Vai al contenuto
PLC Forum


Batteria auto nuova già scarica


M2O

Messaggi consigliati

Ciao a tutti ho visto che ci sono già altri topic in cui si è parlato di batterie auto ma non trovato nulla in merito al mio problema.

 

Dovendo sostituire una batteria (Ford Motorcraft Silver Calcio) che dopo sei anni di ineccepibile servizio non tiene più la carica, mi sono deciso a sostituirla con una nuova di pari amperaggio (bosch S4 serie azzurra, precaricata).

 

Dopo l'acquisto prima di installarla la provo con il tester e con grande stupore scopro che la tensione non supera gli 11,95 Volt.

 

Mi sembra di capire che se ad avere un livello di carica così basso non fosse una batteria nuova, bensì una batteria in uso, si tratterebbe probabilmente (escludendo problemi all'impianto elettrico dell'auto) di una batteria ormai danneggiata se non addirittura irrecuperabile.

 

Trattandosi di una batteria nuova, sorvolando sul fatto che avrebbero potuto tenerla con più riguardo nelle fasi di stoccaggio, non ho idea di quale sia il livello di autoscarica tollerato prima che si inneschino fenomeni irreversibili di solfatazione delle piastre.

 

Presumo che questo limite di “scarica” da non superare dipenda sia dall'età della batteria che dalle tecnologie costruttive utilizzate (es piombo/piombo, piombo/calcio, argento o quant'altro)

Qualcuno di voi sa come risalire anche spannometricamente a questo limite?

 

Grazie

Link al commento
Condividi su altri siti


A mio modesto parere, riporta indietro la batteria dove l'hai presa e pretendi che te la sostituiscano.

Certamente che chi l'ha tenuta nel magazzino avrebbe dovuto averne maggior cura, se invece l'hai acquistata nei classici negozi "fai da te" il rischio è possibile, perchè a differenza del buon elettrauto che te la misura prima di dartela o meglio, prima di montartela, in quei negozi può capitare (ho detto può, ipotetico) che sia rimasta sullo scaffale per 5-6 mesi....a questo punto l'auto scarica  è già iniziata ed è un prodotto che sarebbe bene non portare a casa. La solfatazione si verifica quando le piastre rimangono scoperte dal liquido elettrolita; a meno di un riempimento maldestro in fase di produzione, su batteria nuova non dovrebbe succedere.

 

Per le batterie auto, normalmente si utilizza il Pb/Pb, il contenuto di calcio/antimonio  dipende molto dal processo di produzione della piastra (fusione continua, stiratura, fusione per gravità)...anche se la fusione per gravità delle piastre non si usava già quasi più alla fine deglia anni '90.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Aoh, le batterie stando sullo scaffale si scaricano, si chiama appunto autoscarica ed è nata assieme alle batterie ricaricabili.

 

Non ho capito il lanacaprinismo di fissarsi sul fatto che è ben 5 centesimi di volt sotto la tensione nominale. Capirei se la avessi trovata a 10V, in quel caso era meglio evitare l'acquisto ma stai considerando "anormale" una cosa normalissima.

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_222633
Quote

La solfatazione si verifica quando le piastre rimangono scoperte dal liquido elettrolita

No. La solfatazione è un processo che avviene durante la scarica delle batterie al piombo. La solfatazione permanente si ha quando il solfato di piombo (normalmente amorfo) si trasforma in cristalli e si deposita nelle placche negative (anodo) delle celle. Una leggera solfatazione avviene sempre durante la scarica, tuttavia se la batteria viene ricaricata immediatamente il solfato di piombo non ha il tempo di cristallizzarsi nelle placche.

 

Quote

Presumo che questo limite di “scarica” da non superare dipenda sia dall'età della batteria che dalle tecnologie costruttive utilizzate (es piombo/piombo, piombo/calcio, argento o quant'altro)

 

Assolutamente no. Gli "additivi" aggiunti come il calcio servono solo a limitare l'evaporazione dell'acqua in modo da rendere la batteria "senza manutenzione". La tensione delle batterie al piombo non deve mai scendere sotto i 2.10V per cella, ossia 12.60V per le batterie a 12V e questo vale per tutte le batterie al piombo.

