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Cavo Scaldante E Condensante


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Su una batteria di condensazione Daikin Inverter con funzionamento in pompa di calore ,un cavo scaldante da 32 Watt di 2 metri avvolto nella batteria ,con attacco a +3°gradi e stacco a+10°per tenere la stessa "più calda" in inverno, visto che le temperature esterne possono arrivare anche a -15 ,può dare problemi ?,Può funzionare ?

Aspettando consigli e risposte anticipo un grazie

Saluti

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Ciao Vitos ,

Di quanto dovrei metterla pensavo che 3 kw fossero sufficenti per una condensante mxs52E a 3 attacchi

considera che sono due Nexura fvxg35k split a fan coil con radiante frontale tipo calorifero

aumentando la potenza della condensante migliorerebbe la resa visto le temperature rigide del posto ?

grazie

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si ho sbagliato sono 32 Watt non 3000W :clap:

per sbrinare ...ma oltre dirmi che non và bene sapete darmi una soluzione ?avrei l'urgenza di installarla ... :wacko:

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Frigorista modena

Cms mi spiace rovinarti il pomeriggio ma c'è poco da fare purtroppo.

Il ciclo frigorifero si gioca sul calore latente e non su quello sensibile, il che vuol dire semplicemente che mette in gioco grandissime energie.

Anche il ghiaccio che si forma sull'unità esterna, non si forma sprecando poca energia ma si forma con migliaia e migliaia di Watt di funzionamento, e sciogliere il ghiaccio non è operazione semplice come sembrerebbe, io per scioglierlo uso una pistola termica da carrozzaio da 2000 watt e mi serve anche un sacco di tempo, con 32 Watt non gli fai nemmeno il solletico.

L'unica soluzione bizzarra ed economica (ma non si può fare) è spruzzare acqua sul condensatore, l'acqua sì che scioglie il ghiaccio in breve tempo, ma con resistenze basse non ci fai niente, ci vorrebbero resistenze di centinaia e centinaia di watt, e allora siamo al paradosso che se si usa la PDC per risparmiare elettricità, non ne puoi poi sprecare altra per sciogliere del ghiaccio o tenere caldo il condensatore, che tra parentesi nel funzionamento non mette in gioco calore sensibile, ossia un semplice innalzamento di temperatura di qualche grado, ma dentro di esso avviene una trasformazione di calore latente che, come prima, necessita di migliaia e migliaia di watt, altrimenti l'avrebbero già fatto tutti i costruttori di clima...

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In che fascia climatica risiede l'edificio che vorresti andare a scaldare??

L'unico rimedio naturale che io conosca è il preriscaldo dell'aria in ingresso alla motocondensante che ricordiamoci in inverno diventa sezione evaporante...e questo avviene facendo circolare in maniera forzata l'aria da percorsi ( calcolati in maniera tale da garantire il giusto afflusso d'aria ) attraverso i quali si riscalderebbe e cederebbe qualche percentuale di umidità. Ma sono metodi che vengono utilizzati nelle nuove costruzioni andando a sfruttare il vespaio .

Lascia stare le resistenze , alcune aziende hanno fatto figuraccie con resistenze da " 1000 Watt" per dei semplici 12000 btu , dichiarandoli per altro doppia clessa A senza tener conto che le resistenze non vanno ad idrogeno , promettendo sbrinamenti quasi 0 ...ma se non invertiva il ciclo la 4V il ghiaccio era sempre li. :toobad:

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...non credo ci sia altro da aggiungere.

il nodo dovrebbe esser questo: il costruttore del tuo impianto di climatizzazione, daikin, ha dichiarato un campo di funzionamento garantito, e le varie rese alle varie condizioni termoigrometriche.

ora se il contesto installativo è tale che la macchina funziona nel normale campo di funzionamento, e le unità interne sono correttamente dimensionate per i locali da servire, non dovrebbe accadere che la stessa non è in grado di assicurare le prestazioni richieste.

è pur vero che altri produttori di rango elevato hanno studiato diverse tecniche per arginare il fenomeno dei fermi per defrost; a quanto pare daikin non brilla da questo punto di vista....almeno stando al problema che poni.

quando devi aggiungere resistenze a cop 1 e farle stare al freddo ed al gelo fuori, tanto vale averle in casa in una becera stufetta, con buona pace dello split attaccato al muro

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scusate ma se io installassi un canale collegato alla batteria fatto ad imbuto con una resistenza sulla batteria a forma di "W" non porterei dei gradi maggiori facendo una miscelazione maggiore di temperatura tra resistenza e temperatura climatica rigida, porterei una temperatura piu' mite all'evaporante (funzionamento pdc)

Rispondendo a Vitos la fascia climatica sono colline di Serravalle Scrivia 900 mt dal mare c.ca

il problema e che non ci sono condizioni energetiche tipo gas o serbatoi di di butano o gpl se non con costi esorbitanti per non parlare di normative di sicurezza .

c'è solo corrente con 10 KW di utenza

Sembra che per i lavori rognosi sono una calamita li attiro .. :superlol:

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Frigorista modena

Cms tu mischi due cose diverse: è vero che il rendimento della PDC cala al diminuire della temperatura, per cui fino a credo 5°C esterni la resa è ancora abbastanza alta, ma la formazione di ghiaccio non è collegata.

