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E la POMPA va, …. con Arduino


Luigi Marchi

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Ho letto http://www.settorezero.com/wordpress/come-arduino-gestisce-il-pwm-esempio-pilotaggio-cent4ur-con-arduino/

Il concetto mi è chiarissimo.

Ma mi chiedo quali differenze ci sono, per far "girare" più "tondo", il nostro motore (a scoppio) tra 2 ipotesi:

1) aumentare il numero di giri (cioè la frequenza - e non ha inconvenienti ?);

2) mettere un volano più "pesante", che poi sarebbe il nostro condensatore elettrolitico.

Comunque la prova con la frequenza doppia la faccio.

 

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Come funziona il software, per ottenere il massimo risultato nelle varie condizioni di soleggiamento con il pannello che abbiamo a disposizione ?

Abbiamo messo dei paletti e cioè tensione minima e tensione massima della pompa. Inoltre tensione minima del pannello e corrente massima.

Per far funzionare la pompa entro questi limiti abbiamo un unico strumento: il “rubinetto”. Pertanto dobbiamo modulare, cioè modificare il ciclopwm.

Lo dobbiamo diminuire quando la tensione della pompa raggiunge il limite superiore fissato (24 volt) e quando la corrente massima supera i 4 Amper.

Lo dobbiamo aumentare quando la tensione della pompa raggiunge il limite inferiore (10 volt di default).

Dobbiamo trovare il giusto equilibrio e lo si può fare solo sperimentalmente.

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Ma mi chiedo quali differenze ci sono, per far "girare" più "tondo", il nostro motore (a scoppio) tra 2 ipotesi:

1) aumentare il numero di giri (cioè la frequenza - e non ha inconvenienti ?);

2) mettere un volano più "pesante", che poi sarebbe il nostro condensatore elettrolitico.

 

 

Stai paragonando un modello errato.

Devi sempre pensare che il motore è, in primis, un induttore.

Non puoi applicare i concetti di tipici della corrente continua.

Quote

Dobbiamo trovare il giusto equilibrio e lo si può fare solo sperimentalmente.

 

Non ti offendere, ma questa è la tipica affermazione degli incompetenti. Le persono che sanno quello che fanno, che sanno dominare il problema, tuttal più ottimizzano in via sperimentale quello che hanno già messo a punto in modo analitico..

 

In questo caso poi, la velocità del motore e quindi anche la portata della pompa, è direttamente proporzionale al valore di duty cycle.

Certo che se ci metti un condensatore in parallelo le cose non tornano più; anzi la regola zione diventa instabile.

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Un pò di esperienza, anzi tanta, con i pannelli fotovoltaici usati per caricare batterie me la sono fatta.

Nel caso della pompa alimentata da pannello fotovoltaico è tutto ancora più complicato, anche se lo strumento è quello che conosco bene, ormai da più di un anno.

Abbiamo a che fare con tensioni variabili tanto in ingresso che in uscita e l'una condiziona l'altra.

Abbiamo un pannello fotovoltaico la cui tensione e corrente erogabile variano continuamente, e anche di parecchi volt, in relazione al soleggiamento e al carico.

Dobbiamo evitare di "tirare il collo" al pannello fotovoltaico perchè ciò comporterebbe un crollo della tensione erogabile. Quindi dobbiamo mettere un limitatore. Di cosa ? Del ciclopwm, ovvero duty cycle.

Poi dobbiamo limitare il ciclopwm anche quando la produzione del pannello è abbondante, per evitare di superare i 24 volt della tensione che va alla pompa, stabilizzati dal condensatore elettrolitico.

Dobbiamo stabilire infine cosa fare se la tensione della pompa scende a soli 10 volt.

Occorre quindi monitorare continuamente le tensioni in entrata e in uscita e ritoccare il ciclopwm di conseguenza, in modo dinamico e automatico. Nelle più diverse condizioni di esercizio.

Non credo sia facile fare delle simulazioni. Non c'ho neppure provato.

