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Condensatori Mica Radio A Valvole Ricordi 549E


lucio7979

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Salve a a tutti e complimenti per questo splendido forum. Spero di non aver sbagliato sezione essendo al mio primo quesito. In pratica riparando una radio a valvole radio ricordi modello 549 e, mi sono imbattuto in questi mica collegati sul gruppo af. Non avendo modo di misurarli per rottura strumento, vorrei sapere se qualcuno di voi per caso ha mai avuto a che fare e potesse dirmi quanti pf hanno entrambi e soprattutto quanti volt. Grazie ancora.

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Riccardo Ottaviucci

i condensatori a mica venivano usati in applicazioni di alta frequenza e normalmente avevano poche decine di picofarad di capacità.

Secondo me,se non sono in corto,sono ancora buoni

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Grazie infinite per la risposta. Ma per mia personale cultura: questi secondo il suo parere quanti volt saranno? Come picofarad non sono quelli scritti sopra? Ovvero 50 e 200? Grazie ancora.


Si possono risaldare?oppure una volta tolti non servono più?

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Riccardo Ottaviucci

Come picofarad non sono quelli scritti sopra? Ovvero 50 e 200?

sì,sicuramente

questi secondo il suo parere quanti volt saranno?

max 300V,si usavano anche sull'anodica

Si possono risaldare?

certo

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Purtroppo sono interrotti. io ho dei ceramici moderni tranne il primo e l'ultimo i restanti sono tutti 50 v. Crede che qualcuno di questi potrebbe andare bene? Grazie sempre.


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Riccardo Ottaviucci

il primo è da 100pF e sembra capace di resistere a tensioni elevate (anche troppo 10KV!!),però dubito sia adatto per alte frequenze.Gli altri potrebbero andare bene ,dipende dove sono collegati.esclusi i circuiti di anodica e griglia schermo in linea di massima potrebbero andare.

Con lo schema sottomano si capirebbe bene.

P.S.:sul forum ci si dà del tu

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Benissimo ti darò del tu. Dunque sono collegati nel gruppo af. Purtroppo essendo una radio ricordi (quindi marca minore per quei tempi), non si trova lo schema, altrimenti sarebbe stato molto più semplice. Il fatto è che non sapendo quanti volt siano i vecchi ho paura di far danni. Come vedi sono collegati sulla destra, dal guppo alla valvola.

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Riccardo Ottaviucci

misura prima la tensione ai suoi capi e poi valuti.

E' simile a questo l'apparecchio?

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Modificato: da Riccardo Ottaviucci
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Diciamo simile ma non uguale. La mia monta valvole europee. Posso misurare le tensioni anche con i condensatori staccati? O devo risaldarli? Negatico a massa, multimetro a 600 v continua, positivo una volta in un capo una volta in un altro? Comunque il problema è che accende ma c'è un pò di fruscio dall'altoparlante niente stazioni.

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Le valvole accendono tutte, anche l'occhio magico ad iride, quest'ultimo un pò scolorito non vivo, ma quella potrebbe essere l'usura.


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Riccardo Ottaviucci

azz,è più vecchio di quanto pensassi! Le misure in tensione devi farle con condensatore nuovo staccato (o vecchio ricollegato),tanto per avere un'idea della tensione a cui sarebbe sottoposto quello sostitutivo

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I miei dubbi ricadono anche su quei condensatori a carta rivestiti, dai quali è andata via l'etichetta con i valori.


Si è molto vecchio. Pensa era di mio nonno ed io non sapevo neanche l'avesse. L'ho ritrovato in solaio ben conservato devo dire, solo pieno di polvere, no umidità. Il metodo di misurazione che ho detto prima va bene?

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Riccardo Ottaviucci

sì,te l'avevo scritto.

Il problema di quelle radio erano sì i condensatori elettrolitici ,ma anche le valvole.Procurati in rete le piedinature delle valvole in modo da misurare almeno le tensioni anodiche e di schermo.

La bassa frequenza puoi verificarla facilmente.

