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PLC Forum


Caldaia a Mais, sostituto al metano?


ellisha

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Ciao Livio,mi spiace dirtelo ma il tuo il tuo conto cosi non va bene,in quanto non puoi rapportare il consumo di 70kg del mio caso con il tuo consumo di metano altrimenti il risultato e inesatto,come poi giustamente dici in effetti nella mia zona fa forse meno freddo,infatti a fronte di 70kg di mais uso 19.2 m3 di metano a pari temperatura interna ed esterna.

Il metano lo pago anche io 0.60 e qiundi il risparmio non cè o quanto meno non sufficiente ad affrontare il costo della caldaia e il lavoro che ne consegue,con questo non voglio dire che non sia una valida alternativa, anzi mi sono rivolto a questo forum proprio per capire se il problema e dato dal tipo di caldaia da me acquistata o se non e un tipo di soluzione da me fruibile, dato il basso consumo di metano,anzi

rinnovo la mia domanda ad altri pionieri di questo tipo di riscaldamento proprio perche sono interessato a riprovare.

Grazie.

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"ellisha" ero proprio curioso di capire i tuoi consumi, perchè anch'io sto valutando soluzioni alternative. Io, con due appartamenti, ho un consumo, nei periodi di punta, pari a >55 m^3 di metano; nei periodi di freddo non eccessivo me la cavo con >35-40 m^3 per i due appartamenti.

Sto valutando la possibilità di mettere in parallelo una caldaia a legna (ho molta legna gratis :D ). Però vorrei acquistare una caldaia multiuso: legna-pellets-mais, etc. Spero che chi ha già fatto prove e realizza impianti come ennebienne/Simone ci dia maggiori ragguagli

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SimoneBaldini

Ciao Livio,

l'impianto con cui mi diverto a sperimentare è quello di casa mia, ho installato una caldaie ARCA www.arcacaldaie.it tipo TURBOGEN. Col tempo la ho modificata eliminando il ventilatore in mandata e installandome un'altro in aspirazione fumi che lavora sotto inverter (è un fio sfizio). Ho anche apportato ulteriori modifiche alla camera di combustione inserendo un catalizzatore. Il combustibile che uso, come già scritto, sono tronchetto di legno segatura pressati (faggio) al 4% umidità (resa di 4000 kcal/kg). Essendo questi tronchetti friabili al momento della combustione il residuo di cenere è minimo, ma hanno l'inconveniente di intasare le fessure tra la camera di gassificazione e il focolare. Per evitare ciò, mischio a strati legna povera (bancali di recupero e/o legna che recupero gratis) con i tronchetti. Facendo così il problema di intasamento è eliminato. La prossima modifica, sarà poter utilizzare il mais. Guardando gli attuali bruciatori di mais si vede che, a differenza della caldaia a fiamma rovescia (quella che ho io), la fiamma si sviluppa dal basso in alto ed il combustibile viene iniettato tramite una vite man mano che si consuma. Per poter utilizzare anche sulla caldaia a legna il mais, ho modificato il portellone inserendo un tubo di DN 60 mm dove inietto il mais. La caldaie sarà sempre a legna ma ho il mais che si miscelerà alla legna ardente, bruciando in contemporanea. L'afflusso di mais lo regolo con un motore variabile tramite vite e caduta. L'alimentazione funzionerà solo quando sarà richiesto calore (fiamma).

Le caldaie nate per mais o pellet non possono funzionare a legna. Altra soluzione per usare il mais in una caldaie a legna potrebbe essere quello di pressare il mais in tronchetti come la segatura, ma non so se sia fattibile.

Per esempio il progetto che stò eseguendo per una ditta della mia zona consiste nell'installare una caldaia a mais della potenza di 300.000 kcal/h al servizio di un capannone artigianale. Un altro lavoro che abbiamo realizzato è stato quello di una falegnameria dove utilizziamo direttamente la segatura stoccata nel silos per scaldare i capannoni. Il mio impianto è comunque in parallelo ad una caldaie a gas metano che utilizzo nel periodo estivo per la sola produzione d'acqua calda, poichè avendo anche i pannelli solari non sempre ho la necessità d'avere bisogno di calore, cosa che invece una caldaia a legna produce sempre. Ho provato comunque a lasciare la caldaie a legna in funzione per un breve periodo estivo, ma risultava che le soste erano troppo lunghe (un paio di giorni) e il consumo in termini economici superava quello a metano (di poco ma lo superava).

