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Funzionamento Lampade A Scarica.


ganzo
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E' giusta l'idea che ho di funzionamento di una lampada a scarica?

Il reattore è un alimentatore che inizialmente alza il valore di tensione per creare una scarica nella lampada mentre ad accensione avvenuta limita il valore della tensione vista la bassa induttanza della lampada.

Il piccolo condesatore detto "starter" ha la funzione di interropere il passaggio di corrente e quindi aprendosi crea la scarica o aprendosi impedisce solamente che insista il passaggio di un alto valore di corrente?

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remo williams
Il piccolo condesatore detto "starter" ha la funzione di interropere il passaggio di corrente e quindi aprendosi crea la scarica o aprendosi impedisce solamente che insista il passaggio di un alto valore di corrente?
Non è un condensatore...è un contatto bimetallico in involucro contenente argon elio.Quando dai tensione al circuito,tra gli elettrodi dello starer si innesca una scarica,il calore fa chiudere il bimetallo,così passa corrente attraverso il reattore.
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Quando dai tensione al circuito,tra gli elettrodi dello starter si innesca una scarica,il calore fa chiudere il bimetallo,così passa corrente attraverso il reattore.

Per essere più precisi: Quando dai tensione al circuito, il contatto bimetallo si trova già chiuso, per cui si riscalda col carico, il bimetallo s’incurva sino ad aprirsi, proprio nell’apertura dello starter si innesca il gas e si accende la lampada.

Edited by stefano.sunda
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remo williams
Quando dai tensione al circuito, il contatto bimetallo si trova già chiuso
:) Ciao stefano,sapevo il contrario.Ma me nè farò capace :lol: A ganzo,giusto per cultura,lo starter è chiamato anche lampada ad effluvi...Ciao.
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  • 2 weeks later...

Allora,tanto per riepilogare: inizialmente le lamine dello starter sono aperte,all'accensione della lampada rimangono aperte ma il gas presente nell'involucro della lampada crea una conduzione elettrica il cui capore fa chiudere il contatto.Quest'ultimo,chiudendosi,cosa fa???permette il passaggio di corrente del reattore (non credo) o permette che venga alimentato il reattore?

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Tanto per sfizio ho aperto uno starter o lampada ad effluvi (grazie Remo) e devo dire che il contatto è aperto.
Voglio essere più chiaro: La tensione di rete a 230 volt non è sufficiente per innescare a freddo la scarica, per cui occorrono circuiti ausiliari che intervengano all'accensione. Per questo gli elettrodi dei tubi sono spesso costituiti da un filamento con le due estremità riportate su contatti elettrici esterni. Un dispositivo, lo starter, alimenta i filamenti per breve tempo fino all'innesco della scarica. I filamenti incandescenti emmetono elettroni avviando la ionizzazione del gas. Lo starter è sostanzialmente un interruttore in cui il contatto mobile è costituito da una lamina bimetallica che si deforma riscaldandosi. La sequenza di accensione del tubo è la seguente:

1. Inizialmente (starter freddo) il suo contatto interno è chiuso e i filamenti sono connessi in serie tra loro e in serie al reattore.

2. I filamenti si riscaldano ed emettono delle "conduzione di elettroni" nel tubo;

3. La stessa corrente che attraversa il circuito e lo starter provoca il riscaldamento della lamina bimetallica interna a quest'ultimo che dopo qualche istante si apre.

4. L'apertura del circuito causata dallo starter provoca, per effetto dell'autoinduzione, una sovratensione che favorisce ulteriormente l'innesco. Chiaro? Io dico che è limpido. :thumb_yello:

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Salve, la spiegazione di stefano è abbastanza chiara, se posso mi permetterei di aggiungere qualche particolare, il reattore altro non è che una bobina o induttore che dir si voglia, pertanto all'apertura del contatto dello starter si sfrutta la sovratensione ai capi del suddetto induttore (reattore) necessaria a provocare la "scarica" del gas contenuto nella lampada, successivamente, quando la lampada sarà accesa il fenomeno di ionizzazione permarrà (autosostenendosi) all'interno della lampada ed il reattore si troverà in serie alla circuito e funzionerà da limitatore di corrente.

Saluti

Edited by PocoEsperto
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Post #01 di ganzo: Il piccolo condesatore detto "starter" ha la funzione di interropere il passaggio di corrente e quindi aprendosi crea la scarica o aprendosi impedisce solamente che insista il passaggio di un alto valore di corrente?
Il condensatore che si trova dentro l’involucro dello starter, serve solo per eliminare disturbi-radio. Molto spesso vanno in corto – quando vedi un tubo fluorescente che non si accende, e vedi che è rosso ai catodi, vuol dire che può essere il tubo fluorescente esaurito, oppure il condensatore dentro allo starter in corto; mi è capitato che togliendo il condensatore, la lampada si riaccese. Edited by stefano.sunda
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remo williams
Voglio essere più chiaro: La tensione di rete a 230 volt non è sufficiente per innescare a freddo la scarica, per cui occorrono circuiti ausiliari che intervengano all'accensione. Per questo gli elettrodi dei tubi sono spesso costituiti da un filamento con le due estremità riportate su contatti elettrici esterni. Un dispositivo, lo starter, alimenta i filamenti per breve tempo fino all'innesco della scarica. I filamenti incandescenti emmetono elettroni avviando la ionizzazione del gas. Lo starter è sostanzialmente un interruttore in cui il contatto mobile è costituito da una lamina bimetallica che si deforma riscaldandosi. La sequenza di accensione del tubo è la seguente:

1. Inizialmente (starter freddo) il suo contatto interno è chiuso e i filamenti sono connessi in serie tra loro e in serie al reattore.

