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Livio Orsini

Con gli ordini acquisiti la tua azienda ha lavoro per quanti giorni?  

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ANSA 20/10/2004 10:49

FATTURATO INDUSTRIALE VOLA AI MASSIMI DA TRE ANNI

ROMA - Il mercato estero traina il fatturato dell'industria italiana che, in agosto, vola ai massimi degli ultimi tre anni segnando un incremento tendenziale dell'11%: per trovare una crescita piu' ampia bisogna risalire al gennaio 2001, quando il fatturato registro' un +15,2%. Il forte incremento e' imputabile al successo dei prodotti made in Italy sui mercati stranieri: il fatturato estero dell'industria, infatti, e' salito in agosto del 16,9%, a fronte del 8,8% registrato da quello nazionale.

Analogo, in base ai dati diffusi dall'Istat, il discorso sia nei primi otto mesi dell'anno sia rispetto a luglio 2004. Nel periodo gennaio-agosto 2004 il fatturato e' salito del 3% grazie al +3,2% registrato sul fronte estero ed al +3% segnato in casa. Rispetto a luglio 2004, inoltre, la variazione del fatturato e' risultata pari al +2,9%, risultato questo imputabile al +4,9% messo a segno all'estero ed piu' modesto +2,1% registrato in Italia.

A trainare la crescita del fatturato sono stati, al livello settoriale, le industrie del legno e dei prodotti in legno (+33,5% su base annua) e della produzione di articoli in gomma e materie plastiche (+26,2%). Flessione del fatturato, invece, si sono avute per l'estrazione di minerali (-34,4%), un settore piccolo e volatile, e per la produzione di apparecchi elettrici e di precisione (-4,5%) e per la produzione di mezzi di trasporto (-4%).

Fra i principali raggruppamenti di industrie, infine, il fatturato ha registrato un +16,6% nei beni intermedi ed un +13,2% per quelli strumentali. Incrementi piu' limitati si sono avuti per i beni di consumo (+7,2%) e per l'energia (+3,9%)

ANSA 20/10/2004 11:07

L'ITALIA SECONDO PAESE EUROPEO PER USO DI ROBOT

GINEVRA - L'Italia e' il secondo Paese in Europa e il quarto al mondo per uso di robot industriali. Lo ha reso noto oggi a Ginevra la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Europa (Unece), presentando uno studio sullo sviluppo mondiale dei robot industriali e di servizio.

Secondo lo studio dell'Unece, tra il 1994 e il 2001 si e' registrata in Italia una crescita senza precedenti degli investimenti in robot. I dati di mercato indicano un continuo aumento dei nuovi robot installati: dai 2.400 al numero record di 6.400. Nel 2002 si e' registrato un temporaneo arresto e il mercato si e' ridotto del 14%, e nel 2003 del 5% arrivando a 5.200 unita'.

Lo stock di robot industriali e' comunque aumentato del 7% rispetto al 2002, arrivando a 50 mila unita'. Nel periodo 2004-2007, si prevede una crescita media annua del mercato italiano del 5%, per arrivare ad uno stock di robot di oltre 63 mila unita'.

Per ogni 10 mila persone occupate nell'industria manifatturiera italiana alla fine del 2003 erano presenti 116 robot industriali. Questo dato pone l'Italia davanti a tutti i Paesi eccetto la Germania, senza contare il Giappone che include nelle statistiche tutti i tipi di robot. Nell'industria automobilistica sono presenti 1.400 robot per 10 mila addetti alla produzione, piu' che nell'industria automobilistica di ogni altro Paese.

Il numero dei robot nel mondo e' di circa 800 mila unita' (aggiungendo quelli in stock si arriva al milione) di cui 350 mila in Giappone, 250 mila nei Paesi dell'Unione Europea e 112 mila nel Nordamerica. In Europa guida la classifica la Germania con 112.700 unita', seguita dall'Italia con 50 mila.

:o è passato il boom economico e noi non l'abbiamo neanche visto

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Titolo "Tutto la va ben madama la marchesa"

Testo sottostante:

"Nel 2002 si e' registrato un temporaneo arresto e il mercato si e' ridotto del 14%, e nel 2003 del 5% arrivando a 5.200 unita'.

