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FREQUENZA INVERTER


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Ciao  Livio Orsini

 

Penso che rimarrai incredulo se ti dico che nessuna delle applicazioni da te enumerate (giochetti elettrici della prima metà '800) mi è mai stata sconosciuta da dopo i 12 anni. Fatta eccezione, si intende, per gli Inverter di tipo "moderno" industriale.

 

Comunque un ripasso delle Scoperte Fondamentali non fa mai male. Magari può servire a qualcuno arrivato da poco e che si vuole impratichire.

 

In quanto al "Come si ordina un Inverter" (anche qui non potrai credermi) ne avrò prescritti almeno una ventina di diverse taglie e diverse marche anche corredati talvolta di resistenze di frenatura e talvolta di induttanze.

Sarà da non crederci ma non ho mai fatto cilecca !

 

Buona, presa così a se, la "battuta" sulla drogheria.......

 

 

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Ciao Sandro Calligaro

 

Dal tenore della tua risposta credo di poter dire che hai capito il senso delle mie perplessità circa il modo di esprimersi quando si tratta di certi "dispositivi".

 

Ti posso assicurare che, da parte mia, tento sempre di comprendere e ci metto anche tanta buona volontà.

Quando, per disavventura o leggerezza, commetto uno sbaglio è sempre mia premura chiedere scusa........... 

 

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Sandro Calligaro

Semplice1, credo anch'io di aver capito il tuo punto di vista.

Ciò non toglie che, se c'è confusione in giro, a volte diventa necessario, purtroppo, mettere i puntini sulle i (a volte anche sulle o, se si tratta di cose tedesche! :))

 

Riassumendo...

Leggendo catologhi, manuali ed altra documentazione, credo che, anche rimanendo tra quelli che commercialmente vengono chiamati "inverter" per controllo motore ("inverter trifase", "inverter industriali"), ci siano diverse fasce di prodotti.

Quella base permette di controllare solo motori asincroni in modalità scalare (V/f). Si potrebbe discutere sulla parola "controllo", in questo caso, ma potremmo assimilarlo ad un controllo open-loop, dove si impone una certa tensione ed una certa frequenza, e si suppone che il motore segua più o meno la velocità di sincronismo.

Ci sono poi altri prodotti, che permettono anche il controllo vettoriale di motori asincroni, con sensore di posizione e sensorless. In mezzo alle due categorie mi pare ci sia qualche prodotto che effettua un controllo un po' migliore, chiamiamolo "scalare++", che ha qualche aggiustamento (ad esempio con sensore di posizione, oppure tenendo conto della corrente e del corrispondente scorrimento).

Quelli di fascia alta, al giorno d'oggi permettono,oltre al controllo di asincroni scalare, scalare con sensore di posizione, vettoriale con sensore e sensorless, anche il controllo di motori sincroni a magneti permanenti e, in qualche caso, a riluttanza.

 

Tutti li chiamano "inverter" (al massimo con l'aggettivo "vettoriale", se serve), distinguendoli dagli altri prodotti, "servo", che sono sempre inverter, ma permettono prestazioni superiori, hanno opzioni di comunicazione e normalmente "scatole" diverse (ad esempio "a libro"), e sono nati per fare posizionamento.

 

Ho l'impressione che, prima o poi, il numero di "prodotti diversi" calerà, si produrranno degli inverter molto più compatti di oggi e molto più versatili.

 

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Sandro Calligaro

Semplice1, credo anch'io di aver capito il tuo punto di vista.

Ciò non toglie che, se c'è confusione in giro, a volte diventa necessario, purtroppo, mettere i puntini sulle i (a volte anche sulle o, se si tratta di cose tedesche! :))

 

Riassumendo...

Leggendo catologhi, manuali ed altra documentazione, credo che, anche rimanendo tra quelli che commercialmente vengono chiamati "inverter" per controllo motore ("inverter trifase", "inverter industriali"), ci siano diverse fasce di prodotti.

