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L'interruttore Magnetotermico Differenziale Non Si Chiama Salvavita!


gattomom

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Sento spesso gli installatori chiamare l'interruttore magnetotermico differenziale salvavita. Passi per l'utente generico che non è un addetto ai lavori, ma sentirlo chiamare così da un'elettricista, mi fa girare le balle. Potrà sembrare una ****, ma, a mio avviso, no lo è. Perché genera un senso di sicurezza fasullo nell'utente non addestrato. Che é erroneamente convinto di avere la protezione totale dai contatti diretti. Mentre bisognerebbe ricordargli che l'nterruttore differenziale può solamente offrire una protezione addizionale dai contatti diretti.

Questo concetto, molti installatori civili (non quelli che frequentano PLC Forum) non lo conoscono.

A dire il vero conoscono solamente il salvavita da 30 mA e il concetto di selettività differenziale non sanno se é carne o pesce.

Modificato: da gattomom
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A dire il vero conoscono solamente il salvavita da 30 mA e il concetto di selettività differenziale non sanno se é carne o pesce.

Un anno fà circa, ho dato una mano ad un amico a fare le tracce, la posa tubi e l' infilaggio fili in uno studio dentistico.

Il resto lo ha completato lui da solo.

Un giorno mi trovavo a passare di lì ed ho visto il quadro e tutte le linee in partenza erano adeguatamente protette da interruttori MTDiff.

Poi scendiamo sotto e nel vano contatori noto l' interruttore a protezione del montante.

Bene, era un MTDiff 25A 30mA.

Ho fatto un piccolo appunto sulla scelta di tale interruttore, senza insistere più di tanto per non sembrare saccente, e lui ha risposto:

" Ma è da 25A ,pensi che sia meglio metterlo da 32??"

:toobad::toobad::toobad:

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Maurizio Colombi

Sento spesso gli installatori chiamare l'interruttore magnetotermico differenziale salvavita

Come la chiami la carta assorbente da cucina?

Come lo chiami il nastro adesivo trasparente?

Come la chiami la bevanda marrone (anche se è Pepsi) ?

Ci sono prodotti che sono identificati, e lo saranno sempre, dal nome commerciale che un produttore ha deciso di affibbiare al suo prodotto.

Quando vai dal cliente e gli dici: "dove trovo l'interruttore magnetotermico differenziale a protezione dai contatti diretti ed indiretti"..... lui cosa ti risponde?

Mentre bisognerebbe ricordargli che l'nterruttore differenziale può solamente offrire una protezione addizionale dai contatti diretti.

Io preciso sempre che se aspettiamo che un salvavita ci salvi la vita quando "prendiamo la scossa"....potremmo bruciare lì vicino!

In ogni modo, sarò retrogrado, sarò tradizionalista.........ma la tensione di rete è (e sarà sempre) "la 220", l'interruttore magnetotermico è (e sarà sempre) "il salvavita", il tubo fluorescente è (e sarà sempre) "il neon".... e via dicendo.

Modificato: da Maurizio Colombi
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.... Forse si chiama salvavita per via dei contatti indiretti.... Una massa che va in tensione... La lavatrice della sicura Maria con la carcassa in tensione gli potrebbe salvare la vita.... Magari è' da qui è preso il concetto di salvavita ....

Inviato dall'app. Mobile di PLC Forum da iPad3,6

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Maurizio Colombi

Forse si chiama salvavita per via dei contatti indiretti

Forse......ma sicuramente si chiama "salvavita" perchè l'allora BTicino che alcuni chiamavano ancora Bassani Ticino, ha lanciato sul mercato il primo interruttore magnetotermico differenziale compatto (si fa per dire)....... e lo ha chiamato "salvavita"......

!BgG)MV!BGk~$(KGrHqQOKjIErzCgCo7+BLD+Csj

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del_user_155042

In ogni modo, sarò retrogrado, sarò tradizionalista.........ma la tensione di rete è (e sarà sempre) "la 220", l'interruttore magnetotermico è (e sarà sempre) "il salvavita", il tubo fluorescente è (e sarà sempre) "il neon".... e via dicendo.

:superlol:

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Maurizio, rispetto la tua opinione, ma non sono d'accordo con te. Continuo a insistere che salvavita é un nome fuorviante che genera un falso senso di sicurezza nell'utente.

Un installatore deve utilizzare una terminologia tecnica corretta:

la tensione di rete delle utenze monofasi é 230 V e non 220 V

la tensione di rete delle utenze trifase é 400 V e non 380 V

La potenza elettrica assorbita da un'utenza va espressa in kW (volendo utilizzare un multiplo del W) e non in kili, come sento spesso.

Un cavo unipolare non si chiama cordina

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Continuo a insistere che salvavita é un nome fuorviante.......

Quello che scrivi è vero, però purtroppo questo nome è divendato di uso comune ed i consumatori lo conoscono così.

Fai bene ad impegnarti nella tua battaglia per cmbiare le cose, però ritengo che sarà lunga e dall'esito tutt'altro che scontato.

