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Normativa 64-8, obbligatoria?


peg1987

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Volutamente Anonimo
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Se posso esprimere un parere su questa frase:

Certo che puoi.

Ma se tu hai firmato un contratto in cui si prevedevano (esplicitate) 10 prese, ma la norma ne prevedeva 12, forse il venditore è stato un po' furbo o un po' ignorante, ma hai pagato per 10 prese, non è che puoi arrivare dopo e dire. . che te ne spettano 12.

Se ne vuoi 12 ne paghi 2 in più.

 

Se invece hai firmato un contratto che prevedeva un impianto elettrico (senza specificare le quantità) e ti hanno dato un impianto elettrico con 10 prese, le altre 2 ti spettano di diritto.

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Microchip1967

Ma ci siamo chiesti perchè è stato necessario inserire queste cose nella norma?

La risposta è semplice: in fase di costruzione l'impianto elettrico doveva costare il meno possibile e pertanto si arrivava a realizzare cose assurde (tipo una presa per stanza)

Per chi ha sempre lavorato con coscienza, il rispetto dei requisito minimi non era necessario in quanto già di base inseriva di piu' di quanto richiesto

Ad esempio, in in qualsiasi stanza inserivo almeno una scatola portafrutto per parete (a meno che non ero certo che li' ci fosse un armadio) in modo che per eventuali ampliamenti bastava fare una traccia orizzontale.

Le tubazioni sempre ad anello + connessione radiale (quante volte è capitato che una tubazione fosse tappata)

Per quanto riguarda le problematiche aspettiamo le prime cause poi ne riparliamo

Concordo in tutto e per tutto su quello detto da Livio

 



Ora la domanda te la pongo io sull'argomento.

Abitazione costruita per intero appena prima dell'entrta in vigore della variante, dove oltre ai livelli, si chiedono altre cose massimo 2 punti presa per ogni linea, ecc.. ecc.. come ti comporteresiti se sei il costruttore o il committente?

Rimuovi i pavimenti, scassi i muri, stravolgi l'impianto magari coinvolgendo anche l'impianto del riscaldamento a pavimento commissionando un nuovo impianto per adeguarlo all'articolo o trovreresti un documento che ti evita tutto questo lavoro, poi se legale o no questo non l'ho letto in giro, anche su forum dedicati alla giurisprudenza e nemmeno non ho letto sentenze a tal proposito (contenzioso sui livelli d'impianto) ............

 

C'è poco da fare: o dichiari che hai seguito la normativa specifica, o dichiari che ne hai usata una estera. Oppure dovrai tu dimostrare, in fase di contenzioso, che il tuo impianto è costruito a regola d'arte

Per quanto riguarda i "punti presa", se hai fatto il tutto in maniera sensata non è assolutamente un problema avere una derivazione che serve due scatole (in cui, per la cronaca, potrebbero esserci dentro anche 7 prese cadauna).

Stai pur certo che se hai lavorato in maniera professionale non avrai problemi ad adeguare il tutto (se non lo è già).

Se invece hai lavorato al risparmio (ovvero impianto tutto compreso a 1500 euro) allora sono guai.

 

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Microchip1967



Certo che puoi.

Ma se tu hai firmato un contratto in cui si prevedevano (esplicitate) 10 prese, ma la norma ne prevedeva 12, forse il venditore è stato un po' furbo o un po' ignorante, ma hai pagato per 10 prese, non è che puoi arrivare dopo e dire. . che te ne spettano 12.

Se ne vuoi 12 ne paghi 2 in più.

 

Giusto.

Ma allora non mi dichiari l'impainto eseguito a regola d'arte in base alla 64-8

E' come se andassi ad acquistare una macchina per circolare in strada e poi scopro che nel contrato c'è scritto che il trinagolo e il freno di emergenza è un optional... quindi non è omologata per circolare.

Tu, come acquirente, potresti non essere tenuto a conoscere la normativa vigente. Il venditore si.

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Carlo Albinoni
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Penso che sia indubbio che dopo l'entrata in vigore dell'ultimo aggiornamento (quello con le novità dei livelli) nessun elettricista non ne chieda il rispetto, anche perchè si garantisce un introito maggiore rispetto a chi ne chiede il non rispetto.

 

Ultimo?

direi che ci sono state diverse novità nel frattempo

Per esempio è appena uscita V3, ma.... dell'edizione successiva!

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Carlo Albinoni
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In principio fu la UNI 9620 / GUIDA CEI 64-50 edizione 1995.

Questa stabiliva alcuni standard di dotazione minima degli impianti, influenzata molto dalla UNI che sono più propense a dare standard.

