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Problema Particolare - gas nei termosifoni


william1ok

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Sono 2 mesi che continuo molto spesso a scaricare aria dai caloriferi di un appartamento nuovo. La cosa buffa è che questa aria sembra non finire mai. Non sono riscontrate perdite nel circuito xkè la pressione dell'impianto resta costante. Ma quest'aria continua a svilupparsi sebbene sfiatata ogni 4 giorni circa (l'impianto è piccolo: 3 termosifoni).

La cosa più pazzesca è che dopo questi 2 mesi, insospettito ho avvicinato un accendino allo sfiato del calorifero, e mi ha fatto una fiammata di 10 cm facendomi prendere un colpo.

Qualcuno ha esperienza su questo tipo di casistica?

Ho kiesto ai responsabili della caldaia e ad un paio di idraulici, ma tutti mi rispondono "strano"...

Io non sono un genio nel campo, ma se non vi sono perdite nel circuito, e non credo che una caldaia possa iniettare metano nei tubi dell'acqua, posso semplicemente pensare a fenomeni di elettrolisi per qualche potenziale difetto nell'isolamento della caldaia...

Esiste una soluzione indolore al problema... o meglio, c'è una facile possibilità di individuare la vera sorgente di questo maledetto gas infiammabile?

grazie a tutti e buon anno!!

william

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Aggiungo un appunto: Oggi, hanno fatto un giro i personaggi della caldaia, e a loro dire, la colpa di tutto questo è di qualche elemento di uno dei caloriferi <_<

Mi hanno suggerito di chiudere un termosifone alla volta per isolarlo e verificare se il gas continua a svilupparsi...

? ma come è possibile che un solo elemento di un solo calorifero possa causare generazione di gas nel circuito idraulico ?

Vedo che questo thread ha avuto diverse letture ma nessuna risposta... ne deduco che sono in un caso abbastanza sfigato, vero?

Modificato: da william1ok
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SimoneBaldini

Eccoti la prima ipotesi.

Potrebbero crearsi delle ossidazioni che producono gas, l'ossigeno presente nell'acqua reagisce con l'alluminio formando ossidi (sono un pochino "arrugginito" in chimica dall'esame sono passati circa 5 anni!) non so se siano gassosi, oppure con altri metalli.

Il fatto dell'aria presente negli impianti e il suo continuo formarsi tende col tempo a svanire una volta che l'impianto è a regime. In sostanza le parti a contatto con l'aqua per esempio la superficie interna dei radiatori in alluminio ossidandosi forma una pellicola protettiva che se non si hanno forti erosioni protegge il materiale dal deterioramento. Lo stesso vale per il rame e per gli altri materiali. Un pochino meno per il ferro poichè l'ossidazione forma ruggine e non una patina.

Altro non saprei dirti di logico, inlogico ti posso dire "controlla che la tubazione del gas metano sia collegata giusta"!!!

Ciao

Simone

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Volutamente Anonimo

uhmm il prossimo effetto collaterale che troverai e' che ti si sfonderanno i radiatori :-)

Presi qualche appunto ad un corso di termotecnica in merito. . l'aria che sfiata puo' darsi che odori anceh di uova marce.

Se non erro 'e un gas sprigionato da un effetto pila, (rame alluminio??) se ritrovo qualcosa te lo posto.

Fossi in te chiamerei un idraulico.

Ciaoo

(p.s. non ricordo i dettagli ma mi ricordo che la cosa era "degenerativa")

(ri.ps. ti consiglio il nesgroup free.it.mestieri.idraulici, prova a postare li)

Modificato: da Volutamente Anonimo
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[at] nbn :

sono d'accordo con te, Simone, sul fatto che dopo un tot, l'aria deve sparire... e posso anche pensare che ci siano dei micro rilasci di aria dalle porosità delle superfici interne del calorifero... ma tutto questo, come dici tu, dopo l'ossidazione, deve trovare una fine...

Quello che non ho capito è cosa intendi riguardo il collegamento giusto del tubo del gas? Giusto in che senso?

[at] Volontariamente Anonimo:

ahahhaah, sei forte! :)

beh, come hai visto, ho sfruttato il tuo consiglio e ho provato a cercare infos anche qui.

