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Programma plc


GiovanniCaccavalePLC

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GiovanniCaccavalePLC

Buona sera a tutti.....mi occupo della manutenzione dei veicoli. ..x la raccolta rsu

Ormai sono tutti dotati di plc....ho una buona cultura x quanto riguarda gli input/output. ......ma vorrei iniziare a programmare qualche plc ......chi mi può aiutare. ...grazie 

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Cosa intendi per "buona cultura su input e output "?

Per prima cosa controlla di che marca sono i plc,  perché il linguaggio è standard per tutti ma l ambiente di sviluppo è diverso per ogni marca.

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Immagino che intendi il logo Siemens, comperi un starter kit e leggi bene il manuale e il libro degli esempi. Può essere un bel inizio.

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  • 1 month later...
Marinella Bonfanti
On 8/7/2019 at 9:34 AM, max.bocca said:

Immagino che intendi il logo Siemens, comperi un starter kit e leggi bene il manuale e il libro degli esempi. Può essere un bel inizio.

Si per partire da zero questo credo sia il consiglio migliore

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Per esperienza personale (tutt' ora) ti consiglio che il manuale spesso può servire per capire dei concetti specifici, per il resto, la maggior parte (non tutto, ripeto NON TUTTO) è spiegato in un modo come se dovessi già conoscere quegli argomenti. Si, può servire assolutamente il manuale, tienilo sempre sotto mano anche quando programmi o studi funzioni specifiche. Un libro che però ti posso consigliare in cui tratta bene bene bene bene gli argomenti è sicuramente quello di Luca Bergamaschi. Parla del plc s7-200 ma in fin dei conti la logica è la stessa. Mi è stato consigliato anche a me e mi dicono che è il top, ora mi deve solo arrivare.

 

Saluti Salernozzzzzz

Modificato: da salernozz
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Quote

è spiegato in un modo come se dovessi già conoscere quegli argomenti.

 

@salernozz 

se leggi un trattato sulla fisica nucleare, non puoi aspettarti istruzioni che potrebbero essere capite da una persona con la 5a elementare. 

Se devo spiegarti il Plc, tu a monte devi conoscere molti ma molti concetti di base che non sono per nulla semplici e/o scontati. 

 

Il libro del Bergamaschi, come già ti ho spiegato, è fatto molto bene ma non aspettarti miracoli: se qualche concetto non ti è chiaro devi studiartelo al di fuori del libro.

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30 minuti fa, salernozz scrisse:

sarebbe avere un ''vecchio'' affiancato a te

 

Semprechè abbia tempo, pazienza e capacità per istruire un neofita.

Spesso ti ritrovi a dover far le cose di corsa  e non ha il tempo di spiegare il perchè ed il percome, sei costretto a dire: "fai così come ti dico, poi se ho tempo ti spiego perchè", poi però il tempo non c'è mai perchè sei sempre con l'acqua alla gola ed hai sempre qualcuno che ti alita sulla nuca.

poi non tutti hanno la pazienza e la capcità di seguire un apprendista per isegnargli il mestiere.

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Sante parole Livio.

 

Aggiungo che molto spesso, per non dire sempre, il “vecchio” è abbastanza contrario all’l’insegnare perché il suo lavoro viene notevolmente rallentato e la paga rimane tale e quale.

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19 ore fa, step-80 scrisse:

Sante parole Livio.

 

Aggiungo che molto spesso, per non dire sempre, il “vecchio” è abbastanza contrario all’l’insegnare perché il suo lavoro viene notevolmente rallentato e la paga rimane tale e quale.

 

Aggiungici pure che qualcuno pensa pure...perchè insegnargli il mio mestiere? Magari tra qualche anno me lo ritrovo in concorrenza...

O peggio stai a perderci tempo a insegnarli e quando iniziano a capire qualcosa fanno il giro delle sette chiese per trovare chi li paga meglio di te e poi...

ciaoooneee (successo personalmente)

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Io fossi al vostro livello e ad una certa età (60 anni), mi ritirerei nelle scuole ad insegnare agli studenti o ai professori stessi. Sarebbe così bello.

 

Lo dico per esperienza, a scuola manco sapevo cosa fosse un array, una memoria o anche una semplice logica del cavolo (come ragiona realmente il plc): vi facessi vedere le prove d' esame per la maturità vi fareste due risate, forse anche più..

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2 minuti fa, salernozz scrisse:

Io fossi al vostro livello e ad una certa età (60 anni), mi ritirerei nelle scuole ad insegnare agli studenti o ai professori stessi. Sarebbe così bello.

 

Un tempo c'erano le scuole serali, che io ho frequntato. la parte migliore di queste scuole, almeno nel mio istituto, era che gli insegnanti lavoravano anche loro in aziende del settore, quindisapevano bene cosa sirviva nella pratica.