Il ghiaccio si forma per via dell'umidità esterna in determinate condizioni non immaginabili senza strumenti adeguati, e ostruisce le alette e il sistema lo deve sciogliere facendo tornare la PDC un climatizzatore classico.

Questo vuol dire che in teorica assenza di umidità esterna la Pdc continuerebbe senza fermarsi a buttare fuori caldo anche in presenza di temperature esterne molto basse, pur con resa diminuita per motivi che tralasciamo.

Quindi tu vorresti scaldare dell'aria sia per scaldare l'aria troppo fredda che per sciogliere il ghiaccio, e in nessuno dei due casi purtroppo serve poca energia per cui non te la cavi con pochi watt.

E' proprio sulla potenza di questa resisitenza che si gioca l'equivoco, dev'essere talmente alta da vanificare il risparmio nell'uso della PDC, e come giustamente dice Antonio allora tanto varrebbe attaccare una stufetta elettrica che almeno non si ferma mentre tu guardi sconsolato lo split in attesa riparta.

Modificato: da Frigorista modena
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remo williams
scusate ma se io installassi un canale collegato alla batteria fatto ad imbuto con una resistenza sulla batteria a forma di "W" non porterei dei gradi maggiori facendo una miscelazione maggiore di temperatura tra resistenza e temperatura climatica rigida, porterei una temperatura piu' mite all'evaporante (funzionamento pdc)

Csm,questo,è il preriscaldamento dell aria,che ti ha indicato prima vitos.

Probabilmente il metodo migliore.

Poi,sullo spreco di energia elettrica,per alimentare una ipotetica resistenza,io non mi fascerei più di tanto la testa.

Far bruciare un metro cubo di gas,qualsiasi tipo,ad una semplice caldaia murale,non mi sembra molto più salubre ed economico,che prelevare un paio di kW,dalla rete elettrica.

Tenendo presente,che l utilizzo del preriscaldamento elettrico,non sarebbe da utilizzare ogni momento.

Ma solo,nei casi in cui la T esterna lo richieda.

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Frigorista modena

Remo hai perfettamente ragione, ma infatti si può fare tutto, anche mettere una bella resistenza da 1500 o 2000 watt inglobata nel condensatore come se ne trovano tantissime nei frigoriferi per sbrinarli.

Il controsenso, parer mio ovviamente!!, è che la PDC sia sbandierata come un metodo alternativo per far risparmiare energia, ma allora alla fine però io questo risparmio lo voglio vedere in bolletta, e alla PDC contesto appunto solo che si ferma per sbrinare mentre la stanza torna fredda.

Un po' come si sbandieravano le auto elettriche come il futuro, quando purtroppo con un "pieno" ci fai poca strada, e senza la tecnologia "ibrida" forse non se ne sarebbe nemmeno più parlato.

E' solo questa la mia obiezione.

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ciao ,

non capisco perche' cerchi di rendere piu' " efficace" un sistema che ha dei limiti dichiarati : se tu vuoi avere dei rendimenti sicuri a -10 , devi progettare e dimensionare la macchina calcolando che ogni grado sotto il nominale (di solito 7° esterni , guarda su caratteristiche di resa in depliant ) perdi circa il 3 % di resa .

questo vuol dire che se ti servono 5000 watt di resa per una stanza anche a - 10 , devi calcolare una macchina che a 7° abbia una resa dichiarata circa di 8000 watt che nel ciclo estivo poi magari sara' esuberante ma con l'inverter non avra' comunque sprechi ma solo costi iniziali maggiori .da dire anche che cosi' risolvi anche i problemi di picco estivo , chiaramente se vai sempre a guardare sul bel depliant vedrai che la resa nominale e' a 35° esterni .

NB la resistenza sulla motocondensante e' indispensabile per tenere sgombro il piatto inferiore della macchina e il suo scarico , altrimenti anche gli sbrinamenti non bastano in condizioni estreme ti ritrovi con la macchina impaccata ( anche i famosi DKN o MTH inverter ) questo anche grazie a illuminati installatori e brillanti clienti che si uniscono per "testare" ai limiti i loro apparecchi magari gli uni non installando resistenze e sottodimensionando l'impianto gli altri lasciandolo acceso anche di notte anche se non serve .