Il discorso che dici tu, cioè che la cosa sia degenerativa, è quello che mi ha spinto in 4 giorni a mettere in giro voci in ogni direzione... Il problema pero' è che trovo pochi preparati anche nel settore specifico e risposte vaghe di diverso genere.

Forse perchè proprio la natura ***a del problema, puo' includere varie sfumature di problemi...

L'odore fetido dell'acqua dei caloriferi, è confermato... ma per quello che ne so, tutti gli impianti hanno un odore poco raccomandabile.

Ho gia kiesto ad un paio di idraulici, ma devono acculturarsi in merito e se trovano info, mi fanno sapere.

Io a volte ho la sensazione che il fenomeno del gas si generi nella caldaia e poi, una volta acceso il circolatore, si distribuisca nei termo... ma forse il gas torna alla caldaia semplicemente xkè è il punto piu alto dei vasi comunicanti.

per ora continuo ad impazzire... comunque vediamo che succede :) ciao ciao

Modificato: da william1ok
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La fiammata è continua?

Se chiudi il rubinetto del gas metano a monte della caldaia, il fenomeno cessa?

Se fosse dovuta a fenomeni elettrolitici il gas che si forma è poco di conseguenza dopo qualche minuto la fiammata dovrebbe cessare.

Se c'è una perdita di gas metano dalla caldaia alla tubazione dell'acqua, se ovviamente chiudi il rubinetto del gas a monte della caldaia la fiammata dovrebbe cessare

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buona sera, ho letto x caso questa discussione e devo dire che mi succede la stesa cosa ma solo in un radiatore, sono quattro anni circa che l'impianto è in funzione e quel maledetto radiatore continua a produrre gas quasi tutte le sere il primo elemento è freddo e devo spurgarlo. non so se è gas infiammabile proverò! i radiatori sono di ghisa.

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x MABE:

La fiammata l'ho fermata io, perchè mi stava colando l'ugello di plastica del rubinettino di sfiato...

Quando l'ho innescata con l'accendino, era di 10 cm, e man mano che la pressione del gas diminiuva, si accorciava... Nel contempo io mi sono affrettato a kiudere il rubinetto, per paura di fondere tutto l'ugello (che in effetti si è rovinato un pokino).

Ovviamente non posso fare la prova di kiudere il gas alla caldaia, in quanto non avrei più il riscaldamento. Ma tieni presente che il gas che mi finisce nei termosifoni, viene buttato in circolo dall'accensione della caldaia e quindi per merito del circolatore. Il problema è che non so da dove nasce...

Il fenomeno dell'elettrolisi mi lascia perplesso... non so davvero a che pensare.

Certo che anche la cosa che capita a "lucari" è ben strana... In 4 anni è una bella palla al piede quel calorifero che si ostina a darsi delle arie :)

Io ho domandato ai personaggi della caldaia se è possibile che in un qualche strano modo, il metano finisca nelle tubazioni dell'acqua, ma mi hanno detto che è impossibile... BOH...

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Caro william1och (si scrive cosi', non con la k),

anch'io ricordo qualcosa di simile a impianto nuovo, non cosi' appariscente, termosifoni in ferro e tubi in rame.

Non so se il gas era infiammabile, di certo puzzava.

E' cessato da solo, non ho mai indagato.

Nei tubi c'e' solo acqua o anche qualche additivo?

Ciao

Mario

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Heila Mario, ciao!

ahhaah, si con la ch sarebbe cosi.. forse :)

No, non ci sono additivi che io sappia... almeno, io non ho mai aggiunto nulla, e nessuno ha mai menzionato cose del genere.

E' sicuramente tutta acqua normale della rete

Io adesso sto vedendo cosa succede, dopo aver fatto di nuovo un accurato spurgo aria 2 o 3 gg fa...

