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Trasformare Un Alimentatore Da Pc In Caricabatteria


osolemio

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vedi queste sono le foto del mio trasformatore lo tolto perche 'non mi funzionava bene. lo aperto e ho visto che dentro aveva 5 condensatori gonfi e li ho sostituiti adesso va benissimo. ho provato le tensioni e sono quelle, nero=negativo giallo=+12v /1A. gialloverde=+12v /2A. rosso=+5v30.0A ho visto delle modifiche su internet che dicono che puo' diventare un vero carica batteria per auto e moto. io vorrei metterci sterno pure un piccolo amperometro le varie polarita' ecc. visto che voi mi avete aiutato con altri progetti e siete stati fantastici, non vorrei che mi seguite con questo e sarei grato grazie, dei progetti su internet parlano di resistenze e altro vorrei piu' chiarezza, a me serve caricare batterie a 6v 12v e 24v se e possibile
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Ciao, in questo articolo è spiegato come fare per trasformare un alimentatore ATX in un generatore di tensione a 13.8V:

http://www.chirio.com/atx_14_volt.htm

ATTENZIONE, non è così semplice come sembra. È necessario capire bene lo schema e il procedimento poichè gli alimentatori ATX sono tutti diversi. Quello è solo uno schema tipico. Il generatore inoltre NON è un vero e proprio caricabatteria, ma può essere usato come tale con gli opportuni accorgimenti.

In quest'altro articolo è spiegato come ottenere un alimentatore variabile fino a 30V:

http://www.chirio.com/switching_power_supply_atx.htm

Anche in questo caso non si tratta di un lavoro che possono fare tutti. Occorre capire bene il procedimento e applicarlo al modello di ATX in possesso.

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Certo che riesce, il problema è la corrente (molto) elevata che questi ATX erogano. Senza un limitatore di corrente rischieresti di sovraccaricare rapidamente la batteria. Mi spiego meglio: le batterie al piombo non amano le ricariche rapide, ma prediligono quelle lente a circa 1/10 della loro corrente nominale (meglio se di meno). Se ad esempio hai una batteria da 45Ah la corrente di carica da non superare sarebbe di 4.5Ah, per un totale di circa 10 ore di carica. Se non includi un limitatore/regolatore di corrente nel tuo ATX, quasi certamente la caricheresti in qualche ora, il che può andar bene per ricariche occasionali ma non per uso continuo (usura della batteria, possibilità di perdita di acqua, ecc). Inoltre al termine del tempo calcolato devi staccarla manualmente per evitare sovraccarichi dannosi. L'ATX in tuo possesso dopo quella modifica dovrebbe essere in grado di fornire più di 20A, qiondi fai un po' i conti. Ovviamente l'aggiunta della regolazione della corrente complicherà di molto la realizzazione del tuo proggetto. Se intendi costruirti un semplice e affidabile caricabatteria per auto, ci sono schemi a bizzeffe semplici e funzionali. Non vale la pena complicarsi la vita con gli ATX

Modificato: da Zora
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e se e' cosi mi aiutate con il progetto.

Hai mai realizzato un alimentatore SMPS? Se no è meglio che tu inizi con qualche cosa di più semplice e, soprattutto, non alimentato direttamente da rete.

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Senza un limitatore di corrente rischieresti di sovraccaricare rapidamente la batteria. Mi spiego meglio: le batterie al piombo non amano le ricariche rapide, ma prediligono quelle lente a circa 1/10 della loro corrente nominale (meglio se di meno). ........

Inoltre al termine del tempo calcolato devi staccarla manualmente per evitare sovraccarichi dannosi.

Ovviamente l'aggiunta della regolazione della corrente complicherà di molto la realizzazione del tuo proggetto. Se intendi costruirti un semplice e affidabile caricabatteria per auto, ci sono schemi a bizzeffe semplici e funzionali. Non vale la pena complicarsi la vita con gli ATX

D'accordo su tutto tranne sul fatto che si debba staccare la batteria a carica completata. Con una tensione di ricarica di 13,7/13,8V si può lasciare la batteria sotto carica indefinitamente. Diverso se si carica con tensioni di 14,5V o più (carica ciclica).

Invece, come dici, sarebbe utile un limitatore di corrente per quando si va a mettere sotto carica una batteria scarica.

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Anche a 13.8V (trickle charging o carica di mantenimento) la corrente deve essere assolutamente abbassata al minimo, altrimenti la batteria rischia di danneggiarsi. È meglio staccarla manualmente se il caricatore non è in grado di limitare da solo la corrente

clead1.jpg

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attenzione che 13,7V e' la tensione che raggiunge asintoticamente la batteria sotto carica in condizione di generatore di corrente. Quindi la corrente non smette mai di scorrere. Tuttavia il discorso diventa di filo diversificando il tipo di batteria, se da gruppo o da trazione. Nei due casi la corrente residua puo' essere notevolmente diversa a parita' di capacita'.

