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Saldatore stagno, problema bagnabilità punta


fasteagle

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Sto usando uno stilo da 25W alimentato dalla 230V. Raggiunge la temperatura massima di 450° dopo circa 90" dall'accensione e monta una punta da 1,1mm. L'ho usato con dello stagno Sn60/Pb38/Cu2.
Appena sconfezionato, ho notato una piccolissima area di rame rimasta scoperta dal rivestimento nichel-cromo alla base della punta, ma non ho dato importanza ed ho iniziato ad usarlo
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Le saldature sono venute bene: lucide e di forma conica, nessuna fredda. Insomma sembra funzionare bene.

 

Per proteggere la punta dall'ossidazione, ho provato a mettere un velo di stagno sulla punta prima di riporlo ma, essendo la prima volta, ho dei dubbi in merito a come si procede.
La prima volta ho provato a sciogliere dello stagno quando lo stilo era ancora attaccato alla rete, ottenendo che lo stagno si appiccicasse non proprio sulla punta ma nella zona leggermentente più distante
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Poi ho provato prima a spegnerlo con la punta ripulita, aspettare che scendesse la temperatura, quindi sciogliere lo stagno, e il miglior risultato che ho ottenuto è questo, che a mio parere è pessimo a causa del colore brunastro della massa di stagno e della sua forma sferica
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Vorrei sapere cosa ho sbagliato e come si procede correttamente.

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 Io ti dico come faccio io, a stagnatore caldo sciolgo un bel po' di stagno sulla punta, in modo da coprirne tutta la superficie trattata e poi pulisco con la spugnetta umida.

 

Meglio farlo al primo utilizzo della punta altrimenti poi con il calore inizia l'ossidazione e non è più finita.

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A saldatore caldo ho provato a far aderire lo stagno alla punta ma il risultato è più o meno quello della seconda foto, cioè la formazione di una goccia di stagno in una zona poco lontana dalla punta. Non sono riuscito in nessun modo a far appiccicare lo stagno fuso anche sull'estremità della punta creando il "velo" di cui ho letto, tranne quando è "tiepido", cioè dopo qualche minuto dopo averlo spento.
Perciò ho cominciato a chiedermi se c'è qualcosa che non va nella punta o se sono io che eseguo male la prassi o forse non mi è chiaro il da farsi, o forse lo stagno da 0,56mm è troppo sottile per reggere i 450°...

 

Per il resto anche io pulisco sempre la punta prima di stagnare, considerando che la punta si sporca molto. A proposito, io sto usando un tovagliolo di carta bagnato con acqua distillata, per evitare residui; può essere un'alternativa alla spugnetta di "default" o faccio danni?

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del_user_158461

Ciao a tutti, meglio una spugna come detto da darlington, le cavità presenti ti permettono di pulire in maniera più accurata.

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Ok, ma per quanto riguarda la bagnabilità della punta, a fronte di quanto ho fatto presente, vado tranquillo con quella che ho oppure c'è qualcosa che non va?
Prima ho usato solo saldatori cinesi molto scadenti e non mi sono mai preoccupato di curarne la punta (questo stilo invece dovrebbe essere di ottima qualtà) perciò ho molte incertezze su questo aspetto. Ciao.

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Comunque dalla seconda foto mi sembra che la bagnatura abbia sortito il suo effetto, lascia perdere la forma dello stagno, non stai saldando, lo stagno rimane fuso e prende la forma che gli impone la sua tensione superficiale... l'importante è che tutta l'ultima parte della punta (di colore diverso) rimanga bagnata in modo che in fase di saldatura lo stagno vi aderisca.

 

Se non è bagnata bene te ne accorgi subito, io lo ho sperimentato con il saldatore a gas Parkside, quando ho fatto la prima bagnatura ho dimenticato un puntino che successivamente a saldatore freddo è diventato nero, su quel puntino lo stagno non attaccava.

 

Comunque se hai la temperatura regolabile è inutile tenerlo a 450° a meno che quando devi saldare componenti grossi su piazzole grosse, che portano via molto calore. Tra i 280° ed i 300° è la temperatura ideale per saldare, sui 320-350° invece per dissaldare.