Ho sentito ancora muoversi roba gassosa nei caloriferi, ma mi girano un po' le palle fare i test di combustione: non posso mica colarmi tutti gli ugelli dei caloriferi. :angry:

Se la cosa sparisse da sola, sarebbe un bel sollievo, ma più invecchio e più faccio fatica a credere che le cose si risolvano da sole :)

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Paolo Cattani

Difficilmente si tratta di metano: per prima cosa il tubo del metano dovrebbe finire nel bruciatore, e intendo finire proprio. Ilmetano dovrebbe essere incombusto e saltare distanze varie per entrare nei tubi dell'acqua. Inoltreil metano ha pressione sufficiente per vincere la pressione dell'acqua ed entrare nei tubi solo a monte del riduttore di pressione. Se parliamo di un bruciatore atmosferico la pressione è bassissima, piuttosto sarebbe l'acqua ad uscire allagando tutto. Potrebbe però darsi che il metano sia, almeno in piccola parte, disciolto nell'acqua di falda che alimenta l'acquedotto e di conseguenza arrivi anche nel circuito della caldaia, dove l'effetto degasante della temperatura lo riporta allo stato libero, creando l'accumulo. Ricorda però che il metano, di per sè, non ha odore, la puzza gli viene aggiunta nella distribuzione per motivi di sicurezza ( i composti puzzogeni :D sono di solito della famiglia dei mercaptani). Ergo, se il "tuo" gas puzza, non è metano: piuttosto, può essere idrogeno solforato, di solito presente nelle acque solforose, quelle che puzzano di uova marce. Con radiatori di alluminio e condizioni MOLTO particolari (cioè, possibili in teoria ma mai viste prima) si potrebbe formare dell'acetilene; anche in questo caso, l'odore è caratteristico, la fiamma è arancione e produce molto fumo nero.

La presenza dell'idrogeno solforato sarebbe compatibile anche con la discreta quantità che trovi quando sfiati, con altri tipi di gas dovresti avere un continuo reintegro d'acqua per giustificare una così grande quantità (insomma, dovrebbe entrare in continuazione nell'impianto acqua fresca di sorgente, il che vorrebbe dire che da qualche parte perdi acqua dall'impianto)

Comunque, a circuito chiuso, l'acqua presente nei tubi dovrebbe prima o poi degasarsi completamente: di solito infatti si tartta l'acqua con additivi al primo riempimento, soprattutto per eliminare l'ossigeno disciolto, nocivo per ferro e ghisa. Idem se si svuota l'impianto per riparazioni.

Rimane però il fatto che i gas dovrebbero essere convogliati in alto dalla pendenza dei termosifoni, non accumularsi in essi: da molti anni si usano sfiati a galleggiante, automatici, proprio per evacuare i gas disciolti nell'acqua e liberati dal calore.

Controlla anche se in caldaia non si sia consumato del tutto l'anodo di magnesio che protegge il tuo impianto dalla corrosione.

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Grazie Paolo per il tuo interessante contributo a questa discussione.

Il colore della fiamma che ho visto, era abbondante di giallo/arancione, ma con anche del blu in piccola parte vicino all'ugello...

Io per scaricare il gas, che a volte arrivava a strappi (cioè misto ad acqua), ho anche fatto molti reintegri di acqua nuova nel circuito per bilanciare la perdita di pressione che lo sfiato causava.

L'acqua nella mia zona è piuttosto dura, ma se dipendesse dall'acqua solamente, in teoria dovrebbero avere il mio stesso problema anche gli altri condomini che hanno la mia stessa configurazione d'impianto. Ma da quello che ho saputo, confrontandomi con qualcun altro, io sono quello che ha fatto il maggior numero di sfiati...

Una cosa che mi incuriosisce è l'anodo di magnesio per la corrosione. Non sapevo esistesse.

La caldaia in ogni caso è nuova. Sta lavorando da 2 mesi. Se ha questa barretta di magnesio, dovrei supporre che sia nuova di pacca... Ma io umano inesperto di caldaie, la posso trovare e vedere fisicamente, oppure per controllarla occorre l'esperto che sappia cosa aprire e come estrarre i dati?

tnx again

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Paolo Cattani

Se la caldaia è nuova, non ti preoccupare, l'anodo dura degli anni anche nelle peggiori condizioni. Quanto al numero degli sfiati, magari gli altri hanno lo sfiato automatico a galleggiante, che sfiata da solo la maggior parte dei gas. Tra l'altro, se ho capito bene, hai la caldaia allo stesso piano e costituisce il punto più alto: ma lì non c'è il galleggiante per lo sfiato? Se la fiamma non è arancione profondo, non è acetilene. Se proprio vuoi sapere cos'è , devi per forza ricorrere all'analisi chimica, che ti consiglio di fare presto: se si tratta di corrosione generata da un effetto pila o da correnti vaganti, l'impianto si rovinerebbe in fretta, creando una spesa enorme per il suo ripristino.

