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Arresto Motori Monofase Con Fungo Emergenza Via Radio: Possibile?


reggio71

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Buonasera, spero di essere nella sezione giusta (in caso contrario vi prego di perdonarmi e di indicarmi quale lo è),

scrivo perchè ho un problema che non sò se e come possa essere risolto, provo a spiegare (spero con chiarezza visto che sono fuori settore):

Abbiamo una serie di motori elettrici monofase, 220v 50hz da 1,1kw (potranno essere di volta in volta da 1 a 8motori),

tali motori sono montati ognuno sua di una macchina che lavora in "catena" con le altre (si tratta di nastri trasportatori da cantiere che scaricano il materiale sul successivo; 1 trasportatore=1 motore),

attualmente i motori sono alimentati da prolunghe che collegano un trasportatore all'altro (fino a chè l'amperaggio lo permette - allego esempio della concorrenza che ha risolto impiegando motori di bassa potenza 0,37kw e a bassa tensione 24/48volt http://www.miniveyor...abb40_05_06.jpg) mediante una scatola elettrica che contiene presa,spina,termica,fungo emergenza,

il problema principale è che in caso di emergenza si dovrebbero fermare tutti insieme e non, come accade ora che si fermano solo quello su cui abbiamo premuto il fungo ed i successivi, lasciando però

che quello/i a monte continui a scaricare materiale su quello fermato.

Abbiamo quindi pensato ad una soluzione tipo prolunghe isolate per la potenza + prolunghe per le emergenze collegate ad un quadro elettrico che in caso di problemi ferma tutti insieme

Questa soluzione non ci piace per varie ragioni:

- Non è modulare (ogni volta dobbiamo far realizzare un quadro apposta per gestire 2motori, o 3 motori, o X motori)

- Non è economico.

- Non è sicuro (invece di eliminare cavi volanti ne aggiungiamo...).

Lavorando molto di fantasia, pensavo allora che una soluzione ideale potrebbe essere l'impiego di "funghi di emergenza via radio" in grado di trasmettere "l'emergenza" a tutte le nostre macchine poste nei paraggi... in tale modo avremmo nuovamente solo i cavi di alimentazione ma potremmo arrestare TUTTO da un unico fungo...

Ora la domandona: ESISTONO TALI FUNGHI o soluzioni simili o per ora li producono solo nella mia fantasia? ;P

Sapreste magari suggerirmi un a soluzione alternativa?

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Per la soluzione via filo è sufficiente prevedere ad ogni cassetta con fungo di emergenza un connettore di ingresso ed uno di uscita. In questo modo si realizza la catena delle emergenze in sicurezza. In caso di distacco/rottura della prolunga si avrebbe l'arresto in emergenza di tutto l'impianto.

Sul connettore di uscita della cassetta terminale è sufficente porre un connettore maschio che relaizza la chiusura della catena.

In quanto all'uso di comunicazioni WifI è possibile a condizione di usare moduli certificati per impiego in circuiti di emergenza.

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Buonasera Livio e grazie per la pronta risposta,

la soluzione via filo, come dicevo è veramente "odiosa" in quanto aggiunge a cavi "volanti" altri cavi "volanti" e in un cantiere edile non sono mai protetti a sufficienza,

mi interessa invece approfondire il discorso radio, leggo "moduli certificati" che mi suona di costoso ed ingombrante (altro vincolo che abbiamo è il pochissimo spazio a disposizione),

mi piacerebbe quindi vedere un esempio di questi aggeggi per capire meglio costi e ingombri,

mi potrebbe suggerire alcuni link o marche o modelli che posso trovare in rete?

Nuovamente grazie e a presto :D

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Ciao, in merito ai moduli radio da sostiure ai pulsanti di emergenza concordo con Livio (anche se ovviamente non ha bisogno della mia approvazione :superlol: )

secondo me ti conviene lasciare invariato il circuito d'emergenza (uno per ogni motore e di conseguenza per ciascun quadro locale ) così da non complicarti la vita per le norme di sicurezza, e di prevedere un sistemino anche via radio piuttosto semplice che ti permette di arrestare la catena di produzione nella sua totalità ma, ripeto, separato dal circuito emergenza di modo che il comando radio venga considerato come "ordinario".