Ma si trattava di una GUIDA quindi non aveva presunzione di regola dell'arte.

 

 

Non proprio. Anche le guide CEI hanno la presunzione di conformità RdA (cfr decreto 37/2008).

 

Quote

A prescindere da ciò, la parte prestazionale è stata inserita in una norma che tratta sicurezza, creando un po' di confusione tra gli operatori del settore, ma adesso norma è!

 

E chi ha detto che la CEI 64-8 tratta solo sicurezza?

La Norma contiene anche le prescrizioni aventi lo scopo di garantire un funzionamento adatto all’uso previsto (art.12.1).

 

 

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Ultimo?

Carlo, prendo atto della tua correzione, capisco la tua fiscalità nell'indicare la Norma, la mia era solo per voler sottolineare l'ultima edizione corposa (art.37.) aggiunto dal normatore.:);)

Nelle successive non ho visto grossi stavolgimenti, ma forse mi sono perso qualcosa.

ciao

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Per esempio è appena uscita V3, ma.... dell'edizione successiva!

 

Questa me la potresti spiegare? Non sono ironico, ma io ero rimasto alla v3 del 2011

 

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Maurizio Colombi
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Tu, come acquirente, potresti non essere tenuto a conoscere la normativa vigente. Il venditore si.

La conformità di un prodotto alle norme in uso non la dichiara il venditore, ma il produttore.

Un venditore vende quello che il produttore produce... e dichiara conforme.

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Carlo Albinoni
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Questa me la potresti spiegare? Non sono ironico, ma io ero rimasto alla v3 del 2011

 

Qui hai la situazione attuale. Come vedi non c'è più nulla in vigore pubblicato nell'ormai lontano 2011.

https://my.ceinorme.it/index.html?locale=it#products&pbtype=AbstractStandardPB&abstractitemtypeschema_active=EQUALS(true)&abstractitemstandardtypeschema_standardNumber=ILIKE(%CEI 64-8%)

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Non vorrei che magari siamo qui a discutere se una presa in più o in meno non renda certificabile un impianto quando magari è carente di altro ( sezione montante sbagliata, potere d'interruzione sbagliato.. impianto di terra fatto con i piedi) sono solo esempi che un cliente tipo non se ne accorgerà mai...  ecco il link a la nuova V3 https://my.ceinorme.it/index.html?locale=it#detailsId=0010015452

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Abitazione costruita per intero appena prima dell'entrta in vigore della variante, dove oltre ai livelli, si chiedono altre cose massimo 2 punti presa per ogni linea, ecc.. ecc.. come ti comporteresiti se sei il costruttore o il committente?

 

Tutte le leggi hanno una precisa data per l'entrata in vigore.

Qualsiasi violazione della legge avvenuta prima dell'entrata in vigore della stessa non costituisce violazione.

Questo vale in tutti gli stati di diritto, dove la retroattività si applica solo se è in favore del reo. Ovvero se domani entra in vigore una legge che abolisce un determinato reato, la si applica anche a fatti commessi precedentemente alla sua entrata in vigore.

 

Se la DiCo è stata rilasciata prima dell'entrata in vigore della nuova normativa, sei perfettamente in regola.  Se non è stata rilasciata alcuna DiCO,....son cavoli amari da digerire.

A meno che intervenga una disposizione di legge che renda obbligatorio l'adegamento di tutti gli impianti alla nuova normativa.

 

Quote

sono solo esempi che un cliente tipo non se ne accorgerà mai...

 

Proprio perchè un cliente tipico non è in grado di valutare esistono normative che impongono determinate caratteristiche minime.

Usare, ad esempio, una sezione di montante sottodimensionate e dichiarare che l'impianto è conforme, se si è coscienti del fatto, si commette anche il reato di falso in atto pubblico. Comunque in caso di incidente chi ha effettuato il alvoro ne deve rispondere penalmente e civilmente.

Quote

 

Stai pur certo che se hai lavorato in maniera professionale non avrai problemi ad adeguare il tutto (se non lo è già).

Se invece hai lavorato al risparmio (ovvero impianto tutto compreso a 1500 euro) allora sono guai.

 

 

E' un ragionamento che non fa una grinza.

Purtroppo viviamo in un paese dove i controlli sono una lotteria, specie in certe regioni, quindi uno può fare tutte le porcherie che vuole tanto nessuno glie ne chiederà mai il conto, a meno che ci scappi il morto.

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Se non è stata rilasciata alcuna DiCO,....son cavoli amari da digerire.

Livio, da qui ne deduco che la tua risposta sarebbe quella di rifare il tutto, o interpreto male................