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Allora.....io sono forse uno tra i più accaniti sperimentatori di questo Forum, nonchè esercito come manutentore elettrico dal 1988, ed in manutenzione si lavora il 70% delle volte sotto tensione.

Ciò implica che abbia le mani nella corrente elettrica molto più di quanto le abbia un pasticcere nello zucchero.

Ora : sapete quante volte ho preso la scossa ? :huh:

:wacko: .....Ma se non lo so manco io...... :wacko:

!!!! TANTE !!!!

Sapete quante volte ho appena avvertito il feroce morso della 220 e poi.....più nulla ?

!!!! MOLTE !!!!

Quindi (domanda) se in quei frangenti il salvavita NON mi ha salvato la vita, (visto che è prontamente intervenuto) allora......che cosa avrebbe fatto ????

No...perchè mi piacerebbe di chiederglielo se fosse in grado di parlare. :smile:

Ora....tutto questo tecnicismo gratuito va bene fino ad un certo punto; daccoro che tra noi professionisti le cose vadano chiamate con il loro nome anche per non creare confusione, ma se entro in ferramenta e domando al commesso un rotolo di striscia collante monodirezionale (nastro adesivo) o mi tira dietro uno dei martelli che ha lì da vendere, o mi guarda con fare alluccinato.

Io non dirò mai ad un utente che può tranquillamente sottovalutare i rischi della corrente elettrica perchè tanto c'è il salvavita.

Poi, non è detto, che tutte le volte che ho preso la scossa ed il differenziale (I delta n 30ma) è intervenuto, non mi sarei comunque salvato (questo però non lo saprò mai) dato che purtroppo l'ho anche presa dove il salvavita non c'era e mi son dovuto staccare io, aiutato probabilmente anche dalla dinamica del fatto in se, ossìa magari non brandivo il cavo con decisione, ma lo avevo semplicemente sfiorato.

Tutto questo per dire che il differenziale al banco del negozio non andrà venduto come "salvavita" in quanto poi si potrebbero creare false aspettative volte magari a ingenerare nell'utenza una pericolosa sottovalutazione del rischio, ma rimane pur sempre il fatto che in molti frangenti (ossia in tutti quelli dove è in grado di svolgere il suo mestiere) la differenza la fa eccome....( :lol: differenziale :lol: )

Vorrei vedere se non ci fosse.

Anche il paracadute non è un salvavita, poichè se non si apre.....sei morto !!!!! ;)

Saluti

Mirko

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Dove abito io, spesso la gente crede di essere completamente protetta dal salvavita, non immaginate che fatica spiegare che il salvavita è semplicemente una protezione in più, proprio qualche giorno fa è morta una donna che ha preso la corrente mentre stirava, la notizia, ha riempito le pagine del nostro giornale locale... Parlando con alcuni miei clienti, mi sono sentito dire, "sicuramente non aveva il salvavita" Purtroppo la bTicino ha furbamente pubblicizzato il nome del suo differenziale per aumentare le vendite e ha creato indirettamente una falsa informazione. La corrente elettrica va sempre trattata allo stesso modo, con e senza interruttore differenziale.

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Maurizio Colombi

Senza ombra di dubbio, Mirko potrebbe essere uno dei miracolati, potrebbe far parte di quello zero virgola qualcosa per cento che ha visto il differenziale staccarsi con il semplice sfioramento di un conduttore in tensione..... ma per questa ragione non andiamo a "vendere" il salvavita........ pardon, l'interruttore magnetotermico differenziale, come lo strumento di sicurezza assoluta, anzi.........

domando al commesso un rotolo di striscia collante monodirezionale (nastro adesivo)

oppure un rotolo di carta assorbente da cucina, ma poi ancora....... al banco del materiale elettrico a chiedere 100 metri di NO7V-K di colore rosso ...... ma su dai, nemmeno i notai parlano più in "burocratese"....i medici in sala operatoria si raccontano le avventure del giorno prima......il capitano DeFalco urla caz.o a Schettino in diretta mondiale..... e noi dobbiamo chiamare il "salvavita" discutendo con persone che chiamano ancora "Stoss" (da Stotz) il limitatore del contatore...... che non c'è più! :toobad:

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Scusate.. Ripeto l'esempio " la carcassa della lavatrice della sciura maria in tensione" .... Per questo , secondo me, e' definito salvavita.... Per il resto delle affermazioni fatte sono d'accordo...

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Mirko, anche io faccio il manutentore elettrico, ma in una ditta di trattamenti termici.

La corrente l'ho beccata più di una volta, a 230 V, e il differenziale non é mai intervenuto, ripeto mai intervenuto.

L'intervento di Mauro giunge a fagiolo e rimarca ancora una volta l'errore di chiamare un interruttore differenziale salvavita.

Se fosse realmente salvavita, dovrebbe intervenire, in caso di contatto diretto, per tutti i valori di corrente, ma così non è. E infatti la protezione, in caso di contatto diretto, é solo addizionale.

