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Impianto elettrico tradizionale VS impianto domotico


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Predisponi bene la rete ethernet in casa , se riesci anche in garage e cantina, e poi la domotica te la fai a basso costo con la piattaforma home assistant, ed i vari componenti low cost compatibili.

Se ti piace smanettare, ti diverti un sacco e domotizzi casa senza spendere migliaia di euro.

 

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del_user_233069
23 minutes ago, antoniopev said:

certamente ma in abbinamento a delle tapparelle o tende con una domotica lo si fa con poco 

Con poco intendi come costo o come tempo di lavoro ?

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1 ora fa, desperado74 scrisse:

Che sostanzialmente realizzi facilmente senza Domotica 

 

...e che sostanzialmente può essere sostituita dall'uso di Cervello™ e delle nozioni di matematica apprese alle scuole elementari, entrambe cose gratuite ma si sa, la soluzione a qualsiasi problema deve obbligatoriamente passare per lo spendere soldi... mi viene in mente una cliente a cui saltava il magnetotermico della cucina (10A) quando accendeva insieme forno e lavastoviglie, e lei scalpitava per sganciare 160€ all'Enel per l'aumento della potenza perché "sua sorella le aveva detto che".

 

Ma pensare a chiedere il parere di qualcuno qualificato prima di aprire il portafoglio o anche solo pensare e basta sono cose passate di moda? Sono all'antica io che prima di spendere soldi valuto se sia indispensabile o almeno utile spenderli? Ma dov'è che sta gente trova i soldi in regalo, vista la facilità con cui li butta al vento??

 

Segue spiegone di mezz'ora sul fatto che se la linea è da 10A pure se si fa agganciare 30kW in trifase avrà lo stesso problema di prima, che il parere di sua sorella conta meno del due di picche a briscola, che è abbastanza ovvio che Enel dica per telefono "pagati l'aumento di potenza" senza neanche aver visto la situazione, e che volendo tirare una nuova linea per la cucina dei 160€ ne avanza anche pure, ma forse avrei dovuto incoraggiarla a fare l'aumento a 6kW e poi godermi la sua faccia al primo sgancio del magnetotermico, e poi che vada a farseli dare da sù sorella...

Modificato: da Darlington
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7 ore fa, Darlington scrisse:

Sono all'antica io che prima di spendere soldi valuto se sia indispensabile o almeno utile spenderli?

 

Darlingtono sono parecchi anni, almeno dall'ultimo quarto del secolo scorso, che la maggior parte della gente non fa più di questi ragionamenti. Non solo spende perchè avere una certa cosa procura piacere, ma anche solo perchè possedere determinate cose è "trendy" (dire "è alla moda" non è ....trendy). Non importa se sono utili, non importa se ti piacciono, l'importante è averle per .... "non essere da meno" come cantava Jannacci già negli anni '70.

Poter dire "La mia casa è domotica di ultima generazione" per alcuni è molto gratificante, anche se non conoscono il significato reale della loro affermazione, anche se rischiano di avere 3 malfunzionamenti al giorno.

 

E il medesimo modo di pensare di chi scrive tutto quello che fa sui così detti "social", pubblica foto sue, della sua famiglia in tutte le occasioni del giorno. Poi magari si lamenta e protesta sulla violazione della "privacy" ( mai dire "riservatezza" perchè non se ne conosce nemmeno il significato) se il comune installa alcune telecamere per controllare gli incivili che sporcano e danneggiano.

 

Sembra proprio che la maggior parte della gente sia stata derebrata alla nascita.

 

Ma qui sto andando fuori tema e dovrei auto censurarmi.:smile:

 

 

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Io la domotica la consiglio solo quando il cliente ha "poche idee ben confuse" sulle accensioni o se ci sono di mezzo ristrutturazioni dove devo sfruttare le tubazioni esistenti

L'unica funzione realmente utile, che viene usata quasi tutti i giorni, è quella che ti spegne le luci,attiva la funzione economy del riscaldamento ed eventualmente ti chiude le serrande.

Tutto il resto (touch, comandi vocali, geolocalizzazione) sono tanti begli orpelli che "fanno figo" ma quando si guastano sono dolori.

 

Personalmente ho fatto impianti KNX su appartamenti dove l'architetto si è sbizzarrito (79 punti luci in 160mq).Se fatto bene, con criterio, con le linee correttamente sezionate in genere non avrai problemi (il primo impianto che avevo fatto era del 1996 ed era EIB, e funziona ancora perfettamente)

Il vantaggio è sicuramente sulla parte di comando ( un modulo a 2 canali basculanti con relè a bordo da 10A costa all'incirca 60 euro).Se solo devo realizzare una deviata è invertita magari sepndo di meno di materiale ma di mano d'opera spendo sicuramente di piu' (oltre alla complicazione del numero di fili epr il cablaggio)

Nel caso di ristrutturazione un conto è infilare 9 fili per fare una 503 con 3 deviatori, un conto è infilare un doppino e su quello ci metti quello che vuoi.

