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Normativa 64-8, obbligatoria?


peg1987

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Ciao a tutti. 

Sto comprando una casa in costruzione e a breve dovrò sentire gli elettricisti per la definire le tracce dell'impianto elettrico.

Leggendo su internet ho trovato la norma 64-8 che da indicazioni abbastanza diverse da quelle presenti nel capitolato. Da quello che ho capito questa normativa impone delle linee guida con dei minimi da rispettare (livello 1). Ho contattato l'azienda che si occupa dell'installazione e secondo loro quella normativa non è obbligatoria ma facoltativa. 

Quello che vorrei capire io è quindi, la norma 64-8 deve essere obbligatoriamente applicata, oppure se si può fare un impianto anche senza seguirla? Grazie a chi mi saprà rispondere, magari riportandomi anche link a siti che non possono essere messi in discussione.

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Sono i livelli prestazionali di quella norma che hanno fatto discutere...e una questione di codice civile infinita. Si scontrail livello prestazionale con la sola parte della sicurezza elettrica..ovvero, si possono scorporare o devono coesistere.? La guida giurisprudenziale corrente non fa deroghe. Puoi seguire la strada della manutenzione strordinaria o rifacimento parziale, ma hai un limite: non sono equiparabili ad un nuovo impianto. Di cosa si tratta nello specifico.

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La casa è nuova, ancora in costruzione, quindi nuovo impianto.

Ma guarda, a me basterebbe anche il livello 1. Solo che nel capitolato, in numero di punti presa è molto inferiore a quello indicato nella norma per il livello 1.

Quindi quello che vorrei capire io è: quella norma va seguita per tutti gli impianti nuovi (in base al livello scelto) oppure le case possono essere costruite anche senza rispettarla e quindi non avere quella certificazione?

 

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del_user_158461

Ciao a tutti, peg potresti fare una semplice domanda all'azienda installatrice, nella Dichiarazione di Conformità, a quale norma fa riferimento quando la compila? 

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Certo, sperando che mi rispondano, anche perchè sono stati loro a dirmi che la norma non è necessario rispettarla. Ma in base alla risposta cosa devo fare? Cioè esiste una Norma diversa dalla 68-4 e comunque valida?

 

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Secondo me è possibile  derogare  le norme CEI perché l'obbligo come ben sapete è rispetto della regola dell'arte (L. 186/68),  non mi sparate:worthy: detto questo forse si contano su le dita di una mano chi non le segue... e spesso quando si mette mano ad impianti lo si vede... derogare il cap 37 non implica la mancanza di sicurezza.. Peg1987  su cosa vogliono derogare??

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Il rispetto delle norma non è tassativo.

E' invece tassativo eseguire l'impianto secondo la regola dell'arte. In genere, se il lavoro rispetta la normativa vigente, si ritiene sia stato eseguito secondo la regola dell'arte.

 

Invece la Dichiarazione di Conformità è obbligatoria per ottenere l'abiltabilità, e la dichiarazione di conformità dichiara che l'impianto è.... conforme alla legge vigente che fa riforimento alla normativa;)

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Principalmente il numero di punti presa, poi non so come vogliano fare il centralino visto che non era specificato nel capitolato. Hanno considerato anche una presa telefonica in meno e un punto luce in meno (che poi devo ancora capire se 2 punti luce sono 2 lampadine e relativi interruttori o una lampadina comandata da 2 punti).

Per dire, nel capitolato non ci sono nemmeno le luci di sicurezza (che personalmente non ritengo fondamentali visto che sono a piano terra).

 

ho cercato la L186/68 e l'articolo 2 dice:

I materiali, le apparecchiature, i macchinari, le installazioni e gli impianti elettrici ed elettronici realizzati secondo le norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) si considerano costruiti a regola d’arte.

 

Se non erro la 64-8 è una norma CEI, e l'ultima versione é la 64-8 V3. Per proprietà transitiva la regola d'arte è la 64-8v3. 

Ma da quello che ha detto ilsolitario, sembra che non sia così. O forse sbaglio?

 

Quali alternative ci sono alla 64-8 per fare le cose comunque a regola d'arte?

 

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Cerca in internet "patto in deroga sulle cei 64/8" e leggi gli innumerevoli articoli dei pro e dei contro....... e di cosa va dichiarato da parte del committente, solitamente le parti sono inverse alla tua, il cliente non vuole addossarsi spese ritenute esorbitanti, mentre l'elettricista ne chiede l'obbligo.

