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Cavi A Monte Dei Contatori Enel


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In una palazzina con i contatori all’ingresso di ogni appartamento, i cavi a monte dei contatori Enel chi li infila, l’elettricista o il personale Enel?

Grazie per l'attenzione.

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Pierluigi Borga

L'enel o chi per essi deve occuparsi di tutto ciò che è prima del contatore di energia stesso fino alla posa dello stesso, poi il povero elettricista si allaccia al contatore....

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Allora......qui entra in ballo Enel vecchia e Enel nuova.....

La palazzina dell amico evidentemente è datata ed ha il classico sistema di distribuzione derivato ai piani :

La linea Enel entra in facciata da una cassetta con dei fusibili, da qui va nella scala e da qui si dirama agli altri piani attraverso cassette di derivazione interne; da ogni cassetta di derivazione al piano, partono le prese singole che vanno agli appartamenti, il quale ogni singolo appartamento avra a sua volta la sua cassetta con fusibili, a valle di questa vi è il contatore.

Quando si costruivano i palazzi, a quell epoca, Enel dava le disposizioni di come realizzare la distribuzione, ed era il costruttore ( l'elettricista privato ) che metteva in opera anche il sistema di distribuzione. Quindi una volta pronto da elettrificare, Enel andava, sopralluogava il lavoro fatto e dando parere favorevole, portava la linea di alimentazione alla cassetta fusibili nella facciatta del palazzo, poi metteva i contatori. In questi casi, Enel, l'unico intervento che poteva fare in caso di guasto, era di o sostituire i fusibili, o qualche contatore, o ripristinare qualche collegamento mal fatto.

Ad oggi come si gestiscono questi impianti ?

- Il cliente del X piano richiede un nuovo allaccio:

Enel verifica se nel vano contatori del X piano vi è una predisposizione per una presa aggiungitiva, o in alternativa chiede al cliente tramite specifica tecnica, di eseguire una traccia muraria dal punto di consegna alla cassetta di derivazione del piano. Già in questo caso, anche per pochi metri di presa, dovrebbe essere l'elettricista privato a passare la presa fino all esterno della cassetta di derivazione; questo per una questione strutturale.

Infatti stiamo parlando di impianti fatti con filo unipolare rigido da 2,5 mmq, posati il più delle volte in tubi corrugati da 20 mm, quindi infilare un cavo concentrico enel sarebbe impossibile, senza contare che, anche posando un corrugato aggiuntivo, Enel non ha cavi flessibili idonei ad essere collegati in quelle cassette di derivazione; ecco perchè al 95 % dei casi quando c'è da infilare una linea nuova in questi palazzi, è l'elettricista privato che se ne deve occupare ( naturalmente lavora in sicurezza, se si avvicina a parti attive enel mette in sicurezza l'impianto )

- guasto localizzato nella tratta compresa da cassetta fusibili in facciata a ingresso contatore

Anche in questo caso ci troviamo nella situazione in qui Enel deve intervenire anzittutto su opere murarie private, quindi non di certo può mettere a fare tracce nei muri, nè tanto meno si può mettere a sfilare cavi rigidi da tubazione strette ( ricordo che l'impianto non è stato costruito da Enel, ma dal costruttore del palazzo ), sia per la motivazione che l'impianto è di proprietà del palazzo ( e ne fa parte integrante ), sia perchè non ha il materiale per poter sostituire tali conduttori ( Enel utilizza solo cavi concentrici )

Naturalmente, anche se non obbligati, si cerca in tutto e per tutto di poter rialimentare l'utenza anche in via provvisoria ( bypassando la tratta guasta ), successivamente, su richiesta del manutentore del palazzo, sarà messa in sicurezza la colonna montante ( togliendo tensione da fuori ) e il manutentore può così intervenire sulla colonna montante e ripristinare il guasto.

Quest'ultima operazione viene fatta anche in caso di passaggio di nuova presa, se al piano X non vi è la cassetta di derivazione ( ad esempio l'ultimo piano di solito non c'è, quindi la presa deve partire dal piano inferiore )

Premetto che per eliminare questi vecchi impianti, tempo addietro, enel aveva avviato una campagna "sanatoria", realizzando il vano contatori al piano terra, in modo di avere tutti i contatori in un unico punto ed alimentati con cavo concentrico ( la tratta che il cavo percorre dall esterno dello stabile, all' interno, deve essere il più breve possibile ), ma molti stabili, per non affrontare la spesa propria ( lo spostamento del contatore era gratuito, ma giustamente portare giu i cavi che alimentano gli appartamenti, quello era compito degli inquilini ) per portare la colonna montante al vano contatori, ha preferito lasciare le cose come stanno

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Per essere più chiaro, in questi casi, ci troviamo nella stessa situazione di una fornitura MT......i più esperti capiranno....