Se penso che avevo gli schemi di tutte quelle radio anteguerra (un fascicoletto polveroso di piccole dimensioni) e l'ho buttato,insieme a decine di kg di valvole nuove ,mi viene da piangere :wallbash: :wallbash:

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Dunque, il primo mica, quello da 50 pf da un lato da 0,003, dall'altro accendendo la radio picco da 400 per poi stabilizzarsi intorno ai 105.

Quello da 200: zero da entrambi i lati.


Dunque nel mica da 50 pf su un capo 0,03, nell'altro capo (lato valvola) all'inserimento della corrente picco da 400 per stabilizzarsi pian piano a 105.

Il mica da 200 da zero in entrambi i capi

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Posso chiederti di insegnarmi come misurare dei condensatori dai quali non è possibile leggere la capacità perchè cancellati?

Nel caso specifico di questa radio, ce ne sono quattro dai quali si è staccata la carta. Come potrei fare a capire quali sono gli equivalenti? Grazie ancora.

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Riccardo Ottaviucci

erano quelle con lo zoccolo a baionetta,troppo vecchie anche per me....senza schema non saprei dirti.

Quella a dx è sicuramente una raddrizzatrice

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Le valvole in vetro sono del tipo Rimlock.

Potrebbero essere:

AZ41 per la raddrizzatrice che è quella a cui si collegano i fili rossi sottili che provengono dal trasformatore.

EL41 - UL41 per la finale audio.

Per quest'ultima in base alla lettera iniziale della sigla E oppure U c'è una differente tensione di filamento. Se le sigle non ci sono più, basta misurare la tensione

ai piedini 1-8. In rete si trovano tutti i datasheets.

Le altre valvole iniziano con la E quindi hanno l'accensione a 6,3V .....ma era anche frequente mischiare la serie E e la serie U, specialmente per la finale audio e la raddrizzatrice.

.

Attenzione alle valvole verniciate in rosso!

Non è semplice vernice, ma è del tipo conduttivo e realizza la schermatura della valvola.

Alla base del bulbo c'è un anellino di filo di rame che collega lo schermo, cioè la vernicetta, a massa.

Basta estrarre la valvola tirandola per il bulbo, per rovinare tutto.

E' vitale per il corretto funzionamento della convertitrice, la cui sigla non si vede ma dovrebbe essere la ECH3 oppure ECH4, poi dovrebbe esserci l'amplificatrice MF che potrebbe essere una EF8 oppure EF9 e in fine la rivelatrice pre amplificatrice BF che sembra essere una EBC3.

Per queste valvole, l'integrità dello schermo realizzato con la verince rossa, ( prima della WW2 poteva essere di colore ORO, Argento e Rosso, durante il periodo autarchico....la vernicetta diventa di colore NERO...ma lo scopo non cambia) è importante se non addirittura necessario.

I condensatori a mica MIAL non si guastano quasi MAI...

1) Sono sempre usati negli stati RF dove non c'è "potenza"

2) Al max si sballano ma non si interrompono e men che meno vanno in corto.

3) Fanno u po' schifo perché sono rivestiti in cera e rimangono un po' appiccicosi, ma questo non è sintomo di malfunzionamento

4) Hanno una tolleranza del +/- 30% del valore indicato....le tolleranze si compensano con le innumerevoli regolazioni a mezzo compensatore o regolazione nuclei.

5) Di solito li danneggia chi li smonta per misurarli perché li squaglia col saldatore.

Ancora una volta..il non metodo metti e togli componenti NON è serio....e se non si ha BOTTOM....si fanno solo danni peggiori del guasto.

E' consigliabile il metodo del SIGNAL TRACER, oppure l'Iniettore di segnali o meglio l' Oscillatore Modulato.

Bastano pochissimi componenti per mettere in piedi un minimo di strumentazione adeguata....e a costo quasi zero.

Con le cianfrusaglie elettroniche guaste che tutti abbiamo in casa, come vecchi telecomandi tv, giochini cinesi rotti, rottami ex pc....si può allestire

quanto serve.