Preferisco osservare cosa mi mostra il display di Arduino nelle varie condizioni di utilizzo e ritoccare il software.

Mi mostra a rotazione: 1) Volt pannello e volt pompa; 2) Ciclopwm per cento e amper che vanno alla pompa.

Posso infine osservare il volume di acqua che la pompa riesce a muovere, con un tubo di 5 metri di 19 mm. Per ora solo dentro una bacinella.

 

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Preferisco osservare cosa mi mostra il display di Arduino nelle varie condizioni di utilizzo e ritoccare il software.

 

Questo è il metodo che nei laboratori di progettazione professionali viene definito a "menbro di segugio" oppure a "pene di molosso", secondo le varie preferenze di razze canine.

:)

 

Comincia con l'analizzare quello che hai e quello che vuoi fare.

Hai una sorgente di tensione variabile, che tenti di regolare.

poi hai un motore che aziona una pompa.

Non hai scritto, o non l'ho notato io, se il getto deve avere un'altezza fissa o variabile, se variabile con quale legge.

 

la prima cosa da fare è tentare di stabilizzare la tensione del generatore.

E' qui che devi inserire la grossa capacità volano e, magari separare l'alimentazione del motore con un induttore.

Poi si va a ragionare su cosa e come deve fare il motore.

 

Prima di scrivere il software è necessario fare:

  1. Stabilire cosa si vuole ottenere
  2. Prgettare il sistema Hw necessario per realizzare quello che si vuole ottenere.
  3. Solo dopo queste fasi si può cominciare ad effettuare l'operazione di analisi del software.
  4. La codifica, ovvero la sscrittura del programma, è l'ultima cosa da farsi e, se si son fatte bene le fasi precedenti, è quasi automatica.

Questo è l'unico modo serio di operare sia che si esegua il lavoro come professionisti o che ci si diletti.

 

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1) Impossibile contestarti quando esprimi concetti teorico/scientifici: ne sai una più del diavolo;

2) Funziona senz'altro così, infatti quando ho acquistato la pompa da 24 volt 60 watt avevo chiaro che doveva essere utilizzata con un pannello da 30 volt nominali con 200/240 watt di potenza di punta, pertanto con ampi margini per consentire l'utilizzo anche con esposizioni non ottimali;

3) Quello che ha fatto la differenza, nella progettazione del software, nel mio caso, è stata la disponibilità di un codice già ampiamente collaudato, che andavo solo aggiornato; inoltre ha giocato un ruolo la variabile Arduino, che consente una grande facilità di monitoraggio dal vivo e la modifica del codice in un attimo con un computer portatile;

4) Nel progetto ULISSE il software fa "lavorare" il pannello fotovoltaico entro un range di tensione, per il tramite della modifica del ciclopwm quando si esce da questo binario: possiamo fare altrettanto e in parte è già stato fatto;

5) Tornando al parallelo con il motore monocilindro un pò datato, mi piace paragonare la gestione del ciclopwm come il comando del gas. Possiamo modularlo da zero a 255, ma ho notato che potrebbe non bastare, perchè quando il Mosfet "lavora" con ciclopwm vicino allo zero crea problemi di dissipazione elevata sulla resistenza si shunt  e non mi piace.

6) Il software è arte (lo ha ribadito Walterword) e allora a questo motore, che poi sarebbe il nostro Mosfet, ho aggiunto il "cambio", come hanno già fatto su motori e motorini.

7) Il "cambio", che in parte ho già sperimentato, non ancora in questo progetto, è null'altro che un onda quadra dentro l'onda quadra di 488 hertz, già richiamata. E' una specie di onda lunga che consente di far "respirare" il Mosfet e farlo "lavorare" con più gas.

8) La realizzazione software del "cambio automatico" è semplicissima, basta realizzare degli "stacchi" di potenza. Il cambio 50% avrà il ciclo OFF della durata del ciclo ON. Ma si può modulare anche questo ciclo supplementare. Ovviamente bisogna trovare una frequenza (esempio 50 hertz) non troppo bassa, per evitare che la pompa funzioni a scatti.  

