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PLC Forum


Tipologia Di Rifiuti E Destinazione - nella differenziata


DG.M

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Buongiorno a tutti,

ci sono alcune cose che non ho mai capito riguardo alla raccolta differenziata.

Nella plastica ci vanno soltanto i contenitori dei liquidi o anche cellophane, incarti, buste, plastiche degli elettrodomestici, stoviglie usa e getta?

Il tetrapak ho sempre sentito dire che va nell'indifferenziato ma da qualche parte sento dire che è riciclabile. Dove? Nella carta o nella plastica?

I piccoli elettrodomestici (phon, ferri da stiro..) ed il materiale informatico (cd, floppy, cartucce di stampanti..) devo considerarli ingombranti o vanno nell'indifferenziato?

Perchè non scrivere il tipo di plastica sugli oggetti e fare bidoni in cui è elencato il tipo di plastiche che si possono mettere? Mi sembra più logico..

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mimmux,

senza un coordinamento (almeno regionale) le regole variano da posto a posto.

Nella zona dove abito - a Milano citta' - prima le lattine andavano col vetro, ora vanno insieme alla plastica.

Quelle confezioni per il latte quadrate con sopra e sotto in plastica, ora vanno nella carta (hanno comprato una macchina costosissima per individuare questo tipo di scarto e separare la plastica del corpo in cartone accoppiato. :(

Anni fa l'umido veniva raccolto separatamente, ora va nell'indifferenziata :(

In altre zone di Milano e' diverso. La colf che lavora al mattino da una famiglia e nel pomeriggio da un'altra dall'altra parte della strada deve ragionare con due sistemi diversi.

Ciao

Mario

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Luca Bettinelli
Nella plastica ci vanno soltanto i contenitori dei liquidi o anche

cellophane, incarti, buste, plastiche degli elettrodomestici, stoviglie

usa e getta?

Ci sono diverse scuole di pensiero, alcuni comuni nella plastica dicono che ci vanno solo i contenitori (bottiglie acqua, detersivi e vari) altri invece dicono di buttarci tutta la plastica inclusi cellophane, vaschette alimentari, ecc. ecc.

Il tetrapak ho sempre sentito dire che va nell'indifferenziato ma da qualche parte sento dire che è riciclabile. Dove? Nella carta o nella plastica?

Teoricamente dovrebbe andare nella carta, ma anche qui non ho mai capito, alcuni comuni lo mettono nella carta altri nell'indifferenziato.

I piccoli elettrodomestici (phon, ferri da stiro..) ed il materiale informatico (cd, floppy, cartucce di stampanti..) devo considerarli ingombranti o vanno nell'indifferenziato?

Sono ingombranti e vanno conferiti nelle apposite aree di raccolta che tutti i comuni dovrebbero mettere a disposizione dei cittadini.

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Luca Bettinelli
Anni fa l'umido veniva raccolto separatamente, ora va nell'indifferenziata

Nella mia zona la raccolta dell'umido continua in modo separato, nella speranza che poi non finisca tutto nello stesso cassone!

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So che la cooperativa che raccoglie l'immondizia nella mia zona usa l'umido per fare compostaggio (terriccio). Nel mio comune ed inquelli limitrofi era stato dato in comodato d'uso, a chiunque ne facesse richiesta, un composter per farsi il terriccio in prprio. Mio fratello se lo era fatto dare e lo usiamo. Due volte l'anno si ricava un bel bo di terriccio da ingrasso per piante e fiori. Però non è sufficiente per il riciclaggio completo degli scarti di cucina, e siamo solo in tre!

Le lattine di metallo vengo raccolte per loro conto. La plastica viene raccolta tutta nel medesimo contenitore. Per un certo periodo veniva raccomandato di separare i tappi dalle bottiglie (?), poi hanno smesso.

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In diversi contenitori tetrapak (latte, vino, succhi, ecc.) c'è il simbolo CA racchiuso nel cerchietto. Se non erro starebbe a significare cartone (carta). A parte tutto, credo che da questo punto di vista regni, da tutte le direzioni, il caos più assoluto.