 

Le batterie al piombo hanno un'autoscarica del 5% al mese circa, quindi devono essere ricaricate almeno ogni sei mesi pervia solfatazione irreversibile. Proprio per questo le batterie delle auto devono avere una data di produzione stampata che ne certifica indirettamenente lo stato di carica.

Link al commento
Condividi su altri siti

Per prima cosa vorrei tranquillizzarvi, dicendovi che la batteria l'ho già restituita al negozio, ed ora sarà sullo scaffale ad aspettare (magari ancora per un po') il prossimo cliente.

 

Risolto questo problema mi rimane la curiosatà "lanacaprinesca" di capire qualcosa di più sullo stato di salute delle batterie al Pb in generale e sulle differenze effettive tra le varie batterie distribuite al di la dei marchi e delle etichette commerciali appiccicate (ad esempio mi pare che Bosch e Varta siano pressochè identiche in tutte e tre le linee: nera blu e silver).

 

Per fmussolin:

Per quanto riguarda il processo di produzione della piastra sul sito dei produttori (o rimarchiatori) si parla di una fantomatica tecnologia "Power Frame" (piastre con griglia stampata).

Cito: "la griglia Stamped Grid (a destra) mostra segni di corrosione minimi, la conduttività elettrica è appena compromessa. Nella griglia a sinistra il materiale si corrode tra i punzoni della lega. Risultato: flusso di corrente più debole e durata inferiore."

 

Per LinkZ: Complimenti per l'avatar decisamente "in topic".


Effettivamente i 12.60V sono anche una soglia al di sotto della quale risulta assai difficile avviare un motore (perlomeno con le piccole batterie delle moto). Con le auto credo di esserci riuscito anche a 12.50 V, e forse a 12.45 V (ma non ci giuro) ma mai con tensioni inferiori. Effettivamente la tensione nominale sembra essere ben altra cosa rispetto alla tensione di esercizio effettiva (più prossima ai 13V e variabile a seconda dello stato di salute della batteria).


Purtroppo la data di produzione, se è la punzonatura sulla plastica della scocca, credo che sia da decifrare (un po' come il "dot" per la data di produzione degli pneumatici) proprio per non farla individuare facilmente ai non addetti ai lavori.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non prendere a paragone le batterie da moto in quanto dovendo avere dimensioni piccole sono più "esasperate" di quelle da auto, specie se la moto è di media/grossa cilindrata. 

 

Una batteria da moto è calcolata nell'ipotesi che il motore si avvii al primo o massimo al secondo colpo, già dopo 4 tentativi di avvio è difficile che la batteria abbia sufficiente energia per tentare un quinto... 

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_222633
Quote

E se la batteria che hai reso fosse delicatamente caricata , a Tua insaputa , il giorno prima del acquisto , cosa avresti fatto ?

Una batteria affetta da solfatazione non accetta più alcuna carica. Alcuni tentano uno "zapping" ossia una sorta di carica rapida ad alto voltaggio (2.66V/cella @ 200mA per 24h circa), ma i risultati sono modesti e quasi sempre di durata limitata. Non credo che sia conveniente imbrogliare in questo caso anche considerato il tempo che ci vuole per effettuare questa tecnica. Le uniche batterie che accettano lo zapping purchè si rispettino precise condizioni sono quelle al Nickel-Cadmio, con le altre chimiche (soprattutto quelle al litio) è bene starne alla larga.

 

Quote

Effettivamente la tensione nominale sembra essere ben altra cosa rispetto alla tensione di esercizio effettiva (più prossima ai 13V e variabile a seconda dello stato di salute della batteria).