Per quanto riguarda i moduli da utilizzare ci sono alcuni anche economici (Serai) che funzionano a 230V sia la trasmittente che la ricevente (con alimentazione ovviamente indipendenti e separate l'una dall'altra :P ) con 2 uscite relè (se trovo il codice te lo posto). l'unico problema è la portata perchè arrivano circa a 20-40 m in aria libera; non sò se ti è sufficente, ma sono sicuro che c'è anche di meglio.

ciao.

Modificato: da claudio_p
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Schneider Electric propone pulsanti wireless di tipo industriale adatti per il comando delle macchine, so che un po' di tempo fa stavano cercando di ottenere le certificazioni per utilizzarli anche in applicazioni di sicurezza, non so se ci arriveranno in futuro ma le basi le hanno gettate, tra l'altro il prodotto è interessante perché non ha bisogno di batteria, prova a dare un'occhiata al seguente link:

http://products.schneider-electric.us/products-services/products/pushbuttons/22mm-push-buttons1/wireless-batteryless-push-button/

Siemens invece propone un touch-pendant con HMI e pulsante di emergenza il tutto completamente wireless, l'ho visto in fiera ma non ho avuto modo di approfondire perché non mi è ancora capitata un'applicazione dove avessi necessità di un'apparecchiatura del genere

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il problema principale è che in caso di emergenza si dovrebbero fermare tutti insieme e non, come accade ora che si fermano solo quello su cui abbiamo premuto il fungo ed i successivi, lasciando però

che quello/i a monte continui a scaricare materiale su quello fermato

Per evitare che ciò succeda si deve realizzare la circuiteria sequenziale: prima partirà l’ultimo della catena, che darà il consenso al penultimo e cosi via; per ultimo partirà il motore “alimentatore”. I pulsanti a fungo di emergenza (devono solo servire solo per emergenza) devono essere collegati in serie.

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secondo me ti conviene lasciare invariato il circuito d'emergenza (uno per ogni motore e di conseguenza per ciascun quadro locale ) così da non complicarti la vita per le norme di sicurezza

L'arresto emergenza deve fermare tutto! non puoi avere 10 pulsanti che si comportano in modo diverso!

Inoltre, se tra un nastro e l'altro ci sono delle macchine, devi fermare anche le macchine! L'operatore non deve avere alcun dubbio su quale pulsante premere, le norme parlano chiaro...

Se vuoi lasciare il funzionamento attuale su quei pulsanti, a mio avviso come minimo devi sostituire il fungo rosso con uno nero e togliere la targhetta gialla, così com'è non è certo il funzionamento di un arresto di emergenza.

Sui nastri trasportatori ho visto spesso un arresto di emergenza a fune con apposito finecorsa, potrebbe essere una soluzione alternativa o la linea è troppo lunga ?

Domanda: ogni nastro ha il suo quadretto con il contattore a bordo oppure c'è un quadro unico con n contattori?

Modificato: da JumpMan
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forse dico una stupidata, nella ditta dove lavoravo prima veniva prodotte diverse macchine ognuna delle quali aveva il proprio circuito di emergenza. Tale circuito interveniva solo sulla macchina dove era premuta l'emergenza. Tutte le macchine fomavano una linea di verniciatura ed erano collegate in cascata e quindi ogni macchina dava un consenso al movimento alla macchina a monte e lo riceveva a sua volta da quella a valle. Se il problema di reggio71 è solo quello di fermare le macchine a monte in caso di emergenza della singola macchina allora basterà fare così:

-supponiamo di avere le macchine X1->X2->X3 nell'ordine dove X1 è la macchina a monte di tutto

-ogni macchina riceve dalla macchina successiva un contatto di abilitazione e a sua volta dà un contatto di abilitazione a quella precedente.

In sostanza se premo l'emergenza su X2 tolgo il consenso e fermo X1 mentre X3 continua a girare. Bisognerebbe poi vedere le macchine di reggio71 e relativi schemi per vedere bene dove intervenire

Forse ho detto boiate e non ho centrato l'argomento e quindi accetto insulti!