2. I filamenti si riscaldano ed emettono delle "conduzione di elettroni" nel tubo;

3. La stessa corrente che attraversa il circuito e lo starter provoca il riscaldamento della lamina bimetallica interna a quest'ultimo che dopo qualche istante si apre.

4. L'apertura del circuito causata dallo starter provoca, per effetto dell'autoinduzione, una sovratensione che favorisce ulteriormente l'innesco. Chiaro? Io dico che è limpido.

:thumb_yello:
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L'unica cosa che non mi torna è quando affermi che:

"Inizialmente (starter freddo) il suo contatto interno è chiuso e i filamenti sono connessi in serie tra loro e in serie al reattore"

Ho anche io prima controllato con il Tester,poi aperto l'involucro e devo dire che le lamine dello starter sono staccate tra loro quindi direi che a freddo il contatto starter è aperto.

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Benny Pascucci

Dico la mia, se permette.

Mi trovo d'accordo con Stefano al 99%, però.... ;)

Vediamo di puntualizzare solo una lieve imprecisione.

Poniamo inizialmente l'attenzione sul circuito: L1-reattore-filamento1-starter-filamento2-N, essendo un circuito aperto non dovrebbe circolare corrente. Ma, a causa del reattore tra i due contatti dello starter, uno dei quali costituiti da una lamina bimetallica, scocca un scarica luminescente che riscalda la lamina bimetllica, che incurvandosi chiude il contatto e quindi il circuito indicato sopra.

Circola corrente (per 1-2 secondi) nei filamenti di tungstenoi, che diventando incandescenti, per effetto termoelettronico, emettono elettron. Durante questa fase, essendo i contatti dello starter chiusi, cessa la scarica luminescenti tra essi, che raffreddandosi riaprono il contatto.

Essendo il circuito fortememente induttivo, a causa della reattanza su ferro (reattore) questo non gradisce molto la brusca interruzione della corrente operata dalla starter. Per la legge di Lenz il circuito tenta di opporsi all'interruzione della corrente. In che modo? Facendo nascere una sovratensione che fa avvvenire una scarica tra i due elettrodi del tubo. Questa scarica ionizza fortemente il gas all'interno del tubo ed è stabilizzata dal reattore.

Ovviamente anche in questa fase ai capi dello starter c'è tensione, ma questa, rispetto alla fase di accensione è enormemente più bassa a causa della caduta di tensione che si ha ai capi dell'arco esistente tra i due elettrodi del tubo, quindi l'effetto luminescente che si era avuto prima e che ha provocato l'accensione non può più aversi.

Se in questa fase (tubo acceso) tolgo lo starter, lo sanno anche i polli, il tubo non si spegne.

Riguardo la ricerca dei guasti avete detto tutto, ma ricapitolo:

Se il condensatore antidisturbo va in corto, questi mette in corto i due contatti normalmente aperti dello starter, quindi i filamenti saranno attraversati da corrente continuamente, la scarica non avviene perchè non c'è l'apertura con conseguente sovratensione e dopo un po' si anneriscono i due terminali del tubo, se non si brucia prima uno dei due filamenti.

Stessa cosa avviene se i contatti dello starter si incollano.

La precisazione era d'obbligo.

Scusate il post prolisso... ;)

OPPS....ho cominciato a scrivere quando si era al post#10....scusate se ho ripetuto cose dei vostri link.... :unsure:

Edited by Benny Pascucci
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Avevi ragione tu remowilliams

Non è un condensatore...è un contatto bimetallico in involucro contenente argon elio. Quando dai tensione al circuito,tra gli elettrodi dello starer si innesca una scarica,il calore fa chiudere il bimetallo,così passa corrente attraverso il reattore.

Da vikipedia di Bettinelli:

La sequenza di accensione del tubo è la seguente:

1. Inizialmente (starter freddo) il contatto interno è aperto

2. Applicando tensione al circuito, il gas contenuto nello starter si ionizza provocando il riscaldamento della lamina bimetallica interna che, in seguito alla dilatazione termica, chiude il contatto interno, riscaldando al contempo i filamenti della lampada grazie al passaggio di corrente

3. La chiusura del contatto interno provoca l'azzeramento della tensione ai capi della lamina, che quindi si raffredda contraendosi, riaprendo così il contatto interno dopo circa un secondo

4. L'apertura del circuito causata dallo starter provoca, per effetto dell'autoinduzione sul reattore, una sovratensione tale da causare la scarica e conseguente ionizzazione del gas della lampada, con la sua accensione.

Mea Culpa! :(

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Benny Pascucci
ho cominciato a scrivere quando si era al post#10....
non di continuo....nel mentre ho preparato la cena per i miei figli, ho cenato anche io.... ;)
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