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PLC Forum


Tavola Rotante


cliche1995

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Salve qualcuno mi può spiegare come realizzare un programma di una tavola rotante? esempio con due stazione 1° stazione bottiglia viene riempita

seconda stazione la bottiglia viene tappata.. è un piccolo esempio ma essendo un autodidatta mi basta per capire il funzionamento e la tecnica.

grazie

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  • cliche1995

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  • Livio Orsini

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Ti bastano due fine corsa opportunamente posizionati sulla circonferenza.

Ogni qualcolta uno dei 2 fine corsa è impegnato compi l'operazione corrispondente, oltre a fermare la tavola.

Questo in teoria. Nella pratica le cose potrebbero anche complicarsi un poco in funzione delle caratteristiche della tavola e delle precisioni necessarie.

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Ciao,

oltre alle stazioni che hai specificato, ne servirà per forza una di carico ed una di scarico: puoi decidere che il carico è manuale, allora ti servirà un pulsante di avvio tavola, oppure il carico è automatico, quindi a fine carico la tavola si avvierà; la stessa cosa può valere per la stazione di scarico (anche se non ho mai scritto uno scarico manuale ...)

Detto questo, le cose importanti da tener presente sono:

- normalmente per la tavola si usa meccanica + motore già assemblati comprensivi di un finecorsa che indica la tavola in posizione; la meccanica provvede a creare un "punto morto" (il motore gira, ma non la tavola), in modo da rendere più semplice l'arresto della tavola in posizione.

- ogni stazione deve avere un ciclo a parte che si avvia quando la tavola ha ruotato (tranne la stazione di carico, che è lei che avvia la tavola) e se il pezzo è presente e non di scarto (se ad esempio la stazione precedente era un collaudo ed ha scartato, probabilmente non si vuole avviare la stazione successiva su quel pezzo)

- la tavola non puo' routare se tutte le stazioni non sono fuori ingombro e viceversa le stazioni non possono avviarsi se la tavola non è in posizione.

- devi imparare ad usare uno shift: ogni volta che si carica un pezzo e la tavola ruota, l'informazione di quel pezzo deve traslare (quindi shiftare) con la tavola; l'informazione puo' essere composta da un solo bit (presente o meno), due bit (presente ed esito) oppure un dato composto; nei primi due casi normalmente utilizzo una o due byte/word che traslo con la tavola, tramite l'apposita istruzione del PLC (tutti quelli che ho usato ne sono provvisti); nel terzo caso bisogna per forza costruire uno shift "ad hoc" per l'applicazione.

Poi ci sono il ciclo di svuotamento, il ciclo di reset, il ciclo manuale, il ciclo passo / passo, il cambio formato o modello, il ciclo campioni per i collaudi ... pensa che per un collaudo un po' "rognoso" mi sono inventato un ciclo manuale particolare che, premendo un pulsante, avvia il ciclo di quella stazione sempre sullo stesso pezzo, senza far ruotare la tavola, in modo da riuscire a capire meglio il motivo dello scarto.

Insomma, l'argomento è vasto ... e non ho menzionato le protezioni anti-infortunistiche ed i circuiti di emergenza ...

Se riesci ad essere un po' più preciso su quello che hai bisogno ... ;)

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grazie inanzi tutto. in realtà non ho bisogno di niente, volevo solo fare un programmino per imparare il funzionamento.. tutto qui. Soltanto che descritto a parole è molto difficile per me capire..è troppo se vi chiedo di mostrarmi un esempio pratico? senza sicurezze, solo per capire lo shift e le stazioni.

ne sarei molto grato

Modificato: da cliche1995
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.è troppo se vi chiedo di mostrarmi un esempio pratico?

Si.

Prova a scrivere un diagramma di flusso su cui ragionare.

Comunque il primo passo, senza tener conto dei tempi di carico-scarico e delle stazioni di carico scarico, si risolve con 2 rami di programma.

Prova ascriverlo.

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Livio ha ragione: non è proprio il caso, senza contare che, se non ci ragioni e non ci provi, capire cos'ha fatto un altro ti risulta senz'altro più difficile.

Ti posso dire che io scrivo tutto a passi con set e reset, anche per il ciclo tavola: passo 1 avvio, passo 2 primo movimento fino ad arrivare alla memoria di fine ciclo, che mi serve sia per far avviare un nuovo ciclo, sia per legarla alle altre stazioni e alla tavola; ovviamente, ogni stazione è diversa dall'altra; per i passi uso i blocchi DB; l'istruzione che ho usato sul 300 per lo shift è SHL_W (avevo scritto in KOP e sarebbe shift di una word a sinistra); dovrai per forza rilevare il fronte di salita prima dell'istruzione, altrimenti corri il rischio che trasli più di una volta.