Quella base permette di controllare solo motori asincroni in modalità scalare (V/f). Si potrebbe discutere sulla parola "controllo", in questo caso, ma potremmo assimilarlo ad un controllo open-loop, dove si impone una certa tensione ed una certa frequenza, e si suppone che il motore segua più o meno la velocità di sincronismo.

Ci sono poi altri prodotti, che permettono anche il controllo vettoriale di motori asincroni, con sensore di posizione e sensorless. In mezzo alle due categorie mi pare ci sia qualche prodotto che effettua un controllo un po' migliore, chiamiamolo "scalare++", che ha qualche aggiustamento (ad esempio con sensore di posizione, oppure tenendo conto della corrente e del corrispondente scorrimento).

Quelli di fascia alta, al giorno d'oggi permettono,oltre al controllo di asincroni scalare, scalare con sensore di posizione, vettoriale con sensore e sensorless, anche il controllo di motori sincroni a magneti permanenti e, in qualche caso, a riluttanza.

 

Tutti li chiamano "inverter" (al massimo con l'aggettivo "vettoriale", se serve), distinguendoli dagli altri prodotti, "servo", che sono sempre inverter, ma sono specifici per motori "brushless" (sincroni a magneti permanenti, di solito solo per quelli superficiali), permettono prestazioni superiori in dinamica e precisione, hanno più opzioni di comunicazione e normalmente "scatole" diverse (ad esempio "a libro"), soprattutto sono nati per fare posizionamento.

Dal punto di vista hardware, ma anche degli algoritmi di controllo, non è detto che ci sia una grossa differenza tra i "servo" e gli "inverter" di fascia alta.

 

Ho l'impressione che, prima o poi, il numero di "prodotti diversi" calerà, si produrranno degli inverter molto più compatti di oggi e molto più versatili.

 

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12 ore fa, Sandro Calligaro scrisse:

Tirando le somme, dal punto di vista tecnico e formale le definizioni sono abbastanza precise, ma complicate  (perché cercano di descrivere la realtà che è, purtroppo, complicata). Commercialmente le semplificazioni hanno portato ad un uso improprio dei termini, che in molti casi crea confusione, ma con questo fatto comunque tutti dobbiamo fare i conti.

 

La ragione principale è che le definizioni ed i termini partono da condizioni che, stante l'attuale tecnologia, possono paragonarsi all'età della pietra.

Ho un vecchi testo di elettrotecnica, appartenuto a mio padre e risalente agli anni 30, che dedica un mezzo capitoletto agli invertitori che, all'epoca, erano di spositivi esclusivamente elettromeccanici. Con il termine invertitore indentifica interruttori "ad alta frequenza" (sic!) che convertono una corrente continua in una alternata.

 

Ho anche un manuale RCA, risalente alla fine deglia nni 60, inizio anni 70, che classifica come converters i dispositivi per passare dall corrente alternata alla corrente continua regolata, inverters i dispositivi che consentono di passare dalla corrente continua alla corrente alternata, ed i cycleconverters dispositivi che permettono di passare da una corrente alternata a frequenza differente e/o variabile. A quell'epoca il massimo della tecnologia usava SCR per realizzare i "3 step inverters" e già c'era un  po' di confusione perchè, secondo la definizione sarebbero stati dei cycle converters.

 

Poi i commerciali un po per semplificare ed un po' per confondere, hanno applicato determinate definizioni ad alcune applicazioni, spesso in contrasto con il termine usato.

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9 ore fa, Sandro Calligaro scrisse:

Si potrebbe discutere sulla parola "controllo", in questo caso, ma potremmo assimilarlo ad un controllo open-loop, dove si impone una certa tensione ed una certa frequenza, e si suppone che il motore segua più o meno la velocità di sincronismo.

 

Oggi non si usa più, perchè non più necessario, ma negli anni '90 quando necessario si regolava ad anello chiuso anche un azionamento V/f tramite tachimetrica di reazione e l'uso di un PID ausiliario disponibile su molti inverters di fascia medio alta (di prezzo) .