P.S: se magari metti la foto del davanti e non solo del didietro :wacko: magari si può capire che marca è e trovare lo schema....anche se lo schema è classicissimo e.....non servirebbe.

Modificato: da dott.cicala
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Adelino Rossi

come già detto la serie E ha i filamenti a 6,3V collegati in parallelo mentre (se ricordo bene) la serie U ha i filamenti a tensione più alta e usavamo, (ai corsi radio di allora) collegarli in serie.

infatti se la serie u non si accendeva dovevamo testare tutti i filamenti. i due tipi di cablaggio sono facilmente individuabili. gli schemi erano praticamente standard, radio eterodina a 5 valvole,

due hf, due audio e una raddrizzatrice.

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Per quanto riguarda quei mica io ne ho alcuni da 50 pf 50 volt. Potrebbero andare bene per sostituire i mial?


ps: i miei sono ceramici

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Se sono i due che si vedono nel #7.....uno è sicuramente collegato alla placca del triodo della ECH3 o ECH4 ? quindi è sottoposto all'anodica e la sua tensione di lavoro deve essere almeno 400V, l'altro probabilmente è collegato alla g1 dell' esodo oppure alla g1 del triodo, quindi non è sotto tensione.

Si usavano quei condensatori perché erano i più stabili in RF rispetto ai normail a carta. Da almeno uno di quei due dipende la stabilità dell'oscillatore locale.

Puoi sostituirli con qualsiasi altro condensatore con pari Vl...Se però usi ceramici che non siano NP0 allora il discorso della stabilità va a farsi benedire.

Dovrei scartabellare tra gli schemi....mi ricordo che veniva pubblicizzata sulla rivista L'Antenna negli anni 50 ....che ne pubblicò la recensione con tanto di schema....

In quel periodo in Italia erano in molti a costruire radio sulla base del classico AA5 in versione europea.

E proprio in quelle radio, dove venivano usate sia le valvole con zoccolo europeo a bicchiere che le rimlock, spesso la finale audio e la raddrizzatrice erano della serie U e l'alimentazione per i loro filamenti, che erano posti in serie, veniva prelevata da due prese intermedie sul primario del trasformatore di alimentazione, mentre per tutte le altre era presente un secondario a 6,3V....questo permetteva di risparmiare sul trasformatore di alimentazione stesso.

Dalle foto sembra che invece la raddrizzatrice sia alimentata da un secondario separato...probabilmente a 4V se la valvola è una AZ41, se invece è a 6,3v allora la valvola è una EZ41....non riesco a vedere da dove arriva l'alimentazione alla finale...Se è una UL41 arriverà dalle prese intermedie del primario, se è una EL41 allora sarà alimentata a 6,3v.

Un problema comune a quelle radio rimaste ferme per decenni, oltre ai soliti elettrolitici e qualche condensatore a carta in perdita, è il disallimeamento del canale MF che determina la quasi totale sordità della radio....ma toccare le MF di solito significa romperle.

P.S.

E' proprio una bella radio, ben conservata! Si lavorava bene a quei tempi....e i produttori locali spesse volte erano meglio dei big.

Modificato: da dott.cicala
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difatti girando il potenziometro volume fa rumore, sarà magari anche la polvere. Per il resto è muta, solo avvicinando l'orecchio all'altoparlante un leggero uuuuu (scusa la poca professionalità nella spiegazione). Però ci tengo e non ne vuole sapere di funzionare. Cosa devo fare? Sono in fase disperazione!!


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Potresti andare su introni.it - vecchie riviste - e scaricare "La radio si ripara così" dove potrai trovare i consigli del grande Montuschi.

P.S.

Ma..............l'antenna la colleghi?

Serve almeno un pezzo di filo lungo 4-5m... e provare in OC, perchè in OM ormai non si riceve più niente senza una buona antenna.

Prima di collegare la presa di terra, verifica che non sia sotto tensione....altrimenti.....pufff!

Modificato: da dott.cicala
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