Una mia opinione, il Normatore si è voluto spingere oltre i compiti nel dettare regole sulla sicurezza impianti, creando discussioni e diatribe tra i soggetti coinvolti, alcuni punti sono logici, altri sono molto illogici (come il predisporre 6 punti presa in un unico punto in sala da pranzo, poi se c'è una vetrina, si usa una "ciabatta".................

ciao

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Ma la mia situazione è differente. Nel senso che nel caso tutto dovesse essere fatto secondo la 64-8 non pagherei io ma il costruttore. E personalmente a me farebbe comodo qualche presa in più (considera che ho un soggiorno di 35mq e sono previste solo 4 prese (nota bene, non punti presa). Per la tv prevedono solo la PREDISPOSIZIONE per 3 prese. Per la precisione la norma dichiara che i la predisposizione dei punti presa per 6 prese, non 6 punti presa (che sono 6 scatole). Quindi potrebbe essere anche logico. Io ho TV deconder hfi console sono già 4. POi ci metti magari un lettore multimediale e un orologio hai giù fatto 6. 

 

Quindi nel mio caso il rispetto di quella norma sarebbe tutto a vantaggio mio.

Ho letto qualcosa di quello che mi hai suggerito ma non mi è chiaro. Sembra che la regola d'arte del livello di prestazioni non sia obbligatoria ma deve essere dichiarato al momento della firma del contratto in maniera esplicita. 

 

Però il discorso di Livio Orsini sembra cotraddire tutto questo.

 

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guarda che se facessero gli impianti base come li vuoi tu mica li regalerebbero, il prezzo sarebbe un altro..

 

visto che siete in fase di contrattazione e se non vuoi sclerare, ti conviene solo accordarti per fare tutto come vuoi tu cercando di non far passare i prezzi da "fuori capitolato" standard che sono abnormi.. 

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Per precisione non sono gli impianti "come voglio io", ma sto cercando ci capire se è la legge ad imporre le modalità che sono compatibili con la mia idea.

L'azienda costruttrice (che ha appaltato l'impiantistica ad un'altra azienda) mi ha già detto che se le cose fossero fuori norma si occuperebbero loro delle spese. Ormai  la fase di trattativa è finita. Semplicemente mi sono imbattuto per puro caso in questa norma e vorrei capire se è un mio diritto che le cose vengano fatte secondo quella norma oppure no.

Personalmente vorrei solo capire cosa impone la legge (che ribadisco, per una volta sarebbe a mio vantaggio). Diciamo che anche le risposte che ho ottenuto fino a questo momento non sono servite a chiarirmi le idee. Domani chiederò agli impiantisti secondo quale normativa compileranno il certificato di conformità.

Cioè, ci sarà un legge che definisce il numero minimo di prese per una stanza, sotto il quale l'impianto non può essere considerato a norma.

 

Nella peggiore delle ipotesi se non riesco a ottenere quella norma a costo 0, chiederò che vengano messe solo scatole con al massimo una presa, poi le altre le aggiungerò io a fine lavori.

 

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Cioè, ci sarà un legge che definisce il numero minimo di prese per una stanza, sotto il quale l'impianto non può essere considerato a norma.

Non credo, e  la 64-8, poi, si occupa essenzialmente di sicurezza.

 

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Non credo parli solo di sicurezza. Io ho visto che buona parte tratta i livelli di prestazione. diciamo 50/50 

Quindi mi stai dicendo che se volessero mettermi solo una presa in soggiorno sarebbero comunque a norma?

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Per la 64-8 l'essenziale e' che non si creino pericoli per le persone o per gli apparecchi.

Per il numero e tipo di utenze devi vedere il capitolato.

E' vero che la sicurezza puo' essere ottenuta anche in modo diverso da quanto dice la norma, ma il capitolato e' un vincolo contrattuale ed e' tuo diritto pretenderne il rispetto come tale e non perche' c'e' la 64-8. Stai comprando quello che e' descritto nel capitolato.

 

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L'istallatore quando certifica l'impianto se non vuole in caso di contenziosi legali o penali essere chiamato in causa deve dichiarare di aver eseguito l'impianto a regola d'arte e la regola d'arte per la legislazione italiana è la norma cei 64/8 (in caso contrario deve dimostrarlo ed è molto difficile contrastare le norme), ora se dichiara quello, si assume la responsabilià di aver eseguito l'impianto seguendo il livello dichiarato.............

Contrariamente nella dichiarazione deve citare una Norma Europea alla quale ha fatto riferimento (le norme europee per la legislazione italiana hanno lo stesso valore delle CEI). Se esgue l'mpinto citando la norma 64/8 e non esegue il lavoro previsto per i livelli nella certificazione deve mensionare il "patto in derroga con il cliente", questo solo per la parte che riguadra il numero di circuiti.........., tutti gli altri articoli devo essere obbligatoriamente rispettati.

Alcune associazioni si sono opposte a questo documento....................... altri si sono espressi a favore..................

In sostanza se fa qualcosa di diverso da quanto previsto deve essere dichiararlo congiuntamente. Costruttore - elettricista - committente, tre figure che devono dialogare tra loro, l'importante che alla fine venga redatta una chiara certificazione a scanso di equivoci legali.

ciao

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Allora posso dirti che il capitolato è stato preso un po' sotto gamba persino dal costruttore il quale sarà il primo a fare delle modifiche senza neanche rendersene conto. Ne ha firmato 1 che non è nemmeno quello definitivo quindi lascia un po' il tempo che trova. Se una cosa fosse fuori norma, anche se in capitolato, non sarebbe valida. Altre cose sono già state cambiate. 