Prova e quando incontri un problema un po' più specifico, riposta qui: stai sicuro che così qualcuno ti risponde ...

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non è che non ci ho ragionato, anzi ci ho provato e anche più di una volta, con gli shift mi risulta molto più difficile che solamente con i set reset.

Un problema potrebbe essere: cosa è che mi effettua lo shift? una risposta che mi sono dato da solo è: lo shift me lo effettua la stazione più lenta. ma penso che non sia cosi.

ditemi se sbaglio

Vi ringrazio molto

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Lo shift viene generato dall'inizio della rotazione ovvero quando viene terminato il carico e tutte le stazioni sono in condizione di permettere la rotazione della tavola.

bigalex :blink:

Modificato: da bigalex
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I passi del ciclo tavola sono:

passo 1 - inizio ciclo tavola - il passo non esegue nulla, ma se entro qui, le stazioni non potranno più lavorare - intanto verifico le sicurezze e qualcos'altro

passo 2 - parto con la tavola

passo 3 - in rotazione - ho perso il sensore di tavola in posizione - qui effettuo lo shift e, se devo, faccio anche altro di simile che puo' servire (ad esempio per il ciclo campioni)

passo 4 - fermo la tavola perchè ho di nuovo il sensore di tavola in posizione - qui resetto tutti i fine ciclo delle stazioni

passo 5 - fine ciclo tavola e, se mi serve, ci aggiungo anche un ritardo - adesso le stazioni potranno lavorare perchè i passi tavola sono a 0 e la tavola è in posizione

Ovviamente ogni passo resetta il precedente e il passo 1 parte solo se tutte le stazioni hanno il fine ciclo alto e se i passi tavola sono a 0

Poi ci vuole un allarme per la tavola non in posizione e, di conseguenza, un reset che riporta comunque in posizione la tavola, azzerando anche i dati dello shift.

beppo è vero: ne avevamo già parlato, proprio con Cliche1995 ...

A proposito: ricordati che se c'è il pezzo, devi caricare lo shift, quindi devi settare il primo bit, altrimenti vedi sempre una serie di zeri ...

Modificato: da drugo66
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di solito le tavole rotanti hanno dei blocchi meccanici , nel senso che va bene fermare la tavola quando trova il finecorsa ma per fermarla in modo preciso viene rilasciata una valvola che fa bloccare la tavola , richiamandola meccanicamente nella sua giusta posizione.

Per questo tipo di lavori ci vogliono i finecorsa di pistone ,alto , basso , fuori , dentro (pistoni pneumatici di solito) , uno shift register per spostare i bit nelle varie stazioni , per esempio per indicare se riempire oppure no nel caso sia trovato un vuoto non idoneo , oppure un datatracking con strutture dati per cose piu complesse .quando tutte le stazioni hanno terminato il loro lavoro sul pezzo , e tutti i finecorsa sono in posizione tale che la tavola possa ruotare , fai ruotare l atavola ed interblocchi tutti i comandi su braccini , riempitori , dosatori ect ....

Se ti metti li e ragioni e' puro divertimento ;)

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Bigalex (e anche Drugo66)

Lo shift viene generato dall'inizio della rotazione ovvero quando viene terminato il carico e tutte le stazioni sono in condizione di permettere la rotazione della tavola.

Non sono molto d'accordo.

Se si interrompe il movimento della tavola (avaria o l'operatore lascia il bimanuale) ti ritrovi con la tavola fuori posizione e lo shift già effettuato.

Alla successiva ripartenza, che termina correttamente sul micro di camma, si avrà un secondo shift indesiderato.

Generalmente noi preferiamo metterlo al completamento (con successo) della rotazione.

D'accordo su tutto il resto e aggiungo la necessità di tagliare il pilotaggio di MT con il booleano di fuori ingombro generale (a volte i cilindri verticali trafilano).

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Waterworld: ... di solito le tavole rotanti hanno dei blocchi meccanici ...

Non ho mai utilizzato una meccanica con un cilindro di blocco; come ho già scritto, le tavole che usiamo hanno una meccanica dedicata (per nominare una marca: Autorotor) che presentano un "punto morto", in cui il motore ruota ma la tavola no, questo per facilitare il raggiungimento del punto di arresto corretto della tavola: quindi hai a disposizione più tempo per fermare la tavola in posizione, quando raggiunge la corretta posizione; l'unica volta che ho visto un cilindro di blocco è quando si è guastata la meccanica di una tavola (in arresto a mano riuscivi a muovere la tavola anche di qualche centimetro) ed il manutentore si è industriato per non fermare la produzione: ha eseguito uno scasso sulla tavola e poi ha montato un cilindro che auto-centrava la tavola pilotato da un NC del teleruttore di marcia del motore; quando si è potuto, si è smontata la tavola, è stata mandata a revisionare ed in pochi giorni la produzione è ripartita.