Saluti a tutti

Modificato: da giagino
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Per stabilire se l'emergenza deve agire su tutta la linea o può agire solo si di una sezione è necessario effettuare una analisi ed una valutazione dei rischi sull'impianto in questione. Personalmente son sempre del parere che un pulsante di emergenza deve fermare tutta la linea. Questo per il smeplice motivo che in caso di emrgenza l'operatore possa fermare la linea indipendentemente dalla posizione dell'operatore e dalla posizione dove si verifica la sistuazione di emergenza.

Immafgina una linea lunga un centinaio di metri con l'operatore che si trova ad un'estmità della linea; l'opertare sia ccorge che dall'altro capo della line si è creata una situazione pericolosa per una persona, non deve correre su quella sezione per azionare l'emergenza ma preme il pulsante più vicino.

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Jumpman:

L'arresto emergenza deve fermare tutto! non puoi avere 10 pulsanti che si comportano in modo diverso!

Dipende dalla struttura dell'impianto, dato che sono tutti nastri traportatori......non è detto che l'emergenza debba arrestare proprio tutto!

Poi si parte dal presupposto che l'impianto sia già apposto con le norme di sicurezza, ma se non ho capito male la richiesta di reggio71 è per migliorare la gestione dell'impianto (fermare tutto "per praticità") non per situazioni di pericolo.

domanda per reggio71: ma l'avviamento dei nastri avviene da un quadro principale oppure dai singoli quadri locali?

ciao

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L'arresto di emergenza va usato solo in condizioni di pericolo, non per l'arresto normale o l'arresto "per praticità"! per questi ultimi va messo un pulsante nero.

Immagina di avere una linea con 5 macchine intervallate da 4 nastri trasportatori, e che la linea sia lunga in totale 30 metri, tu sei in fondo alla linea e succede qualcosa all'inizio, hai un fungo rosso davanti al naso, non ti aspetti di fermare tutto l'impianto premendolo ?

Modificato: da JumpMan
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Non essendo sul posto è difficile parlare in modo assoluto e comunque l'arresto da me proposto è proprio per evitare l'uso del pulsante d'emergenza (il fungo rosso) per fermare l'impianto e utilizare un qualsiasi tipo di pulsante (nero, giallo , a fungo o normale) per fare l'arresto ordinario della linea.

credo sia tutto.

Buonanotte a tutti.

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Buongiorno a tutti, vorrei ringraziarvi per la partecipazione e scusarmi se non sono intervenuto subito,

a questo punto vale la pena che vi alleghi alcune immagini della ns situazione e rifaccia il punto per vedere

se ho capito bene la normativa e capire quale può essere la soluzione migliore tra quelle che suggerite.

Per fare questo sarebbe davvero comodo rispondere ai vs commenti con varie citazioni, per questo vi chiedo,

come faccio a creare la citazione? ... l'unica opzione che ho io, oltre al semplice "rispondi" è "Segnala

contenuto inappropriato" ... :senzasperanza:

a presto!

Modificato: da reggio71
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per questo vi chiedo, come faccio a creare la citazione? ...

Copia e incolla la frase da citare, evidenziala passandoci sopra con il mouse o con il cursore, poi premi il pulsante con l'iconcina fumetto.

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Buongiorno, provo a ricapitolare, cerco di non fare confusione (ricordo che di corrente me ne intendo poco, perdonerete eventuali castronerie..)

A) Stato attuale

Parliamo di macchine che lavorano in CATENA diretta, NON è previsto che in mezzo alle nostre macchine ve ne siano altre, in pratica creiamo un serpentone di "trasporto". (esempio)

Le macchine possono lavorare all'aperto ma anche e sopratutto all'interno di case, cantine, palazzi, strutture, solitamente uniscono varie stanze e portano il materiale fuori da una porta o finestra fin dentro il camion che evacua le macerie. Solitamente il tragitto coperto NON è rettilineo ma si snoda tra varie stanze (non è quindi possibile usare i micro a fune che applichiamo su altre macchine).