 

Il "voltaggio nominale" è in realtà quello che misuri dopo aver caricato completamente una batteria e averla lasciata "a riposo" per almeno 24h ed è proprio questo ad essere indicativo sulla bontà della batteria. La "tensione di esercizio" a cui tu fai riferimento presumo sia quella misurata subito dopo aver spento il motore o usando qualche strumento collegato alla presa dell'accendisigari mentre la macchina è accesa. In questo caso il valore della tensione non riveste alcun significato per quanto riguarda l'effettivo stato di salute della batteria in quanto la chimica al piombo è poco reattiva ai cambiamenti (= la batteria ha bisogno di tempo per assestarsi) e anche perchè in molte macchine la tensione che arriva alla presa dell'accendisigari (o a quella che alimenta lo stereo) è regolata e limitata a poco più di 13V. Per questo la tensione va sempre misurata dopo aver caricato la batteria e lasciata riposare per almeno 24h, scollegata da ogni carico ed è anche per questo che gli indicatori di tensione della batteria sui cruscotti delle macchine sono spariti da tanto tempo, anche se ultimamente in quelle nuove è possibile ritrovare questa funzione in qualche menu. In ultimo, quando la macchina è accesa (con tutte le utenze spente) il voltaggio ai poli deve essere pari a 14.40V +/- 50mV. Voltaggi inferiori inducono solfatazione, voltaggi superiori invece causano stress termico ed evaporazione dell'acqua, con conseguente ossidazione delle placche.

Link al commento
Condividi su altri siti

Con tutto il rispetto per la Tua ( almeno apparente) preparazione nel campo , non puoi raccontare che non esiste la possibilità che una batteria nuova ( mai usata ) su migliaia di casi , :superlol: , non possa essere caricata dagli 11,95 V ad almeno 13,20 V per un giorno......

Chi vuole imbrogliare , quasi sempre ci riesce...

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_222633
Quote

Con tutto il rispetto per la Tua ( almeno apparente) preparazione nel campo , non puoi raccontare che non esiste la possibilità che una batteria nuova ( mai usata ) su migliaia di casi , :superlol: , non possa essere caricata dagli 11,95 V ad almeno 13,20 V per un giorno......

Chi vuole imbrogliare , quasi sempre ci riesce...

Anche ammesso che fosse possibile portare la tensione ai livelli che dici tu (cosa che non è, e di sicuro non a 13,20V), rimarrabbe comunque il problema della resistenza interna della batteria che in caso di solfatazione sarebbe molto elevata. La batteria non riuscirebbe comunque ad avviare un motore. Puoi mentire sulla tensione (forse, dico forse e per pochi minuti, altro che un giorno!) ma non sulle correnti di spunto. Il trucco della tensione apparentemente corretta funziona solo in alcuni casi di placche corrose e/o ossidate. In questo caso la tensione OCV (Open circuit voltage) potrebbe sembrare corretta e addirittura "stabile" ma comunque l'elevata corrosione/ossidazione interna e la conseguente elevata resistenza non consentirebbero l'avvio di un motore.

Link al commento
Condividi su altri siti

Questo e' un tutt'altro discorso , che non può essere (se non appositamente attrezzati ) evidenziato fino a " casa " ; e anche se Ti potrebbe sembrare strano , Ti assicuro che puoi scommettere che al mondo non sei l'unico a conoscere alcune leggi della fisica.....

 

P.S. Senza offesa .

Link al commento
Condividi su altri siti

Quote

Dopo l'acquisto prima di installarla la provo con il tester e con grande stupore scopro che la tensione non supera gli 11,95 Volt.

 

Per LinkZ : Secondo Te , quanto avrebbe dovuto misurare l'amico sulla batteria (ammesso che il suo strumento riesca ad evidenziare in modo coretto i mV ) ?

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_222633
Quote

Per LinkZ : Secondo Te , quanto avrebbe dovuto misurare l'amico sulla batteria (ammesso che il suo strumento riesca ad evidenziare in modo coretto i mV ) ?

