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biomassa a lungo termine?


sabrinas

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mi chiedevo se l'uso di caldaie a biomassa di questi tempi può essere considerato un'alternativa valida.Mi spiego meglio: mais, nocciolino, pinoli, ed anche la legna, rappresentano soluzioni legate a produzioni agricole bisognose di acqua.

Certo oggi possiamo acquistare una caldaia e subire solo qualche lieve aumento sul prezzo del mais, ma fra qualche anno?

Al momento sto consultando varie fonti di informazioni per capire che ne sarà realmente delle nostre care e vecchie 4 stagioni; a parlare così mi sembra di scivolare nell'allarmismo,

voi che ne dite?

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Se tu avessi letto Plinio, filosofo - scienziato romano, all'incirca contemporaneo di Gesù Cristo, avresti notato che descrive sensazioni di mutamenti climatici.

Più recentemente, Giacomo Leopardi, riporta le lamentele di persone anziane che giurano che le stagioni non siano più quelle di "una volta".

In realtà il clima è in continuo mutamento da sempre.

La Groenlandia deve il suo nome al fatto che non era coperta da ghiacci, ma era verde di pascoli. Così la videro i Vichingi circa 700 anni fa; vi impiantarono colonie che, con il successivo raffreddamento, vennero spazzatevia.

In epoca Romana in inghilterra si coltivava regolarmente la vite.

Ho visto fotografie di baite alpine che, 100 anni addietro, erano ai margini di un ghiacciaio; ora sono sepolte sotto i ghiacci.

Il clima è come un pendolo.

Però la pressione antropica è sempre più pesante; questo fatto tende ad accelerare ed ad amplificare questi moti pendolari.

Se a questo aggiungiamo il fatto che i sistemi di comunicazione di massa tendono ad estremizzare le notizie (altrimenti non sarebbero interessanti), che c'è chi più o meno in buona fede tende a vedere esclusivamente le negatività, ci troviamo nella condizione in cui è difficile discriminare un giusto e giustificato allarme da uno stupido ed insensato allarmismo.

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Livio la tua analisi storica non fa una piega, però qui parliamo di acqua che manca ogni giorno di più,

più che la Tv guardo il Nera (fiumiciattolo della Valnerina) e quando salgo in collina per funghi o asparagi i consueti corsi d'acqua che scivolano a valle sono asciutti.

I coltivatori (anche di mais) non sono un gran sorridenti;

è la velocità del cambiamento che preoccupa, con questo non intendo dire che il prossimo anno le colture in Italia saranno a secco, ma che siamo davanti ad un cambiamento nel settore climatico che regola l'agricoltura, gli addetti ai lavori troveranno soluzioni per fronteggiare il problema, ma a quale costi?

Abitazioni che usavano gas GPL per il riscaldamento dopo due anni di esercizio della nuova caldaia a biomassa hanno già ammortizzato quasi completamente la spesa, io come installatore ne ero entusiasta credendo di aver risolto i loro problemi di conduzione economica dell'impianto di riscaldamento, mentre probabilmente fra qualche anno dovrò tornare a riesaminare il problema insieme a loro.

Di buono c'è che hanno inquinato meno sicuramente, ma se fino a ieri pensavo alla biomassa come ad una soluzione per consentire un risparmio anche economico oggi ho qualche dubbio.

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  • 1 month later...
sabrinas+29/04/2007, 22:40--> (sabrinas @ 29/04/2007, 22:40)

Prevedere in futuro i prezzi delle biomasse è molto difficile. Il mais poco dopo il raccolto del 2006 era piuttosto caro perché sembrava ce ne fosse poco a causa della siccità, ora però il prezzo è in discesa contro ogni previsione. Nel medio termine le variazioni non dovrebbero essere così significative. Non si sa fra 5 o 10 anni cosa succederà, pare che ci sarà un forte aumento della domanda per produrre alcol per autotrazione e questo potrebbe portare ad un rialzo del prezzo.

La biomassa ideale da questo punto di vista potrebbe essere quella autoprodotta, come la legna o derivati, ma ovviamente l'autoproduzione è possibile solo per alcuni.

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Se tutto il territorio coltivabile italiano fosse coltivato a colza, da cui ricavare biodiesel, si otterrebbe solo 15% dell'attuale fabbisogno nazionale!

Questo è il grosso problema, particolarmente per noi in Italia.