Normalmente vengono impiegati da 1 a 8 macchine (da 3,4,5 o 6mt cad) per una lunghezza massima di 48mt, anche se ci è capitato anche un caso di un cliente con 24 macchine da 3mt e in teoria si potrebbe creare una linea infinita (ovviamente risolvendo il problema dell'amperaggio, trifase 7,5A - monofase 2,5A ma trascuriamo questo fatto perchè pensiamo di ridurre la potenza per abbattere l'amperaggio e quindi permettere una "catena" con più macchine collegate mantenendo i 16A di massimo).

Attualmente OGNI macchina monta una scatola elettrica (monofase o trifase) come questa, è quindi dotata di ON/OFF, ingresso corrente 16A, uscita corrente 16A (per il prossimo nastro), fungo di emergenza CHE ARRESTA SOLO IL SUO MOTORE, termica. NON forniamo la prolunga che però è una normalissima prolunga 220v o 380v 16A.

L'avvio della singola macchina avviene mediante il singolo interruttore ON/OFF.

B) Cosa chiede la normativa

in caso di lavoro normale le macchine verranno accese e spente SINGOLARMENTE e manualmente mediante il proprio interruttore ON/OFF.

In caso di pericolo, premendo un fungo di emergenza si deve fermare la macchina interessata e TUTTE LE SUCCESSIVE (se invece si fermassero tutte NON sarebbe un problema, anzi forse sarebbe meglio, con un sistema radio l'ideale sarebbe che QUALSIASI emergenza fermi TUTTO)

Esempio X1 viene caricata di mattoni

X2 riceve da X1 e scarica su X3

X3 riceve da X2 e scarica su X4 e così via sino a X10 che è posta nascosta dietro un angolo e carica un camion

Premendo l'emergenza in X10 debbo FERMARE TUTTO (con tutto intendo SOLO TUTTE le ns macchine)

Premendo l'emergenza in X5 debbo X1,X2,X3,X4,X5 mentre X6,X7,X8,X9,X10 possono continuare a lavorare, se premendo in X5 si bloccasse solo X5 dopo qualche minuto avremmo che i mattoni in X4 cadrebbero in testa all'operatore che passa di lì...

Lo scopo finale è non ferire gli operatori.

C) Cosa NON vorremmo fare / NON possiamo fare

Realizzare un quadro generale per il comando di tutte le macchine: è più costoso, comporta più prolunghe e più lunghe, per ogni quantitativo di macchine usato servirebbe un quadro con un adeguato quantitativo di prese.

Aggiungere altri cavi per "trasmettere l'emergenza": già le prolunghe dell'alimentazione sono di troppo e sempre nei piedi, aggiungere altri cavi è da escludere oltre al fatto che non abbiamo più spazio materiale per aggiungere altre prese e spine nelle scatole elettriche delle singole macchine.

Al momento mi fermo quì, dovrei aver risposto bene o male a tutte le vs osservazioni o dubbi (evitando le citazioni che avrebbero forse fatto più confusione), rimango in attesa dei vs commenti/suggerimenti.

Grazie nuovamente.

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Non c'è molto da dire, la norma è chiara: qualsiasi pulsante di emrgenza dovrà arrestare tutto il "serpentone".

A questo punto o realizzi il cablggio che effettua la serie dei pulsanti di emergenza, oppure reperisci dei pulsanti WiFi certificati per arreso di emergenza.

Piccola osservazione.

Ogni singolo nastro trasportatore avrà la sua struttura portante o telaio. Invece dellle prolunghe "sempre tra i piedi" dell'operatore si realizza un cablaggio a bordo macchina con connettori agli estremi, limitando il cablaggio volante allo stretto necessario per l'interconnessione tra due nastri.

Studiando bene le cose questa architettura può essere estesa anche all'alimentazione. E' un sistema che ho già usato in impianti "componibili".

Modificato: da Livio Orsini
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effettua la serie dei pulsanti di emergenza, oppure reperisci dei pulsanti WiFi certificati per arreso di emergenza.

