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Aria Calda Che Temperatura Deve Avere?


aronmorino

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salve,

raga ho montato un carrier da 12000 btu in una stanza di cica 32mq.

ho notato che l'aria calda che esce dallo split e' tiepida....avete presente l'aria che esce dall'ascigacapelli quando si mette a temperatura media?

e' normale? non dovrebbe essere molto piu calda?

dimenticavo..la temperatura l'ho impostata al massimo ...30 gradi!

grazie

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Ho appena finito di installare due clima inverter 9000 e 12000 entrambi hanno prestazioni simili: u.i. aria ingresso 18° uscita 48° 50°,temp esterna 15°.

Prendi un termometro anche quelli che si mettono in frigo lo metti sopra l'u.i. e vedi che temp. segna.

Lo stesso lo metti sotto l'u.i. dove esce l'aria e vedi che temperatura segna.

Controlla per completezza anche la temperatura esterna , i dati dichiarati in riscaldamento vengono rilevati a 7° .

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A quale temperatura deve uscire l'aria dallo split???? :unsure:

Dipende anche dalla temperatura dell'aria che aspira e dalla Resa dello scambiatore :lol:

La domanda Corretta dovrebbe essere con quale delta di temperatura, mediamente, dovrebbe rendere un apparecchio split di una determinata potenza???

Il fatto di IMPOSTARE un termostato a 20° o 200° NON influisce per niente sulla resa dello split.

Questi dannati termostati vengono, dalla maggior parte delle persone, mal interpretati.

Il termostato accende o, spegne un apparecchio ad una Determiata temperatura, fine, niente di più :ph34r:

Diverso, invece per una Valvola termostatica e aggiungerei Proporzionale, lei SI che modula la potenza o flusso in base alla Temperatura ambiente.

Ora Dire che la temperatura dallo split debba essere xx° è un'affermazione impossibile da definire perchè, se l'aria che aspira in ambiente fosse di 15° avresti una temperatura in uscita di xx° ma, se la temperatura ambiente fosse di 2°, pensi che all'uscita avresti la stessa temperatura??

Ciao,

Virginio

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turista della democrazia

verifica di resa condizionatore split a pompa di calore: temperatura esterna + temperatura interna +15 (esempio: fuori 0°C, dentro 20°C, la temperatura dell'aria in uscita dallo split deve essere almeno 35°C)

naturalmente ventilatore interno alla massima velocita, se inverter compressore al massimi regime, rilevazione eseguita almeno dopo 20 min di marcia ininterrotta, resistenze elettriche di integrazione naturalmente escluse, se presenti. sarà noto che più fa caldo fuori più sarà calda l'aria in uscita dalla macchina interna, qualsiasi frigorifero esegue un trasporto di calore da un ambiente all'altro.

per verificare precisamente una carica: manometro su linea aspirazione (dall'uscita evaporatore al compressore) e termometro sulla stessa posizione (più o meno), si controlla così il surriscaldamento che deve essere da 3 a 8 gradi (es: freon 22, pressione evaporazione 4 bar che corrisponde a temperatura di evaporazione 0°C, la corretta temperatura rilevata dovrà essere compresa tra 3 e 8°C, se inferiore a 3 °C si corre il rischio che si verifichino ritorni di liquido al compressore con conseguente danneggiamento a causa di incomprimibilita ma soprattutto per lo svotamento del carter olio, se superiore a 8°C vi è troppo surriscaldamento che non garantisce il corretto raffreddamento di olio ed avvolgimenti e si rischia di danneggiare compressore ed inquinare il circuito).

controllo sottoraffreddamento: manometro solla linea di alta pressione (su tale porzione di circuito, se ben realizzato, non vi debbono essere cadute di pressione e quindi la rilevazione manometrica è uguale dall'uscita del compressore fino all'organo di laminazione) e termometro sulla linea liquido (teoricamente a 5 cm dall'uscita del condensatore, in realtà dove vi è la possibilità dall'uscita del condensatore fino all'organo di laminazione), la corretta temperatura rilevata dovrà essere compresa tra 3 e 8°C, (es: freon 22, pressione condensazione 15 bar che corrisponde a temperatura di condensazione 35 °C, la corretta temperatura rilevata dovrà essere compresa tra 32 e 28°C, se inferiore a 28 °C significa che si sta accumulando troppo freon nel condensatore ridicendone così lo spazio per la condensazione stessa, se superiore a 32 °C non è garantita la costante alimentazione di liquido all'organo di laminazione).

temperature di condensazione ed evaporazione sono strettamente legate alle temperature dei fluidi con cui il refrigeranrte è costretto allo scambio termico, in modalità pompa di calore caricata con freon 22 ad esempio la pressione di evaporazione non potrà mai essere superiore a 4 bar se la temperatura dell'aria che investe la batteria evaporante è di 0°C, questo in qualsiasi dei casi, anche se stracarichiamo esageratamente la macchina, come la temperatura della batteria condensante non sarà mai inferiore dell'aria che la investe anche se facciamo girare il compressore a macchina scarica, i fenomeni che si creano all'interno dei 2 scambiatori sono assolutamente identici e contrari, ed è comune che affrontare ragionamenti ribaltati, anche se semplici risulti a volte difficile.