 

9 ore fa, Sandro Calligaro scrisse:

Ho l'impressione che, prima o poi, il numero di "prodotti diversi" calerà, si produrranno degli inverter molto più compatti di oggi e molto più versatili.

 

Concordo in pieno.

Basterebbe riandare agli anni 80 - 90 dove la differenza tra un inverter ed un drive per brushless (solo trapezoidali) era abissale, mentre oggi la differenza tra un vettoriale per asincroni ed drive per brushless sinusoidale è molto piccola.

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11 ore fa, Semplice 1 scrisse:

In quanto al "Come si ordina un Inverter" (anche qui non potrai credermi) ne avrò prescritti almeno una ventina di diverse taglie e diverse marche anche corredati talvolta di resistenze di frenatura e talvolta di induttanze.

Sarà da non crederci ma non ho mai fatto cilecca !

 

Accidenti, ma allora sei proprio un vero esperto! :)

 

Pensare che io, che nella mia vita professionale, ne avrò dimensionati, applicati ed usati sicuramente più di un migliaio, di taglie, marche e prestazioni differenti, mi ritengo ancora molto ingnorante in materia.

 

11 ore fa, Semplice 1 scrisse:

(giochetti elettrici della prima metà '800)

 

Forse, ma i "giochetti" che ti ho ricordato sono stati in uso sino ad almeno alla metà del 1900.;)

 

 

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Ciao Livio Orsini

 

Non mi sogno minimamente di definirmi un esperto del ramo

Ho solo detto di aver avuto il risultato atteso in un certo numero di casi il che indicherebbe che un minimo di conoscenza delle cose devo pur averla acquisita. 

 

Comunque per, dire la vera verità, non sono mai stato esperto di un bel nulla perché ho avuta la fortuna di poter spaziare su molto dello scibile tecnico e industriale.

Questo vuole dire che non potrò certamente mai concorrere a nessuna medaglia specialistica (anzi non mi accetterebbero nemmeno come concorrente per mancanza del punteggio minimo di accesso).

 

Hai scritto parecchio, di riferimenti tecnico/storici del tutto inutili, cercando di "erudire il pupo".

Il tuo scoperto tentativo di farmi passare per un totale analfabeta tecnico non depone a favore del tuo buon senso e della tua onestà di pensiero.

 

Dimenticavo : Tu non credi nemmeno ai prezzi di mercato dei magnetotermici se segnalati da qualcuno che non sia tu stesso.

Per riferimento consultare : https://www.plcforum.it/f/topic/221683-protezione-per-freno-elettromagnetico-motore/?tab=comments#comment-1626574.

 

A te l'ultima parola (come già in altri casi) !!!

 

 

 

 

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Quote

A te l'ultima parola (come già in altri casi) !!!

 

Semplice1: in questi casi a Milano si cita sempre l'asilo Mariuccia, storico nido d'infanzia ambrosiano.:lol::toobad:

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Sandro Calligaro

Ciao Mario,

io non l'ho mai sentito. Negli articoli scientifici che ho letto, non credo di aver mai trovato "invertor", e nemmeno in presentazioni tenute da docenti che lavorano in UK.

Chiederò a qualcuno che in Inghilterra c'è stato...
Dove l'hai letto o sentito?

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Mirko Ceronti

Io l'ho sentito invece. :)
Da un tecnico polacco che venne a visionare un macchinario nell'azienda tessile dove prestavo servizio come manutentore, lui assieme al suo commerciale, per decidere se poi acquistarla oppure no.
C'erano 2 intepreti
Uno da italiano ad inglese, ed un altro da inglese a polacco. :lol:
Quando io dicevo "inverter" il polacco ripeteva invertòr ed annuiva con cenno affermativo.
Ma.....era polacco, forse in Polonia si pronuncia così.... non so !