Se così, anche se sull'argomento specifico siamo i parere totalmente opposto,ok per la tua opinione.

Non avendo a disposizione specifici pronunciamenti da parte di tribunali sull'argomento, mi affido a quanto pronunciato da esperti in materia di impianti, anche se in contrasto con altre fonti.

Leggendo quanto pronunciato da un'avvocato contrario al "patto in deroga", sulla sua risposta a una domanda, pone come sanzione amministrativa la sanzione prevista dall' art.15, per dichiarazioni non totalmente veritiere sulla DICO. Nel caso, forse meglio pagare la sanzione che non rifare l'impianto (mi riferisco a quanto ho sostenuto nel mio specifico caso, non riferendomi alla generalità..............), salvaguardando comunque tutti i caratteri di impianto rispondente al resto dei capitoli della Norma.....

ciao

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Purtroppo viviamo in un paese dove i controlli sono una lotteria, specie in certe regioni, quindi uno può fare tutte le porcherie che vuole tanto nessuno glie ne chiederà mai il conto, a meno che ci scappi il morto.

Già, forse per questo me la hanno fatta tanto difficile.

 

Domani devo andare a scegliere le posizioni di luci e prese e vediamo se il fatto di mostrarmi discretamente competente li farà sentire un po' con il fiato sul collo e non fare alla leggera, o peggio, al risparmio. Di certo a lavori finiti faccio i miei controlli.

 

Ora sono molto combattuto per un argomento:

La norma prevede anche 2 luci di sicurezza, visto che sono sopra i 100mq. Come ho detto sono un piano terra e ogni finestra è anche porta, quindi per me sarebbero inutili. Tuttavia visto che sono stato così insistente per il rispetto della norma non dovrei dire “quelle puoi anche non metterle”. Tra l’altro visto che sono luci di sicurezza, non dovrebbero fare parte proprio del capitolo sicurezza e quindi non essere nemmeno includibili in un eventuale Patto in deroga?

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Leggendo quanto pronunciato da un'avvocato contrario al "patto in deroga", sulla sua risposta a una domanda, pone come sanzione amministrativa la sanzione prevista dall' art.15, per dichiarazioni non totalmente veritiere sulla DICO. Nel caso, forse meglio pagare la sanzione che non rifare l'impianto (mi riferisco a quanto ho sostenuto nel mio specifico caso, non riferendomi alla generalità..............), salvaguardando comunque tutti i caratteri di impianto rispondente al resto dei capitoli della Norma.....

ciao

 

 

Questo ti va bene se non capitano incidenti.

 

Ora pensa a cosa potrebbe capitare nel caso pessimo.

Scoppia un incendio e ci scappa il morto.

Dall'analisi eseguita dai periti si determina che la causa scatenante dell'incendio si dipesa da unspina multipla in cui è stato inserito un carico rimasto acceso durante le ore notturne, quando si è sviluppato l'incendio.

A questo punto un magistrato appena decentemente ligio al suo ufficio rinvia a giudizio per omicido colposo, con l'aggravante della prevedibilità del fatto.

 

Di incendi con morti, fortunatamente non ne capitano tutti i giorni in tutte le città, però ogni anno, specie nella stagone invernale capitano.

In genere si tratta di vecchi impianti, mai messi a norma. Però a volte capitano anche su imianti relativamente recenti, vuoi per materiali scadenti, vuoi per installazioni mal eseguite. Ed in questi casi, specie se si tratta di appartamenti affittati regolarmente, c'è tutta la documentazione di legge, magari con false attestazioni.

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Miaproposta di legge: livello zero x le ristrutturazioni in cui non e possibile dare soluzione ai livelli nella sua interezza.semplice ed esaustivi. 

 

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Livio ancora una volta concordo parzialmente sulle tue affermazioni, ritengo giusto quando scrivi che un magistrato apre un inchiesta verso gli attori del documento, (elettricista, costruttore, proprietario) ma non vedo relazione tra capitolo 37 della norma e il fatto. Ma vedo responsabilità se ci sono tra impianto protetto secondo la norma e il fatto, i capitoli impugnabili sono altri e non quelli inerenti alla dotazione minima, il salvavita se efficiente era la fonte di protezione.............. in questo caso la responsabilità maggiore ricade su chi usa l'impianto, non chi lo costruisce................ cito da fonti in caso di un immobile dato in locazione...........