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1) Impossibile contestarti quando esprimi concetti teorico/scientifici: ne sai una più del diavolo;

....lui in elettronica  E'   il diavolo ;)

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Non so se i vantaggi del "cambio" a 2 velocità del ciclopwm sono stati elaborati. Non penso di averlo inventato io.

Nella pratica accade che anzichè far "lavorare" il Mosfet con ciclopwm al 10% si può farlo lavorare con ciclopwm al 20% che è molto meglio. E addirittura cambiare di molto questi valori.

Qui ci vuole il dott.cicala con un grafico delle 2 onde quadre (quella "normale" a frequenza più alta e quella aggiuntiva a frequenza più bassa) che si sovrappongono.  

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Scusa Luigi, invece di scrivere molte parole fai un bello schemino a blocchi in cui indichi come è composto il tuo sistema così magari riasciamo anche a capire senza dover fare troppe ipotesi.

 

Se il generatore che alimenta il tutto cambia di tensione avere una velocità del motore abbastanza stabile è un 'impresa disperata.

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perchè quando il Mosfet "lavora" con ciclopwm vicino allo zero crea problemi di dissipazione elevata sulla resistenza si shunt  e non mi piace.

 

Questa sinceramente non la capisco.

Cosa è il ciclopwm? Intendi forse il duty cycle? Ma se così fosse con duty cycle prossimo allo zero la dissipazione dovrebbe essere prossima allo zero.

 

Se poi ti decidessi a farci capire cosa vuoi ottenere forse forse capiremmo anche qualche cosa sulla tua applicazione.

 

Io di tutte le centinaia di aprole che hai scritto ho dedotto co hai questa motopompa e che vuoi variarne la velocità per far variare lo zampillo della fontanella.

E' così?

 

Se è così non farti troppe masturbazioni strane.

Scegli una freqeunza di PWM più alta; se hai problemi le 2 righe 2 di codice per far uscire una frequnza più alta te le copio io.

Poi ti basta variare il duty cycle in maniera casuale o secondo una legge  che ti soddisfa, ed avrai lo zampillo che varia come preferisci.

 

Non per vanteria, ma io il primo PWM per controllo motori l'ho realizzato nel 1977 e, mi vergogno ancora a desso a pensarci, feci delle cappelle mostruose; però a mia parziale discolpa posso dire che non avevo nessuno con cui confrontarmi, ero solo e potevo solo documentarmi con le application notes dei costruttori di semicoduttori. Poi, facendo tesoro degli errori son riuscito a fare qualche chopper che funziona decentemente fin dai tempi in cui c'eran solo BJT e non mos o IGBT.

 

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Provo a spiegarmi meglio.

Abbiamo un generatore (il pannello fotovoltaico) e un carico (la pompa). Vogliamo ottenere il massimo, in ogni condizione. Alla gestione degli zampilli ci pensiamo poi; vogliamo gestirli noi, non le nuvolette, quando ci sono.

Quando il pannello è ben soleggiato possiamo dare molto "gas" (duty cycle fino al 100% o quasi) e prelevare tanta energia (quella che serve per far funzionare la pompa alla massima potenza).

Ma quando è nuvoloso l'energia disponobile diventa poca e bisogna ridurre il "gas", fin quasi a zero, con l'inconveniente che con duty cycle molto basso tanta energia viene dissipata nella resistenza di shunt e il rendimento precipita (come è stato spiegato nella discussione su ULISSE).

Insomma, quando la potenza disponibile è scarsa, il nostro motore non trasmette potenza e per non bloccarlo con troppo gas, bisogna scalare una marcia. Bisogna mettere la ridotta.

Esattamente come quello che accade con un motore a scoppio.