Un po di tempo fa ero a casa di un elettricista con mio figlio, che stava per infilare le dita in una presa. Al ché gli ho detto di fare attenzione, e l'elettricista mi ha risposto di stare tranquillo perche c'è il salvavita. Gli avrei sputato nell'occhio. Non perché l'ha chiamato salvavita, ma perché non conosce la differenza fra contatti diretti e indiretti, perché la sua ignoranza può mettere in pericolo le persone (tanto c'è il salvavita) e perché la presa doveva essere chiusa meglio.

Modificato: da gattomom
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Anche io mi unisco alla schiera dei manutentori, all'occhio che non gli hai sputato tu gli sputo io...

Comunque appunto come da te affermato non conosce la differenza tra diretti e indiretti...quindi il diff. E' una protezione dai contatti indiretti... Mi sembra chiaro che in un ambiente 'civile' non c'è la possibilità di contatto diretto 'involontario' ... Diventa salvavita per una massa estranea in tensione... Salvavita interrompe l'erogazione di corrente prima che qualcuno vada a toccare involontariamente la massa in tensione... E secondo me il problema come dici te e' l'installatore che dovrebbe sapere la differenza .. All'inquilino basta sapere che c'è un dispositivo che protegge nel caso di guasto a terra. Il salvavita

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Io non dirò mai ad un utente che può tranquillamente sottovalutare i rischi della corrente elettrica perchè tanto c'è il salvavita.

Mirko è sempre il solito discorso che fa operare differenziazioni tra l'utente comune e l'utente informato ed istruito.

Che un interruttore differenziale sia un dispositivo di sicurezza molto utile è innegabile.

Che abbia evitato ed evitierà effetti nefasti per contatti accidentali con la corrente elettrica è altrettanto innegabile.

Così è altrettanto innegabile che la dizione "salvavita" è un mero artifizio commerciale per enfatizzare certe carateristiche. Questo "soprannome", sebbene non sia completamente slegato dalla realtà, può indurre nel comune utente un senso di sicurezza fasullo che lo porta ad essere imprudente. Quindi molto meglio se si riuscisse ad usare esclusivamente il suo nome tecnico: interruttore automatico differenziale.

Purtroppo penso che sia una battaglia persa.

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Si ma Livio, obbiettivamente , parlando a terra a terra e' una mera pubblicità per chi non conosce i pericoli della corrente, per chi si mette in condizioni di pericolo facendolo apposta.

E come andare a 300 allora con una macchina e pretendere di non farsi male perché c'è airbag e cintura di sicurezza ...e' un concetto soggettivo..la pubblicità dice "la sicurezza nell'impianto elettrico ... E' sotto inteso che l' impianto sia costituito da tutte le protezioni del caso....questo e' il mio pensiero.

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No il problema è differente.

B Ticino, quando ancora era "bassani ticino" (bassani era il nome del propietario fondatore) ebbe la bella idea di costruire un interruttore differenziale per applicazioni civili e di dargli come nome "Salvavita".

E' un salvavita? In effetti in alcuni casi è un salvavita, come, appunto, l'airbag.

A differenza dell'airbag, il nome stesso induce ad un certo ottimismo nei confronti degli incidenti.

Questo è un fatto commerciale che ai tempi è passato senza alcuna contestazione da parte dell autorità preposte.

Oramai è entrato nell'uso comune, volenti o nolenti. almeno in Italia. Non credo che in Inghilterra lo chiamino Life Rescue o Life saveguard o in altro modo che infdichi una funzione di salvavita.

ma anche i nomi sono legati alla cultura di una nazione. Questo dispositivo lo abbiamo introdotto negli impianti civili.

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noi dobbiamo chiamare il "salvavita" discutendo con persone che chiamano ancora "Stoss" (da Stotz) il limitatore del contatore...... che non c'è più!

quella, dalle mie parti, l'hanno sempre chiamata "valvola"

Regione che vai, nome che trovi...

chi sa, che attrezzo è la "cagna"?

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La corrente l'ho beccata più di una volta, a 230 V, e il differenziale non é mai intervenuto, ripeto mai intervenuto.

Infatti. Normalmente l'impedenza in gioco nel contatto diretto (pelle, impedenza interna, scarpe, pavimento o tubo dell'acqua...) è abbastanza alta per far sì che la corrente di elettrocuzione sia molto più bassa dei fatidici 30 mA. Diverso se ci si trova in condizioni sfavorevoli, come pavimento bagnato, grandi superfici di contatto ecc.

Anche io ho preso la scossa diverse volte senza mai far scattare il differenziale da 30 mA.

Però, gli eventi più significativi li ho provati nel caso di contatto bipolare (nel qual caso il differenziale non può intervenire).

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Maurizio Colombi

gli eventi più significativi li ho provati nel caso di contatto bipolare

Carlo, insomma, non si mettono le dita nella presa........... :superlol:

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