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PLC Forum


Considerazioni Su Gruppo Rifasamento


marcy3000
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Anche le induttanze non sono circuiti chiusi a 50Hz... assorbono una corrente sfasata di circa +90°.

Quindi il tuo ragionamento sarebbe valido anche senza rifasamento, nel senso che Enel avrebbe un guadagno nel fornirti (facendotela pagare) la corrente (induttiva) del solo trafo, oltre a quella inevitabile di magnetizzazione (che, se ricordo bene ma chiedo conferma, è resistiva).

Occhio perché, come indicato in #4 e ribadito in #7, le correnti sono apparenti. Potresti avere una corrente al primario quasi 0, quindi nessun guadagno per Enel CON il rifasamento perfetto. I valori numerici ingannano, devi sempre riferirti ai vettori (o completare i calcoli affiancando ai moduli anche le fasi).

La mia domanda è sul segno dello sfasamento: perché -90° si e +90° no?

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Per Marcy e Andrea

In un sistema elettrico di data tensione nominale, l'intensità di corrente circolante in una linea è dovuta in c.a. alla potenza apparente dei carichi alimentati.

La potenza apparente comprende la potenza attiva e la potenza reattiva.

La potenza attiva deve essere inevitabilmente fornita da un generatore, quindi deve necessariamente attraversare la linea.

La potenza reattiva può essere fornita integralmente dal generatore, quindi viaggiare lungo la linea, ma può anche essere generata localmente alla fine della linea. Si sfrutta in questo caso la collaborazione tra induttori e condensatori: gli uni possono essere infatti i generatori della potenza che gli altri assorbono.

I carichi industriali sono generalmente ohmico-induttivi. Essi necessitano pertanto di potenza reattiva induttiva e questa può essere localmente fornita da condensatori. L’uso dei condensatori in una rete è noto anche come 'metodo di compensazione'.

Per chiarire ulterirmente occorre ripetere quali sono le basi teoriche del rifasamento. :rolleyes:

Sia dato un carico ohmico-induttivo, quale può essere, ad esempio, un motore asincrono trifase. Tale carico assorbirà dalla linea alla quale è connesso oltre alla potenza attiva, anche una potenza reattiva. L'energia reattiva, nel caso di un motore, è dunque l'energia del suo campo magnetico, indispensabile al suo funzionamento. La potenza reattiva, però, non dà luogo a consumi, poiché altro non è che un’energia di scambio tra motore e linea.

L'energia reattiva necessaria, ad un motore asincrono, come del resto ad un trasformatore, non può essere ridotta e non viene ridotta in effetti; ciò che si riduce, ricorrendo al rifasamento, è la parte di essa che oscilla lungo la linea. Si predispongono, alla fine della linea, dei condensatori che immagazzinano energia quando il campo magnetico la cede e la cedono quando il campo magnetico la richiede, realizzando il “palleggiamento” :D di cui parlava il prof. di elettrotecnica di marcy. I condensatori funzionano quindi come generatori locali dell'energia magnetica per il motore.

Il beneficio è, come detto, la riduzione della potenza reattiva circolante in linea e, con essa, dell'intensità di corrente nella linea. Ciò riduce le perdite per effetto joule (calore) nei conduttori aumentando il rendimento della linea. L'energia persa in linea è una energia attiva che il generatore produce ma che il contatore dell'utente non misura. Per questo si stabilisce, contrattualmente, un costo aggiuntivo sul prezzo dell'energia, se l'utente lavora con un fattore di potenza inferiore ad un valore prestabilito, il che significa richiedere dalla linea una potenza reattiva superiore alla percentuale stabilita.

il condensatore anche se a bassa frequenza (50 Hz) si comporta come un carico consumando corrente con valori calcolati precedentemente e quindi in un certo senso all'ENEL "conviene"

La corrente non si consuma :rolleyes: , il condensatore assorbe corrente si carica e localemente fornisce l'energia reattiva induttiva di cui hanno bisogno i carichi induttivi dell'utente. All'ENEL conviene semplicemente poichè i condensatori riducono il modulo della corrente circolante in rete, quindi il beneficio è che si riducono le perdite per effetto Joule.

oltre a quella inevitabile di magnetizzazione (che, se ricordo bene ma chiedo conferma, è resistiva).

Ricordi male.....è puramente induttiva ;)

La mia domanda è sul segno dello sfasamento: perché -90° si e +90° no?

L'ENEL non tollera carichi ohmico-capacitivi. Mai sentito parlare dei problemi connessi all'apertura di una corrente capacitiva? Per non parlare dell'effetto Ferranti. Pertanto, così come già accennato da bellcar, se vai in sovracompensazione, dopo un paio di lettere da parte dell'ENEL, se non prendi gli opportuni provvedimenti per riportare il carico a ohmico-induttivo, vieni automaticamente disconnesso :angry: .

Ciao, Benny

Edited by ing.bennyp
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Mai sentito parlare dei problemi connessi all'apertura di una corrente capacitiva? Per non parlare dell'effetto Ferranti.

No, altrimenti credo che non avrei posto la domanda... :P

Intuivo un problema di dispersione sulla linea, ma non riuscivo a distinguere i problemi relativi al verso (è comunque reattiva, induttiva o capacitiva che sia).

Qualche indicazione per validi approfondimenti o mi faccio una bella ricerca su google :whistling: ?

Entrambi i problemi di cui sopra comportano perdite o problemi a Enel?

Grazie per la spiegazione illuminante sulla potenza reattiva :)

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Qualche indicazione per validi approfondimenti o mi faccio una bella ricerca su google?

www.**********.net per queste cose è uno dei migliori, ovviamente plcforum escluso :P

Entrambi i problemi di cui sopra comportano perdite o problemi a Enel?

Entrambi comportano problemi, non perdite. Per dirla breve, una linea lunga 250 km funzionante a vuoto puo essere riguardata come un carico capacitivo, per l'effetto Ferranti la tensione a fondo linea è del 15% piu' grande di quella in partenza..... :o

Ciao, Benny

Edited by ing.bennyp
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