Saluti
Mirko

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è un uso americano, (forse non solo) nel linguaggio discorsivo, spiccio, non nelle pubblicazioni accademiche

 

link      inverte/o/r

 

dicono anche adaptor al posto di adapter. In linea di massima si passa da er a or se si passa da un dispositivo che fa a una persona che esegue, per cui "personalizzano" l'inverter.

 

 

 

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Interessante la definizione di inverter data dal Collins in inglese ".. any device for converting a direct current into an alternating current .." Chissà se semplice1 l'avrà mai letta.:)

 

Quando lavoravo ho avuto parecchi contatti con tecnici USA, sono stato anche parcchie volte per lavoro negli States, ma il termine "inverter" non l'ho mai sentito, anche nel profondo sud (Carolina, Georgia, Florida) dovo ho soggiornato per parecchi mesi, sempre per lavoro.

Però se il Collins lo cita sarà senz'altro così.

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Sandro Calligaro
5 ore fa, Livio Orsini scrisse:

il termine "inverter" non l'ho mai sentito

"Inverter" o "invertor"? :)

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Ciao a tutti

 

Senza nessuna intenzione di riaprire un discorso chiuso ma solo per ricordare da dove si era partiti

il 21/3/2018 at 21:22 , lambda scrisse:

Una curiosità per chi sa rispondermi.

non mi è chiaro, dato un qualsiasi inverter ac che alimenti un brushless , come esso possa determinare la velocità di rotazione del motore in relazione alla velocità comandata.come fa L inverter ad accorgersi che il motore sta girando a velocità inferiore per generare il messaggio di errore?

il motore non ha trasduttore di posizione.

 

passando per la mia prima ed unica osservazione che era pertinente al quesito

il 23/3/2018 at 17:54 , Semplice 1 scrisse:

Ciao a tutti

 

Di BRUSHLESS non ne ho mai usati ma mi pareva di sapere che per il loro Azionamento/Controllo si dovevano usare specifici AZIONAMENTI PER MOTORI BRUSHLESS.

 

In questa ottica non ho capita il quesito iniziale :

 

 

 

fermandoci a quanto detto da un altro intervenuto (forse inavvertitamente, ma non credo...)

il 24/3/2018 at 19:58 , Sandro Calligaro scrisse:

Il mondo degli azionamenti è veramente meraviglioso! ;)

 

Ho veramente difficoltà a capire come si possa essere giunti a disquisire esegeticamente sulla proprietà di linguaggio degli AngloAmericani passando, strada facendo, per quella dei Polacchi.

 

Ma tra noi, Italiani, non potremmo semplicemente parlare come tutti noi mangiamo ?

Potremmo forse avere un nostro proprio linguaggio ?

Non sarà mica che si debba cominciare seriamente a meditare sulla mitica frase dell'ultimo dopoguerra : "Caro Lei come si parlava quando c'era Lui", naturalmente adattata al nostro caso.....

 

Mi attendo di essere severamente fustigato......... spero di uscirne vivo.

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parlando come persona che ha iniziato la discussione , direi che la sterilità del botta e risposta di chi vuole sempre dire l'ultima può avere fine.

 

 

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Mirko Ceronti

Allora, ntanto vediamo di edulcorare i toni, poi visto che si sta altalenando sulle varie terminologie più o meno consone, lasciate che Vi crei un po' di scompiglio e possa così polemizzare su un termine errato fin dall'inizio, e che alberga proprio in questa frase…

 

Quote

 

Una curiosità per chi sa rispondermi.

non mi è chiaro, dato un qualsiasi inverter ac che alimenti un brushless , come esso possa determinare la velocità di rotazione del motore in relazione alla velocità comandata.come fa L inverter ad accorgersi che il motore sta girando a velocità inferiore per generare il messaggio di errore?

il motore non ha trasduttore di posizione.