Come ho già scritto, oggi con la legna (tronchetti) spendo circa il 50 % in meno ma considerando che una piccola parte della legna la recupero gratis, posso dire che il vero risparmio è intorno al 40% (garantito).

La caldaia mi rimane accesa per tutto l'inverno (salvo interventi di modifica!!), una volta la settimana si passa lo scopino nello scambiatore (10 minuti), una volta al giorno rimuovo la cenere residua (1 minuto), due volte al giorno carico la caldaia (5 minuti tutte e due). Una volta all'anno puisco la canna fumaria (30 minuti).

Con le caldaie a mais le operazioni dovrebbero essere inferiori.

Scaldo 350mq di villetta con 1.100 euro all'anno ed un impianto di climatizzazione (UTA) dove ogni stanza (12 in totale) è controllabile tramite cronotermostato e serranda. Il tutto comandato da PLC Siemens, n. 12 zone (segnale on/off dai termostati), caldaia a gas (sonda analogica di temperatura), caldaia a legna (sonda..), bollitore pannelli solari (sonda...), bollitore acqua sanitaria (sonda...), pannelli solari (sonda...), inverter ventilatore UTA + sequenza di n. 3 ventilatori, inverter caldaie legna, bruciatore gas bistadio, sonda mandata aria, sonda ripresa aria, valvola miscelatrice (batteria caldo) 0-10V, predisposizione per batteria freddo (estate), pompa caldaie, pompa bollitore, pompa solare, umidificatore ad ugelli nubulizzatori, umidostato. Dal PLC monitorizzo i tempi di funzionamento di tutti gli organi, posso bloccare le zone, settare le temperature, e gestire degli orari generali.

Se volete altre info chedetemi pure.

PS: Non sono ancora riuscito a fare uno SCADA di supervisione, cosa mi consigliate di semplice (ora faccio tutto dal MicroWIN)?

Ciao

Simone

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Paolo Cattani

Se si dispone già di una caldaia bicombustibile legna/gasolio, si possono utilizzare i bruciatori a pellets, come questo. Non discuto il basso rendimento di una bicombustibile, ma forse il bruciatore si può adattare ad una caldaia a legna ad alto rendimento, oltretutto ce ne sono di diverse marche e tipi (e prezzi)

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SimoneBaldini

La KONDOR la conosco già, ma ti posso solo fare qualche citazione per capirne la validità dei "tecnici":

http://www.kondorstufe.it/AVANTI-1.html

per loro la potenza è espressa in Watt/h!!!!

il rendimento supera i 92%!!!!

Tra l'altro il bruciatore ha una resitenza elettrica che permette l'accensione della fiamma, mi piacerebbe sapere quanta energia elettrica kWh si spende nell'arco di una stagione.

Inoltre odio chi non sa scrivere correttamente le unità di misura kcal/h oppure Cal/h e non KCal/h, W o kW e non Watt/h, kg e non Kg.

Errare è umano ma perseverare è diabolico.

Ciao

Simone

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Paolo Cattani

Ho inserito quel link di esempio solo perchè c'era una bella foto: i bruciatori a pellets li fanno in molti, comprese le ditte serie ... come la viessmann, per esempio (in germania, dove le case passive sono una realtà, commercializza anche molti altri prodotti sconosciuti in italia, come le pompe di calore con scambiatore per la ventilazione tipo vitocal e vitotres, e le caldaie a pellets vitolig).

Per le caldaie legna e pellets si possono guardaer le foto sul sito della MEPE

Poi ci sarebbero le stufe-caldaia...

Modificato: da Paolo Cattani
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Caro ennebienne,

una resitenza elettrica ..... odio chi non sa scrivere correttamente ....... Errare è umano ...

"Odio" e' una parola grossa, puo' capitare anche ai migliori di sbagliare!

Ciao

Mario

Modificato: da Mario Maggi
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SimoneBaldini

Infatti non dico che non si possa sbagliare, ma perseverare è diabolico.

Io sono il primo ad essere impreciso e a non saper scrivere. Ma chi si propone come azienda credo che debba essere precisa in quello che dice, scrive e promuove.

Tornando alle caldaie a pellet, la viessmann è un'ottima caldaie non solo per i combustibili solidi, infatti rispetto a caldaie nostrane di pari potenza il costo è piu' che il doppio. Della qualità non si discute assolutamente. Inoltre la mia perplessità è che i bruciatori a pellet che a quanto dicono possono essere applicati a caldaie tradizionali, secondo me è ottimistico. Innanzi tutto perchè la fiamma, non si sviluppa come un bruciatore di gas/gasolio. Non è possibile orientare la fiamma (col gasolio a seconda della caldaia si monta un ugello con un certo angolo (60° ecc..). Per questo viessman ha creado un gruppo termico studiato per ottimizzare queste problematiche. Infatti il braciere sviluppa una fiamma verticale.