Lo sgancio e' comunque sempre consigliato per evitare surriscaldamento. Lo sgancio deve essere anche a tempo, nel caso un elemento sia difettoso del tutto o in parte, e' molto inopportuno continuare ad erogare lungamente la carica.

p.s. se una batteria e' da 100Ah non si ricarica con 10A per dieci ore, ma con 10A per 14ore. infatti l'efficienza chimica porta la batteria al piombo standard a livelli di 0,8 di efficienza elettrica. Serve quindi compensazione. I dati comunque sono forniti dai produttori del singolo modello, e talvolta differiscono all'interno del catalogo, fra modelli.

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Carica a 13.8-14.1V

Vantaggi:

-Minimo stress alla batteria con conseguente maggiore durata nel tempo

-Minima produzione di calore

-Possibilità di caricare la batteria anche a temperature superiori a 30 gradi

Svantaggi:

-Maggiore tempo di ricarica

-Diminuzione della capacità ad ogni ciclo di carica (=prestazioni ridotte)

-Rischio di solfatazione delle celle senza adeguato algoritmo di carica

Carica a 14.4-14.7V

Vantaggi:

-Solfatazione ridotta

-Maggiore capacità (=maggiori prestazioni)

Svantaggi:

-Rischio di sovraccarica

-Dovrebbe essere ricaricata solo se la temperatura ambiente è sotto i 30 gradi

-Maggiore perdita di acqua con frequenti rabbocchi necessari

Ragion per cui, in mancanza di un caricatore "smart" con adeguato algoritmo di carica è sempre meglio caricare a 14.4V e staccare l'alimentatore a carica ultimata, evitando lo step della carica di mantenimento, questo perchè la solfatazione è il nemico N.1 delle batterie al piombo.

Modificato: da Zora
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Se il caricabatteria da 13,7/13,8V stabilizzati non c'è bisogno di provvedere ad un limitatore di corrente di mantenimento in quanto è la batteria stessa a provvedere alla limitazione portando la sua tensione molto prossima (ma non tendente asintoticamente) a quella del caricabatteria. Tale corrente si stabilizza nell'intorno delle decine di mA (dipende da capacità/dimensioni della batteria).

È vero però che tali dati possono variare a seconda della tipologia di batterie, non ho esperienza su batterie per applicazioni industriali.

Io sapevo che la solfatazione avveniva prevalentemente a batteria scarica.

Zora, mi puoi dire dove hai preso quanto hai scritto?

Modificato: da fede1942
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Se leggi l'articolo ad un certo punto c'è scritto:

Most stationary batteries are kept on float charge. To reduce stress, the so-called hysteresis charge disconnects the float current when the battery is full. As the terminal voltage drops due to self-discharge, an occasional topping charge replenishes the lost energy. In essence, the battery is only “borrowed” from time to time for brief moments. This mode works well for installations that do not draw a load when on standby.

Lead acid batteries must always be stored in a charged state. A topping charge should be applied every six months to prevent the voltage from dropping below 2.10V/cell. With AGM, these requirements can be somewhat relaxed.

Vale a dire:

Le batterie in stock o inutilizzate sono mantenute da una debole carica. Per ridurre l'usura, la carica di mantenimento viene disattivata quando la batteria è carica. Non appena il voltaggio cala a causa dell'autoscarica, viene applicata una carica di mantenimento per compensare la perdita. In sostanza la batteria viene caricata di tanto in tanto per un breve periodo. Questa modalità funziona bene in assenza di carico. Le batterie al piombo devono sempre essere conservate completamente cariche. Una carica di mantenimento deve essere applicata ogni sei mesi per evitare che il voltaggio scenda sotto i 2.10V per cella. Le batterie AGM (assorbed glass mat) sono più permissive sotto questo punto di vista

Modificato: da Zora
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ragazzi grazie delle attenzioni su di me,io non ho mai provato a fare un carica batteria, ma sono un elettricista e vorrei cimentarmi ad trasformare questo alimentatore, come ho detto l'ho riparato sostituendo vari condensatori adesso con il vostro aiuto vorrei provare a modificarlo se e' possibile grazie.se utilizzo questo schema che mi avete dato,http://www.chirio.com/atx_14_volt.htm vorrei capire meglio devo interrompere delle piste e mettere solo i diodi, se e cosi vi posso fare delle foto del mio atx da 500w cosi proseguo con il vostro aiuto grazie