 



Chissà quindi a quale pena verrò mai condannato, quando affermeró che (udite udite) il motore brushless ahimè….NON ESISTE.
E siccome l'avvocato che difende sé stesso ha sempre un pazzo come cliente 
:lol: andiamo dunque a vedere cos'ho da affermare a mia discolpa.
Brushless tradotto dall'inglese letteralmente significa “senza spazzole".
Ora, motore a corrente continua a parte, il quale appunto per funzionare necessita giocoforza delle spazzole, tutti gli altri motori esistenti se ci pensiamo bene ….non ce le hanno.

 

Il motore trifase sincrono a rotore NON avvolto, non ha le spazzole.
 

Il classico motore trifase asincrono a gabbia di scoiattolo, non ha le spazzole.
 

Il motore monofase ad induzione con condensatore ed avvolgimento di avviamento, non ha le spazzole.
 

Il motore passo passo sia esso ibrido, a riluttanza variabile o a magneti permanenti, non ha le spazzole. 
 

Quindi ?
Cosa sono dunque ?

Tutti dei brushless ??? :huh:
 

Mocchè MAI !!!!
Non esiste per definizione il motore brushless; come analogamente non esiste il motore vettoriale.
(anche se qualcuno ci crede)
Sia l'una che l'altra terminologia, non appartengono a proprietà intrinseco-costruttive di ben definite tipologìe di motori, ma altro non sono che modalità di pilotaggio.
(Quindi proprie degli azionamenti)
Ed il pilotaggio brushless, assume dignità di termine solo quando aziona un motore, non in funzione del tempo (frequenza) ma in funzione della sua posizione angolare assunta.
Esattamente quello che (invece) fanno le spazzole nei motori a corrente continua, i quali appunto ruotano in virtù della posizione angolare raggiunta, attimo dopo attimo in cui le spazzole capovolgono relativamente agli avvolgimenti sul collettore, il senso della corrente creando un'inversione ripetuta e costante di campi magnetici, che mantengono unidirezionale la coppia motrice e consentono per cui la rotazione.
Poi…..
….che una volta ideata questa nuova quanto machiavellica strategia d'azionamento, si siano iniziati a costruire motori con già a corredo i vari sensori hall, oppure encoder e resolvers già incorporati  e calettati (di fabbrica) sugli alberi, è di certo un’azzeccata scelta strategico costruttiva, che induce a quel punto il profano a ritenere che quelli siano dei “motori brushless" ….MA…
….si tenga ben presente, che a questi motori, se anche gli venissero tranciati i collegamenti dei loro vari trasduttori d'albero, non sarebbero comunque inermi, ma potrebbero lo stesso funzionare egregiamente (pur senza le ovvie e maggiori caratteristiche dinamiche) da classici motori pilotati da inverter in funzione del tempo (frequenza) e non in funzione della loro posizione angolare.
Se invece, ad un motore a corrente continua tagliamo i fili che portano alle spazzole, questi non girerà mai più, a differenza invece dei suoi parenti in AC, i quali funzionano lo stesso a prescindere dalla presenza o meno dei loro trasduttori opzionali.
In fine, i motori che solitamente escono di fabbrica più adatti ad essere pilotati in modalità brushless, e questo lo possiamo dire, sono generalmente i motori trifasi sincroni a magnete permanente, con i loro trasduttori di posizione già a bordo, ma è possibile avere un pilotaggio in modalità brushless anche con un motore passo passo (ad esempio) serve solo un trasduttore d'albero.

Aggiungo e concludo, che se avessimo a disposizione un vecchio motore trifase a rotore avvolto, e lo corredassimo dei 3 sensori Hall per l'informazione della posizione angolare da fornire all'azionamento, noi avremo ottenuto a dispetto della terminologia, un paradossale motore brushless ….con le spazzole (incredibile eh ?) le cui quest'ultime nella fattispecie, servirebbero solo per alimentare in corrente continua attraverso gli anelli, l'avvolgimento rotorico per renderlo così un elettromagnete, e consentirgli di diventare un motore …..sincrono :)

Saluti

Mirko

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Sandro Calligaro

Apprezzo il post di Mirko, se non altro perché ravviva la discussione che, per quanto off-topic (o "fuori argomento"), sta tornando ad essere interessante.