Quote

In caso di danni derivati dall'incendio sviluppatosi in un immobile condotto in locazione, il conduttore risponde quale custode ex art. 2051 c.c.

poi non sono ne avvocato ne ho studiato giurisprudenza e quindi mi scuso per essermi solo informato se nello scrivere ometto in buona fede qualche affermazione giuridica . Chiudo i miei post grazie.

ciao

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ma non vedo relazione tra capitolo 37 della norma e il fatt

 

Lo spirito della norma è garantire un minimo di funzionalità dell'impianto elettrico per evitare che l'utente poi debba far uso di ciabatte e multiple che è dimostrato, sono fonte di numerosi incidenti.

 

Poi tu puoi fare quello che vuoi.

Sino a che le cose vanno bene i furbi sono premiati.

Poi se uno ha la sfortuna di incappare in un incidente grave si prende quello che deve.

 

Io proprio non capisco perchè si debba ricorrere a tutte queste procedure miserevoli cercando di aggirare le norme.

 

IO, se dovessi acquistare un appartamento oggi, pretenderei tutto quanto prevede la normativa più recente senza patti in deroga. Patti che non hanno alcun valore legale

 

Quote

In caso di danni derivati dall'incendio sviluppatosi in un immobile condotto in locazione, il conduttore risponde quale custode ex art. 2051 c.c.

 

 

Questo se, e solo se, l'impianto risulta essere a norma e corredato della documentazione che lo attesta.

La dichiarazione di conformità è obbligatoria per gli appartamenti dati in locazione.

 

Ti ricordo che nel recente caso di incendio in un appartamento in Liguria, incendio innescato da un difetto dell'impianto elettrico e che ha causato la morte di padre e figlio, il propietario è già stato indagato per omicidio colposo plurimo.

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Scusate se mi ripeto, ma vorrei una vostra opinione in merito:

 

Ora sono molto combattuto per un argomento:

La norma prevede anche 2 luci di sicurezza, visto che sono sopra i 100mq. Come ho detto sono un piano terra e ogni finestra è anche porta, quindi per me sarebbero inutili. Tuttavia visto che sono stato così insistente per il rispetto della norma non dovrei dire “quelle puoi anche non metterle”. Tra l’altro visto che sono luci di sicurezza, non dovrebbero fare parte proprio del capitolo sicurezza e quindi non essere nemmeno includibili in un eventuale Patto in deroga?

 

 

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Purtroppo ed è una triste realtà il costruttore tende a volere impianti base anzi meno sia idraulico che elettrico, c'è chi si adegua per poter lavorare e chi passa ad altro....  le luci almeno una in bagno ( uscire da una doccia al buio con i piedi bagnati è molto pericoloso) poi l'altra scegli te magari a l'ingresso di casa..  in cucina ti hanno messo la predisposizione per un eventuale valvola di sicurezza per il gas ?? 

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in cucina ti hanno messo la predisposizione per un eventuale valvola di sicurezza per il gas ?? 

 

 

Grazie per la risposta, sinceramente non ne ho idea. RIpeto che l'impianto elettrico lo devo ancora decidere.

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Scusate se mi ripeto, ma vorrei una vostra opinione in merito:

 

Mi ripeto.

IO, se dovessi acquistare un appartamento oggi, pretenderei tutto quanto prevede la normativa più recente senza patti in deroga. Patti che non hanno alcun valore legale

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del_user_158461

Il costruttore, pensa unicamente al suo guadagno da quel che ho capito io tu hai un contratto in cui nel capitolato dei lavori è previsto meno del minimo sindacale. Qualsiasi modifica tu chiederai lui ti chiederà dei soldi sicuramente! A questo punto ti conviene fare una cosa secondo me, vedi quanto ti chiede per le opere aggiuntive nel caso in cui il prezzo ti sembra alto eventualmente, puoi chiedere un preventivo per la semplice predisposizione di sicuro le opere murarie ti costerebbero di meno adesso che in futuro quando hai già fatto tutte le opere di finitura.

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Carlo Albinoni
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Miaproposta di legge: livello zero x le ristrutturazioni in cui non e possibile dare soluzione ai livelli nella sua interezza.semplice ed esaustivi. 

 

Ti ricordo che il capitolo 37 della CEI 64-8 si applica solo agli impianti nuovi oppure agli impianti:

- completamente rifatti ET

- in occasione di ristrutturazioni edili.

Non si applica in caso di rifacimenti parziali, di miglioramenti, di manutenzioni straordinarie, di ampiamenti, di rifacimenti anche totali ma che non richiedono una ristrutturazione edile.

Di fatto, se l'impianto non è nuovo, sono già ampie le possibilità di non applicazioni, senza introdurre livelli zero o derogare dalla norma.

 

La cosa curiosa è che, se da una parte ci si lamenta del capitolo 37 e si vorrebbe non applicarlo, dall'altra si tende ad applicarlo anche quando non sarebbe affatto richiesto!

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