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Come ti ho già spiegato, questi alimentatori senza limitatore di corrente non vanno assolutamente bene per caricare la batteria. Se comunque vuoi procedere lo stesso, leggi e rileggi bene tutto l'articolo che ti ho linkato. Adesso saprai che non tutti gli ATX sono modificabili, quindi per prima cosa dovresti capire se il tuo lo è oppure no. Ciò si capisce dal regolatore PWM presente, quindi controlla se hai un TL494, KA7500, 2003, UC3843TL494, KA7500, 2003, UC3843 o equivalenti. Ammesso che il tuo ATX sia modificabile, devi staccare dal PCB tutti i cavi tranne quello verde che andrà collegato a massa (altrimenti l'alimentatore non parte) quelli neri che saranno il tuo polo negativo e quelli del 5V e del 12V che andranno collegati insieme per il polo positivo. La parte più difficile consiste nell'ingannare il controllo del feedback, per prelevare maggiore tensione rispetto al previsto. Devi quindi essere in grado di individuare i feedback delle linee a 12V e a 5V ed inserire quattro diodi in serie al 12V e due al 5V. In questo modo la tensione extra che prelevi (pari a 12+0.7+0.7+0.7+0.7=~15V) non viene rilevata dal feedback che quindi non si bloccherà. Il valore di 0.7V corrisponde in pratica alla caduta di tensione dei diodi. STAI MOLTO ATTENTO ai condensatori in uscita che dovranno essere almeno da 50V per ragioni di sicurezza e del tipo "low esr" 105°C

Ad ogni modo per realizzare un caricabatteria per auto esiste un sistema molto più semplice e sicuro:

simple-charger-circuit.jpg

Ti serve solo un trafo da 50VA e 15V con presa centrale e due diodi (il condensatore volendo lo puoi pure omettere, visto il fine del circuito). L'amperometro (puoi usare il tester sulla portata 10A) può esserti utile per capire quando devi interrompere la carica (quando l'assorbimento di corrente scende a poche centinaia di mA). Circuito semplice e rozzo, ma efficace per ricariche occasionali.

Modificato: da Zora
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Probabilmente per le piombo ermetiche le cose sono diverse perché ho batterie di marche diverse (Yuasa, Hitachi, Fiamm) in servizio da una decina di anni e sono sempre state in carica di mantenimento (tensione 13,7/13,8V e corrente massima limitata) tranne che nei rari momenti di black-out. Può anche essere che qualcuna sia prossima a lasciarmi, ma non credo si possa pretendere di più.

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le ermetiche sono identiche a quelle classiche, diverse da quelle gel pero'. Ma il fatto che siano in servizio non significa che siano ancora efficienti. Gli stessi costruttori danno durate consigliate inferiori ai cinque anni, e la pratica di campo indica il periodo di efficienza nei 4-5 anni massimi.

Una batteria connessa a un sistema intrusione viene testata non solo controllando che non sia in corto o aperta, ma periodicamente viene testata anche la resistenza interna, che e' il vero indice di bonta'. Idem per le batterie dei sistemi incendio.

In strutture di sicurezza non e' pensabile che delle batterie sembrino buone, lo devono essere.

Pero' qui parliamo di batterie trazione. E per le trazione si puo' verificare la densita' dell'acido, ma il test migliore e' quello del sotto carico, test che fanno le macchine da officina.

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Quelle ermetiche che dici tu sono le batterie normali "senza manutenzione", quelle senza tappi, e non sono veramente ermetiche come quelle a ricombinazione di gas (gel, VRLA, AGM ecc).

Per ermetiche intendo queste ultime.

Invece con "sono ancora in servizio" intendo che fanno ancora il loro dovere (lampade di emergenza) e la tensione/corrente la danno altrimenti le CFL a 12V non innescherebbero.

Ma ammetto che è un po' di tempo che non verifico l'autonomia, ma per quel che devono fare oggi è sovrabbondante (nella mia zona non ci sono più i blackout di ore ed ore di una volta).

Lo so bene che sono indicate per una vita utile di 4/5anni, ma volevo appunto sottolineare che con carica continua in tampone a 13,7V e corrente massima limitata (integrato L200) non si trovano poi tanto male.

Comunque, se qui si tratta di batterie per trazione, sono fuori tema e mi fermo qui ;)

Modificato: da fede1942
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https://giuseppetalarico.files.wordpress.com/2010/07/dsc_0579.jpg?w=462&h=314ragazzi come ho capito e meglio che il mio alimentatore ATX che ho riparato e mi funziona con tutte le tensioni me lo faccio funzionare come alimentatore da banco con varie tensioni. pero per fare questo carica batterie sia per auto e quelle a secco, posso usare 2 trasformatori toroidale come ho messo delle foto che non hanno la presa centrale. domanda se li metto in serie ottengo la presa centrale. come ho detto nei post precedenti io recupero dal mio lavoro vari trasformatori e adesso ne ho due di quelli in foto e vorrei usarli grazie e scusate del fastidio.oppure non posso usare questo schema qua avendo un buon trasformatore senza presa centrale http://digilander.libero.it/nick47/lmnt05.gif

Modificato: da osolemio
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Ragazzi che dite oggi o recuperato un trasformatore da50w12v quello dei gareggi alogeni , va bene quello come primario oppure devo utilizzare quelli che ho messo in foto grazie.

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Se devi caricare un batteria a 12 V il trasformatore deve avere un secon dario con tensione >=15V. A meno di complicarsi la vita con un regolatore SMPS step up.

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