Nel peggiore dei casi non meno di 12.25V che corrisponde a circa il 50% di carica, al momento dell'installazione sul veicolo. Sarebbe meglio scartare a priori tutte le batterie al di sotto dei 12.40V (70% di carica circa). Stiamo sempre parlando di batterie nuove, in caso di batterie che hanno un paio di anni sulle spalle la sola misura della tensione non fornisce più un indicatore affidabile sullo stato di salute della batteria.

Link al commento
Condividi su altri siti

Buonasera a tutti dopo anni di manutenzione auto fai da te....Sulla batteria bisogna spendere. Allo stesso amperaggio bisogna prendere quelle che hanno gli elemementi rinforzati maggiore spunto ...costano un bel po di piu' ma problemi zero e hanno una bassissima autoscarica...

Link al commento
Condividi su altri siti

le batterie moto vengono vendute vuote, da riempire al momento dell'acquisto proprio per evitare l'invecchiamento sullo scaffale... non so perchè non lo si faccia anche per quelle auto, ma immagino una ragione pratica.

Sarà anche vero che siano piccole rispetto alle grosse cilindrate ora in giro (la GL1800 ha una 20A/h) però forse useranno altre raffinatezze per un avvio soft, come alzavalvole e simili... del resto anche un'automobile al 5° tentativo di avvio butta giù la batteria...

 

ah, ma comunque, la batteria è stata restituita, ne hai presa un'altra, quanto misura?!?

Link al commento
Condividi su altri siti

La ragione per cui le batterie moto sono vendute vuote con il liquido elettrolita a parte risiede nel diverso processo di produzione. Le piastre delle batterie moto sono già state state caricate, processo che in gergo tecnico si chiama "formazione in vaso". Poi vengono asciugate in forno e tagliate, successivamente vanno in assemblaggio sulle COS per la saldatura dei regoli e il montaggio nel monoblocco. Vi assicuro che è un processo con più passaggi e che incide sul costo del prodotto. Una volta lo si faceva anche per le batterie auto, ma qualcuno disse che costava troppo e bisognava ridurre i costi di produzione...

 

Le batterie auto vengono "formate in vasca", cioè le piastre vengono caricate quando la batteria è già assemblata. Il riempimento di acido può essere dedicato alla prima carica (con densità maggiore), poi le batterie vengono svuotate, riempite nuovamente con l'elettrolita finale, tappate, lavate, asciugate e etichettate.

A volte alcuni produttori usano la carica "one shoot" di elettrolita, senza svuotamento e quindi ancora con costi inferiori; durante la fase di carica le batterie sono immerse fino a metà altezza in vasche piene d'acqua, per smaltire il calore derivante dalla carica.

 

Rimane che durante un acquisto, a parte le "ricariche dei furbetti", sarebbe buona cosa verificare la tensione della batteria.

E acquistare da un elettrauto di fiducia che emette la garanzia sul prodotto venduto.

 

Per le "stamped grid", penso si riferisca alle griglie ottenute per espansione a freddo. Una lamina di piombo di spessore 0,6 - 0,7 mm viene fatta passare sotto a uno stampo progressivo che effettua delle incisioni, il risultato alla uscita dello stampo è il laminato inciso e stirato fino ad assumere la geometrtia di una doppia griglia contrapposta sui regoli.

Viene spalmato l'ossido di piombo, deposto un film di carta sottile, fatto il taglio griglia a griglia e fatta l'asciugatura.

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

ma siete rimasti alle batterie anni 80.... adesso si trovano ancora quelle con la soluzione da aggiungere ma son semplicemente batterie economiche...

 

io dal cbr del 91 in poi ho sempre trovato batterie senza manutenzione nelle moto... volendo anche batterie al gel e adesso vanno di moda quelle al litio (ma non credo ce ne siano già montate di serie)

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_222633
Quote

adesso vanno di moda quelle al litio

Le batterie al litio non andranno mai di moda come starter. Le ragioni sono molteplici:

-Sono meno robuste e affidabili delle batterie al piombo e temono maggiormente le temperature estreme. Una batteria al piombo può funzionare per anni sia nel deserto che in Scandinavia, in queste condizioni quelle al litio non arriverebbero a una manciata di mesi.