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Riguardo il galleggiante, non so risponderti right now, ma provero' a leggere il manuale nell'intento di capire se ne è dotata.

Per la fiamma, era a contenuto giallo/arancio per un bel 80/90%... pero' non ho notato fumosità scura... e non penso di avere acqua solforosa qui... Quindi probabilmente l'acetilene è scartato-

L'effetto pila come fa a verificarsi se tutto l'impianto è a terra connesso metallicamente e quindi equipotenziale?

Nasce da una cattiva messa a terra o puo' verificarsi ugualmente?

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Caro william1ok,

l'effetto pila - o piu' propriamente "effetto Volta" - nasce anche tra due metalli collegati tra di loro, purche' fra gli stessi ci sia una minima zona dove si possano creare fenomeni di ossidazione e riduzione (che finiranno quando tutti gli atomi vicini alla superficie di contatto si saranno legati.

Secondo noi idraulici bisogna considerare anche l'effetto Peltier, che si evidenzia solo quando c'e' una differenza di temperatura tra i tubi metallici.

Se questa ipotesi del fenomeno e' vera, lasciando per un giorno l'impianto funzionante in modo che tubi non varino molto la temperatura, dovresti trovare pochissimo gas.

Se invece sottoponi i tubi a sbalzi notevoli, l'effetto aumenta. In questa ipotesi, dovresti abbassare la temperatura massima dell'acqua, soprattutto quando fuori fa molto freddo, e prolungare ovviamente la durata dell'accensione.

Ciao

Mario

Modificato: da Mario Maggi
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Paolo Cattani

L'effetto pila potrebbe anche verificarsi, se le giunzioni fra i tubi non sono saldate ma fatte con biconi di teflon. Però anch'io non ho mai sentito di un tale sviluppo di gas, pur lavorando per molto tempo a contatto con gli idraulici, e sapendo che non sempre i lavori sono eseguiti perfettamente.

Considerando che spesso, specie nelle ristrutturazioni, anche loro fanno quel che possono, tipo riutilizzo di pezzi di impianto esistenti in tubo di acciaio, stacchi in tubo di rame perchè devono passare in un pavimento incollato, giunzioni un po' saldate e un po' a biconi perchè in certi interstizi non riescono a saldare, radiatori nuovi di alluminio e collettori modul in bronzo.....

Insomma, qualche volta avrebbe potuto succedere, invece non ne ho notizia.

E' per questo che penso ad altre cause, prime fra tutte la qualità dell'acqua e la mancanza di uno sfiato automatico (o la pendenza sbagliata)

Inoltre, se il gas è conbustibile, deve avere come base uno dei tre combustibili noti, cioè carbonio, idrogeno e zolfo. Dirò di più, l'idrogeno deve essere sempre presente, sia nel caso di idrocarburi (metano CH4, acetilene C2H2) che nel caso di idrogeno solforato H2S: il problema è che questi gas non possono essere direttamente prodotti dall effetto pila, che invece dissocia l'acqua in gas elementari, ossigeno (che mi pare non ci sia, la fiamma sarebbe "ossidrica") e idrogeno. Si deve attuare un'ossidoriduzione, per ottenerli. I gas combustibili invece sono molecole, non vengono formate elettroliticamente ma a seguito di reazioni complesse, inoltre da dove arriverebbero il carbonio o lo zolfo? Secondo me, arriva tutto dall'acqua di rete, e può esserci anche un po' di metano o di idrogeno solforato (infiltrazione dalla rete gas ad alta pressione?)

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La tua osservazione, Mario la colgo come spunto per segnalare un'altra cosa che ho notato, sempre per fornirvi ancora più dati e per aiutarmi a fare kiarezza su un altro concetto.