Flessione del fatturato, invece, si sono avute per l'estrazione di minerali (-34,4%), un settore piccolo e volatile, e per la produzione di apparecchi elettrici e di precisione (-4,5%) e per la produzione di mezzi di trasporto (-4%).

Io sono tra quelli che non si sono neanche accorti di avere avuto il boom economico cosi' a portata di mano!

Ciao

Mario

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Ciao a tutti, impiantistica elettrica sud Milano, abbastanza bene (a parte il recupero crediti).

Con le commesse standard, in genere, si lavora per almeno sei mesi.

Modificato: da taddeus
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La vendita e' solo un passo, se non si incassa la vendita e' solo fumo negli occhi. Meglio evitarla, in questa situazione di mancati pagamenti.

A volte è meglio vendere a margini zero piuttosto che non vendere

I miei titolari considerano un ordine SOLO dopo aver ricevuto l'anticipo del 30% , altrimenti non e' nulla.

Anche nel mio caso di solito si vende solo con acconto dell'acquirente.

Più che non incassare il problema è che si prendono i soldi quando il cliente decide di saldare il conto (non sempre il saldo è completo) e si vende ai prezzi che fa il cliente, che poi alla fin fine è il mercato.

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Caro beppeconti,

sono due concetti diversi.

A volte è meglio vendere a margini zero piuttosto che non vendere

D'accordo, se vendi a uno che paga. Se non paga, puoi avere anche un margine teorico del 400%, ma non incassi un soldo. In questo caso, meglio evitare la vendita.

Ciao

Mario

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D'accordo, se vendi a uno che paga. Se non paga, puoi avere anche un margine teorico del 400%, ma non incassi un soldo. In questo caso, meglio evitare la vendita.

Triste verita', ho visto fallire una societa' ben avviata a causa soprattutto di un grosso cliente che non ha pagato un sostanziosa cifra dovuta; era il lavoro del 'balzo in avanti' ed invece e' stato quello del 'de profundis'.

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  • 3 months later...

Un anno dopo ..... che novita' ci sono?

Secondo me, drammatiche e ancora in ulteriore peggioramento, nonostante che gli argomenti dei media ci mostrino piu' il "Salone del lusso", Carlo e Camilla e gli investimenti milionari nel calcio piuttosto che le notizie che toccano ormai milioni di famiglie italiane, e non solo le poche indecise tra l'acquisto di una Maserati o di una Daimler.

:unsure:

Ciao

Mario

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Stefano Sormanni

purtroppo i dati parlano molto di più delle parole:

Produzione industriale +0.7%

PIL +1.1%

Il bello è che questi dati prendono come base il 2003 che è stato un anno disastroso......

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Come dice Ciampi le ditte devono investire in India perche' la mano d'opera qualificata costa molto meno che in Italia (ndr loro non hano ratificato Kyoto come la Cina , gli Stati Uniti ecc , loro non hanno i lacci e lacciuoli imposti prima dall'Italia e poi dall'Unione Europea).

Quindi considerando quanto sopra agli Imprenditori conviene investire in India , peccato che non si dica se la cosa convenga ai vari impiegati/operai che (ancora) lavorano in Italia.

Nel frattempo grazie agli incentivi statali alle ditte italiane per investire all'estero le ditte in Italia chiudono e la gente finisce a spasso (provate a dare un'occhiata alla lista delle ditte che hanno chiuso baracca e burattini in Veneto nell'ultimo anno).

Ciao :)

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Veneto: è da dicembre che non riesco ad andare in vacanza per più di 2 giorni.

La situazione pare essersi un po' sbloccata... ma niente è a lungo termine.

E poi c'è chi è zeppo di lavoro (grazie al cielo) e chi invece fa la fame... non c'è più una distribuzione uniforme dei lavori.

Ah, i margini... sono vergognosi in certi casi. Sarebbe meglio perdere i lavori, ma invece qualcuno li fa lo stesso.

Per il futuro... continuerò ad accendere ceri alla Madonna.