-Per motivi di sicurezza e di durata vanno tenute lontane dal vano motore. Le elevate temperature la danneggerebbero in breve tempo.

-Costano un botto: a parità di energia specifica una batteria al litio costerebbe 20 volte tanto.

-Non sono abbastanza sicure e richiedono un circuito di protezione. Inoltre l'algoritmo di carica benchè simile a quello usato nelle batterie al piombo necessita di tolleranze minime, difficili da ottenere in un'auto convenzionale. Non tollerano alcun tipo di sovraccarica.

-Le batterie al piombo sono maggiormente adatte a fornire elevate correnti di spunto. Quelle al litio benchè anch'esse capaci, ne risentono maggiormente e durano di meno.

-Sono comunque soggette a invecchiamento indipendentemente dall'uso che se ne fa. In genere non più di tre anni.

 

Nelle auto elettriche si usano prevalentemente le batterie al litio-fosfato (più una lunghissima serie di altri accorgimenti specifici) che a dispetto di una energia specifica inferiore è quella che consente di garantire la più lunga durata di vita della batteria. I produttori come Tesla e Toyota garantiscono prestazioni pari all'80% fino al sesto anno. Dopo sono affari vostri. Visto che 6 anni è la durata media di un'auto "di prima mano" è probabile che quando viene venduta come auto di "seconda mano" l'acquirente debba sostituire tutte le batterie, con un costo superiore all'intera auto visto che le sole batterie incidono per un buon 40% sul prezzo finale di una vettura elettrica nuova.

Le auto elettriche sono molto lontane dal rimpiazzare quelle a combustione e comunque il loro successo è strettamente legato (anzi subordinato) all'evoluzione delle batterie.

Link al commento
Condividi su altri siti

porto un esperienza diretta, mi piace desolfatare le batterie ogni tot a rotazione.

 

Batteria solfatata (pesantemente):   tensione 12,7x (carica al 100%) anche dopo giorni, settimana, mese.... non scende, proprio perchè è solfatata si riduce anche l'autoscarica di quel poco di energia che immagazzina.

 

Un avviamento: tranquillo con il massimo dello spunto.

Un secondo avviamento: idem.

Dal terzo avviamento: lo senti che non ha più lo spunto iniziale e gira più lento il motorino.

Il quarto avviamento: non riesce a farti partire l'auto.

 

(nelle prove empiriche stacco l'alternatore ovviamente).

 

Batteria in piena efficienza identica come modello e Ah:

 

10 avviamenti prima di sentire una leggera perdita di spunto

20 avviamenti senza fallimento

dal 21 .... inizia a fallire e potrebbe o no partire il motore dipende.

 

avviamenti di scarsi 2 secondi cad.

 

La prima batteria dei 3 avviamenti dopo 1 mese che sta attaccata con il desolfatatore ritorna alla piena efficienza della seconda batteria, feci anni fa una prova e mi segnai i risultati oltre che le tensioni di caduta alla partenza del motorino per avere un idea reale e pratica di come vanno, la teoria a volte fa cilecca.

 

Morale: una batteria pesantemente solfatata avrà la tensione di carica al 100% ma non avrà semplicemente immagazzinato l'energia di targa e "finirà" molto prima di quanto dice la targhetta in Ah

 

Avevo trovato in rete un documento che spiegava tutte le misure C10 /C4 etc. in cui viene fatta la divisione del Ah che si trova in targhetta ma non lo trovo più....

Viene detto esempio 10Ah quando per un tempo di TOT ore da una corrente di x A continui di cui la somma fa 10 esempio 1A continuo per 10 ore fa 10Ah etc. etc.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sugli avviamenti: tempo fa mi accorgo che sulla mia auto la spia della batteria ogni tanto si accendeva. Penso ad un falso contatto e, dato che lavoravo, rimando un controllo al fine settimana, nel frattempo uso la macchina tutti i giorni.