...si realizza un cablaggio a bordo macchina con connettori agli estremi, ... questa architettura può essere estesa anche all'alimentazione ...usato in impianti "componibili".

Ciao, per effettuare la serie di emergenza intendi AGGIUNGERE altro cavetto e altri connettori vero? :( Sarebbe possibile usare un unico cavo e unico connettore per alimentazione e segnale emergenza?

Pulsanti wi-fi certificati di EMERGENZA se non ho cercato male NON esistono pulsanti di emergenza, ma solo pulsanti.. è così? Altrimenti mi segnali un link?

Realizzare un bordo macchina con connettori agli estremi lo vedo veramente difficoltoso: entro dalla coda, porto al centro verso ON/OFF, proseguo sino ad alimentare il motore in testa (quì poi non saprei come fare, la morsettiera motore non permette di uscire con un altro cavo per proseguire la alimentazione, quindi dovrei ripartire dal centro e tirare un altro cavo sino in testa dove porre la presa.. poi se non ho capito male dovrei rifare la stessa cosa con un cavo più piccolo per connettere i funghi tra loro in serie giusto? :(

Hai parlato di "impianti componibili" è possibile vedere qualcosa per prendere spunto?

Arigrazie :D

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Hai parlato di "impianti componibili" è possibile vedere qualcosa per prendere spunto?

Non non ho fotografie e poi risalgono a ad un po' d'anni fa. Tieni presente che, rispetto al tuo caso, i cavi ed i segnali eran molti di più.

Portare in un unico cavo potenza e comando non credo sia ammesso dalle norme, comunque non è una buuona regola.

Dalla foto che hai pubblicato mettere un tubo in cui corrono il cavo di potenza ed il cavo della serie di emergene ni sembra facile da realizzare.

Il cavo di potenza correrebbe da un capo all'altro del nastro. Entra nella scatola attuale dove alloggi una morsettiera al posto della spina (presumo che il cavo volante arrivi con una presa femmina e la spina maschio sia alloggiata sulla scatola; in caso contrario sarebbe.....pericolosissimo). La morsettiera, 3 morsetti +1 per PE, tiserve per realizzare l'"entra e esci". Similmente puoi fare per l'emergenza, dove un filo va diretto da connettore a connettore e l'altro va da connettore-pulsante- connettore.

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Ci sono ancora alcuni particolari da valutare:

- il comando attuale prevede l'avvio-arresto tramite i pulsanti del salvamotore e questo non è affatto vietato, casomai un po' scomodo.

- far interagire la catena delle emergenze su tutti i nastri necessita il montaggio di un teleruttore su ogni nastro; per alimentare il teleruttore e la catena dei pulsanti va messo un trasformatore e un fusibile (potrebbe essere su una scatoletta opzionale che alimenta il primo connettore dei segnali)

- Se metti i teleruttori: per seguire la norma non devi avere un riavvio intempestivo dei motori quando estrai l'ultimo pulsante a fungo! Questo lo si risolve facilmente: sull'ultimo connettore dei segnali ci attacchi un cavo che va in una piccola scatola dove metti un piccolo relè che funge da marcia-arresto, ovviamente metti i 2 pulsanti per la marcia arresto e il contatto di ritenuta, il secondo contatto del relè lo metti in serie con la catena dei pulsanti emergenza. Questa pulsantiera sarebbe molto comoda per avviare/arrestare tutta la catena dal camion, ma presenta il problema che si vanno ad avviare movimenti di cui non si ha la visuale, e questo potrebbe essere pericoloso!

- in alternativa al teleruttore potresti montare su ogni salvamotore una bobina di minima tensione (non a lancio di corrente!), ogni bobina sgancia il suo salvamotore quando uno o più pulsanti d'emergenza sono premuti (che non ti venga la tentazione di mettere bobina a 400V! il trasformatore ci va lo stesso!)

- il PL ottenuto da questo sistema è basso ma potrebbe essere sufficiente per essere in regola con le norme (va fatta l'analisi dei rischi)

Per il fatto di usare lo stesso connettore per segnali e potenza non lo vedo un grosso problema, basta che i cavi siano tutti isolati per la tensione maggiore (a meno che non mi sfugga qualche norma specifica), il problema casomai è reperire un cavo 4x2.5+3x1.5 per le prolunghe (eh sì, servono 3 fili per i comandi, c'è anche lo "0V" per le bobine) ma puoi sempre fare il cavo con un tubo e dei fili.