Da termotecnico, ed essendo stato collaboratore RIELLO per qualche anno nel campo dei bruciatori, ti posso dire che le caldaie vengono studiate (camera di combustione e scambiatore fumi) anche in considerazione del bruciatore. Infatti, adesso, la maggior parte dei costruttori di caldaie non costruisce piu' una caldaia ma un gruppo termico rendento ad ok l'abbinamento bruciatore-caldaia.

Poi in germania la mentalità delle persone è molto differente dalla nostra. Loro la condensazione la hanno da sempre per esempio. Il concetto di caldaia è piu' complesso, hanno dei gruppi che definirli caldaie è riduttivo o definire le nostre caldaie è offendere le loro. Anche Buderus ha prodotti ottimi nel campo del riscaldamento ma a costi molto differenti dai nostrani. Altro prodotto ottimo per il pellet e' http://www.herz-feuerung.com/ dove abbiamo sonde lambda ecc.. che controllano la combustione.

Ma se in Italia proponiamo, come spesso faccio, una caldaia che installata costa il doppio rispetto ad una nostrana, e pur esaltandone le qualità che comunque non portano ad avere un ritorno economico totale, la gente mi dice che sono pazzo tanto non è una automobile da far ammirare! Sono disposti a comprare Audi ecc.. per il solo fatto di farsi vedere in giro ma non a comprare una viessman perchè tanto nessuno lo vede. Certo non sempre è così, per fortuna, ma il 90% si.

Ciao

Simone

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La prossima modifica, sarà poter utilizzare il mais. Guardando gli attuali bruciatori di mais si vede che, a differenza della caldaia a fiamma rovescia (quella che ho io), la fiamma si sviluppa dal basso in alto ed il combustibile viene iniettato tramite una vite man mano che si consuma. Per poter utilizzare anche sulla caldaia a legna il mais, ho modificato il portellone inserendo un tubo di DN 60 mm dove inietto il mais. La caldaie sarà sempre a legna ma ho il mais che si miscelerà alla legna ardente, bruciando in contemporanea. L'afflusso di mais lo regolo con un motore variabile tramite vite e caduta. L'alimentazione funzionerà solo quando sarà richiesto calore (fiamma).

Quindi hai forato il portellone della camera di gasificazione; come fai ad evitare che mentre entra il mais non esca il gas e soprattutto non venga aspirata aria?

Secondo me il mais conviene solo nelle zone dove e' possibile trovarlo a prezzi convenienti. Il vero risparmio si ottiene bruciando cippato il cui costo medio e' di 5€ al quintale per un pci di 3500kcal/h. L'unico svantaggio e' che a parita di peso occupa molto piu' volume rispetto alla legna al mais e al pellets.

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Per toifel

attualmente ho rifatto un portellone nuovo (lo ho utilizzato solo per un paio di giorni). Ho inserito un tubo che passa oltre il portello interno. Al tubo ho inserito esternamente una serranda motorizzata (servomotore belimo) che alla richiesta di calore e quindi all'attivazione del ventilatore si apre (ho adottato ritardi nell'apertura). Aprendosi mi permette di poter alimentare di mais la caldaia. In effetti aspira anche aria, quindi ho provveduto a ridurre l'aria primaria della caldaia per tarare la combustione. L'aria inserita dal tubo è come se venisse inserita dall'apposita fessura tra i due portelli.

Attualmente dovrei perfezionare la vite d'alimentazione poichè quella che ho è rudimentale e non mi permette garanzie. Ho anche notato un eccessimo surriscaldamento delle piastre in ghisa sottostanti (problema che devo ancora verificare a cosa dovuto).

Ciao

Simone

PS: cippato a 5 euro è ottimo, il problema è come te lo porti a casa. Ricordati anche dell'umidità. Gli stessi tronchetti che uso io sono al 4% di umidità, ma se li lascio una settimana all'aria (in cantina) si nota visibilmente che si allungano assorbendo umidità, il cippato è anche peggio.

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Volutamente Anonimo
Mio padre ha molti campi coltivati a mais e lo vende all'ingrosso ad un prezzo variabile tra 7 e 8 Euro/Kg ( dipende dall'umidità ).

Quindi non credo si possa traovare ad una cifra inferiore a quella a cui è venduto all'ingrosso.