Ho sentito dire, addirittura, che in alcune aziende dove viene portata la raccolta della plastica, per riciclarla, se trovavano all'interno piatti e bicchieri usa e getta, invalidavano tutto il carico. :blink: e le bottiglie potevano andare bene!!!!

Ma moltissime bottiglie, oltre ad essere PET (polietilene) sono anche di plastica come i tappi, per esempio. :unsure:

Credo che una regola, lo stato la debba dare e cioè imporre il logo per la tipologia dei materiali e se i materiali sono diversi, stampare i due o tre loghi assieme. (vedi il tetrapac del latte con il tappo in plastica).

Ovviamente, dovrebbe essere cura dei comuni, indicare nei cassonetti preposti i loghi dei materiali da ricevere e da parte dello stato, fare una paginetta nel sito del ministero con la leggenda!!!!!!

E' così semplice.....

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anche nel mio comune l'umido può essere reciclato in proprio con il c omposter (e c'è uno sgravio del 10% sul costo della tassa rifiuti) fortuna chi ha il giardino (io ad es) che ne può far uso con la pazienza dello smistamento naturalmente (peccato ceh i topilini però trovino terreno e mensa fertile!)

per il resto effettivamente è un po' lasciato alle varie convenzioni che stipulano i comuni con chi effettivamente smaltisce.

Anche io sarei propensa ad avere sulle varie confezioni indicazione sul tipo materiale (es carta, vetro, pet ecc) in modo poi da poter smistare bene relativamente alle indicazioni dei propri comuni (a questo punto in ogni campana ci dovrebbe essere riportato il simbolo di quello che può essere messo a seconda del tipo di reciclaggio fatto dal comune).

ci vorrebbe poco....

poco da parte del comune, con informative alla cittadinanza e segnali facilemente interpretabili (a simbolo uguale corrisponde rifiuto uguale!!!)

poco da parte del cittadino che a qeul punto non fa più la conta dei cassonetti in cui gettare le cose ambigue!

Bacio

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Luca Bettinelli

Quest'anno sono stato in vacanza in Corsica, vicino al residence dove ho alloggiato c'è una piazzola di raccolta differenziata, ogni cassonetto ha un bel cartello grande e a colori con l'indicazione di quello che si può mettere nel relativo cassonetto ovvero:

1 per cartone da imballi, 1 per carta di quotidiani, 1 per riviste con carta patinata, 1 per vetro (tutti i vetri), 1 per plastica (tutti i tipi di plastica, bottiglie e imballi), 1 per la frazione umida ed 1 cassonetto per la parte indifferenziata.

Il cassonetto della indifferenziata era sempre praticamente vuoto!

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Se faccio il paragone con gli scarti da casa mia in 3 produciamo un sacco di indifferenziato ogni 4-6 settimane. La produzione maggiore è quella dell'umido, nonostante il composter in giardino.

Il problema grosso, dal mio punto di vista, sono gli imballi inutili: vaschette in plastica dal salumiere e macellaio, confezioni plastificate per alimentari, etc. Se si tornasse alla carta o, almeno, all'uso di materiale degradabile di origine vegatile come i sacchetti dell'umido, si ridurrebbe di molto sia l'indifferenziato sia la plastica.

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  • 2 weeks later...

Ho letto questo forum soltanto stasera curiosando in giro... innanzitutto saluto tutti e poi faccio un pò di chiarezza.

Generalmente nel contenitore della plastica si getta soltanto Plastica DURA e quindi puoi gettare contenitori dei detersivi, piattini, ma non gli incarti o il cellophane. Voglio precisare che la plastica dovrebbe essere pulita.

Il tetrapack è differenziabile nella carta solo se espressamente previsto dal vostro regolamento comunale, poichè sono pochi gli impianti che lo recuperano in Italia e quindi spesso risulta troppo oneroso il suo recupero.

Il phon e i piccoli elettrodomestici non sono considerati ingombranti ma devono essere smaltiti come RAEE, anche se questa tipologia di smaltimento non è ancora partita in tutta Italia.

Infine i cd vanno gettati nell'indifferenziato, ma non i TONER delle stampanti che dovrebbero essere consegnati a rivenditori o smaltiti nelle isole ecologiche.