Enel porta la linea fino in feritoria, poi è l'utente che se la deve prendere e portare dove vuole. Naturalmente Enel regolamenta come devono essere eseguiti detti impianti e installa i contatori per la misura. In caso di guasto, è lo stesso cliente che chiede a Enel di mettere in sicurezza la linea, in modo che esso possa eseguire la riparazione in modo autonomo.

La stessa cosa sopra descritta, si applica agli impianti realizzati in quei palazzi sopra descritti

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sia perchè non ha il materiale per poter sostituire tali conduttori ( Enel utilizza solo cavi concentrici )

Aggiungo alcune domande, sempre in tema di cavi a monte dei contatori:

-Esistono delle disposizioni interne per stabilire la sezione minima dei conduttori delle singole derivazioni (prese) in base alla potenza disponibile?

-Come vi comportate quando la sostituzione di un contatore (su vostra iniziativa, per es. nel passaggio da contatori elettromeccanici ad elettronici) richiederebbe di allungare i fili dell'utente allacciati ai morsetti di uscita?

Una volta ho assistito all'allacciamento di un contatore trifase da 10 kW su un quadro centralizzato, i tecnici hanno smontato due basette vuote per recuperare gli spezzoni di conduttore per il cablaggio :lol: , uno dei due voleva usare il blu per una fase e l'altro l'ha rimproverato.

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o

Esistono delle disposizioni interne per stabilire la sezione minima dei conduttori delle singole derivazioni (prese) in base alla potenza disponibile

faccio un esempio, nella nostra zona per forniture monofasi di 3 Kw o 4,5 Kw utilizziamo un 10 mmq rigido di alluminio, mentre per fornitura da 6 o 10 Kw sempre in monofase utilizziamo il 25 mmq sempre in alluminio rigido. Ma purtroppo non tutti seguono questa filosofia, ci sono caproni che si ostinano a fare prese da 10 Kw con il cavo da 10 mmq d'alluminio

-Come vi comportate quando la sostituzione di un contatore (su vostra iniziativa, per es. nel passaggio da contatori elettromeccanici ad elettronici) richiederebbe di allungare i fili dell'utente allacciati ai morsetti di uscita?

Il contratto prevede che in caso di modifica del gruppo di misura ( che sia per sostituzione da tradizionale a elettronico, o adeguamento tecnologico, o per motivi di funzionamento etc etc ), il distributore può richiedere al cliente la modifica muraria del vano misura e / o l'adeguamento elettrico

In poche parole, contrattualmente, è il cliente che si deve occupare di allungare / sistemare i cavi del suo impianto, se questi non dovessero più arrivare al contatore

C'è da dire che al 95% lo stesso tecnico che sostituisce il contatore, ricollega i cavi utilizzando materiale " di fortuna " ( spezzoni di cavo flessibile recuperati chissà da dove... è sottointeso che lo fa a titolo di favore per rialimentare, quindi non di certo si puo aspettare che installi anche canaline copricavo etc etc

Ho avuto lo spiacevole dovere di sostituire contatori di quelle persone super rompi........ la quale vedendo che i fili del suo impianto rimanevano a penzoloni, iniziavano a lamentarsi, a minacciare denunce( generlamente piattina che era imbalsamata nel muro con venti passate di pittura e entrando da sopra nel vecchio contatore non si vedeva, poi installando il nuovo contatore, si allungavano i cavi con morsetti isolanti e si portavano i cavi volanti in basso alla morsettiera del contatore ). Alla fine si lasciava il cliente amareggiato, in quanto pretendeva un lavoro perfetto, che con tutta la buona volontà, avendo i materiali idonei, potevo eseguire ( ripeto che abbiamo l obbligo di non mettere mano nell impianto del cliente )

In tema di buona volontà faccio un altro esempio:

Sapete quante volte capita di dover sostituire il contatore elettronico per qualche fesseria, operazione che durerebbe qualche minuto, invece dura anche mezz'ora...questo perchè il cliente ( o suo elettricista ) ha scambiato la morsettiera del contatore, come cassetta di derivazione e in quei poveri morsetti ci si trovano anche 4.....5 conduttori per morsetto

Evidentemente non tutti gli elettricisti e installatori sanno che il distributore dispone anche come si effettua il collegamento al contatore: un solo cavo per ogni singola fase, un singolo cavo per neutro, della sezione max di 25 mmq ( utenze domestiche max 10 Kw 230 / 400 volt )