 

Verso fine settimana sento che il motorino di avviamento gira fiacco e decido di anticipare il controllo, trovo la cinghia dell'alternatore lasca. Il meccanico me la aveva cambiata di recente con una misura appena più grande e il calore poi ha fatto il resto, infatti anche tirando il tenditore al massimo la cinghia non si tira.

 

Lo tendo più che posso e spero che la batteria mi faccia un ultimo avvio in modo da portarla in officina per far sostituire la cinghia; la batteria era quasi a terra, ma il motore è partito.

 

Ok che si tratta di un motore piccolo (954cc) ma è notevole che la batteria abbia resistito una settimana quando a motore in moto quasi non veniva ricaricata, e trattandosi di un benzina doveva fornire energia anche all'impianto di accensione.

 

Per le batterie al litio sulle moto: il mio parere è che attualmente vendono perché di pi**a che ragionano con la falsa equivalenza "nuovo=migliore" ce ne sono purtroppo troppi.

 

L'unico vantaggio pratico che possono avere è che con la bassa autoscarica c'è meno necessità di controllarle da parte di chi usa la moto solo nelle stagioni calde, ma il vantaggio è vanificato dal fatto che le batterie al litio hanno una vita piuttosto breve, già dopo 3-4 anni dalla data di produzione (e non di acquisto) si inizia a notare un certo decadimento. 

Link al commento
Condividi su altri siti

del_user_222633
Quote

Un avviamento: tranquillo con il massimo dello spunto.

Un secondo avviamento: idem.

Dal terzo avviamento: lo senti che non ha più lo spunto iniziale e gira più lento il motorino.

Il quarto avviamento: non riesce a farti partire l'auto.

 

(nelle prove empiriche stacco l'alternatore ovviamente).

 

Batteria in piena efficienza identica come modello e Ah:

 

10 avviamenti prima di sentire una leggera perdita di spunto

20 avviamenti senza fallimento

dal 21 .... inizia a fallire e potrebbe o no partire il motore dipende.

 

avviamenti di scarsi 2 secondi cad.

Standard SAE J537:

La batteria viene raffreddata a -18°C e lasciata riposare 24h. Poi viene applicata una scarica pari al valore CCA (corrente di spunto): per passare il test il voltaggio non deve scendere sotto i 7.2V per 30 secondi.

Standard IEC CCA:

Come sopra ma un po' meno stringenti: per passare il test il voltaggio non deve scendere sotto gli 8.4V per 30 secondi.

 Standard DIN CCA:

Come sopra ma per passare il test il voltaggio non deve scendere sotto i 9V per trenta secondi e sotto i 6V per 150 secondi.

Queste sono le prove da fare. Il metodo seguito da te è tutto tranne che affidabile.

Quote

Batteria solfatata (pesantemente):   tensione 12,7x (carica al 100%) anche dopo giorni, settimana, mese....

Si vabbè anni, anzi decadi!

Quote

La prima batteria dei 3 avviamenti dopo 1 mese che sta attaccata con il desolfatatore ritorna alla piena efficienza della seconda batteria, feci anni fa una prova e mi segnai i risultati oltre che le tensioni di caduta alla partenza del motorino per avere un idea reale e pratica di come vanno, la teoria a volte fa cilecca.

Fossi in te non viaggerei con una batteria in quello stato, a meno di non averne una di scorta si intende!

Quote

Ok che si tratta di un motore piccolo (954cc) ma è notevole che la batteria abbia resistito una settimana quando a motore in moto quasi non veniva ricaricata, e trattandosi di un benzina doveva fornire energia anche all'impianto di accensione.

Su una batteria in buono stato occorrono almeno 15-20 giorni di scarica sotto al 60-70% per causare danni irreversibili. La temperatura gioca comunque un ruolo fondamentale in questi casi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie a tutti per le risposte.

