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PLC Forum


Partitore Di Tensione Da 240vac A 160vac


roberto8303

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non ho valori di targa purtroppo! pero devo dire che la prima prova l ho fatta con un alimentatore a banco dc...sono partito da 0volt salendo e la frizione è attacata quando sono arrivato a 160 volt è vero sono andato fino a 200 volt per vedere il valore della corrente,la macchina è un 220volt ha un motore a spazzole tipo quelli degli utensili elettrici, e poi cè la frizione che attacca l albero motore con gli ingranaggi, ho provato gia solo con un ponte pero volevo scendere un po la tensione visto che attaccava gia a 160volt! ma se ci sono tutte queste difficolta la alimento solo con un ponte e finisce cosi!

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...la frizione è attacata quando sono arrivato a 160 volt ..

Se tu l'avessi scritto subito ti avremmo detto di usare solo un ponte per raddrizzare la linea a 230V monofase :angry:

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Secondo me se la frizione inizia ad attaccare a 160 volt, significa che hai appena superato il limite critico dell'aggancio, valore sotto al quale il meccanismo non riesce a muovere

(e rischia pure di bruciarsi). Anche un motore a 220 volt se lo alimenti a 160 gira lo stesso ( carico permettendo) ma questo non significa che raggiunto il valore per cui si ottiene

un risultato, quello sia il valore nominale di utilizzo.

Per cui alla luce del tuo ultimo messaggio, credo proprio si tratti di una frizione in VDC da collegarsi direttamente alla VAC d'alimentazione utensile tramite un comunissimo ponte a diodi.

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si pero ho pensato che era meglio tenersi non troppo alto da 160 volt quindi avevo pensato 170-180 che da 240 volt c è un po di differenza...

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Allora come ti dicevo devi valutare 240Vac : 1,11 = 216 Vdc e questo è il valore di tensione continua che attiverà la tua frizione.

Poi, sei sicuro di avere 240 Vac lì dove lavori e magari non 230 ? O addirittura 220 ? Te lo chiedo perchè da anni "DICONO" che il sistema 220 - 380 è passato a 230 - 400 Vac, ma dove lavoro io abbiamo 5 cabine di trasformazione, e la sottostazione ENEL ad 80 metri (la vedo dalla finestra del mio laboratorio) e comunque abbiamo 225 - 390 volt.

Chiusa comunque questa parentesi, penso sempre ai motorini di cui ti parlavo nel mio primo messaggio, che se mi trovassi a doverli far funzionare a 240Vac (dai 220 iniziali)non mi preoccuperei più di tanto e lascerei correre.

Tanto più che se mi dici che si tratta di un utensile portatile (non so comunque cos'è), presumo sia soggetto a cicli di utilizzo molto "ALTERNATI" come quelli a cui è sottoposto ad esempio un trapano, del tipo fai un foro e ti fermi, poi ne fai un altro e ti rifermi, e questo va anche a vantaggio del surriscaldamento della frizione , ben diverso da un funzionamento a ciclo continuo 24 ore su 24.

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Certo il triac non è il massimo per carichi induttivi,sono senz'altro un fan dell'scr,pero' il circuito è un po' piu' complesso e visto il poco spazio a disposizione.non ho consigliato questa soluzione ,gli effetti negativi dell'uso del triac vengono attenuati in parte dal ponte raddrizzatore.

Pure un regolatore di giri per elettroutensili potrebbe esserti utile ,spendendo 1\4 di RS.

Se in MP mi mandi l'email ti invio un circuito con un scr e uno a triac,sul forum non riesco a postare,saluti a tutti.

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Certo Madak, il tuo ragionamento con un diodo solo moltiplicando per 0,45 è giustissimo, ma in questo caso va tenuto in debito conto il tipo di carico con cui Roberto ha a che fare, non è una lampadina, ma un elettromagnete, che (con questo tipo di soluzione) si trasformeà probabilmente in un VIBRATORE, procurando uno STRESS meccanico al sistema, ed una sindrome di Parkinson a chi lo tiene in mano.

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Asmo devo tranquillizzarti per il fatto delle vibrazioni...non vibra affatto sono due lamine di spessore circa 1mm, è diverso dagli elettromagneti degli elettrofreni di un motore

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Con un solo diodo probabilmente la tensione scende troppo,meglio il ponte, che oltre tutto ha 100Hz e con un diodo di ricircolo il circuito migliora, visto anche che è un elettroutensile,quindi soggetto a ripetute accensioni.Saluto il forum.

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