la macchina in marcia in modalità a pompa di calore avrà una temperatura di evaporazione (che corrisponde alla pressione corrispondente per il tipo di freon e letta sul manometro) vicina, ma comunque inferiore, alla temperatura dell'aria che investe la batteria evaporante e man mano che si accumula ghiaccio su di essa cala lo scambio facendo abbassare la pressione di evaporazione (il compressore che gira sempre uguale creerà un ambiente a pressione inferiore se il freon trova difficoltà ad evaporare) allo stesso modo la pressione di condensazione aumenterà all'innalzarsi della temperatura incontrata sul condensatore (il compressore che comprime sempre uguale si trova a comprimere freon a pressione superiore perchè esso trova più difficoltà a condensare)

considerando aspetti sull'assorbimento elettrico si deduce che esso è pricipalmente legato ai volumi spostati e non tanto alle pressioni in sè, è l'indice più diretto alla valutazione della resa (se non vi sono guasti meccanici interni ad esso o spire di avvolgimenti in cortocircuito), a macchina correttamente funzionante esso è in funzione della quantità di freon condensato che attraversa l'organo di laminazione nell'unità di tempo, l'assorbimento corrisponde direttamente al lavoro svolto che deve essere, nella macchina frigorifera, principalmente quello di trasportare il calore da un ambiente all'altro (per i condizionatori una parte del lavoro è quella di condensare l'umidità dell'aria), una macchina scarica quindi, che consuma energia elettrica ma non fa freddo, sta comunque facendo un lavoro, quello di cuocere il compressore.

il ragionamento vale per qualsiasi macchina frigorifera a compressione, dalle più semplice e minute alle enormi macchine industriali, sottoraffreddamento sempre da tenere in considerazione ai fini della corretta carica (quando non si hanno a disposizione controlli visivi di livello di freon contenuto nel condensatore), il surriscaldamento può essere trascurabile nelle macchine ad evaporatore allagato (serbatoio di freon a bassa temperatura che "bolle" per effetto del calore fornito dal fluido di scambio).

per le macchine con evaporatore a secco (split, frigoriferi domestici, refrigeratori con fasci tubieri o piastre) assicurandoci che surriscaldamento, sottoraffreddamento ed assorbimenti elettrici siano corretti si è fatto il possibile per accertarsi che il compressore abbia garantito tutto ciò di cui ha bisogno per poter marciare senza subire stress (a parte il recupero dell'olio che è garantito dalla corretta realizzazione delle linee frigorifere che collegano le unità).

riporto qualche casistica in cui i valori sono sballati:

sottoraffreddamento toppo contenuto, surriscaldamento troppo elevato, assorbimento elettrico basso: in questo caso si direbbe che la macchina sia scarica, procedendo al reintegro si osserverà assorbimento elettrico aumentare, sottoraffreddamento aumentare, surriscaldamento diminuire.

sottoraffreddamento elevato, surriscaldamento scarso, assorbimento nella norma, la macchina sta rendendo ma la pressione di condensazione è sicuramente troppo alta rispetto alla temperatura dell'aria che investe la condensante, all'aumentare di essa si potrebbero raggiungere pressioni limite di mandata e ritorni di liquido al compressore, procedendo a togliere freon si osserverà il rientro dei parametri nella norma, o quantomeno l'allontanamento dal rischio di ritorni di liquido al compressore.

sottoraffreddamento elevato, surriscaldamento elevato, assorbimento scarso o nella norma (mai si vedrà compressore senza guasti elettrici o meccanici al suo interno che assorbe troppo ed ha un alto surriscaldamento, la prova si ha strozzando il flusso del liquido all'organo di laminazione, aumenta il surriscaldamento, aumenta il sottoraffreddamento e cala l'assorbimento per causa di scarsa resa frigorifera) si denota accumulo di liquido prima dell'organo di laminazione e scarsa alimentazione all'evaporatore, ricercare la causa sulla linea del liquido (filtro deidratatore o meccanico intasati, solenoide che non apre correttamente, termostatica guasta o capillare ostruito, formazione di tappi di ghiaccio).

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turista della democrazia

sembra un copia e incolla

ma senza volere essere polemico: a chi giova tutto ciò?

ad una domandina hai risposto con un compendio

scusa, ma forse, pur essendo che le cose scritte siano giuste ho fatto fatica a leggere oltre le 3 righe

considerando che sei al 2° messaggio, consideralo solo un consiglio; così come hai scritto si capisce poco

cordialità

bye

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turista della democrazia

the proffessor, perdonami ma sono un turista, mica un professore, io scrivo, sembrerà un copia incolla ma non lo è affatto, se non si capisce sono disponibile a fornire altri chiarimenti, se mi riesce, non ho idea a chi possa giovare, dipende dalla volontà di sapere oltre che dalla bravura ad esporre, presumo comunque che chiunque legga almeno le prime 3 righe riesca ad intuire che che facendo la somma di 3 numeri si stabilisce se il condizionatore sta funzionando bene.

ossequi.

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mah..!

io decido, democraticamente, di tralasciare le dispense del CentroStudiGalileo

e quoterei scavir (tranne la 2^ la 3^ e la 7^ riga!!)

la temperatura che si imposta sul radiocomando è quella che dovrebbe raggiungere l'aria aspirata dalla macchina interna e quindi può anche non essere mai raggiunta e tutto il sistema continuare a pompare

aronmorino, è altrettanto vero che i dati che ci dai sono inesistenti e quindi la valutazione è veramente difficile

magari fuori c'hai i pinguini e noi come facciamo a saperlo?

bye

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