Spero di essere stato chiaro. UN saluto a tutti.

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  • 1 month later...

Il tetrapak mi riesce difficile pensare che sia riciclabile in un qualsiasi modo che non sia il "termovalorizzarlo" visto che e'un accoppiato tra cartone, film di polietilene, strati intermedi aggraffanti ed anche alluminio...

Il PET non e' polietilene ma polietilentereftalato, tutt'altra cosa, che va riciclata in ben altro modo (ci producono fibre sintetiche con cui si fabbricano i pile o la moquette per esempio), per questo i tappi andrebbero tolti visto che son prodotti in HDPE (polietilene ad alta densita').

Ho idea che alla fine se consideriamo il volume occupato a fronte di un peso poco significativo la raccolta della plastica non valga il costo del gasolio dei camion che fanno la raccolta, specie quando ci siano in giro ancora troppe persone che buttano i contenitori senza schiacciarli.

In Croazia ho trovato i container per la differenziata della plastica anche dentro ai camping, indicavano appunto di togliere i tappi e buttarli nell'indifferenziata.

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  • 1 month later...
  • 1 month later...

Allora un po di chiarezza,

la raccolta dei rifiuti passa per un consorzio locale che se ne occupa in funzione di cosa viene indicato dai consorzi di filiera, COREPLA COREVE RILEGNO CIAL CNA,

quin di non esiste un modo unico di raccogliere ma occorre attenersi alle regole imposte da chi fa la raccolta che percepisce contributi in funzione della qualità di quello che consegna ai centri di selezione.

Anche se ad es. in alcuni casi le lattine possono andare nella plastica ed il centro di recupero è in grado di selezionarla, nel caso in cui il consorzio di raccolta non sia convenzionato per l'alluminio si può riempire i cassonetti di lattine ma saranno comunque considerate materiale non confome.

Il mondo dei rifiuti è piuttosto complesso, affidatevi ai call center o direttamente ai consorzi di raccolta, è anche nel loro interesse che la raccolta differenziata sia fatta nel migliore dei modi.

Ho attinto tanto da questo forum, lavoro da anni nel campo dello smaltimento rifiuti, quindi finalmente posso rendermi utile, se avete altre domande chiedete!!

Per finire il tetrapack è il materiale meno riciclabile in assoluto, per ora gli unici che riescono a farlo a livelo industriale sono le cartiere, il resto è quasi inutile.

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  • 3 months later...
unmondodifferente
Per finire il tetrapack è il materiale meno riciclabile in assoluto, per ora gli unici che riescono a farlo a livelo industriale sono le cartiere, il resto è quasi inutile.

io vorrei ribadire quel che ha scritto the mose,

il tetrapak è riciclabile!

.........................

http://www.tiriciclo.it/

poi che lo facciano le cartiere sono d'accordo. e lo conferma anche la tetrapak:

Il procedimento di separazione delle componenti avviene in una cartiera dedicata al riciclo dei soli poliaccoppiati.

In cartiera il materiale è trattato in un pulper ad alta densitá, un “enorme frullatore” che miscela il materiale in acqua. Senza l’aggiunta di alcun tipo di additivo chimico (le tre componenti sono incollate grazie all’azione del polietilene estruso a caldo e non di collanti), ma solo tramite l’azione meccanica dell’acqua e di una pala rotante, il poliaccoppiato si delamina, ossia i fogli di polietilene e alluminio si separano dalla carta. All’uscita dal pulper, avviene la fase di lavaggio: nel trommel, un tamburo rotante, la frazione cellulosica viene “catturata” da una cascata d’acqua, filtrata, e veicolata al normale processo di cartiera per la produzione di carta riciclata.

La frazione polietilene/alluminio viene invece inviata all’impianto di rigenerazione plastica.

Modificato: da Livio Migliaresi
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  • 2 years later...

Nel mio paese il Tetrapak si può mettere con la carta, quindi vien da pensare che sia in qualche modo riciclato.

Invece da una mia ricerca più approfondita mi viene detto che l'azienda che detiene l'appalto del raccolta della carta,contempla un margine di errore

del 5%, ed ecco dove rientra TetrapaK.