Rispondo a sx3me che mi chiedeva del nuovo acquisto.

In realtà ancora non l'ho presa. Per ora mi sto facendo una cultura leggendo i vari post sull'argomento.

 

Giusto per curiosità vi racconto cos'è poi successo al negozio.

Ho riportato al responsabile qual'era lo stato di carica della batteria e, alla sua proposta di sostituzione, gli ho fatto presente che avrei accettato se me ne avessero fornita una in "buono stato" di carica. Gentilmente mi ha permesso di testare tra quelle sullo scaffale.

Risultato: tutte nelle stesse condizioni più o meno tra gli 11.90 V e 12.10 V.

Al che ho ringraziato e salutato.

Link al commento
Condividi su altri siti

Linkz, io non voglio mettere in dubbio (anzi, un pò si) che tu ne sappia quanto dici.... le specifiche si sono vere, ma il resto sono TUE interpretazioni sensazionalistiche, soprattutto quando metti in dubbio le mie prove pratiche e mi dici di non girare con una batteria DEsolfatata, perchè significa che non sai molte cose, e io nel mio piccolo, visto che le ho anche provate di persona le so, e meglio di te. Per la cronaca quella batteria è su da qualche mese, in piena efficenza metto in moto l'auto anche a distanza di 15 giorni che non la utilizzo come se l'avessi spenta 10 minuti prima.

 

Non sono solito aprire la bocca per dire quello che non è vero, punto primo.

Saranno si prove empiriche ma danno un risultato CERTO sul funzionamento di una batteria, se fa 20 avviamenti senza problemi ed una ne fa 3 .... e poi ne rifà di nuovo 20....

Cosa vuoi tirare in ballo le specifiche di prova delle batterie, per vedere cosa? l'evidenza dei fatti?

Gli standard che riporti tu sono sicuramente standard che si fanno in fase di produzione-test industriale, mica per testare una batteria la devo congelare.

 

Ti invito a munirti di batteria solfatata, procedere ad una ricarica fino a quando non assorbe qualche mA con tensione 12,70 e misurare dopo 15/20 giorni la tensione lasciando la batteria senza nessun carico collegato, poi vieni qui e dicci i risultati.

 

Come ti sarai reso conto qui ci sono appassionati che ne sanno molto poco di tutto ma su alcune cose ne sanno qualcosa di più e ci sono veri esperti che potrebbero rigirarti come un calzino.

 

La tua ultima affermazione fa acqua da tutte le parti, 15/20 giorni per una batteria scarica o carica al 60%  per causare danni irreversibili è, scusa il termine, una stronzata sensazionalistica e facile da smentire: a chi non si è scaricata la batteria di un auto che si usa poco e ritrovata che neppure accendeva le chiusure centralizzate o le luci di cortesia, ricaricata o meglio, rimessa in moto la macchina a spinta/ponte con altra auto/booster e la batteria era come prima della scarica profonda, e lo si è fatto sia d'inverno che d'estate e nessuna batteria è mai morta con danni irreversibili, non conosco e non ricordo a memoria di tutte le persone che conosco di qualcuno che per una o più di una scarica profonda abbia dovuto poi cambiare la batteria.

 

Una batteria è in grado di sopportare decine di scariche profonde e te ne dico un'altra, io quando vado a pescare mi porto una seconda batteria da 100Ah nel bagagliaio alla quale collego un frigorifero portatile, la sera tornando a casa è completamente scarica che non fa girare neppure la ventolina alla sua velocità del frigo non le celle peltier 9/10V circa..... Ebbene questa operazione sono arrivato a farla (e le ho segnate come le tacche sulla canna della pistola) un numero tra le 50 e le 80 volte a seconda della qualità della batteria tra marche da poco e marche blasonate e vado a pescare da ben 15 anni con la stessa metodica e mediamente mi gioco 1 batteria stagione.

 

Senza offesa, ma quando ci vuole ci vuole.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...