Punto uno: effettivamente ho notato che il grosso del rumore del gas che gira nei termosifoni, ce l'ho dopo che la caldaia si è riaccesa dopo una lunga pausa, quindi con l'impianto che si è raffreddato. E in alcuni casi (6 o 7 volte), mi è capitato di sentire un forte rumore provenire dal circolatore della caldaia. Una specie ci cshhhhhhhh continuo, che si ferma solo quando la spengo forzatamente.... in poche parole è un rumore che a parole vi posso descrivere come se il circolatore fosse pieno d'aria, e quindi ruota creando un mare di bollicine che fanno sentire quel maledetto cshhhhhhhhhhhhh. Questa cosa non so se sia normale che avvenga in una caldaia. Sta di fatto che non mi piace per nulla. E dopo averla spenta, la riaccendo e sento che quel maledetto gas viene reiniettato nel caloriferi, che mi fanno sentire un rumoraccio abbastanza forte di bolle in pressione (pensate che stamattina sono stato svegliato alle 6 proprio da quel rumore di bolle vaganti e anche dal circolatore che frizzava).

Ora vengo al punto due, che mi serve per legarmi al punto uno:

I miei caloriferi hanno sia la mandata che il ritorno dell'acqua nello stesso punto, ossia in basso a sinistra. Ora, se la mia ignoranza non è estrema, il calorifero dovrebbe scaldarsi per convezione dell'acqua che si rimescola, ma non è un percorso forzato che l'acqua percorre obbligatoriamente e tutto quello che entra, esce. Corretto?

Mi spiego meglio: nel mio caso, l'acqua entra. Poi si mescola a caso con quella fredda e circola per convezione negli elementi. Quella che esce, non esce perche' ha fatto un percorso a senso unico, tipo serpentina, ma esce perchè spinta dalla pressione d'ingresso in un circuito libero, dove non ho percorsi a serpentina. Mi sbaglio?

Questo lo dico per capire una cosa: è vero che la mia caldaia è il punto piu alto del circuito. Ma se tutti i caloriferi hanno l'ingresso dal basso e anche l'uscita nello stesso punto, quando entra il gas, questo deve rimanere intrappolato nello stesso calorifero, spostandosi nella sua parte alta che non ha uscite.

Quindi, se io continuo ad avere gas che viene sparato in circolo all'accensione a freddo della caldaia, la mia domanda che sorge spontanea è questa:

come è possibile che la caldaia sia sempre "gasata", quando il gas dovrebbe restare dentro i caloriferi?

I casi sono 2: o io ho un concetto sbagliato della circolazione interna nel calorifero, oppure il gas non si genera nei caloriferi....

Voi cosa ne pensate?

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In merito alla tua teoria Paolo, aggiungo un altro appunto:

gli sveglioni che mi hanno fatto l'impianto, mi hanno cambiato 2 caloriferi xkè li avevano sbagliati (uno addirittura mi finiva sopra lo stipite di legno della porta <_< )

E non hanno fatto nessuna aggiunta di additivo....

Pensi che questo sia importante? Se fosse solo acqua liscia, sarebbe abbastanza logico pensare allo sviluppo di questa gassosità?

Modificato: da william1ok
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Scusa se insisto, ma non ha nessuna importanza che il gas venga generato qui o là, è chiaro che se non sfiata prima o poi se ne va in circolo: giustamente, se hai l'impianto monotubo coi venturi, il gas si accumulerà poi nei radiatori.

Che il gas venga generato nella caldaia è quasi sicuro, perchè se c'è un infiltrazione o una degasazione avviene al 99% nella caldaia. L'ipotesi elettrolitica è stata da me scartata nel lungo post precedente.

Il punto è che comunque, dentro la caldaia, ci dovrebbe essere lo sfiato automatico funzionante, per prima cosa devi controllare quello, magari è tappato o bloccato, o magari c'è un sigillo da rimuovere! L'additivo nel cicuito acqua non lo usa più nessuno nelle abitazioni, si adopera solo quando la quantità d'acqua è importante (impianto condominiale e tubi di ferro molto grandi)

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scusate ma non leggo i post tutti i giorni

volevo aggiungere alcuni dettagli al mio caso:

il termosifoni dell'impianto hanno ingresso in alto e uscita in basso, il termosifone in questione e l'unico ad avere una produzione cosi elevata di gas ha 6 elementi come ho gia detto in ghisa tubi impianto di rame, giusto leggendo i post mi è venuto in mente di controllare lo sfiato: il primo elemento gelido! dopo circa 5sec di gas è cominciata ad uscire l'acqua. ho notato che il rubinetto era stato bloccato con la spinetta per non aprirlo al max e in efetti si sentiva il sibilo dell'acqua che scorreva allora ho spostato la spinetta e ho aperto di piu il rubinetto ora non fischia piu. ogni tanto la pressione dell'acqua scende a 1 bar e cosi devo ripristinare la pressione a 1,5 bar.

saluti

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Ok Paolo, sei stato chiaro. Con quello che hai detto mi hai confermato che quello che sento in casa ha un senso.