Non sono del tutto d'accordo su alcune delle cose che dice, appena ho un po' più di tempo provo a rispondere...

 

Anzi, non sarebbe meglio aprire un altro thread, dedicato all'argomento "gergo tecnico" o "terminologia tecnica" sui motori? :)

Sono sicuro che potrebbe essree utile una classificazione "ragionata" e discussa su nomi di motori, ma anche di convertitori eccetera, che tenga conto dei vari punti di vista e dei termini che effettivamente si usano in giro!

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12 ore fa, lambda scrisse:

parlando come persona che ha iniziato la discussione , direi che la sterilità del botta e risposta di chi vuole sempre dire l'ultima può avere fine

 

Non è che chi inizia una discussione ne è anche il proprietario; quando una discussione non interessa più si può sempre fare a meno di seguirla.

 

Mirko, da un punto di vista strettamente tecnico hai perfettamente ragione non sul fatto che i motori brushless non esistono, ma sul fatto che con il termine brushless non si individua univocamente un tipo di macchina elettrica.

 

Il termine brushless è nato commercialmente (son sempre i commerciali che ci rivinano:)) per indicare un tipo di motore, quello detto dc brushles o brushless trapezoidale; il termine esteso era "direct current brushless". Io li vidi per la prima volta in una fiera del settore negli anni 70. La loro diffusione segui lo sviluppo dei transistori di potenza con tensioni elevate.

 

Si Sandro intendevo "invertor" e non inverter; però è talmente radicata l'abitudine che ho avuto un lapsus.:)

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Mirko Ceronti
1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

quello detto dc brushles o brushless trapezoidale; il termine esteso era "direct current brushless".

 

Precisamente Livio, il cui termine d'origine era appunto motore a corrente continua senza spazzole :)

Ora, come può un motore a corrente continua non avere le spazzole ?
Chi lo realizzò per primo, si accorse che nei piccoli motori a corrente continua, lo statore era formato da 2 magneti permanenti Nord Sud, che si occupavano di generare il campo, e che il rotore invece era avvolto, e che quindi per potergli portare corrente al fine di generare un campo magnetico antagonista a quello statorico, erano per forza necessarie le spazzole.
La sua machiavellica intuizione, fu quella di pensar di capovolgere la struttura costruttiva, e spostare il campo fisso (magnete permanente) sul rotore, e porre quello soggetto a variabilità polare .....sullo statore.

Solo che così dopo una porzione di giro, il motore soddisfatta la raggiunta posizione di equilibrio, si fermerebbe.
Ma..... se una volta raggiunta quella posizione, informiamo un apposito azionamento, il quale accorgendosene, inverte (da cui il termine inverter) la polarità allo statore, si ripropone la medesima condizione di partenza, ed il motore effettua un'altra porzione di giro.
Ripetendo all'infinito questo giochetto, io ho ottenuto un motore che ruota sul principio del classico motore a corrente continua, ma che però sta funzionando in corrente alternata.