Perchè non tornare alle vecchie care bottiglie di vetro ???? :senzasperanza:

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Da me hanno distribuito un bidone per il secco (indifferenziato) e passano settimanalmente porta a porta a svuotarlo, nelle aree ecologiche ci sono i cassoni per la plastica/lattine, il vetro, la carta/cartone, l'umido. Assieme al bidone hanno fornito un libro con indicato in ordine alfabetico tutti gli oggetti di uso comune e di fianco la destinazione in modo da chiarire eventuali dubbi, in questo libro il tetrapak scrivono che va messo nella carta.

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Perchè non tornare alle vecchie care bottiglie di vetro

E' innegabile l'utilità del tetrapack, immagina di mandare i figli a scuola con un succo di frutta in una bottiglia di vetro nello zainetto.

Comunque molto si può fare per incentivare la riduzione dei rifiuti, ma bisogna colpire la filiera produttiva dall'inizio, meno i clienti finali che spesso non hanno scelta nel fare la spesa.

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Qui nel quarto mondo tempo fa avevano messo i cassonetti per l'umido e distribuito i sacchetti adatti, in

famiglia iniziammo subito a scartare anche l'umido, ma dopo qualche tempo dovettimo desistere in quanto

i cassonetti adibiti erano stracolmi di tutto e di piu',raccolgo separatamente vetro, plastica ecc. ma quando

vado ai cassonetti è una desolazione,(non ci salva nemmeno la bomba cacca).

Per educare certe persone le devi colpire di brutto nel portafoglio,ricordo che quando c'èra il vuoto a rendere nessuno buttava una bottiglia,ora qualsiasi cosa aquisti è piu' l'imballo che il resto.

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Aprire post come questo vuol dire fare una differenziata raffazzonata ed alla come viene viene! Così tanto per fare un pò di fumo negli occhi. Cosa curiosa: dicono che la differenziata si fa la i "termovalorizzatori" continuano a funzionare a pieno ritmo.

I COLORI.

ASILO NIDO, scuole....UNIVERSITA'

Non mi risulta esista a livello europeo una direttiva dei colori, dei colori che facilmente si possa associare al rifiuto, insieme ovviamente al disegnino. E si dovrebbe iniziare dall'asilo nido: N. contenitori di colori differenti e relativi disegno.

Quanti asilo lo c'è l'hanno e quali coloro usano? Arbitrari?

CASA.

Non vedo pubblicità di cucine che nel sottolavello mi propongono una serie di piccoli contenitori, medesimi colori.

UFFICI E LAVORO.

Gli stessi colori sul posto di lavoro.

GIARDINI PRIVATI.

KIT per giardini per la raccolta porta a porta.

STRADE.

Stessi contenitori ma sempre a colori rispettati.

CAMION

Stesso criterio.

CONCLUSIONI:

Percezione ed abitudine sin da bambini.

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Senza arrivare ad esagerazioni al limite della paranoia, ma solo con un poco di educazione, buona volontà ed un minimo di attrezzatura si possono raggiungere livelli soddisfacienti.

Nel mio comune, nel calendario (un foglio di carta formato A3) del passaggio dei mezzi per la raccolta dei differenti tipi di rifiuti, è stampato anche l'elenco dei contenitori-materiali di uso più comune e la loro destinazione.

Si è incoraggiato l'uso dei compostatori domestici per riciclare gli scarti di cucina.

In questo modo si è superato il 60% di riciclo dei rifiuti. Il risultato è stato riconosciuto ed accertato a livello europeo con il conferimento della targa azzurra.

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Perchè paranoia?

Contenitori colorati, puliti, con le istruzioni e lo stemma comunale, dall'asilo nido fino agli uffici.

Depositi comunali per la carta che può ben essere inumidita e pressata in balle di misura standard, idem con il cartone , stessa cosa con l'alluminio, cubi di dimensioni standard con normativa europea.

Il vetro solo: bianco, verde e tonaca di monaco, tutte le aziende devono usare la stessa tipologia di colorante. meglio il riutilizzo ma alla meno peggio nei depisiti comunali si frantuma in cocci o polvere, meglio il riutilizzo ( a Tubingen in germania le bottiglie di vetro è vuoto a rendere) ma le bottilgie di plastica possono essere sminuzzate in coriandoli.