Se metti un connettore tipo questo http://t3.gstatic.co...xOZ0fnNGgIYopf5 puoi sfruttare la base come scatola da cui esci con un pressacavo e vai ad alimentare il motore.

Modificato: da JumpMan
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questo non è affatto vietato, casomai un po' scomodo.

Tieni presente che è una macchina che avvii all'inizio turno e non la fermi sino alla fine della giornata di lavoro :smile:

per alimentare il teleruttore e la catena dei pulsanti va messo un trasformatore e un fusibile

Non necessariamente. Esistono da sempre contattori con bobina a 230 V, quindi derivabile direttamente da 1 fase e neutro.

Non è neanche necessario che ci sia un singolo contattore per ogni motore, potrebbe essere un unico contattore generale posizionato alla partenza dell'alimentazione. La potenza dei singoli motori non è elevata, anche il numero di nastri non potrà essere infinito, quindi la potenza titale in gioco permette tranquillamente questa soluzione. Daltronde se così non fosse ci sarebbero seri problemi di sezione sui cavi di alimentazione.

Anche il riarmo del contattore generale di marcia può essere posizionato nel qaudretto di partenza della linea. Il quadretto è praticamente obbligato anche nella configurazione attuale, perchè è indispensabile un organo di sezionamento generale ed gli organi di protezione della linea (fusibili o magneto termico).

Un contattore di amrcia generale esclude anche la problematica dell'accensione-spegimento locale tramite i comandi della termica locale.

Usare un unico cavo per alimentazione di potenza e comandi non è vietato ma è sconsigliato sia dalle normative EMC, sia per una buona pratica impiantistica.

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Esempio X1 viene caricata di mattoni

X2 riceve da X1 e scarica su X3

X3 riceve da X2 e scarica su X4 e così via sino a X10 che è posta nascosta dietro un angolo e carica un camion

Premendo l'emergenza in X10 debbo FERMARE TUTTO (con tutto intendo SOLO TUTTE le ns macchine)

Premendo l'emergenza in X5 debbo X1,X2,X3,X4,X5 mentre X6,X7,X8,X9,X10 possono continuare a lavorare, se premendo in X5 si bloccasse solo X5 dopo qualche minuto avremmo che i mattoni in X4 cadrebbero in testa all'operatore che passa di lì...

Lo scopo finale è non ferire gli operatori.

Per evitare ciò, bisogna costruire un quadretto generale con i relativi contattori, in modo da realizzare la sequenza dei motori. Sulla portina installare il pulsante di marcia e arresto di ciascun motore, lo stop di emergenza su ogni nastro, quando è azionato qualsiasi stop di emergenza ferma tutto. Si potrebbe realizzare come disegno…

http://imageshack.us...sione0002kv.jpg

<script src='http://img207.imageshack.us/shareable/?i=scansione0002kv.jpg&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript>scansione0002kv.jpg</noscript>

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Tieni presente che è una macchina che avvii all'inizio turno e non la fermi sino alla fine della giornata di lavoro

Non lo so, questo lo sa reggio71, comunque si risolve con il contattore di marcia/arresto.

Non è neanche necessario che ci sia un singolo contattore per ogni motore, potrebbe essere un unico contattore generale posizionato alla partenza dell'alimentazione. La potenza dei singoli motori non è elevata, anche il numero di nastri non potrà essere infinito, quindi la potenza titale in gioco permette tranquillamente questa soluzione. Daltronde se così non fosse ci sarebbero seri problemi di sezione sui cavi di alimentazione.

Anche il riarmo del contattore generale di marcia può essere posizionato nel qaudretto di partenza della linea. Il quadretto è praticamente obbligato anche nella configurazione attuale, perchè è indispensabile un organo di sezionamento generale ed gli organi di protezione della linea (fusibili o magneto termico).