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per cui di notte la fontanella rimane spenta ...che peccato  :(  io pensavo gia a giochi di luce con faretti , zampilli ad intermittenza come le lucette di natale e invece no 

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Adelino Rossi

esiste un limite inferiore, dato dal carico acqua, (la pompa è piena d'acqua) + le perdite del motore-pompa + la capacità di spunto del motore, in cui il motore si ferma

e l'energia diventa insufficiente. Qual'è il minimo tecnico di energia, (tensione-corrente erogata dai pannelli, per far muovere il tuo motore, di cui certamente ne conosci le caratteristiche elettromeccaniche?

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La pompa che utilizzo è quella indicata nella discussione fontanella zampillante.

Allo spunto in partenza della pompa non ci ho ancora pensato. Vedo che quando allaccio il pannello con il sole, o accendo la centralina, la pompa parte senza problemi. Con un alzata rilevante le cose potrebbero cambiare. Può essere.

L'esempio più chiaro e calzante del funzionamento del "rubinetto" è quello idrico. Quando abbiamo tanta acqua di sorgente disponibile possiamo usare tutta l'acqua che serve e aprire i rubinetti fino al massimo, quando invece l'acqua scarseggia dobbiamo razionarla, aprendo pochissimo i rubinetti, addirittura aprendo l'erogazione a ore.

E' quello che accade con il duty cycle, in presenza di molta o di pochissima energia disponibile.

 

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Forse cominciamo a capirci, però se ti decidessi una buona volta a fare questi bendettti schemi a blocchi, ci saremmo risparmiati non pochi giri di parole.

 

La soluzione ottimale sarebbe usare una bella batteria in tampone da 24 V, però se vuoi fare a meno per ragioni tue della batteria, devi toglierti dalla testa l'uso del tuo sistema con arduino per controllare la tensione.

 

Perchè il sistema possa funzionare, devi far seguire al pannello fotovoltaico un dispositivo che è conosciuto come convertitore SEPIC.

E' una particolare topologia di alimentatori SMPS che permettono di mantenere l'uscita regolata ad un valore costante, sia che la tensione d'ingresso sia maggiore o sia minore, della tensione di uscita.

Quindi in pieno sole se il pannello FV dia, per ipotesi 30 V, mentre con tempo nuvoloso dia solo, per ipotesi, 12 V l'uscita del tuo SEPIC sarà sempre 24V.

Ovviamente è necessario che anche con 12 V il pannello FV sia in grado di erogare una potenza maggiore di quella assorbita dal motore più quella che consuma il regolatore.

 

Perchè non puoi usare il tuo sistema?

Perchè il tuo sistema può solo diminuire la tensione del generatore, al limite con il Mos in perenne conduzione puoi eguagliare in uscita la tensione d'ingresso.

 

I motori in cc hanno una funzione di trasferimento di velocità che è w = k * Va, dove w è la velocità angolare espressa in rad*1" o in rpm (rivoluzioni per minuto), Va è al tensione di armatura e k è una costante dipendente dalle caratteristiche elettriche del motore.

Se ad esempio il tuo motore ha una velocità nominale di 2400 rpm con 24 V, k vale 100 rpmV.

 

Se il tuo pannello, nelle condizioni di una mattina nuvolosa, riesce ad erogare non più di, ad esempio, 10 V il tuo zampillo corrisponderà a quello che può dare la pompa con il motore che gira solo 1000 rpm (con riferimento ai dati di esempio). Ammesso, e non concesso, che comunque la potenza erogata sia tale da poter far girare il motore, perchè se il motore assorbisse 6 A, ed il pannello in quelle condizioni ne può erogare solo 4 il motore non può ruotare, nemmeno se ci metti una condensatore da 1 Farad. magari riuscirà a spuntare ed a ruotare sino a che la carica del condensatore non sarà esaurita.:)

 

Quindi si torna da capo: cosa vuoi fare? quali sono le specifiche di progetto?

 

Una volta che hai regolato la tensione in modo stabile, allora ci puoi mettere il tuo arduino per farti i giochi di acqua.