Caio.

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Caro cdc,

Ci sono un casino di aziende che stanno mettendo in cassa integrazione i propri dipendenti.

E le ditte piccole cosa fanno dalle tue parti?

Ma i soldi della "cassa integrazione" chi li offre? E se le ditte cassaintegrate sono migliaia, bastano i soldi? Per quanto tempo? Non pretendo risposte ..... pensiamoci!

Ciao

Mario

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Ma i soldi della "cassa integrazione" chi li offre?

Forse l'India o la Cina , pero' non dite al nostro caro presidente che allora non ci saranno piu' nemmeno i soldi per le sue 2 pensioni !!

Ciao B)

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Caro cdc,

QUOTE 

Ci sono un casino di aziende che stanno mettendo in cassa integrazione i propri dipendenti.

E le ditte piccole cosa fanno dalle tue parti?

Cercano di vedere se è possibile svincolarsi dalla realtà locale (che a dire il vero ci ha dato lavoro per tantissimi anni), e capire se c'è la possibilità di trovare nuovi mercati. Certo che per le piccole aziende (parmensi e non) le difficoltà non sono certo poche. Personalmente sono stato invitato da un "embrione" di consorzio di piccole realtà locali, che cercano di appoggiarsi ad una realtà consortile già esistente, per capire se si può far sistema; l'idea è vivamente supportata dalle amministrazioni di due/tre comuni coinvolti dall'"idea", ora si deve capire se nella pratica può portare a qualcosa di concreto, senza dover seppellire un sacco di soldi.

Certo è che, se non ci si fanno venire le idee, si chiude. Non si può più aspettare di vedere se i tempi ritornano quelli di una volta: bisogna prendere atto che il mercato è cambiato e che deve essere cambiato il modo di trovarsi i clienti (e sopratutto andare "a prendere il lavoro dove è").

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...da un po' di tempo , una fonte inesauribile di stupore è il giorno 13 del mese : continua ad arrivarmi lo stipendio.

Siamo una azienda di Modena operante nel settore dell'automazione per l'industria alimentare , nel 1995 quando fui assunto eravamo in 120 , oggi siamo in 42 , da circa un anno il trend è il seguente : un mese c'è da lavorare (poco) , il mese successivo praticamente niente , mai vista una situazione simile in 25 anni che faccio questo mestiere...parlando con il nostro fornitore di sistemi hardware , mi conferma che , pur con qualche eccezione , questo andazzo è ormai consolidato in tutto il comprensorio modenese.....io la vedo grigia , anzi le prospettive per il futuro sono nere.....senza tanti giri di parole e senza l'ottimismo di facciata dei nostri governanti : siamo una nazione in netto declino , con una industria che arranca e che lentamente si stà spegnendo.

saluti un po' incavolati...

Umberto

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nell'azienda in cui lavoro l'argomento e' lall'ordine del giorno.

hanno aperto in romania dove l'operaio viene pagato 80 euro al mese e senza tutti i balzelli che ci sono da noi.

senza pensare alle varie leggi sulla sicurezza e sull'ambiente.

a breve salteranno piu' di 100 persone cosi' ridurranno i costi.

una cosa non mi e' chiara: quando da noi nessuno o quasi avra' un posto di lavoro a chi venderanno i loro prodotti, che comunque avranno il loro costo?

andranno in quei paesi, dove gia' adesso faticano ( nel senso vero della parola) a tirare la fine del mese?

forse farebbero bene a pensarci , e purtroppo a quanto pare e' diventata la moda ( si fa' per dire ) di tutte le

industrie

ivano65

Modificato: da ivano65
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mai vista una situazione simile in 25 anni che faccio questo mestiere

Aggiungo: mai vista una situazione simile in 43 anni che faccio questo mestiere.

E non e' solo una situazione italiana, ho appena letto che anche SIE...S lascia a casa 945 persone.

con una industria che arranca e che lentamente si stà spegnendo.

Lentamente????? Se continua cosi' per qualche mese, si va alla guerra civile. I cambiamenti sono drammatici e improvvisi. Non riesco a immaginare una parte di nazione che continua a far finta di niente e un'altra parte che crolla sotto il livello di poverta', senza la minima prospettiva.