Così facendo un deposito comunale non sarà neppure tanto grande e la regione/aziende private possono passare alla bisgona a recuperare e sapendo le misure del "cubo" ed il suo peso il carico è completo.

Plastica. alluminio, carta e vetro sono, in cubatura, la maggiore percentuale in volume.

Un sacchetto di plastica si rompe quando si supera un certo peso, si può quindi pagare la spazzatura al "sacchetto".

Prezzo di smaltimento = 1 euro ogni 10 Kg, un sacchetto costa 1.05 euro e si rompe a 10 Kg ecco che pago quando rifiuto.

Voglio solo malamente dire che la mentalità deve essere squisitamente tecnica e che un probabile uso di colori aiuta anche socialmente, psicologicamente...non lo so un senso di ordine, di efficienza, di pulizia.

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A Rio de Janeiro ,quello che noi pensiamo essere il terzo mondo, tutto ciò che è riciclabile viene venduto direttamente dal produttore, condomino o privato al "riciclatore" che lo paga ( sì, paga per portarsi via i rifiuti), logicamente tutti si adoperano per raccogliere tutto quanto è riciclabile in quanto fonte di guadagno per chi li produce e poi li vende.Tutto l'indifferenziato viene ritirato dal "comune"

E' innegabile l'utilità del tetrapack, immagina di mandare i figli a scuola con un succo di frutta in una bottiglia di vetro nello zainetto.

Io non ho studiato molto ma non ho mai portato niente da bere a scuola, bevevo l'acqua del rubinetto come faccio ancora adesso e non sono cresciuto particolarmente gracile o malaticcio,farò lo stesso con mia figlia, a scuola ci va a studiare i pasti o in mensa o a casa,certe cose che crediamo indispensabili sono inutili, è solo questione di essere un pò realisti, come abbiamo fatto a sopravvivere noi che viaggiavamo in auto senza portabottiglie? Le auto di adesso hanno più porta bicchieri/bottiglie/lattine che ruote, manco dovessimo usarle nel deserto!

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a scuola ci va a studiare i pasti o in mensa o a casa,certe cose che crediamo indispensabili sono inutili, è solo questione di essere un pò realisti, come abbiamo fatto a sopravvivere noi che viaggiavamo in auto senza portabottiglie?

Questa domanda me la faccio spesso. Specie qaundo vedo gente che passeggia, magari a dicembre, con la bottiglia della "minerale" in mano.

Io addirittura viaggiavo in treno e tram. Per bere, in estate, c'eran le fontane pubbliche. A scuola se ti "beccavono" a mangiare o bere durante le lezioni ti andava bene se ti prendevi solo un penso.

Di rifiuti se ne producev pochini. Le compere si facevano portandosi appresso le borse. Ora si fa "shopping", che è la medesima cosa, facendosi fornire sacchi e sacchetti; si compran 4 oggetti in 4 negozi differenti ed è più l'imballo che la merce.

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Io non ho studiato molto ma non ho mai portato niente da bere a scuola, bevevo l'acqua del rubinetto come faccio ancora adesso e non sono cresciuto particolarmente gracile o malaticcio,farò lo stesso con mia figlia, a scuola ci va a studiare i pasti o in mensa o a casa

Evidentemente non ci siamo capiti.

Stò parlando di rispettare la natura ma anche di restare al passo con i tempi.

Il tetrapack può essere recuperato ed innegabilmente è un contenitore idoneo ad un utilizzo in condizioni difficili.

Se non vi piace l'esempio della scuola posso proporvi l'esempio di un ciclista: spesso ci si rifornisce di energie bevendo liquidi da contenitori multistrato che stanno comodamente nel retro della maglia e non sono pericolosi in caso di caduta.

Insomma dai contenitori di coccio di una volta si è passati al vetro, poi alla plastica e ora al tetrapack.

Ricordo inoltre che il contenitore in tetrapack può avere forme regolari e quindi consente di risparmiare l'imballo per il trasporto e consente di avere carichi maggiori sui TIR che lo trasportano il tutto a beneficio dell'ambiente (e dei costi)

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