 

Oppure stabilisci un limite minimo di tensione generato dallo FV al di sotto del quale blocchi ilm tutto. Con tensione maggiore il motore tenderebbe ad ruotare più velocemente, però con arduino puo fare un regolatore di tensione di armatura cosatante in modo che la pompa giri sempre (quasi) alla stessa velocità.

Poi puoi crearti l'opzione di aumentare lo zampillo o fare altri giochi, quando la tensione generata dallo FV cresce.

 

Ancora una cosa.

Il tuo Mosfet, poverino, scalda perchè è mal pilotato. Non si può buttar li un pilotaggio stile pene di molosso e pensare che funzioni bene. Se ti vai a vedere lo schemino del regoatore di velocità per motori a 12 V, progetto del tuo conterraneo Mirko Ceronti, vedi come si deve pilotare un mosfet. Già ma Mirko è uno che queste cose le sa fare e ben anche.;)

 

Ora, ti prego, attieniti esclusivamente al tema della discussione evitando i tuoi soliti giri di parole.

Se vuoi condividere la tua esperienza e, magari, avere qualche suggerimento/aiuto spiega esattamente cosa ti proponi di fare e con qauli dispositivi.

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Penso che questa "esercitazione" non sia fine a sè stessa e si si stia rivelando interessante per i contributi. Alcuni dei quali veramente qualificati. Cerco di rispondere punto per punto.

 

1) Le batterie sono un elemento indispensabile nei sistemi di accumulo in tutti gli altri casi è bene evitarle e non sto a ripetere perchè. Pertanto l'obiettivo, dichiarato sin dall'inizio - e tutto da scoprire - era e resta quello di far funzionare bene una pompa da 24 volt con un pannello fotovoltaico da 30 volt - che sono, entrambi, materiali facilmente reperibili - il tutto con il solo ausilio di un microprocessore, senza l'utilizzo di alcuna batteria.

 

2) Premesso che con i convertitori buck-boost e loro varianti non ho combinato nulla di buono stante la difficoltà di reperimento dei singoli componenti (induttanze, diodo di potenza, condensatori), ho privilegiato soluzioni elettroniche più semplici. Il valore aggiunto è il microprocessore programmabile con software sofisticato e innovativo.

 

3) Il circuito che utilizzo è di una semplicità elementare, con componentistica di facile reperibilità e di costi molto contenuti, di contro ha il vantaggio di mettere a disposizione del microprocessore tutte quelle informazioni (tensioni e correnti) che consentono di fare elaborazioni sofisticate e correlate agli eventi.

 

4) Pertanto il progetto in divenire non è una semplice applicazioni di tecnologie elettroniche note - più o meno sofisticate - ma l'applicazione di tecnologie software innovative. Che oggi sono nella disponibilità di tanti sviluppatori. E questa è la chiave che può rendere interessante il progetto.

 

5) Tra qualche giorno, quando torno in sede, mi riservo di mettere a disposizione tutte le informazioni verificate dal vivo - non reperibili diversamente - relativamente alla pompa che sto utilizzando. In particolare i consumi (in milliamper) con le varie tensioni di esercizio, già dichiare (da 10 a 24 volt), cioè la potenza (assorbita). Possibilmente nelle diverse condizioni d'uso, cioè di carico (portata e prevalenza).

 

6) Il mio Mosfet (IRF3205) scalda pochissimo, perchè ha una resistenza bassissima. Non scalda perchè è mal pilotato, scalda quando è malpilotato. Cosa che solitamente non accade. Quando accade ricerco la causa e trovo i rimedi.

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Le batterie sono un elemento indispensabile nei sistemi di accumulo in tutti gli altri casi è bene evitarle e non sto a ripetere

 

Qui è da chiarire una cosa. I problemi con le batterie li hanno solo e soltanto quelli che non le sanno usare. Certo la batteria non ha una vita illimitata ma, se usata correttamente per alcuni/parecchi anni non da alcun problema. Io ho accumulatori al piombo che fanno il loro dovere da qausi 10 anni!
 

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Il valore aggiunto è il microprocessore programmabile con software sofisticato e innovativo.