Certo è che i particolari in lavorazione che ci richiedono non sono molto piccoli, ma, in caso contrario, non so se, comunque, la risolvi con un cilindro ...

dan6410: "Lo shift viene generato dall'inizio della rotazione ..." - Non sono molto d'accordo ...

Vero quello che sostieni, ma non sono convinto che, una volta risolto il problema dell'avaria della tavola, sia prudente che la stessa possa ripartire senza un azzeramento completo; se si tratta di un'altra avaria, una volta risolta, la tavola puo' ripartire senza problemi, ma se è la tavola stessa ad avere un problema, normalmente io pretendo uno svuotamento (automatico o manuale a seconda delle richieste) per avere la certezza che nessuno "mi ha mischiato le carte in tavola": questo per evitare, soprattutto, che particolari non collaudati finiscano tra quelli con esito di collaudo positivo.

Una precisazione: il bimanuale non lo usiamo mai per le tavole, per via della protezione della seconda persona che puo' giungere dietro l'operatore; normalmente mettiamo una barriera di sicurezza oppure uno sportello ad aria con la costa di protezione.

Pilotando lo shift quando la tavola perde il sensore di posizione (quindi il ciclo tavola è già avviato) non ho mai avuto problemi; per una tavola che è finita in Messico, mi hanno letteralmente massacrato di prove (soprattutto emergenza e mancanza tensione durante la lavorazione, quindi anche durante la rotazione della tavola) ma, per fortuna, il ciclo completo non ha fatto una piega e, a parte i solito pulsanti da premere per il circuito ausiliaro e la marcia, la tavola ha ripreso a produrre senza problemi.

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Ciao dan64100.

Diciamo che l'argomento può essere discusso .

Dipende anche da come gestisci la logica che può comunque garantirti dall'evento che hai descritto .

Ovvero si memorizza il fatto che la tavola parte fuori posizione e quindi in questo caso non si triggera lo shift .

bigalex :blink:

Modificato: da bigalex
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Vero quello che sostieni, ma non sono convinto che, una volta risolto il problema dell'avaria della tavola, sia prudente che la stessa possa ripartire senza un azzeramento completo

I clienti ci sciolgono nell'acido (a partire dai piedi) se azzeriamo la produzione di una tavola per un'avaria :smile: (è chiaro che se si grippa il discorso cambia).

Addirittura anche in manuale, monitorando i movimenti critici e le presenze pezzo, evitiamo di azzerare la produzione fino a dove possibile.

Se hai processi irreversibili tipo piantaggio, saldatura laser butti tutto (non in tutti gli stabilimenti la qualità permette il rework dei componenti).

Nemmeno noi usiamo più il bimanuale (si parlava di didattica) ma se perdi un micro di fuori ingombro o intercetti la barriera, la tavola deve andare in avaria durante il movimento (a volte i cilindri sono vicinissimi per ridurre il tempo ciclo).

Se la tavola è fuori posizione, in modalità "automatico" e dopo il reset ed il riavvio, usando una FC simile a quella che descrivi (che usiamo anche noi), passi dallo stato di pronto a quello di perdita camma automaticamente e poi transiti in quello finale.

Alla fine "shifti" (pessimo termine ma noi controllisti dobbiamo pescare nel torbido dei neologismi).

Bigalex.

Certo tutto può essere discusso ;);)

siamo qui a posta e dipende tutto dalla logica a contorno e dai contesti produttivi.

Non sono d'accordo era ovviamente riferito al nostro tipo di produzione.

Ciao

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I clienti ci sciolgono nell'acido (a partire dai piedi) se azzeriamo la produzione di una tavola per un'avaria

I nostri, invece, mi crocifiggono se un pezzo non collaudato finisce nella scatola da spedire !!

E' questo il motivo della mia scelta ...

se perdi un micro di fuori ingombro o intercetti la barriera, la tavola deve andare in avaria

Ed infatti ci va in allarme, ma non in svuotamento in quel caso, e, non avendo terminato il ciclo della tavola, quando l'operatore ripristina l'allarme, il ciclo riparte esattamente da dove si era fermato, quindi se ha già traslato i dati tavola, non lo farà più; l'unico pericolo di traslare i dati dove lo faccio io è che la tavola non termini il ciclo perchè non raggiunge il suo sensore di posizione e quindi va in allarme: al ripristino, in quel caso, potrebbe anche traslare nuovamente, con ovvi problemi; ma, come volevo intendere prima, per me e per i nostri clienti è l'unico allarme che mi scatena lo svuotamento (qualche volta, a dire il vero, mi hanno fatto fare anche altro, ma non è questo il discorso che stiamo facendo...), proprio perchè un allarme di questo tipo sul sensore di posizione della tavola (o per l'encoder se vogliamo nominarlo) è quello da cui dipendono i dati dei particolari sulla tavola. Quindi il problema che sottolineavi tu non mi si pone ...