X Fant

Per curiosita'

E' il reale costo di vendita? oppure questo e' il costo di vendita grazie a contributi cee??

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Ho anche notato un eccessimo surriscaldamento delle piastre in ghisa sottostanti (problema che devo ancora verificare a cosa dovuto)

Potrebbe essere dovuto al pci dei chicchi di granturco che se non sbaglio e' intorno a 6500 kcal/h. quindi notevolmente superiore ai 3500kcal/h di una legna umida al 15%.

Per il cippato e' necessario organizzarsi con un magazzino di stoccaggio di dimenzioni adeguate ad un approvigionamento stagionale poi per il trasporto bisogna farselo portare con un camion ribaltabile, come d'altra parte accade per la legna spaccata o in tronchi. Se il fornitore e' nelle vicinanze il trasporto e' nell'ordine dei 20 - 30€.

Per l'umidita' il problema e' minore rispetto ai bricchetti di segatura pressata, in quanto il cippato e' legno ridotto in pezzetti non sfibrati che possono essere, a seconda del tipo di pezzatura, da 1cm a 4cm; se te lo portano secco e lo tieni al coperto non crea problemi, se te lo portano verde allora devi predisporre nel magazzino di stoccaggio un dispositivo per rimestarlo periodicamente altrimenti lo strato sottostante puo' fermentare.

Io sto' seriamente prendendo in considerazione la possibilita' di produrmelo in proprio con un biotrituratore.

ps

Che vantaggio hai ottenuto trasformando la caldaia da soffiata ad aspirata?

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Da soffiata ad aspirata il vantaggio è notevole, te li elenco:

- la combustione produce meno cenere (molta meno quasi nulla) forse anche perchè riesce ad aspirarsela via

- la caldaia rimane piu' pulita

- la combustione è piu' uniforme e costante

- i passaggi tra camera gassificazione e camera combustione non si intasano

- dopo le lunghe soste (notturne) al riavvio il tempo è di molto ridotto (la fiamma si ripristina velocemente)

- quando carico la caldaia, avendo il ventilatore attivato, non esce fumo

- nella pulizia avendo il ventilatore in funzione non mi riempio di cenere

- ho potuto inserire un catalizzatore nella camera di combusione che mi ha ridotto ulteriormente la produzione di cenere

- non si hanno problemi di tiraggio

- i tempi di funzionamento sono inferiori (ore totali)

- sotto inverter posso aumentare la potenza erogata aumentando i giri (ma la combustione non sarà ottimizzata)

Svantaggi:

- ogni tanto devi pulire la ventola (si sbilancia) anche se la ventola è autopulente

- il consumo di corrente è maggiore da 60W a 180W

- è piu' rumorosa (a me poco importa)

Pertanto consiglio caldamente a tutti di optare per l'aspirata.

Ciao

Simone

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Per FANT:

ma il mais è verde (non esiccato giusto) e te lo pagano 8 euro/100kg. Tenendo conto il processo di esiccazione e la riduzione di peso che ne consegue, andarlo a pagare 14 euro/100kg esiccato è normale.

Ciao

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Il prezzo è in linea con i listini delle borse merci, esempio:

questo

quest'altro

quest'altro ancora

Amici agricoltori confermano che venduto verde con umidità => 30% ricavano circa 8,5 - 9 euro, mentre considerano improponibile l'essiccazione al 4% per riscaldamento, il consumo di gasolio sarebbe enorme. Visto il riassorbimento di umidità, comunque, l'acquirente dovrebbe sempre verificarne la veridicità e non fidarsi delle garanzie del venditore. Questo in centrale veniva regolarmente eseguito, per questo confermo che ci siamo trovati sempre con valori diversi da quelli dichiarati: per esempio, l'umidità reale del cippato acquistato era sempre compresa fra il 35 ed il 50 %.

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Verissimo, innanzi tutto è difficile trovare mais da riscaldamento (molte volete è spacciato per riscaldamento ma non lo e), quello da mangime è al 12% di umidità e comunque ha una resa accettabile. Per il cippato confermo pure io che l'umidità è alta e pur pagandolo poco bisogna rapportarlo al peso netto altrimenti se bruciato così bisogna anche togliere il calore necessario a vaporizzare tutta l'acqua.

Per ottenere a bassi consumi mais con bassa umidità bisogna usare il ciclo continuo.

Ciao

Simone

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Questo in centrale veniva regolarmente eseguito, per questo confermo che ci siamo trovati sempre con valori diversi da quelli dichiarati: per esempio, l'umidità reale del cippato acquistato era sempre compresa fra il 35 ed il 50 %.