 

 

In questo caso, specialmente per come viene impiegato, il micro non è un valore aggiunto, ma un disvalore ovvero fonte di problemi.

 

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Il circuito che utilizzo è di una semplicità elementare, con componentistica di facile reperibilità

 

la semplicità non sempre è sinonimo di funzionalità. In questo caso è sininimo di inefficacia.

 

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ma l'applicazione di tecnologie software innovative.

 

Per favore smettila con questa panzana!

Di queste applicazioni in rete se ne trovano 13 per ogni dozzina.:lol:

Cosa ci sarebbe di innovativo nel tuo software? Prova ad elencarlo.

Questo è un forum tecnicamente abbastanza serio. Di innovazione nei tuoi software non c'è proprio nulla, tra l'altro non sono nemmeno ben fatti, almeno stando a quanto hai messo a dispozione. Sono male organizzati, ci sono molti passaggi inutili e non metti nemmeno a disposizione tutte le informazioni necessari per una loro analisi completa.
 

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5) Tra qualche giorno, quando torno in sede, mi riservo di mettere a disposizione tutte le informazioni verificate dal vivo

 

Perbacco stai lavorando fuori sede. Ma non avevi dichiarato di essere un pensionato che fa questi lavoretti per diletto?

A parte questo gli eventuali dati sono inutili se non si conoscono gli obbiettivi che ti sei proposto. E' dall'inizio che te li stiamo chiedendo, ma ti fingi sempre di non aver capito.

Forse non li conosci nemmeno tu. Gli unici "dati" che hai fornito son stati quei patetici confronti con un motore endotermico.

Ad esempio che scopo ha la regolazione dell'alimentazione della tensione di armatura del motore? mantenere costante la velocità? Se così fosse entro quali limiti di variazione di carico, di variazione di tensione del generatore ed entro qaule gamma di velocità del motore stesso.

 

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6) Il mio Mosfet (IRF3205) scalda pochissimo, perchè ha una resistenza bassissima

 

 

Ti stai contraddicendo, perchè qualche messaggio precedente affermi che in alcune condizioni si riscalda troppo.

Il tuo mosfet è mal pilotato, te lo ripeto.

Prova a pubblicare i conti che hai effettuato per dimensionarne il pilotaggio e lo verifichiamo anche in modo analitico, però dubito che tu lo possa fare perchè ho la sensazione che, come un po' tutto il tuo lavoro, sia stato dimensionato secondo la regola del "pene di molosso".

 

Come sempre a domande precise dai risposte generiche che lascian o il tempo che trovano.

 

Tutte queste obiezioni non le faccio semplicemente per il sadico divertimento di metterti sulla graticola per un odio nei tuoi confronti.

Il vero ed unico problema di tutto questo è la credibilità tecnica del forum.

 

Tu stai usando PLCForum come veicolo pubblicitario dei tuoi lavori, lavori che affermi siano amatoriali.

Se sono lavori amatoriali, ovvero fatti per puro diletto e non per fini di lucro, su PLCForum siamo ben lieti di ospitarti e di ospitarne l'even tuale dibattito.

Però i lavori non devono prestare il fianco a vistose critiche tecniche.

Faccio un esempio che chiarisce meglio cosa intendo.

Walterword ha presentato un lavoro domotico basato su arduino. In pratica è la sua tesi di laurea in ingegneria.

Il suo lavoro sicuramente non è perfetto, anche perchè è a livello di prototipo. Però ha pubblicato tutte le blbilioteche software, con software può essere dichiarato innovativo se lo si paragona con la media delle applicazioni di arduino,  a pubblicato anche tutto il lavoro di Hw e le interfaccie con smartphone. Ha dato i chbiarimenti quando son stati richiesti.

Questo lavoro, dal punto di vista tecnico, non ha difetti rilevanti, almeno ad un'analisi abbastanza approfondita. Quindi non c'è problema ad ospitarlo. Si sa cosa deve fare, quali sono gli obbiettivi che si propone, quali sono i mezzi usati e quali potrebbero essere gli sviluppi futuri.