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Ok, mi hai tolto un dubbio :) Non capivo se il "velo" c'era o no! Immagino che quando si spegne non è necessario stagnare la punta perchè l'ossidazione a temperatura ambiente è trascurabile, ma ne chiedo conferma.

 

Purtroppo la temperatura non è regolabile e mi rendo conto che incide negativamente sulla vita della punta, perciò lo stacco ogni volta che non devo eseguire saldature per alcuni minuti all'interno di una sessione di lavoro... un grande stress! Pensavo di "accroccare" qualcosa con un diodo, per dimezzarne la potenza d'entrata a comando (spero sia concettualmente corretto), ma forse diventa troppo poco potente per saldare... comunque sono un po' OT :)

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Ma non è che devi stagnarla ogni cinque minuti o spegnerlo quando la punta è coperta di stagno; lo accendi la prima volta, bagni la punta, la pulisci con la spugnetta umida e poi basta! Alla peggio in base all'uso devi ripetere la bagnatura quando vedi che il velo inizia a deteriorarsi.

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usa la vecchia buona pasta saldante, che pulisce disossidando quel che serve.

 

se non la trova, pianta la punta del saldatore velocemente in una candela di cera e si pulirà abbastanza

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Io non uso più da un pezzo le spugne bagnate, degradano la punta più velocemente.

A mio parere meglio usare uno straccetto ruvido di cotone pesante; cotone non fibre sintetiche.

 

Quella della cera è una metodologia che ignoravo.

Paolo ma poi non emana cattivo odore?

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Ma che odore , ma chi pensa agli odori quando si tratta di passione.... ? :)

Neanche io conoscevo quella della cera , ho sempre usato colofonia ; ha sempre funzionato .Mi sembra invece troppo alta la temperatura che ha scelto , 450 gradi ..

 

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Quando saldo mi tocca ripetere la prassi di bagnare la punta e ripulirla a ogni punto di saldatura. Se non lo faccio la punta a volte cambia colore diventando viola, a volte resta attaccato qualche piccolo detrito scuro, in ogni caso la stagnatura non risulta ottimale e se ne presenta qualcuna fredda. Perciò mi chiedevo se ero io che sbagliavo qualcosa o se è un comportamento normale. Lo spengo se non devo usarlo per alcuni minuti per minimizzare l'esposizione della punta ai 450°; è una precauzione superflua?

 

Si tratta di un multitip ersa c25 con punta ersadur, gli altri parametri sono quelli indicati all'inizio, rettifico solo la tempistica per raggiungere la Tmax: 60" e non 90" (il secondo dato l'avevo preso da amazon da dove l'ho acquistato). Voglio dire che è "nato" così: io mi sono orientato sui 25W e per il resto mi sono "fidato" che il costruttore abbia usato un criterio e adeguati materiali per stabilire che la temperatura massima fosse di 450° e la punta potesse reggerli in sessioni standard di lavoro hobbystico.
Non voglio uscire fuori dal seminato ma, considerando che di default nelle stazioni saldanti (anche professionali) si usa la spugnetta e che questa deteriora la punta più del cotone (suggerito da Livio), mi chiedo se non lo facciano "apposta" di mettere la Tmax così alta per far durare meno la punta. Spero di essere smentito :)

 

Grazie per i suggerimenti, specialmente quello della cera... non si finisce mai di imparare.
Che differenze comporta, a livello termochimico sulla punta, usare la cera invece della pasta saldante? So che spesso la pasta è sconsigliata in quanto corrosiva, perciò mi chiedevo se la cera fosse migliore da questo punto di vista.

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Bisognerebbe usare stagno a basso punto di fusione e temperature sotto i 350°.

Purtroppo con l'eliminazione del piombo, le leghe per brasatura a stagno di basso costo hanno un punto di fusione molto più elevato.
 

Quote


So che spesso la pasta è sconsigliata in quanto corrosiva, perciò mi chiedevo se la cera fosse migliore da questo punto di vista.

 

 

Sicuramente migliore perchè non è corrosiva. E' fluidificante.

 

Danilo non conoscevo quest tecnica di stagnatura con l'uso di stearina come flussante.