La pressione antropica è diventata insostenibile! In Italia ci sono risorse per mantenere si e no la metà degli attuali abitanti. Si dice mantenere non vivere scialacquando risorse come oggi.

Quando ero ragazzo la popolazione media consumava meno acqua perchè si lavava meno. Non si usava (perchè inesistente) lavatrice per biancheria e stoviglie; le coltivazioni dipendevano, per l'acqua, quasi esclusivamente dalla pioggia. Solo in alcune particolari regioni, ricche di corsi d'acqua, si poteva coltivare il riso e gli erbai a marcita. Il mais cresceva bene in zone come quello dove vivo io, con il clima detto "vent e aqua" (vento e acqua) perchè piove(va) spesso ed i temporali erano frequenti.

Quello che vediamo in Italia è identico, ma in scala più ampia, per l'intero pianeta. Siamo in troppi a vivere, mangiare, sporcare. le industrie voglione sempre più energia e risorse. le popolazioni non si adattano più alla mera sopravvivenza (coloro che possono).

Purtroppo io la vedo molto pessimisitcamente per il prossimo futuro, a meno di soluzioni drastiche e draconiane sad.gif

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Livio, non so se riuscirò a instillarti un po' di ottimismo.

Le biomasse sono uno dei modi per contribuire alla riduzione dei gas serra e al risparmio sul costo dei combustibili, ma guai se pensassimo di risolvere tutto buttandoci a capofitto su un'unica soluzione. Mica si tratta di dire "o tutti sul fossile, o tutti sulla biomassa".

Vedrai che se mettiamo insieme tutto quello che abbiamo a disposizione per contenere gli sprechi e differenziare le fonti energetiche privilegiando quelle a basso impatto ambientale e rinnovabili (ho scritto "privilegiando", senza voler escludere altro), allora lentamente riusciremo a far rientrare l'allarme per l'inquinamento ambientale nei grandi centri urbani e quello per l'effetto serrra del pianeta.

Forse né io, né te vedremo risultati sensibili, ma occorre iniziare, almeno per dare una buona base di partenza per i nostri figli.

Modificato: da nll
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Ciao Luca, era un po' che non avevo occasione di leggerti, tanto che pensavo ci avessi abbandonato smile.gif .

Da giovane ero ottimista, invecchiando lo sono sempre meno. Sarà il pessimismo dell'esperienza o della ragione?

Sono più di 30 anni (1974, guerra del Kippur, primo shock petrolifero) che sento fare tanti bei discorsi ma la realtà e sempre peggio.

Poi noi in Italia siamo solo un'infima porzione della popolazione mondiale: Anche se uniamo le nazioni più virtuose, e noi non siamo tra quelle, si arriva si e no al 20% del totale della popolazione mondiale. Popolazione in continua crescita, dove tutti hanno aspirazioni di stare meglio, consumando di più o riuscendo semplicemente a sopravivere. Ma le risorse non sono sufficienti, non solo a garantire a tutti uno standard di vita simile al nostro, ma neanche a sopravivere in modo decente.

E tu vorresti instillarmi un poco di ottimismo?

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Ho vissuto anch'io l'austerity e devo dirti che, a parte il disorientamento iniziale, rimpiango un po' quei giorni, senz'altro meglio delle giornate senza auto di questi anni, almeno allora la lunga durata del provvedimento ci aveva permesso di organizzarci un po'.

Per altre cose ti ho inviato un MP.

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  • 4 months later...

Sono d'accordo con Livio, il problema vero ed enorme è rappresentato dalla sovrappopolazione, e si badi bene che non tutta la popolazione mondiale attuale consuma quello che consumiamo noi cittadini di paesi industrializzati.

Utopisticamente il mondo dovrebbe uscire dalla logica per la quale più si produce e più benessere ed occupazione si crea, perchè in questo modo si consumano risorse.

Alcuni metalli utilizzati dalle industrie per produrre beni che durano sempre meno stanno cominciando a divenire rari e i prezzi cominciano a salire vertiginosamente (vedi il rame).

Come uscire dalla logica + produzione +occupazione un bel rompicapo!!!

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Ammetto che leggendo questo post io rimango spaventato ed ovviamente inerme... perchè?! forse perchè avete ragione.. ma io non posso farci nulla, sono un pezzo di puzzle in un pacco da 7 miliardi di pezzi.. Come potere mai passare parola?

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