Quindi se fosse vera l'ipotesi che un solo elemento genera gas, non potrebbe andare in circolo, ma rimarrebbe all'interno dello stesso calorifero incriminato. (Questo dovrebbe farmi escludere l'ipotesi dei personaggi della caldaia che sono venuti qui)

Per il discorso dello sfiato automatico, mi sono guardato tutto il manuale di questa benedetta storm fox, e di esso non se ne parla assolutamente...

Pero' non si parla nemmeno dell'anodo di magnesio e la sua manutenzione, quindi non vorrei che fossero cose sottointese per gli esperti del settore... mah

Stando comunque alla tua teoria, Paolo, che fin'ora è quella che appoggio di più, se non faccio dei mega sfiatoni che mi fanno ributtare dentro acqua nuova, dovrei in teoria assistere ad una diminuzione del fenomeno...

Sto provando a fare proprio questo, piccolissimi sfiati, senza tener aperto troppo il rubinetto. (solo che anche se so che del gas è dentro, me ne esce quasi zero)

Pero' c'è una cosa che non mi è del tutto kiara: mi è capitato varie volte di vedere uscire solo acqua con una piccola apertura del rubinetto di sfiato, e solo dopo averlo aperto maggiormente, vedere gas misto ad acqua....

Ma se il gas sta in alto, non dovrebbe uscire anche se il rubinetto è aperto un pokino?

Questo effetto mi fa venire in mente il rubinetto classico del bagno o della cucina, che quando lo apri poco, piscia acqua piena, e se lo apri di puo' la miscela all'aria, dandole il caratteristico colore bianco e rumore fssssssshhhhhhh.

Ma questa cosa non penso sia possibile anche per lo sfiato, no?

Scusa se continuo con le domande, ma ad ogni cosa che penso, me ne vengono in mente 50.... :)

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Volevo portare alla luce un altro fatto sul quale ho posto attenzione oggi.

Premetto come sto usando la caldaia: temperatura impostata intorno ai 70°C (almeno da quello che si legge sul suo termometro). Ho sempre tenuto il circolatore a metà potenza, ma le verifike che ho fatto oggi, le ho fatte dopo averlo settato alla minima. Tanto l'impiano è piccolo con solo 3 termosifoni.

Allora, ad impiano a regime, avviene questo:

Il bruciatore si accende quando la temperatura è circa a 40°C e si spegne a 70°

Il tempo necessario per andare da 40 a 70° è di circa 25 secondi

Mentre per raffreddarsi nuovamente a 40°C, passano circa 3 minuti.

Quindi la caldaia ha un ciclo di 3 minuti spenta e 25 secondi accesa.

Ho notato che alla fine di ogni ciclo di 25 secondi di riscaldamento, mi finisce in circolo sempre un nuovo flusso di bollicine che scoppiettano su tutti i caloriferi... il rumore è molto forte e kiaro

Dopo 30 secondi questo rumore cessa, ma alla nuova accensione del bruciatore, tutto riparte da capo... e nei caloriferi si sente come se ci fosse dentro della coca cola gasatissima.

Un'altra cosa strana che ho notato qualche volta, è che la caldaia in certi casi, sta accesa molto di più del solito ciclo di 25 secondi, e il primo calorifero alimentato arriva ad una temperatura molto elevata, tanto che non gli posso tener su la mano... ma questa cosa capita solo ogni tanto... una specie di perdita di costanza nel ciclo. ( e nonostante questo avvenga, la cosa che non capisco è che il termometro della caldaia non sale oltre i 70°C)

Che cosa ne pensi, Paolo?

Modificato: da william1ok
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  • 16 years later...

Vorrei chiedere un parere in una stanza dove era soggiorno vorrei trasformala in cucina e soggiorno. Ad angolo c’è un termosifone e vorrei sapere se di li si può creare il tubo del gas per il piano cottura. Non so se vi ho fatto capire bene. Sentirò un idraulico ma vorrei un vostro parere. Grazie 

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