Sigh!

Mario :(

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non posso che essere daccordo con maggi.

le crisi passate duravano un anno e poi passavano , e la svizzera era la salvezza naturale ( almeno da queste parti), anzi alla fine alcuni erano anche contenti per via degli stipendi piu' elevati.

ora anche oltreconfine si respira la stessa aria se non peggio, diversi frontalieri hanno gia' perso il posto ed altri sono in triste attesa.

E NOTA BENE le cause sono IDENTICHE che da noi.

SPERIAMO in cambiamenti rapidi, altramente la triste prospettiva prospettata da maggi potrebbe veramente diventare realta',

ivano65

Modificato: da ivano65
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Una piccola provocazione: come mai con tutta questa crisi le località di villeggiatura sono sempre piene soprattutto nei periodi a maggior costo? A quello che mi raccontano (in vacanza vado sempre in periodi "non convenzionali" e questo devo riconoscerlo è una mia fortuna perchè posso farlo) le crisi degli albergatori sono solo dei piagnistei che inventano i TG e le località di villeggiatura sono off-limit soprattutto in alcuni periodi.

Sarà perchè la crisi è finta o perchè non vediamo a un palmo dal nostro naso?

Boh??!! B):huh::o

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come mai con tutta questa crisi le località di villeggiatura sono sempre piene soprattutto nei periodi a maggior costo?

Non riesco a immaginare una parte di nazione che continua a far finta di niente e un'altra parte che crolla sotto il livello di poverta', senza la minima prospettiva.

Prevedo che avremo due categorie sempre piu' distinte, con la sparizione del ceto medio: resteranno quelli che lavoravano, e quelli che per qualche motivo si vedono passare tanti soldi nelle proprie tasche. Per questo parlo di guerra civile.

Urgono soluzioni, non TAV o ponti sullo stretto di Messina o centrali elettriche che fanno guadagnare solo poche decine di persone a spese di tutti gli altri.

Ciao

Mario

Modificato: da Mario Maggi
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Credo che con la globalizzazione i governanti della terra abbiano deciso che ci sono troppe diseguaglianze sulla terra quindi visto che NON ci sono risorse per tutti ci saranno 10000 persone in tutto il pianeta mega miliardarie e tutti gli altri straccioni , peccato che non sappiano leggere la storia che ci insegna che quando si e' arrivati a quelle situazioni i pochi miliardari (nel caso della rivoluzione francese i Re/principi) abbiano fatto una brutta fine.

Attualmente abbiamo gli USA che sono praticamente in banca rotta e la Cina che possiede buona parte del loro debito pubblico , l'Europa politicamente inguardabile e insignificante , una Russia che tira a campare giusto grazie al petrolio , l'India che avanza tra diseguaglianze allucinanti , e un'Africa allo sbando piu' completo dove ci sono solo tre altrernative (morire di fame , di AIDS , di guerra civile), non so fino a quando la situazione potra' andare avanti.

Personalmente ritengo che l'unica soluzione sia quella di bloccare la crescita demografica della popolazione mondiale cosi' come hanno fatto spontaneamente gli Italiani , perche' e' inutile fare decine di figli per farli poi morire di fame.

E solo cosi' si potranno ridurre i danni all'ambente e far fronte alle richieste di cibo e vita dignitosa a cui dovrebbe aver diritto ogni abitante del pianeta.

Ciao :(

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Bla... bla... bla...

Noi Italiani siamo solo capaci di parlare...

E se passassimo all'azione?

Identificazione dei problemi, discussione, possibili soluzioni...

E poi mi pare che la comunità di PLCForum si stia ingrossando... potrebbe avere una discreta voce in capitolo a livello nazionale...

Pensiamoci. Lo sconforto è piuttosto generale e riguarda tutti. Se non oggi, sicuramente domani.

A risentirci.

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..e se passassimo all'azione? ...

D'accordissimo, ma non bisogna essere sparpagliati in piccoli gruppi poco significativi.

Avanti con le idee....

Ciao

Mario

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