Quindi lasciamo perdere per il momento il capitolato, che ribadisco, il costruttore mi ha già detto che se l'impianto non è a norma, lo mette a norma  a sue spese.

Io ho letto che sia per quanto riguarda la sicurezza che il livello prestazionale, se si rispetta la 64-8 non possono essere separati. Quindi non possono rispettare la regola d'arte per la sicurezza e non per il livello prestazionale. Però ho bisogno di capire se posso pretendere che la norma sia rispettata in toto facendo leva sul fatto che altrimenti non sarebbe rispettata interamente la regola d'arte.

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No in realtà è un condominio. Ho detto casa ma in realtà era per dire "abitazione" o "sono a casa". Cosa centrano le rinnovabili in questo discorso?

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Avete  postato motli commenti, ora non sono in grado di rileggerli tutti.

Come ho scritto sopra,  sento puzza di "bruciato"..ovvero di "sola".

C'e' stato molto contendere su questo argomento, ma..se lo stabile è nuovo ed in costruzione non vedo perché limitare i livelli funzionali e presentare un progetto che poi non è quello definito dalla V3 - Cei 64.8, in pratica è un atto improrpio che può dventare anche un reato: "Falso Ideologico" per chi lo esegue e "truffa" per chi ne subisce i danni.

 

Risparmiare 10 punti frutto ...mi sembra il preambolo per una truffa più grande...ovvero anche qulcos'altro potrebbe sfuggire alle normative.

 

Posso affermare un concetto: Di quello che spendi per l'impianto ora, non lo recuperi tra 20 anni se  metti in vendita l'immobile e poie i sarà un 'altra norma e poi il cliente non capirà nulla di impianti".

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Ovvero il rispetto dei livelli funzionalin sarà solo a tuo vantaggio...dovere posare domani una ciabatta od una prolunga per internet, o qualcos'altro per casa ..per avere dato retta a qualche "Azzeccagarbugli" non mi pare il caso.

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Mi domando visto che condomini nuovi non ne abbiamo mai fatti, è già in vigore l'obbligo della predisposizione della fibra ottica???

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Maurizio Colombi
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 la norma 64-8 che da indicazioni abbastanza diverse da quelle presenti nel capitolato.

Se parli di punti presa, non credo che sia eticamente corretto stare sotto a quanto consigliato per il livello 1, o meglio, sono del parere che la "vivibilità" di una stanza debba rispecchiare le esigenze del committente. Valuto quasi tutti i giorni che durante le operazioni di tracciatura, il committente prevede abbondantemente da solo a superare il livello , senza il bisogno di farglielo notare, Alla fine dei conti per installare una trentina di prese in un appartamento... non c'è bisogno di scomodare il normatore!

Per quanto riguarda i punti luce, vale lo stesso discorso. Il livello 1 prevede il minimo sindacale, se l'impiantista non rientra con il suo impianto nel livello1... vuol dire che ha lasciato qualche stanza senza lampadario! Non credi?

 

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Mah...sento puzza di fregatura.

Non si tratta di fregatura, si tratta di rapporti tra installatore ed impresario edile!

Il tutto compreso - chiavi in mano, comprende il tutto utile per realizzare l'impianto, ma con tutto il minimo edittale, Placche base, apparecchi base, termostati base, TUTTO base!

Ma non solo per l'impianto elettrico: per le ceramiche, per i sanitari, per l'imbiancatura, per i serramenti, per la rubinetteria, per il riscaldamento...

Questa è una fregatura, per il committente, per l'installatore... ma non di certo per l'impresario, E lo dimostra il fatto che:

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 il costruttore mi ha già detto che se l'impianto non è a norma, lo mette a norma  a sue spese.

... purchè non si sparga la voce tra gli altri acquirenti!

 

N.B. sono convinto che parecchi colleghi che scrivono qui, non abbiano mai avuto a che fare con imprenditori... non dico truffaldini, ma con "un pelo sullo stomaco" che non ha nemmeno un orso! :)

 

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 è già in vigore l'obbligo della predisposizione della fibra ottica???

Giorni fa, ad una importante esposizione, un commerciale della Televes mi ha mostrato tutto l'occorrente per la predisposizione, dicendo che ne hanno fornito in totale... ben 16! :o

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Secondo me il livello 1 è obbligatorio se si vuole dichiarare l'impianto conforme alla norma 64/8. Il patto in deroga per quanto riguarda il capitolo 37 (livelli impianto ) è il cliente non l'impiantista che eventualmente lo richiede.

Per quanto ne so il CEI non è d'accordo sul patto in deroga, mentre altre fonti lo ritengono possibile.

Però se si applica il livello 1 praticamente si fa un impianto di poco sopra se non al limite della decenza. Quindi io lo pretenderei.

 

 

 

 

 

 

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