 

Altro esempio. Nel forum PLC più d unanno fa un softwerista professionale ha presentato una sua libreria per interfacciare dispositivi esterni con PLC. Lavoro fatto in modo assolutamente ineccepibile, ad ogni richiesta di precisazioni e richiesta di aiuto non si è mai negato ed ha sempre fornito tutte le indicazioni necesarie e sufficienti a risolvere il problema. Nessuno, sino ad oggi, ha avuto il men che minimo punto da obbiettare.

 

Anche su questo forum, nella sezione elettronica, ci sono esempi di lavori presentati che son quasi un paradigma. Uno per tutti: i lavori che presenta Mirko Ceronti (purtroppo con problemi personali che lo tengono lontano dal forum).

Ci sono numerosi esempi di utenti che hanno realizzato i loro progetto con la collaborazione di vari utenti del forum.

 

A questo punto siamo rivati al bivio.

Al tuo prossimo messaggio spieghi chiaramente, magari con quel famoso schema a blocchi che ti rifiuti sempre di fare, illustrando senza fumosi giri di parole i seguenti punti:

  • Cosa ti proponi di ottenere
  • Con quali mezzi Hw lo vuoi ottenere
  • I limiti di rpestazioni che vuoi otttenere.

Se il tuo prossimo messaggio sarà ancora una specie di pura pubblicità da venditore chiuderò la discussione.

Sono stato chiaro?

 

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Dunque avevo promesso che quando avessi avuto contemporaneamente tempo e voglia, avrei verificato il comportamento del Mosfet.

 

Mettendo il circuito nella condizione più favorevole, ovvero con tensione di alimentazione pari a 30V e duty cycle pari al 50%, si notano subito 3 fatti salienti:

  1. La tensione sul drain sale a circa 55V
  2. La forma d'onda di pilotaggio è simmetrica, 50 e 50, mentre l'uscita sul drain mostra che il tempo di "chiuso" è pari a cica il 58%, mentre quello di "aperto" è, ovviamente, pari al 42%
  3. Il tempo di salita della tensione sul drain è molto lungo, circa 150µs; questo è molto grave perchè in questo tratto la dissipazione del Mosfet è elevatissima dto che lavora in zona lineare.

Il fenomeno è largamente prevedibile dalla sola analisi visiva dello schema, vista l'assenza di configurazione e/o componentistica atta a velocizzare l'interdizione del mosfet.

Diminuendo la tenssione di alimentazione le cose peggiorano.

  • Con 24 v il tempo di salita passa a circa 250µs e, ovviamnete, il rapporto da 50-50 passa a 62.5-37.5 %
  • Con 20 V siamo a oltre 300µs di tempo di salita.

 

Questi sono i dati, ognuno poi può trarne le conclusioni.

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Buongiorno,

sono tornato stanotte, dopo 2 giorni bellissimi passati a Roma con moglie, figlio, nuora e nipotina. Per turismo e un pò per pellegrinaggio.

Della pompa mi sono ricordato solo a piazza Navona e alla Fontana di Trevi dove l'acqua è l'elemento di attrazione per turisti di tutto il mondo.

Sono appassionato di sport dei motori e durante il viaggio mi sono chiesto più volte: ma di cosa stiamo parlando ? Dalla mia 127 Rally con carburatore doppio corpo siamo passati a motori gestiti interamente con il software per tenere il minimo, per gestire il turbo, la carburazione e tutto il resto.

Ovvio, mi sono detto, che per gestire bene una pompa elettrica serva una centralina con il software in pancia. Ci sta come il cacio sui maccheroni.

Sulle argomentazioni della discussione chiedo un attimo di tempo per rifletterci. Alcune affermazioni sono interessanti.