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Il saldatore in questione mi è caduto a terra mentre era caldo e la punta si è storta
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Volevo chiedervi se è grave o no e se è il caso di raddrizzarla e come fare senza danneggiarla ancora di più.

 

Riguardo la pulizia della punta, sto adottando il metodo dello strofinaccio di cotone imbevuto d'acqua. Volevo chiedervi come "configurate" lo strofinaccio (o simili) per pulire la punta in massima comodità. Io lo piego su se stesso per ispessirlo, poi lo arrotolo e lo metto dentro un barattolo (tipo il barattolino sammontana) facendolo aderire alla superficie laterale interna. Questo lo tengo riverso in orizzontale sul piano di lavoro, bloccato ai lati, ed è abbastanza comodo. Voi?

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la punta ora è perfetta anche per le saldature laterali.. ma lascialo così, se vuoi che non si storga cadendo devi passare ad un'altra classe di saldatori. 

Per la pulizia, se non vuoi usare la pasta salda (che nasce per questo uso) e non vuoi usare la cera (soluzione per i poveri), compra una spugnetta per saldatore (tutti i negozi di elettronica vendono i ricambi), e usala bagnata, non annegata d'acqua.

 

E comincia a far saldature, perchè solo così impari come si usa sia il saldatore che i materiali per pulire

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del_user_158461

Ma si dice bene fisica! nessuno nasce imparato, certe volte facendo degli errori si capisce come fare le cose migliori. Ma pensi che a nessuno sia mai caduto il saldatore per terra, è comunque un esperienza negativa che ti porterà ad averne altre positive. Salda e pulisci facendo più prove, utilizzando più tecniche troverai quella giusta che ti permetterà di fare un ottimo lavoro!

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Ho migliorato la punta, che mago che sono :)

se vuoi che non si storga cadendo devi passare ad un'altra classe di saldatori.


intendi saldatori che hanno una punta migliore o stazioni saldanti?

 

Per pura curiosità, mettiamo che volessi rendere la punta ancora più angolata, potrei piegarla a caldo usando una pinza? Cosa potrei frapporre per evitare di rovinarne il rivestimento? E' possibile piegarla e raddrizzarla quanto si vuole o finisce per spezzarsi?

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lascia perdere, non tramutare un errore in un disastro. Le punte sono fatte per essere punte, se le volevi in pongo o in plastilina...

 

Parlavo proprio di classe di saldatore, quindi certamente un punta di migliore qualità o meglio una stazione.

 

Ma con quello che hai tutti noi "vecchi" certamente siamo andati avanti tanto tanto tempo, non è il saldatore che fa la qualità ma chi lo usa, ovvio che crescendo di necessità poi si migra su cose più professionali.

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Per pulire le punte dei saldatori a secco, puoi provare ad utilizzare le spugnette metalliche, tipo quelle per la pulizia delle pentole.

Produttori come Weller, Ersa ed altri, le propongono a catalogo, anche se personalmente non le ho mai utilizzate.

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Quote

Per pura curiosità, mettiamo che volessi rendere la punta ancora più angolata, potrei piegarla a caldo usando una pinza?

Lascia stare che le punte Ersa costano un botto, se si incrina poi cosa fai?

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Comunque dalle ultime foto che hai fatto non mi sembra ci siano problemi sulla bagnatura, anzi mi sembra buona. Il fatto che la punta cambi colore non è rilevante, dipende dalla temperatura, anche sulla mia stazione se alzo diventa violacea, poi torna normale al raffreddamento.

 

Probabilmente essendo di nuova concezione lo hanno studiato con una temperatura superiore per non avere problemi con le leghe senza piombo.

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La cera o stearina che sia, e la pasta salda lasciamole usare agli idraulici...

In elettronica il disossidante migliore si trova già nello stagno di qualità.

I residui di flussante devono essere cristallizzati e non conduttivi.

Pasta salda e altri flussanti di scarsa qualità lasciano residui gommosi e conduttivi, che vanno bene solo per i tubi di piombo da idraulica !

Il difficile, semmai è trovare lo stagno di qualità in mezzo a prodotti scadenti...

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