 

Oggi, quasi sempre, gli insegnati non hanno mai avuto un inpiego in un'azienda del settore della materia che insegnano. I risultati sono esercizi assurdi, insegnamenti senza ne capo ne coda.

se poi ci aggiungianmo il rifiuto di buona parte dei giovani delle materie tecniche e scentifiche, forse perchè lì non si può barare rancontando favole, abbiamo il quadro completo della discrasia tra scuola e necessità del mondo del lavoro.

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Non ho nulla da dire. Senza parole

 

Che belle quelle scuole serali li..

 

comunque concordo al 19023472341460261761478 %

 

Appena torno a scuola a salutare i miei ex professori, gli faccio una testa così a quello di sistemi automatici

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51 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

 

Un tempo c'erano le scuole serali, che io ho frequntato. la parte migliore di queste scuole, almeno nel mio istituto, era che gli insegnanti lavoravano anche loro in aziende del settore, quindisapevano bene cosa sirviva nella pratica.

 

Oggi, quasi sempre, gli insegnati non hanno mai avuto un inpiego in un'azienda del settore della materia che insegnano. I risultati sono esercizi assurdi, insegnamenti senza ne capo ne coda.

se poi ci aggiungianmo il rifiuto di buona parte dei giovani delle materie tecniche e scentifiche, forse perchè lì non si può barare rancontando favole, abbiamo il quadro completo della discrasia tra scuola e necessità del mondo del lavoro.

 

Ah si parole sante...

Gli insegnanti, la maggior parte almeno, non hanno la minima idea di cosa sia il mondo del lavoro data astrale 2019...stanno nella loro calda bambagia statale a crogiolarsi con lezioncine idiote ed esercizietti astrusi...

Poi qualcuno si domanda perchè al primo posto come preparazione si trovano cinesi, coreani, giapponesi, etc fatevi un giro a vedere come sono le scuole lì e poi capirete.

Uno stretto contatto tra aziende e scuole, anzi oserei dire che, giustamente, sono le aziende a scrivere i programmi di studio per le scuole.

Invece qui no, complice una visione clientelare e assistenzialista della scuola, per intenderci spesso sono meri stipendifici,  nelle scuole ci son corsi superati da 30 anni, si tengono in piedi corsi assolutamente inutili che risultano una perdita di tempo e risorse per gli studenti, fatti semplicemente per tenere il posto agli insegnanti che altrimenti non saprebbero che fare.

Modificato: da Mariuz
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Per fortuna ci sono anche le eccezioni contrarie, il mio professore di sistemi automatici era veramente in gamba e mi ha reso più preparato sul plc di un ingegnere dell'automazione industriale, addirittura cambia spesso il programma in base a ciò che è richiesto nel mondo del lavoro utilizzando le conoscenze che riportano gli studenti al ritorno dallo stage o dopo qualche anno di lavoro. Ci vuole passione per fare un lavoro del genere, difatti i colleghi non erano proprio alla sua altezza 😂

il 16/9/2019 at 16:22 , Livio Orsini scrisse:

 

Semprechè abbia tempo, pazienza e capacità per istruire un neofita.

Spesso ti ritrovi a dover far le cose di corsa  e non ha il tempo di spiegare il perchè ed il percome, sei costretto a dire: "fai così come ti dico, poi se ho tempo ti spiego perchè", poi però il tempo non c'è mai perchè sei sempre con l'acqua alla gola ed hai sempre qualcuno che ti alita sulla nuca.

poi non tutti hanno la pazienza e la capcità di seguire un apprendista per isegnargli il mestiere.

L'ideale sarebbe trovare qualcuno con tanto lavoro, quindi "costretto" a istruire un neofita. La pazienza la trova se ne ha bisogno. Ce ne sono tanti pronti a prendere qualcuno per insegnargli a programmare il plc.

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il 17/9/2019 at 12:46 , Mariuz scrisse:

Poi qualcuno si domanda perchè al primo posto come preparazione si trovano cinesi, coreani, giapponesi

 

Forse c'è anche la ragione che i suddetti popoli non hanno i genitori che menano gli insegnanti se questi non si appoggiano caldamente ai caratteri dei loro miti agnellini scaldabanco.

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Se fossi in voi non guarderei proprio ad est per sistema di apprendimento, dato che il quel caso la cultura è "vita", nel senso che c'è gente che si toglie la vita per mancati traguardi, famiglie alla fame per permettere ad uno solo di primeggiare. Chissà perché poi, appena apprendono un pò di "senso", li vedi svernare da noi e non li smuovi più. 

 

C'è un limite a tutto. Ovvio chi ha più fame, corre di più e loro sono anche in tanti, quindi bisogna darsi da fare per primeggiare.

 

Continuo a pensare che noi (italiani) si ha una dote che tutti gli altri si sognano, perché la loro cultura non glie lo permette. 

 

Casinisti, impreprati, disorganizzati ... si è vero il più delle volte, ma quando si riesce a combinare un po' di quel che manca e che a volte cerchiamo con invidia in altre nazioni, non vedo molti altri riuscire a starci davanti.

