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CODIFICA DAI DIAGRAMMI A BLOCCHI AL LINGUAGGIO DI PROGRAMMAZIONE KOP


pablopalma

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Roberto Gioachin

Per la mia esperienza SFC e metodo 3 sono pressoché equivalenti, sia sulla semplicità che sulla possibilità di realizzare sequenze complesse e ramificate, io li uso entrambi.

Da dire però che SFC oltre ad essere estremamente comodo per il debug ha un altra particolarità poco nota, alcuni ambienti di sviluppo (in genere i giapponesi) utilizzano istruzioni specifiche per realizzare sequenze in SFC, queste istruzioni permettono di evitare l'elaborazione di tutti gli step che non sono attivi, riducendo il tempo di esecuzione del programma.

In pratica ogni STEP è come se fosse all'interno di un salto di programma e solamente per il passo attivo (o i passi) non viene eseguito il salto all'etichetta.

Oltre a questo particolare la programmazione SFC gestisce automaticamente il termine di una scansione prima di eseguire una transizione, vale a dire che se ho alcuni STEP uno successivo all'altro, ed il passaggio da uno STEP al successivo è condizionato da transizioni sempre "Vere", queste transizioni non vengono eseguite tutte nella stessa scansione ma in scansioni successive. Questo lo si ottiene anche con Set/Reset ma lo si deve fare di proposito, mentre SFC lo fa già di suo.

 

Concordo sul fatto che usare Set/Reset non è da smanettoni, ricordo molto bene che questo metodo veniva proposto sui testi didattici della Siemens.

 

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