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Lm338t - Protezione da cortocircuito


JollyRoger

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Ho seguito lo schema indicato nel datasheet della National "LM138/LM338" figura 3 (pag. 6) "Regulator with protection diodes" per realizzare un alimentatore stabilizzato regolabile con un LM338T.

Avrei bisogno di modificare lo schema per proteggere l'integrato dai cortocircuiti (ne ho già bruciati 2), :angry:

chi mi da qualche dritta?

Grazie.

Enzo

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Di solito si bruciano perchè nell'uscita ,dove colleghi il circuito,esiste un elettrolitico che ,a circuito spento,riversa la corrente immagazzinata nell'uscita dell'Lm....mi pare di ricordare che si inserisce un diodo inverso fra uscita LM e positivo ,in modo che tale elettrolitico riversi la propria corrente sul ponte diodi,e non sull'out LM....

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Grazie geenom,

il diodo che mi collega l'uscita al positivo l'ho gia' previsto, l'integrato non si danneggia durante lo spegnimento. Quello che vorrei evitare e' che non si guasti quando avviene un corto accidentale mentre e' alimentato.

Enzo

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Solitamente non si guasta così facilmente,in caso di corto accidentale entra in protezione,in quanto superi gli ampere che riesce a erogare......a volte,dopo un corto,l'integrato non funziona più,ma basta togliere tensione e riprende a funzionare correttamente.....mi è successo varie volte,sembrava "spacciato" e in realtà era in protezione,non fuoriusciva neppure un volt.....può capitare invece che si solleva una resistenza e l'LM fa scorrere tutti i volt del ponte diodi,senza stabilizzare ,ma in quel caso basta porre uno zener in uscita che assorbe "la botta di volt".....Mi sembra che l 'LM eroghi fino a 6 ampere con drop-out di 4 volt,dovresti mettere un fusibile "veloce" sui 6 ampere,così salta quello.....Mi chiedo se tu lo abbia dissipato bene.....o se il carico che usi non sia troppo induttivo o strano......ripeto,è molto robusto e protetto da calore e cortocircuiti....è ultrastabile e non da mai problemi....ma che pipa :blink: ci colleghi,quando salta?

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Confermo che in caso di corto netto, salta come una molla..... la corrente di picco di un corto è troppo alta e la protezione non fa in tempo ad intervenire!!!

Inserisci una resistenza di basso valore tra il morsetto negativo di prelievo della tensione ed il negativo del circuito

Es. con una resistenza da 0,6 ohm quando il circuito assorbe un ampere si sviluppano ai capi della R 0,6 volts sufficienti ad innsescare un transistor che blocca l'uscita dell'integrato; per correnti maggiori diminuisci di conseguenza il valore della R..... (dovrai quindii gestistrti questo comando così generato per pilotare il pin di regolazione)

Io ho un alimentatore autocostruito che eroga almeno una ventina di Ampere da 0 a 30 volts...ovviamente l'integrato pilota altri transistor finali più potenti, ma funge da regolatore e la protezione funziona alla perfezione (la R ovviamente è di valore molto basso e potente , il che garantisce di non introdurre un eventuale ripple in caso di forti variazioni dell'assorbimento di corrente, comunque anche nel caso di 0,6 ohm per un ampere il ripple massimo sarà di 0,6 vpp)....volendo modifichi il circuito in modo che rimanga sempre in protezione e fai il ripristino tramite un pulsante...

Io ho inserito comunque un fusibile ritardato di adeguato valore sull'uscita...non si sa mai!

Ciao.

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Geenom non ti mettere a ridere, ma non ho ancora attaccato nessun carico all'alimentatore,

ho semplicemente fatto un corto sui terminali di uscita per verificare se l'integrato fosse protetto

(come indica il data-sheet!!) dal corto, il mio proposito e' quello di fare un discreto alimentatore da banco.

Genux grazie per la dritta, modifico il circuito come mi hai indicato, però prima avrei bisogno di sapere se ci sono

controindicazioni, mi chiedo se posso utilizzare il negativo del circuito come una massa a tutti gli effetti, oppure

se posso mettere in serie (o in parallelo) le uscite di questo circuito con quelle di un'altro alimentatore, senza

provocare danni.

Per curiosità che capacità hanno i condensatori di livellamento del tuo alimentatore?

Ciao e grazie.

. Enzo

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