 

Scusate la divagazione alla discussione.

 

Buon weekend, Ennio

 

 

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5 minuti fa, ETR scrisse:

........ non vedo molti altri riuscire a starci davanti.

 

Forse sei ..... un po' miope.:smile:

Purtroppo da almeno 40 anni stiamo perdendo posizioni, perchè noi o siamo fermi o avanziamo lentamente, mentre gli altri corrono, eccome se corrono.

 

Anche se circoscriviamo l'analisi al nostro settore, ci accorgiamo che è una disfatta su tutto il fronte.

L'unica aziend rimasta nella produzione di semiconduttori e processori ha paraticamente eliminato ricerca e produzioni ad alta tecnologia dall'Italia.

Non abbiamo più un'azienda che produca macchinario elettrico ed elettromenccanico ad alta tecnologia, mentre 40 anni fa ne avevamo ancora tre.

Non parliamo poi delle tecnologie più sofisticate ed ad altissima tecnologia. abbiamo solo qualche isola felice nel campo dell'aeroenautica (elicottori) e del settore spaziale.

Poi esistono piccole realtà all'avanguardia,ma solo perchè ci sono singoli personaggi veramente di livello superiore.

 

Se escludiamo settori come moda e ristorazione, il resto non è certo ai primi posti della gerarchia mondiale.

 

Un paio d'anni fa vidi un documentario inchiesta (della TV Svizzera) su come in Cina preparano i  muratori, gli operai, non gli ingegneri.

Scuola professionale con molte ore di esercizio sui simulatori delle macchine per movimento terra, per uso di cantiere, per sollevamento e trasporto.

Poi ore di paratica in cantieri laboratorio del tutto simili ai cantieri veri.

Il tutto con a monte ore di studi teorici.

 

I risultati si vedono bene: in pochi anni l'industria delle costruzioni Cinese è diventata una vera eccellenza all'avanguardia. La nostra industria, invece, che ancora 40 anni fa era un'eccellenza mondiale arranca e perde sempre più posizioni.

 

Io oramai sono giunto alla fine, quindi non ho preoccupazioni personali, però mi rode vedere tutto il lavoro della mia generazione e di quelle che mi hanno preceduto, buttato nel letamaio.

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1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

 

Forse sei ..... un po' miope.:smile:

Purtroppo da almeno 40 anni stiamo perdendo posizioni, perchè noi o siamo fermi o avanziamo lentamente, mentre gli altri corrono, eccome se corrono.

 

Anche se circoscriviamo l'analisi al nostro settore, ci accorgiamo che è una disfatta su tutto il fronte.

L'unica aziend rimasta nella produzione di semiconduttori e processori ha paraticamente eliminato ricerca e produzioni ad alta tecnologia dall'Italia.

Non abbiamo più un'azienda che produca macchinario elettrico ed elettromenccanico ad alta tecnologia, mentre 40 anni fa ne avevamo ancora tre.

Non parliamo poi delle tecnologie più sofisticate ed ad altissima tecnologia. abbiamo solo qualche isola felice nel campo dell'aeroenautica (elicottori) e del settore spaziale.

Poi esistono piccole realtà all'avanguardia,ma solo perchè ci sono singoli personaggi veramente di livello superiore.

 

Se escludiamo settori come moda e ristorazione, il resto non è certo ai primi posti della gerarchia mondiale.

 

Un paio d'anni fa vidi un documentario inchiesta (della TV Svizzera) su come in Cina preparano i  muratori, gli operai, non gli ingegneri.

Scuola professionale con molte ore di esercizio sui simulatori delle macchine per movimento terra, per uso di cantiere, per sollevamento e trasporto.

Poi ore di paratica in cantieri laboratorio del tutto simili ai cantieri veri.

Il tutto con a monte ore di studi teorici.

 

I risultati si vedono bene: in pochi anni l'industria delle costruzioni Cinese è diventata una vera eccellenza all'avanguardia. La nostra industria, invece, che ancora 40 anni fa era un'eccellenza mondiale arranca e perde sempre più posizioni.

 

Io oramai sono giunto alla fine, quindi non ho preoccupazioni personali, però mi rode vedere tutto il lavoro della mia generazione e di quelle che mi hanno preceduto, buttato nel letamaio.

 

La tua generazione ha le sue belle responsabilità...prima fra tutte quella di non aver vigilato sull'esplosione distruttiva del debito pubblico negli anni '80 e '90...

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Diceva un tale:

"Purtroppo del raccolto hanno mangiato anche i seme",

di solito i seme si lascia per ripiantare la pianta ma quando del raccolto è stata rimangiato anche i seme non puoi più ripiantare e questo è stato fatto per l'industria italiana e la sua politica industriale

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12 ore fa, Mariuz scrisse:

La tua generazione ha le sue belle responsabilità...prima fra tutte quella di non aver vigilato sull'esplosione distruttiva del debito pubblico negli anni '80 e '90..

 

Per favore, non diciamo sciocchezze!

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