Se hai processi irreversibili tipo piantaggio, saldatura laser butti tutto (non in tutti gli stabilimenti la qualità permette il rework dei componenti)

Mi fanno fare qualsiasi cosa pur di permettere la rilavorazione dei particolari: mi sa che abbiamo clienti leggeremente diversi ...

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Gente ma Beppo è un principiante che sta cercando di capire come iniziare; prima di arrivare alla soluzione reale di una macchina un po' complessa ne deve fare ancora molta di strada.

In questo modo si rischia di confondergli le idee e/o di scoraggiarlo. Sarà forse questa la ragione della sua assenza? :smile:

Bisogna incoraggiarlo affinchè riesca a muovere i primi passi in autonomia.

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La tavola rotante è un sottosistema consolidato in automazione, è difficile che troverai a gestirti direttamente i componenti (encoder/motore/micro ecc..).

Le tavole meno recenti hanno un motore ed un micro elettromeccanico a camma: tu piloti il contattore, la tavola gira e perdi il sensore di "tavola in posizione", quando finisce lo "step" (l'arco di lavoro) ritrovi alto il sensore e quindi togli il pilotaggio al contattore.

Quelle più recenti hanno motore+drive+encoder, sono più veloci e in genere sono equipaggiate con un micro-plc per la gestione interna. Anche in questo caso non controlli tu l'arco di movimento ma è gestito tutto internamente.

Se ti interessa come esercizio considera di avere un sistema motore+encoder (ovviamente assoluto) e a specifica un arco di movimento : lo "step", devi gestirti opportunamente le partenze e le fermate con le dovute rampe e le situazioni anomale.

Se invece ti interessa un sistema di automazione basato su tavola rotante puoi considerare la tavola come una black-box che si muove di uno step ogni volta che la piloti.

In quest'ultimo caso devi considerare di avere N postazioni che lavorano contemporaneamente sincronizzate come hanno scritto gli altri amici : la tavola gira e trasla ogni componente semilavorato sulla stazione successiva.

In genere la prima/ultima postazione sono di carico/scarico.

Sicuramente, coma ha detto Livio, ci siamo fatti prendere la mano dai particolari, tu, d'altra parte spiega meglio il tuo obiettivo:

  1. Realizzare per esercizio la gestione di una tavola rotante "discreta" intesa come motore+attuatori+encoder o camma.
  2. Realizzare un piccolo sistema di automazione basato su architettura a tavola rotante.

Avere degli spezzoni di codice pronti, in entrambi i casi è complicato, dipende molto dal progetto elettrico, si corre il rischio di avere una spappardata di bit che hanno poco riscontro con la realtà.

Meglio forse concentrarsi sul "progetto software" dell'automazione (grafcet/diagramma di flusso/diagramma degli stati o cosa preferisci), assimilato quello puoi realizzarlo con qualunque PLC.

Ciao

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concordo con dan

Fare esercizio relativo a tavola rotante , disegnare il diagramma di flusso , esercitarsi con un simulatore generico di plc , se ne trovano gratutiti in rete tipo codesys , e provare e vedere cosa succede .

Aiuti : scomporre la macchina in moduli , per esempio un blocco di codice e con relativo blocco di dati per ogni stazione , per la tavola ect .Prevedere un blocco con relativa area dati per gestire funzionalità generali quali modalità manuale , automatico ect .

Poi se ci sono problemi posti ....e noi ti aiutiamo :)

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Walter, Walter da quando ti sei messo ha studiare ingengneria stai assimilando i difetti tipici degli ingegneri. :lol: :lol:

Stammi bene Walter, chissà se trovo un po' di tempo facciamo una "reunion" magari anche con Claudio (adesso mi autosanziono per violazione del regolamento :( )

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Salve a tutti, il mio obbiettivo è quello di realizzare un piccolo sistema di automazione basato su quell'architettura.

Lo scopo è quello di capire come gestire il programma per far lavorare più stazioni e far girare la tavola, forse quello che mi blocca è anche come è fatta meccanicamente la tavola, la posizione dei sensori, dove è posizionato il sensore di macchina in posizione ecc. :(

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Vieni a trovarmi e ti porto a vedere una delle tavole che abbiamo fatto ... ;)

Per la meccanica di una tavola, l'ho già scritto: cerca Autorotor (ce n'è altre, ma al momento mi ricordo solo questa ...) con google, poi scarica la documentazione e vedi com'è fatta.

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ciao, nemmeno io voglio fare pubblicità, ma se vai qui e clicchi in alto a dx su 'concetto di azionamento' appare una piccola animazione che ti può aiutare a capire come funziona una tavola del genere, io uso questa marca e anche autorotor e mi trovo bene con entrambi.

Ciao

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