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quanto parlar per niente .....che ca....zzo c'entra piazza Navona con Arduino ...la fontana di Trevi proponila al commissario romano , magari ti commissiona col progetto

Io inizio a pensare che qua la gente ha qualche problema .....Luigi sei INSEGUIBILE , scrivi un sacco di puttanate , perdi e fai perdere tempo , parli sempre da solo e racconti aneddoti che fanno perdere traccia del progetto ....sei un disastro 

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Ho cercato di seguire lo svolgimento della discussione in maniera tecnica..

Leggendo i vari post, ad un certo punto, mi son venute in mente le scene del film amici miei. :°D

Al momento questa discussione mi ha solo confuso le idee, ma mi piacerebbe leggere una risposta che, finalmente, fornisca "la quadra" sull'argomento.

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Al momento questa discussione mi ha solo confuso le idee, ma mi piacerebbe leggere una risposta che, finalmente, fornisca "la quadra" sull'argomento.

 

Per prima cosa bisognerebbe conoscere esattamente cosa si vuol fare  e con che cosa lo si vuol fare.  A queste domande, dopo 47 messaggi, non ho ancora ricevuto una risposta.

 

Da quello che ho capito io su cosa si vuole ottenere e con che cosa si vuole usarlo per ottnerlo, ho capito che non può funzionare.

 

Ho un generatore di tensione, pannello foto voltaico, che mi alimenta una moto pompa con motore in corrente continua da 24V.

Il pannello eroga una potenza che è funzione dell'energia solare che riceve, energia estremamente variabile in funzione dell'ora, della stagione e della limpidezza dell'atmosfera.

 

Io per prima cosa mi aspetterei di avere un dispositivo che tenta di mantenermi costante la tensione di alimentazione del motore,

Il sistema proposto, a parte i problemi di dissipazione che ho evidenziato, può svolgere questo lavoro solo in discesa, ovvero può solo diminuire, malamente, la tensione di alimentazione al motore. Quindi per uscite maggiori o uguali a 24V si può regolare, al di sotto no, a meno di imporre un altro valore di tensione di armatura, ad esempio 12V

 

Poi analizzando il software non vedo nessun criterio logico di regolazione, non c'è un valore di riferimento a cui tendere. c'è solo un PWM che varia il duty cycle secondo una "regola" un po' cervellotica.

 

Magari è proprio quello che il progettista intende ottenere, però, visto che questo lavoro è stato proposto pubblicamente, sarebbe corretto almeno sapere qualisono le specifiche di partenza.

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non serve a niente scrivere Livio ....tanto fra un po salta fuori Luigi che ti racconta che oggi ha mangiato i tortelli e che dopo essere stato al ritrovo pensionati a farsi un paio di partite a scopa o tresette , tra un bicchierino e l'altro ha scambiato 4 parole con i compari ed hanno deciso di iniziare un nuovo progetto con arduino pwm ed lcd per sostituire le dannose macchinette che ubicano in detti locali . Per cui la prossima proposta sarà quella di capire come pilotare un mosfet per accendere il video e come pilotare con un arduino uno , tramite pwm ovviamente , un lcd 20X4 per visualizzare le carte o gli oggetti del gioco . Per i pulsanti di scelta credo che ormai ci sia la padronanza  . Il problema potrebbe sorgere per la gettoniere , cioe come fare con arduino a riconoscere il denaro  .Poi siccome le macchinette devono essere connessa in tempo reale a lottomatica e ministero del tesoro , si prenderà una shield ethernet ....sempre che il figlio in perù sia daccordo altrimenti si cambia progetto .

Unendo i progetti si potrebbe giocare alle macchinette con la compagnia di uno zampillo d'acqua che varia a seconda delle vincite o perdite e quando lo sprovveduto avventore perde troppo denaro uno zampillo in faccia .Il tutto alimentato dai pannelli solari installati sul tetto del cesso della bettola di cui sopra.

Oh , e' chiaro che se ci sono le nuvole , o piove oppure fa buio , niente macchinette e niente zampilli .

E' una follia dopo l'altra , non si capisce niente , si fa confusione e non ascolta e infatti rimane da solo 

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