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Isolatori Ceramici - Pulizia isolatori


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Salve a tutti, mi è stato chiesto di pulire gli isolatori ceramici nella sottostazione di una centrale elettrica ma per mancanza ti tempo a disposizione non penso sia possibile terminare il lavoro. Io normalmente utilizzo stracci imbevuti di alcol ma questa volta vorrei provare con l'idropulitrice a getto d'acqua calda.

Secondo voi sarà una buona idea o rischio di fare danni?

Grazie anticipatamente.

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All'esterno si usano spesso sistemi con idropulitrici, anche per pulire a distanza gli isolatori montati su tralicci, in un ambiente interno è meglio evitare l'acqua. Un lavoro del genere deve essere fatto in assenza di tensione, e con le dovute precauzioni.

Ciao :)

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Se si lavora sulla media e sull'alta tensione, è decisamente CONSIGLIABILE farlo in assenza di tensione.... Comunque, una volta che l'ENEL ha dato la conferma del fuori servizio della linea, hai aperto gli interruttori a valle e li hai messi a terra, sono stati accesi i gruppi eletrogeni o inserita la linea di riserva.... e magari aggiunto qualche messa a terra ausiliaria (non si sa mai che l'ENEL abbia fatto confusione...), si fanno i controlli col fioretto segnalatore e si può cominciare a lavare.

I problemi dell'uso delle idropulitrici sono legati al tipo di getto: se si usa quello normale, la pulizia è ottima solo dove colpisce l'isolatore. Nella parte inferiore dei piatti, sui lati e dalla parte opposta all'operatore, la pulizia è molto approssimativa....

In pratica, bisogna operare col cestello semovente e cercare di ruotare intorno all'isolatore per pulirlo tutto, cosa praticamente impossibile a causa delle barre e delle possibilità limitate di movimento della piattaforma.

Risultati migliori si ottenono con una lancia doppia (che ha la forma di uno stetoscopio, per capirci)

In ogni caso, l'idropulitrice riesce a togliere solo la polvere, o magari riesce solo ad ammorbidirla. Le incrostazioni rimangono...

Di conseguenza, se si lavora in tre o quattro, l'ideale è che il primo dia una passata con l'idropulitrice e tolga la maggior parte dello sporco, e che dietro di lui gli altri usino il sistema tradizionale.... lavaggio con spugna abrasiva per piatti, risciacquo, pulizia con la crema abrasiva apposita per gli isolatori, risciacquo, asciugatura e lucidatura finale.

Eventuali creme antiarco e antiadesive saranno passate alla fine della pulizia.

Naturalmente, nel caso di una sottostazione dovrai avere anche altri materiali e mezzi disponibili.... una balla di stracci, secchi e scale a volontà, un bel serbatoio per l'acqua, il grasso di vaselina per i contatti dei sezionatori... panini e bibite per gli operai..... una stufetta in inverno e un ventilatore in estate.... :)

Modificato: da Paolo Cattani
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P.S.: vedo ora che parli di pulizia con l'alcool.... a parte il fatto che certo non soffrono la presenza di acqua, ma non credo che l'alcool sia sufficiente... da noi, le incrostazioni si tolgono con la pasta abrasiva, e certe volte non riesci proprio a toglierle.

Inoltre, se ci sono incrostazoni idrosolubili come la salsedine, con l'alcool non le togli di sicuro.

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daniele stefanini

Ciao,

con l´idropulitrice non fai alcun danno.

La glassatura degli isolatori in ceramica è uno dei materiali più duri che esistano.

Assicurati come ha detto Paolo di pulire sia il sopra che il sotto dei piatti.

Prima di ridare tensione assicurati che la pulizia sia uniforme sopra/sotto/di lato (una pulizia a metà può peggiorare la capacità isolante più che nel caso di isolatore uniformemente sporco).

Se dovessi applicare un trattamento superficiale (COATING) , nota quanto segue :

1) i grassi stanno cadendo in disuso ovunque, visti gli svantagi dovuti all´accumulo di sporco e alla riapplicazione praticamente obbligatoria dopo un certo periodo di tempo (previa rimozione del grasso vecchio :wallbash: )

2) una soluzione più appropriata è l´applicazione di un coating in silicone (in Internet : RTV Coating) che rende l´isolatore idrofobico e dura molto più a lungo del grasso

3) altrimenti la sostituzione degli isolatori in ceramica con isolatori in composito con housing in silicone è una soluzione permanente

Se ti servono info riguardo a 2) e 3) mandami un MP

Ciao

Daniele

Modificato: da daniele stefanini
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Da noi, la crema al silicone ha risolto il problema delle incrostazioni da salsedine che aveva in passato provocato danni molto gravi. Il CESI aveva inoltre sostituito gratuitamente i nostri isolatori (in pratica glieli avevamo venduti, ehehehe) prendendosi i vecchi per poter fare i test dopo le prove di applicazione. In seguito, dissero, avrebbero adottato il sistema sull'amarro costiero della Sardegna, dove un grave fuori servizio aveva lasciato al buio buona parte dell'isola...

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  • 2 weeks later...
daniele stefanini

Ciao Paolo,

sono abbastanza informato sull´argomento in quanto lavoro nel settore compositi in una industria produttrice di isolatori ad alta tensione in composite e in ceramica.

Le creme (o i grassi ) non sono una soluzione ma un palliativo...con il tempo il problema si ripresenterà non appena la crema si satura di inquinanti (sale, polvere etc etc).

I rivestimenti RTV hanno una durata molto più lunga dei grassi/creme in quanto non assorbono inquinanti. Le migliori proprietà di isolamento sono dovute alla idrofobicità del silicone.

Lo stesso vale per gli isolatori in materiale composito. In tal caso l´isolamento in ambienti inquinati è reso migliore sia dalle proprietà del materiale ( così dette Hydrophobicity Recovery & Hydrophobicity Transfer ) sia dal profilo dell´isolatore , profilo che non risulterebbe realizzabile in ceramica o in vetro.

In zoen costiere o desertiche come ne golfo persico, emirati arabi, spagna etc etc l´uso degli isolatori in composite è estensivo (esistono Utilities che installano SOLO composito specialmente alle tensioni piu elevate (110, 132, 220, 400 kV)).

Ciao

Daniele

Modificato: da daniele stefanini
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