Ciao

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qui non si tratta di risparmi ma di funzionamento attuabile a corrente, il problema e che come unica fonte ho quella elettrica e devo per forza utilizzare questa .

Avessi avuto la possibilità di una caldaia o di una energia alternativa più efficiente l'avrei sfruttata

il problema e sopperire a quei carichi termici negativi con una resistenza che andrebbe in funzione in un range di +3° accensione resistenza + 10 stacco della stessa .

quello che non sò calcolare è la resistenza ad una temperatura max di -15 come posso ipotizzare e dare un tempo "determinato" per l'attacco e lo stacco giusto per non avere tempi lunghi di funzionamento con probabili rischi di "ARROSTIRE" la resistenza o di CUOCERE la batteria :P

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Io in fascia climatica E non mi sognerei di andare con la sola Pdc , in quelle zone toccherai punte anche di -15 e oltre con un buon tasso di umidità la vedo dura per lo splittino, se pur di un sig. Costruttore, arginare gli sbrinamenti.

Perchè non pensate al Pellet o qualcosa di simile che possa aiutare la Pdc nelle situazioni estreme??

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remo williams
non capisco perche' cerchi di rendere piu' " efficace" un sistema che ha dei limiti dichiarati : se tu vuoi avere dei rendimenti sicuri a -10 , devi progettare e dimensionare la macchina calcolando che ogni grado sotto il nominale (di solito 7° esterni , guarda su caratteristiche di resa in depliant ) perdi circa il 3 % di resa .

Nulla da eccepire.

Senonchè,prendere una macchina provvista di superficie di scambio maggiore,ha un certo impatto economico.

Che in alcuni casi,può essere considerevole.

Palese è,che per salvare capra e cavoli,bisogna addivenire ad una concertazione.

Poi,mi ripeto,bruciare gas,non è che sia propio un azione da popoli evoluti.

Ci hanno fatto credere così.

Sempre senza polemica.

Il controsenso, parer mio ovviamente!!, è che la PDC sia sbandierata come un metodo alternativo per far risparmiare energia, ma allora alla fine però io questo risparmio lo voglio vedere in bolletta, e alla PDC contesto appunto solo che si ferma per sbrinare mentre la stanza torna fredda.

Frig,con me,sfondi una porta aperta.

L unico modo per risparmiare energia è,NON CONSUMARLA....

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io concordo con gtermo..ossia c'è da dimensionare il tutto facendo in modo che alla minima temperatura prevista la resa sia suff a fornire il giusto apporto termico al locale

si è sempre fatto ad es per negozi etc..certo si arriva a macchine che sono il triplo o quadruplo di quelle che basterebbe per il solo uso estivo

In questi casi è anche meglio montare piu macchine e tutte singole in questo modo non c'è l'effetto freddo glaciale per soste per sbrinamento ( basta al mattino non accendere ttute i clima contemporaneamente)

Le resistenze se si vogliono impiegare andrebbero messe nell'unità interna..cioè l'aria per ultima attraversa la resistenza elettrica in questo modo è possibile continuare a scaldare e gli sbrinamenti durano meno perchè la ventola interna continua a girare e inoltre la resistenza potrebbe integrare in caso di bisogno

chiaro che questa dovrebbe essere montata e prevista dal costruttore e in fabbrica ..ma non c'è nulla sul mercato

Per la resistenza sul fondo dell'unità esterna per certi mercati alcune ditte le montano per l'italia tipicamente no

Per tornare al nostro amico..non si scalda con quel clima?? montane altri 2 uguali e vedrai che si scalda..poi in estate ne accende uno a rotazione

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Rispondo a remo ,infatti stò installando una 3mxs 68 x 2 fvx35 che dovrebbe rendere c.ca da dati Daikin 7,8kw al posto della 52e

inserirò un canale a labirinto coibentato esternamente , con resistenza di 3 kw e vediamo che succede ..erikle , la resistenza interna con split in plastica, potrei rischiare di fare un bel falò, per non parlare dei disturbi del calore alla sonda termica interna che andrebbe isolata/spostata ma con altri problemi successivi

vi aggiornerò quest'inverno ...un grazie a tutti per ora

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non ha senso quello che vai a fare...metti 2 stufette da 1,5 kw cadauna nei locali che devi scaldare..sono piu utili che fuori..anzi fuori sono praticametne inutili

certo le resistenze sulle unità interne dovrebbero essere native di fabbrica..fuori semmai ci si potrebbe mettere una resistenza di sbrinamento ma coordinata con l'elettronica della macchina ossia non sempre inserita ma inserita opportunamente durante il cliclo di sbrinamento..ma anche questa dovrebbero farlo in fabbrica tipicamente

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