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Gestione Riscaldamento A Pavimento.


teo94

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Ciao a tutti, sono nuovo nel forum. :):)

Da questo febbraio mi sono trasferito nella casa nuova, la quale ha il riscaldamento a pavimento.

Poche settimane fa mi è arrivata la bolletta del gas: il costo da pagare era molto alto ripetto alla casa che avevo prima prima (300 e qualcosa €) :o

All'inizio pensavo di risparmiare anche perchè il gas lo utilizzo solo per il riscaldamento (che è a pavimento) e per il fuoco della cucina, (per il riscaldamento dell'acqua dei rubinetti ho il pannello solare).

Secondo me ho sbagliato la gestione del riscaldamento.

Ho acceso il riscaldamento da metà febbraio fino alla fine di aprile.

Tenevo il riscaldamento sempre acceso, facendo delle piccole variazioni di temperatura tra il giorno, la notte, e qundo non ero in casa.

Mi potreste dire il modo migliore per la programmazione del riscaldamento a pavimento.

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Tenevo il riscaldamento sempre acceso, facendo delle piccole variazioni di temperatura tra il giorno, la notte, e qundo non ero in casa.

Questo tipo di riscaldamento ha un'elavata inerzia termica, quindi il funzionamento ottimale è mantenere la temperatura costante.

Poi il consumo dipende molto da alcuni fattori: conducibilità termica del pavimento, isolamento tra radiatore e parti sottostanti, isolamento generale della casa.

Con un pavimento in ceramica o marmo ed un ottimo isolamento tra elementi radianti e solaio sottostante, si ottengono 20oC costanti con temperatura dell'acqua di circa 28oC-32oC

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:lol:

Ciao Teo

70 giorni di riscaldamento con 20°c in casa con una spesa di 300 euro non è assolutamente troppo

anzi mi sembra che il tuo riscaldamento a pavimento funzioni abbastanza bene.

(quanti mq è l'abitazione?)

Regolazioni frequente delle temperature forse non è la cosa più ottimale da fare

potresti spegnere il riscaldamento di notte e riaccenderlo di giorno controllando però la temperatura dell'impianto.

(se non cè una perdita troppo evidente di temperatura durante le ore di fermo dell'impianto)

ciao

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Bisogna vedere anche cosa intende per variazioni tra il giorno e la notte, perchè se ha un termostato ambiente che le regola potrebbe anche fermare l'impianto per un po' di ore e poi ripartire. Di qui ha un consumo maggiore. Poi effettivamente dipende dalla grandezza della casa e da quello che ha scritto Livio

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I mq non me li ricordo, però è una villetta di 3 piani e per ogni piano ci sono 4 stanze. Non è piccolina come abitazione.

Per variazioni intendo che di notte abbassavo la temperatura di circa 2 gradi e di giorno la rialzavo.

La temperatura dell'ambiente restava quasi sempre sui 20/21 gradi, tranne la taverna che faceva fatica a salire e restava sui 18/19 gradi, quindi non sempre in taverna abbassavo la temperatura di notte.

Questo però fina alla fine di marzo, poi però siccome c'erano delle giornate che faceva caldo e delle giornate che faceva freddo, la temperatura la abbassavo e alzavo più volte.

Per regolare la temperatura ho un cronotermostato domotico della My Home bticino.

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Così a sensazione la cifra che hai dichiarato, 300€, per quella casa mi sembra anche poco, almeno che tu viva in una zona particolarmente temperata, tipo sud della Sicilia.

TI ripeto, il riscaldamento a pavimento rende al massimo se si mantiene la temperatura costante.

Ho letto uno studio, corredato dai dati reali, di un termotecnico che ha fatto numerose verifiche sull'impianto della sua abitazione, in vaire condizioni climatiche.

Le variazioni di temperatura tra giorno e notte sono fonti di incremento di consumi. Solo in caso di prolungata assenza dall'abitazione, ad esempio una settimana, ridurre la temperatura al minimo può portare ad effettivi risparmi di consumo di combustibile.

Modificato: da Livio Orsini
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  • 1 month later...

Ciao,

(scusate se non mi sono fatto sentire per un p'o.)

Ieri ho acceso il riscaldamento; ho impostato la temperatura ambientale a 20°C in soggiorno e in taverna, in mansarda a 19°, e la temperatura dell'acqua a 45°c.

A mezzanotte ho ridotto la temperatura di 2 gradi e questa mattina l'ho riportato a 20°C/19°.

Quando sono uscito di casa l'ho riabbassato ancora di 2 gradi e pomeriggio quando sono tornato l'ho riportato a 20/19 gradi.

Secondo me però ci sono ancora troppe variazioni di temperatura perchè per salire di temperatura da 18 gradi a 20 gradi ci impiega tuuto il pomeriggio.

Qesto tipo di programmazione è giusta secondo voi?

Modificato: da teo94
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Innanzi tutto dove ti trovi?

Poi dovresti darmi dei dati sul tipo di impianto, pannello posato, portate, interasse ecc..

Se mi dici che tieni 45°C secondo me c'è qualche cosa che non torna, in giornate come queste al massimo dovresti viaggiare a 30°C.

A spanne direi che il pannello è sottodimensionato, questo comporta dover mantenere temperature piu' alte e avere consumi maggiori. Il problema potrebbe essere anche che non ci sia un'adeguata circolazione dell'acqua (piu' probabile). Comunque con pannelli a pavimento avere una temperatura ad altezza di 1,4mt intorno ai 19°C equivale avere benessere.