Solo che quell'alternanza, non è prodotta dal tempo (frequenza) ovvero dal clock dell'inverter, ma dalla raggiunta posizione angolare.
Chi ebbe l'illuminazione di invertire di posizione campo rotante e campo fisso, realizzando così quei brusless di cui parlavi d'aver visto in fiera, io penso che si sarà anche reso conto, che alla fine altro non aveva che costruttivamente realizzato un motore sincrono.
Come dire..... tanta fatica per nulla, o meglio, l'intuizione non comincia (secondo me) solo col capovolgere il principio di funzionamento del motore DC spostando il campo sul rotore, ed il rotore sullo statore, poichè motori strutturati così esistevano già da un bel po' (quelli sincroni) ma anche dalla furba deduzione che così facendo, e con un apposito azionamento dedicato (Brushless appunto) si potevano riproporre le medesime caratteristiche del motore DC, ma senza lo sfiaccolìo e l'usura delle spazzole di mezzo.
Ovvio che a questi motori andavano aggiunti i sensori Hall per informare l'azionamento della posizione angolare, attingendo codesta informazione dai poli del rotore a magnete permanente. 
La domanda che Ti pongo io Livio, è :
Quei motori visti in fiera, avrebbero potuto ruotare anche senza azionamento brushless ?
Erano motori autonomi ?
Se sì, allora erano solo motori adatti ad un azionamento brushless, ma comunque da motori sincroni, i quali o avviati da un motore primo fino alla velocità di sincronismo, o avviati in rampa da un normale inverter scalare, avrebbero funzionato ugualmente, sensori Hall a prescindere.
Ecco il perchè della mia filosofia de "il brushless non esiste" come motore, ma solo come modalità di azionamento; proprio perchè i motori di cui ci si serve negli azionamenti brushless, son motori che già c'erano anche prima che qualcuno elaborasse la geniale idea della rotazione in funzione della posizione angolare.

Saluti
Mirko

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Ciao Mirko Ceronti

 

Senza voler fare torto a nessuno degli altri intervenuti !

 

Una ventata d'aria fresca che ristora i polmoni e soprattutto la mente.

Non ti conoscevo, avevo solo letto su dite alcuni accenni, di altri, che lamentavano la tua mancanza dal Sito per certe ragioni......

Ora il motivo dei rimpianti mi risulta chiaro.

 

Saresti stato il mio Maestro/compagno di lavoro ideale. 

Per mia fortuna ne ho avuti un paio simili te, ai miei tempi.

Non c'era bisogno di fare lunghi discorsi, bastava un accenno, poche parole che definivano il nocciolo del problema, e tutto era subito chiaro.

 

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7 ore fa, Mirko Ceronti scrisse:

Ma.....

..
Ripetendo all'infinito questo giochetto, io ho ottenuto un motore che ruota sul principio del classico motore a corrente continua, ma che però sta funzionando in corrente alternata.

 

Mirko hai descritto il funzionamento del motore passo-paasso.:)

 

Comunque Mirko non voglio ritornare daccapo con le disquisizioni sulle varie definizioni.

 

Puoi anche negare l'esistenza dei motori brushless, e puoi anche avere tecnicamente ragione.

Rimane il fatto che il mercato non lo sa e se parli di brushless al massimo ti chiedono: " trapezoidale o sinusoidale?" oppure: "continua o alternata" commettendo un'altro errore perchè son sempre alimentati comunque in corrente alternata.

Ma tant'è sui cataloghi scrivono DC brushless (perchè in inglese la corrente continua è detta direct current) e la gente continua a comprarli ed ad usarli.

 

Perchè avviene ciò? Semplicemente perchè scrivere sui pieghevoli e sui cataloghi riassuntivi: " motore con statore a campo magnetico stazionario " è lungo e non immediatamente comprensibile ai più.

I commerciali devono lavorare con definizioni brevi che si impimono facilmente nella memoria del possibile cliente.

Da qui anche il termine generico "inverter" usato per svariate applicazioni, tanto che i climatizzatori che usano un inverter per pilotare il motore oramai vengono detti semplicemente "inverter".

Quindi sempre più spesso c'è qaulcuno che apre una discussione in questa sezione. chiedendo perchè il suo inverter non raffreschi più molto bene.:)

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Ciao a tutti

 

All'inizio della "bufera" (che sembrerebbe essersi ora acquietata), io, non essendo specialista di queste cose e anche per timore di aver dimenticato qualcosa che credevo di sapere, avevo fatta una capatina a vedere la solita Wikipedia.

 

Per i più alla buona consiglio una visita a : https://it.wikipedia.org/wiki/Motore_brushless

Nulla di particolarmente accademico ma un buon indirizzamento di massima..........

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