Naturalmente anche in questo caso....si trattiene un pò il respiro, si tappa un occhio e si cerca di ricollegare il tutto

Una volta ho assistito all'allacciamento di un contatore trifase da 10 kW su un quadro centralizzato, i tecnici hanno smontato due basette vuote per recuperare gli spezzoni di conduttore per il cablaggio

Per installare il contatore trifase occorre rimuovere le due tavolette del pannello E6M ( quel pannello con le basette grigie lunghe e il basamento nero ), ogni tavoletta nel retro ha due cavi di collegamento...

uno dei due voleva usare il blu per una fase e l'altro l'ha rimproverato

:whistling: rimproverato ? hai mai visto una cassetta di derivazione stradale ? il colore delle fasi sono marrone, nero, blu ( azzurro ), il neutro invece è concentrico quindi viene nastrato con del nastro vulcanizzante e nastro isolante.

Lo so..non lo chiedere a me, ho un azienda di impianti elettrici ( anche ), ho provato a far capire a qualche pezzo grosso che la normativa dice che la fase fammela di tutti i colori tranne che blu / azzurra o giallo verde, ma ho avuto come risposte giusto battute che l'impianto elettrico, in casa sua, ogniuno se lo fa come li pare.....

Spero che abbia dato risposta a tutti i tuoi dubbi..... :thumb_yello:

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Grazie Mommy, ora ho capito perchè non avete in dotazione certi materiali (come i conduttori N07V-K).

Per installare il contatore trifase occorre rimuovere le due tavolette del pannello E6M ( quel pannello con le basette grigie lunghe e il basamento nero ), ogni tavoletta nel retro ha due cavi di collegamento...

Ti racconto la situazione nel dettaglio. Il cliente (affittuario di appartamento ad uso ufficio) doveva eseguire il passaggio da 4,5 kW monofase a 10 kW trifase. Temendo che i tecnici lo lasciassero senza corrente, obbligandolo a chiamare un elettricista per ricollegare il vecchio impianto monofase al nuovo contatore trifase (l'impianto era comunque a norma), ho assistito all'operazione e ho portato il materiale necessario per far fronte ad eventuali problemi (a detta del tecnico che aveva eseguito il sopralluogo, era molto probabile lo spostamento del contatore).

I tecnici hanno dovuto smontare un altro contatore monofase (adiacente a quello del cliente) perchè copriva la morsettiera di derivazione posta al centro del modulo E6M, ma prima hanno tolto altre due basette vuote per prendere i fili del kit di collegamento (da 6 mmq) e hanno allacciato l'utente. A questo punto mi chiedo: in mancanza di quelle basette vuote da dove prendere i fili, e in mia assenza (avevo portato diversi spezzoni di cordina da 10 e 16 mmq), avrebbero avuto a disposizione il materiale per completare il lavoro?

Nella valigetta avevano solo gli attrezzi, alcuni morsetti a cappuccio (forse di recupero) e due spezzoni di cordina da 4 mmq.

Ultima domanda: dato che il contatore trifase permette di prelevare tutti gli 11 kW disponibili da una sola fase (ho letto le tue risposte sull'argomento), perchè non hanno usato fili di sezione superiore? In teoria si potrebbero sovraccaricare le cordine da 6 mmq, anche se non dovrebbe accadere con un impianto realizzato nei limiti della decenza. Tra l'altro, avevo eseguito una prova di carico squilibrato sul mio contatore trifase da 15 kW, evitando di prelevare più di 8 kW da una singola fase perchè non conoscevo la sezione dei fili di derivazione (dal lato utente ho il 16 mmq).

Ciao :smile:

Modificato: da LB81
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C'e da considerare che utilizzando un cavetto da 6 mmq, per una lunghezza di pochi centimetri ( dalla morsettiera al contatore ), non si hanno problemi anche se si prelevano 10 Kw su singola fase; va ricordato comunque che i cavi vengono dimensionati in base alla potenza e alla tensione, quindi una presa trifase da 10 Kw sarà realizzata con un 3x10+6c e così via...

A questo punto mi chiedo: in mancanza di quelle basette vuote da dove prendere i fili, e in mia assenza (avevo portato diversi spezzoni di cordina da 10 e 16 mmq), avrebbero avuto a disposizione il materiale per completare il lavoro?

Non saprei, in certe situazioni ci sono colleghi che cercano di risolvere qualsiasi problema possa nascere, altri colleghi al minimo problemino prendono i piedi e se ne vanno ( rilasciando al cliente un documento in cui gli viene comunicato il motivo per cui il lavoro non può essere eseguito )

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