Ho in gestione una struttura sanitaria tutta a pannelli a pavimento (caldo e freddo), l'impianto è in funzione dalle 5 del mattino fino alle 23 di sera, durante la notte si ferma l'impianto. Abbiamo provato anche ad attuare solo una riduzione di 5°C della temperatura di mandata dell'acqua rispetto a quella termoclimatica calcolata, ma i consumi sono risultati a lungo periodo maggiori. Le 2 ore di anticipo la mattina bastano a far si che alle 7 si abbia un pieno riscaldamento degli ambienti. Idem per la stagione estiva.

Comunque le temerature non superano mai i 45°C anzi ci sono proprio dei sensori che vietano alla pompa di funzionare se si superano i 45°C per evitare danni alle pavimentazioni e alle tubazioni in PPEx.

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Se mi dici che tieni 45°C ...

Simone anche a me, che non sono uno specialista termotecnico, quei 45°C sembran tropp. Però dipende anche dal tipo di pavimentazione e di coibenazione sottostante.

In quanto alle variazioni ho letto un bellissimo studio (che purtroppo ora non riesco a reperire tra le i vari GBytes di documenti archiviati :( ), corredato da tabelle e dati sperimentali, che l'estensore (un ingegnere termotecnico marchigiano) aveva effettuato sulla propria abitazione di circa 200 m2 su due piani. Da questo studio si evidenziava che il minimo dei consumi lo si otteneva con la costanza della temperatura ambiente.

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Abito a Lesmo (MI).

I 45° gradi dell'acqua me gli ha impostati l'idraulico che mi ha fatto l'impianto.

Adesso però ho notato che è scesa a 28° (con riscaldamento fermo).

Come temperatura massima è impostata ai 50°.

Il tipo di panello posato, portate e interasse non lo so.

Ho modificato la programmazione: ore 5.00 rialzo temperatura a 20°, ore 8.15 abbassamento temperatura a 18°,ore 12.00 rialzo temperatura a 20°, ore 23.15 abbasamento temperatura a 15°, ore 1.00 rialzo a 18° fino alle 5.00.

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Non puoi pretendere una risposta se non hai info da darci! Non possiamo dirti nulla di + di quello che ti è stato detto in quanto oltre saremmo già sul campo dei maghi!

45° troppo o pochi?Mah a seconda dell'impianto son anche pochi, il mio sopporta acqua in ingresso fino 70°...

interasse dei tubi? Questo insieme alla temperatura determina la potenza al Mq del tuo impianto che non può superare un certo valore altrimenti le tue gambe si irempiono di vene varicocose...

Il consiglio che ti do è di porvare con molta calma, quasi quella dei certosini piccole variazioni e monitorare i consumi!!!

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mariorossi1966

Due cose:

Non tocare l'impostazione della temperatura interna. Lascia accesso l'impianto giorno e notte e mantieni fissa la temperatura a 20°. E l'unico modo di ottimizzare i tuoi consumi con un riscaldamento a pavimento.

Se il tuo impianto è fatto correttamente la temperatura del acqua non può essere di 45°. Dovrebbe essere inferiore (circa 30).

Non hai detto quanti metri quadri ha la tua casa ma dalla descrizione che fai (tre piani, quatro stanze per piano) stiamo parlando di una casa tra i 150 e y 200m2.

Anche se ben isolata il tuo costo annuo di gas (senza acqua calda) dovrebbe essere non meno di €1500.

Quindi se in 70 giorni hai spesso solo 300€, a mio modesto parere il tuo riscaldamento risulta essere molto economico.

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Rispondo a Livio, in certi impianti è vero che attuare lo spegnimento dell'impianto non comporta nessun beneficio economico. Oggi però i nuovi impianti sono curati abbastanza bene, per primo la serpentina è molto fitta, sotto viene posato dell'isolamento anche riflettente, il massetto è trattato con apposite miscele per aumentarle sia l'elasticità che la contuttività termica, lo stesso massetto è stato ridotto ai minimi termini di spessore e di conseguenza ha ridotto notevolmente le inerzie termiche. Poi esiste un problema normativo, l'impianto di riscaldamento deve funzionare per un tot di ore, 14 in zona E (Milano ecc..).

Attuare un spegnimento di 10 ore su un impianto di nuova generazione, in base a quello che ho visto comporta un risparmio energetico in alternativa si potrebbe ridurre la temperatura di mandata di 5°C dell'acqua per evitare che alla ripartenza ci sia troppo da recuperare. Ma comunque dipende da caso a caso.

Tornando alla post, non ho capito se la temperatura dell'aqua è fissa o termoregolata dalla caldaia/centralina, questo è fondamentale su un impianto a pannelli.

45° troppo o pochi?Mah a seconda dell'impianto son anche pochi, il mio sopporta acqua in ingresso fino 70°...

Forse l'impianto puo0' andare a 70°C ma i tuoi piedi non credo proprio! Se è materiale plastico non credo proprio che ti diano garanzia a 70°C in funzionamento, esistono grafici di durata a seconda delle temperature d'esercizio, e a 70°C non durano piu' di 10 anni, inoltre il problema maggiore è che a 70°C il pavimento ti si solleva.

Modificato: da SimoneBaldini
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