Purtroppo l'umidita' residua nei combustibili legnosi e' sempre un problema; io compro 120 quintali di legna l'anno gia' tagliata e spaccata al prezzo delle vecchie 20000 lire al quintale. Mi portano acacia e rovere tagliata l'anno prima mentre e' praticamente impossibile trovare fornitori che consegnano legna secca di 2 o 3 anni. Il cippato al contrario della legna impiega molto meno tempo per seccare.

In austria esistono impianti di teleriscaldamento alimentati con caldaie a cippato in grado di recuperare parte del calore dei fumi per preessiccare il cippato umido che solitamente viene conservato in enormi piazzali all'aperto.

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il cippato umido che solitamente viene conservato in enormi piazzali all'aperto

E' esattamente il sistema utilizzato nella mia ex-azienda: in parte perchè, visto il consumo, il cippato arriva con diversi bilici al giorno, in parte perchè l'impianto non era costruito per il cippato e quindi per caricare in caldaia si utilizza una ruspa che carica una tramoggia ausiliaria. Da noi, sempre perchè l'impianto era costruito per combustibili polverosi o al massimo pellet, non era possibile il preriscaldo, visto che l'impianto era così ottimizzato per il recupero del calore da non averne a disposizione nemmeno una caloria in più per asciugare il cippato.

Modificato: da Paolo Cattani
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  • 3 weeks later...

Febbraio 2005

Salve

Attualmente ho un impianto a gasolio vecchio. Da 10 giorni, per prova, sto bruciando mais da spigola raccolto nei campi e va benissimo anche se umido. ( ovvio che devo caricae spesso, troppo). Quindi, avendo alcuni campi e potendo farli coltivare a mais, vorrei installare una caldaia con serbatoio per la granella.

Avete consigli? Esempi?

Funziona? Che serbatio posso mettere? Io ho spazio e pensavo di collegare la caldaia ad un silos. Si può fare?

Saluti

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qualcuno menzionava la possibilità di compattare la granella di mais in bricchetti simili a quelli di legna per utilizzare il mais in caldaie per legna

io il problema di bruciare il mais nella mia caldaia per riscaldamento a legna l'ho risolto bruciandolo direttamente in pannocchia! B)

bisogna considerare inoltre che, sempre riusciate a trovarlo, il mais in pannocchia costa molto meno e si può seccare semplicemente lasciando le pannocchie all aria.(le pannocchie non marciscono a differenza della granella fresca)

per contro a parità di peso occupa molto più spazio e inoltre i tutoli delle pannocchie penso abbiano un potere calorifico inferiore ai grani di mais.

se siete , come me, tra quelli che il mais possono anche coltivarselo, penso che questa soluzione possa interessarvi.

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Trovo interessante la soluzione di Struss, pratica specie per chi si può coltivare il mais.

Premetto che non sono un esperto di termoidraulica.

Probabilmente nell' appartamento che dovrò ristrutturare, essendo in centro storico con problemi di rifornimento gpl p metano., dovrò utilizzare una caldaia a biomassa.

Ho la possibilità di utilizzare sia mais in pannocchie che in granella, legna e forse pellets.

Pensavo di stare su una caldaia con combustione mista per non essere legato necessariamente ad un combustibile solido rispetto ad un altro.

Cìè qualcuno che già usa un tipo do caldaia "mista", vorrei sapere se funziona bene, tempi di autonomia di carica, nome della ditta ecc.

Infine esiste una caldaia parallela a gas e legna?

Grazie dei consigli

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Le caldaie gas-legna esistono, in sostanza sono due caldaie distinte messe una sopra l'altra (o a fianco). Esistono anche modelli col medesimo focolare, ma personalmente non le ritengo valide.

arca caldaie, unical, thermorossi, viessman per esempio

Del fatto di utilizzare con la medesina caldaia combustibile solido a pezzature grosse (legna) e combustibile solido in granaglia (pellet, mais ecc..) risulta problematico poichè i due devono essere trattati differentemente. Come già scritto, io lo utilizzo misto, la resa è accettabile ma non posso utilizzare solo il mais poichè andrebbe ad intasare la caldaia.

Ciao

Simone

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...e bisogna anche considerare che le caldaie a combustibile misto devono prevedere il massimo grado di protezione dalla corrosione, perché devono appunto parare da ogni possibile agente corrosivo (es.: acqua e zolfo) e sistemi di filtraggio fumi adeguato per tutti.

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