RESPONSABILE in questo caso è colui che realizza un impianto elettrico (nel tuo esempio, di illuminazione).

Nel senso che, se si appoggia a qualcosa di già fatto e non pensato prima per usi elettrici, sarà suo compito verificare che sia idoneo per questo scopo, ad esempio verificandone la messa a terra, perché grazie al nuovo impianto la ringhiera è diventata una massa.

Non credo che sia compito di chi costruisce una ringhiera doverla necessariamente metterla a terra pensando che qualcuno, in futuro, potrebbe costruirci sopra un impianto elettrico.

Se invece l'unica regola è il caos, mettiamo pure a terra tutto quanto; però nelle aziende che conosco io in genere non è così.

Ciao, Emanuele

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ciao ragazzi (intanto vedo che la discussione si amplia...)

ho trovato il progetto dell'impianto di terra, ma l'unica specifica presente riguarda la sezione della treccia (35mm.)e il suo tragitto, che termina nei pozzetti in prossimità dei vari macchinari (in prossimità... anche 10 metri!), quindi il resto lo devo decidere io...

per le derivazioni posso passare sotto traccia un cavo gialloverde di sez. 25mm. senza tubo, come se fosse treccia nuda, oppure debbo comunque proteggerlo col corrugato? o ci vuole per forza la treccia?

scusatemi se vi torturo con queste domande idiote, ma non ho un riscontro costante, perchè in qualunque posto sono andato ho sempre trovato soluzioni diverse l'una dall'altra...

ciao!

P.S.: grazie a tutti e a cesco per il link

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  • 2 weeks later...
emanuele.croci
Emanuele.croci

si vede che sei uno studente dalla teoria alla pratica c'è di mezzo il mare

Ciao,

ti ringrazio per il complimento!!!

In realtà mi sono laureato 14 anni fa, da allora faccio il programmatore, responsabile ufficio elettrico/software, addetto alla messa in servizio di impianti in giro per il mondo, ecc....

(la settimana scorsa non ho risposto perché ero in Danimarca ad avviare un impianto da svariati milioni di euro)

Tuttavia, ho sempre cercato di mantenere la "freschezza" dello studente nel cercare sempre di NON ACCONTENTARMI, di aggiornarmi, di imparare cose nuove, testare soluzioni un po' pazze e non adeguarmi al ritrito "che vuoi farci... è sempre andata così..."

Mi fa piacere che ciò si veda dal tono delle mie risposte! ;)

Ciao, Emanuele

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Caro Emanuele

mi fà piacere per la tua affermazione nel settore elettrico.

Dalla teoria alla pratica c'è molta differenza.

In genere come dovresti sapere tu negli impianti industriali tutto ciò che è metallo viene messo a terra realizzando molteplici cavallotti tra strutture multiple e collegando queste alle BTM d'impianto.

Pensa che negli impianti tutti i pipe rack, serbatoi, recipienti a pressione, scambiatori e forni vengono messi a terra per protezione contro le scariche atmosferihe che cariche elettrostatiche anche se quest'ultimi non risultano essere oggetto di protezione secondo la famosa CEI 81-10.

Le CEI sono norme e non leggi... La vita è legge è và dunque tutelata :rolleyes:

Ciao alla prossima

Modificato: da anna80
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emanuele.croci
come dovresti sapere tu negli impianti industriali tutto ciò che è metallo viene messo a terra realizzando molteplici cavallotti tra strutture multiple e collegando queste alle BTM d'impianto.

tutto ciò che è metallo viene messo a terra....

puoi citarmi il testo della norma?

Grazie, ciao

Emanuele

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In genere come dovresti sapere tu negli impianti industriali tutto ciò che è metallo viene messo a terra

Questa regola generale vale solo nel campo industriale o è applicabile anche nel campo civile/terziario?

Ho appeso dei quadri nel mio studio, come mi devo comportare con i chiodi? Li metto a terra? :rolleyes:

se ricordo bene la procedura e' descritta nella CEI81-1

Le norme attualmente in vigore sono le CEI 81-10/1 81-10/2 81-10/3 81-10/4.

Esse valgono dappertutto, quindi, anche nel settore chimico e petrolchimico.

Modificato: da ing.bennyp
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La norma 81-10, (se non ho visto male nella ricerca) si applica alle protezioni contro i fulmini.

Il discorso è iniziato con il collegamento per l'ecquipotenzialità elettrica delle macchine e degli impianti.

Portare come esempio il chiodino del muro è estremizzare l'argomento.

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Scusate ho dimenticato di scrivere nel precedente post che oltre a garantire l'equipotenzialità occorre verificare la struttura contro le scariche atmosferiche. :lol:

Modificato: da anna80
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Portare come esempio il chiodino del muro è estremizzare l'argomento.

Più che estremizzare il mio intento era un richiamo al buon senso..... :rolleyes:

Pensa che a Napoli, la mia città, nel disciplinare tecnico per l'installazione dei cartelloni per la pubblicità elettorale, che fino a qualche anno fa era fatta con delle strutture a tubi e snodi innocenti, nella procedura di installazione era detto che la struttura doveva essere collegata a terra.

Non si capisce tale collegamento a cosa possa servire, visto che trattasi nè di massa elettrica, nè di massa estranea, nè di struttura che per dimensioni possa richiedere un collegamento a terra contro le scariche atmosferiche.

Quoto in toto gli interventi di Checco e Emanuele: a terra va collegato utilmente solo ciò che è strettamente necessario collegare!!!

Il fatto che un'apparecchiatura, ad esempio una grossa cucina, abbia un morsettone col simbolo della terra e sul manuale è scritto: COLLEGARE A TERRA PER L'EQUIPOTENZIALITA'....non significa che quel quel collegamento sia effettivamente necessario.

Altrimenti diventa una corsa al cavallotto e si cavallotta tutto, col risultato che il 99% dei cavallotti è inutile, se non addirittura dannoso. Poi magari ti trovi di fronte all'assurdo che manca il cavallotto nell'unico punto dell'impianto dove è addirittura necessario: pensa ad esempio al caso di una pompa che sposti un liquido infiammabile e a un certo punto c'è un giunto isolante tra due guarnizioni metalliche.

Modificato: da ing.bennyp
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Ciao Benny

Diciamolo chiaramente...

Tutto ciò che viene progettato dentro uno stabilimento industriale non passa in osservato da chi ha il compito di controllare la progettazione.

Con questo voglio dire che chi controlla è una persona consapevole di quello che dice e che sottoscrive prendendosi le proprie responsabilità.

Siamo in una situazione tale che se è vero che risulta uno spreco effettuare un cavallotto in più tanto è vero che si opta ad eseguire il lavoro per il buon senso di non incorrere in una condizione sfavorevole per le persone.

Le industrie almeno dalle mie parti investono molto nel rispetto della sicurezza.

Baci

Anna

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