Un contattore di amrcia generale esclude anche la problematica dell'accensione-spegimento locale tramite i comandi della termica locale.

Sono d'accordo.

Non necessariamente. Esistono da sempre contattori con bobina a 230 V, quindi derivabile direttamente da 1 fase e neutro.

Non sono d'accordo,

la CEI EN 60204-1 dice:

Alimentazione del circuito di comando e controllo Per l’alimentazione dei circuiti di comando e controllo devono essere utilizzati i trasformatori. Tali trasformatori devono avere avvolgimenti separati...................I trasformatori non sono obbligatori per macchine con un singolo avviatore di motore ed un massimo di due dispositivi di comando e controllo (per es. dispositivo di interblocco, pulsantiera di comando avviamento/arresto).

Forse si può tentare di interpretare l'ultima parte ma io metterei il trasformatore ed eviterei il neutro (che a volte non c'è), il comando lo si può fare a qualsiasi tensione fino a un max di 277V (ovviamente i contatti ausiliari interessati e quelli dei pulsanti debbono sopportare la tensione).

Riepilogando siamo arrivati al punto che va fatto un piccolo quadretto di linea con sezionatore generale, fusibili (o magnetotermico) e contattore di linea che esegue la funzione di marcia/arresto nonchè di arresto emergenza.

Ritornando alla domanda iniziale direi che su questo quadretto si potrebbe montare il modulo rx di un radiocomando industriale tipo questo: S4.jpg

Questi radiocomandi sono certificati in categoria 4 quindi possono realizzare benissimo sia la funzione di arresto emergenza che la funzione di marcia/arresto.

Bisogna vedere però 2 cose:

- La persona che aziona il telecomando è in grado di vedere tutta la linea o può far male a qualcuno ?

- Se la persona che aziona il radiocomando è nel punto più lontano, il segnale del radiocomando è in grado di attraversare le svariate pareti fino a giungere alla centralina rx ?

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Forse si può tentare di interpretare l'ultima parte ma io metterei il trasformatore ed eviterei il neutro (che a volte non c'è), il comando lo si può fare a qualsiasi tensione fino a un max di 277V (ovviamente i contatti ausiliari interessati e quelli dei pulsanti debbono sopportare la tensione).

Non è un tentativo di interpretazion, è la norma che lo consente.

Quando si realizza una macchina/impianto ci sono cose che sono obbligatorie, altre che sono facoltative. Sulle cose obbligatorie non si transige, su quelle facoltative...dipende.

Poi ci sono i convincimenti personali, le preferenze, etc. Se la personale filosofia può migliorare qualità e sicurezza senza inficiare l'economicità del tutto, bene! Altrimenti ci si attiene a quello che in scienza e coscienza serve ad eliminare i rischi alle persone.

Io per esempio non impiegherei mai il radiocomando, proprio per i reali rischi che tu hai elencato.

Se il radiocomando è omologato seriamente (non che sia un falso sul tipo Cina Export per CE ;) ), allora sarà previsto che in assenza di signale valido, dovuto a molteplici cause: batteria esaurita, copertura, ostacoli, etc., deve scattare l'arresto di emergenza.

Visto che è un apparato da cantiere già mi vedo parecchi arresti non voluti. :wacko:

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Per l’alimentazione dei circuiti di comando e controllo devono essere utilizzati i trasformatori ...............I trasformatori non sono obbligatori per macchine con un singolo avviatore di motore ed un massimo di due dispositivi di comando e controllo (per es. dispositivo di interblocco, pulsantiera di comando avviamento/arresto).

L'avviatore è singolo, i motori sono 8, fa lo stesso?

Non avendo mai fatto un quadro con un solo contattore non mi sono mai posto il problema e ho sempre messo il trasformatore.

Se il radiocomando è omologato seriamente (non che sia un falso sul tipo Cina Export per CE ;) ), allora sarà previsto che in assenza di signale valido, dovuto a molteplici cause: batteria esaurita, copertura, ostacoli, etc., deve scattare l'arresto di emergenza.

Se è certificato in categoria 4 come quello della foto sicuramente sì.

Modificato: da JumpMan
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