Se poi hai un sistema di riscaldamento a 4-6 zone e 4-6 tapparelle elettriche, sfrutti l'infrastruttura per trasportare i vari comandi senza dover posare altro.

 

Poi esiste domotica e domotica.Personalmente uso solo apparati il cui protocollo sia usato da piu' marche, in modo da garantirmi la massima intercambiabilità dei sistemi.

Consegno schemi elettrici e copia cartacea della parametrizzazione degli apparati (la carta la leggi sempre, il file potresti non avere piu' il programma per la lettura)

Non vincolo il cliente al mio intervento (non metto password o altro) ma giustamente abbondo sempre con le predisposizioni sui tubi (sapete gli accidenti che prendo dai muratori....)

Non nego che in due casi la "domotica" è stata realizzata con 2 o piu logo con relative espansioni (alle scatole di comando sono arrivato con un cavo utp, quindi 1 comune e 7 ritorni) il tutto collegato in rete.Risultato: massima parametrizzazione disponibile e costi tutto sommato piu' bassi rispetto all'impianto tradizionale (contando anche sul fatto che la logica programmabile del logo mi ha permesso alcune cose tipo usare l'orologio astronomico interno per acccendere le luci esterne ed interne in modalità random se per caso tuttl le luci interne risultavano spente e l'impianto di allarme era inserito come totale, in modo da simulare la presenza in casa di qualcuno).Devo dire che con il logo con l'interfaccia di rete il sistema si è ampliato notevolmente.

E comunque personalmente voglio sistemi che siano in grado di funzionare in modo autonomo (no cloud o diavolerie varie).

Ad esempio installo, solo su richiesta del cliente, videocitofoni che si basano, per il loro funzionamento anche locale, su connessioni di rete permanenti su server esterni.

L'apparato deve poter funzionare eventualmente su rete locale interna senza doversi obbligatoriamente appoggiare a linee adsl esterne o server di gestione.

L'apparato è il mio e devo decidere io come deve funzionare senza che qualcuno dall'esterno mi aggiorni il firmware a mia insaputa (o peggio mi si inserisca sulle connessioni e mi apra, ad esempio, il cancello di casa)

In questo caso concordo in pieno con Livio.

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del_user_233069
34 minutes ago, Microchip1967 said:

Risultato: costi tutto sommato piu' bassi rispetto all'impianto tradizionale

Appartamento 100 mq livello 3 domotica 100% Knx (master, webserver,allarme knx tapparelle clima carichi luci, prezzo più basso di un livello 2 (+ tapparelle centralizzate con centralina  tipo zippo o Srt, termostato Smart , allarme , relè carichi tipo gewiss qualche sonoff mini sparsi qua e là )? La cosa mi sembra interessante da approfondire .

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13 ore fa, Microchip1967 scrisse:

 

Tutto il resto (touch, comandi vocali, geolocalizzazione) sono tanti begli orpelli che "fanno figo" ma quando si guastano sono dolori.

 

In una discussione sul forum elettrodomestici c'è chi sta chiedendo consigli  per l'acquisto di un lavaasciuga biancheria "WiFi"!

Io mi chiedo cosa possa servire nella relatà quotidiana un collegamento WiFi per una lava biancheria.

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5 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Io mi chiedo cosa possa servire nella relatà quotidiana un collegamento WiFi per una lava biancheria.

 

eh roba indispensabile, tipo ricevere la notifica sul fuffophone che la lavatrice ha finito, perché eh i cicli mica hanno sempre la stessa durata e poi è risaputo che se non estrai la roba entro cinque secondi dalla fine ciclo, la lavatrice esplode... quindi mica si può tipo far partire la lavatrice e dopo un'ora o due andarla a scaricare sicuri che ha finito, no no no no, è terribilmente poco smart e fuffacchioso

 

altra cosa utilissssssima la partenza da remoto, cioé bella zzio tu puoi far partire da Pechino la lavatrice dell'appartamento a Milano! innovazione!! perché una volta che la hai caricata e hai messo dentro il detersivo mica puoi allungare l'arcaico dito e spingere l'obsoleto bottone, no, devi aspettare d'esserti allontanato almeno sei chilometri da casa per farla partire, e la partenza ritardata di serie oramai su quasi tutti i modelli è troppo poco fica

Modificato: da Darlington
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del_user_233069
11 minutes ago, Darlington said:

 

eh roba indispensabile, tipo ricevere la notifica sul fuffophone che la lavatrice ha finito, perché eh i cicli mica hanno sempre la stessa durata e poi è risaputo che se non estrai la roba entro cinque secondi dalla fine ciclo, la lavatrice esplode... quindi mica si può tipo far partire la lavatrice e dopo un'ora o due andarla a scaricare sicuri che ha finito, no no no no, è terribilmente poco smart e fuffacchioso

 

altra cosa utilissssssima la partenza da remoto, cioé bella zzio tu puoi far partire da Pechino la lavatrice dell'appartamento a Milano! innovazione!! perché una volta che la hai caricata e hai messo dentro il detersivo mica puoi allungare l'arcaico dito e spingere l'obsoleto bottone, no, devi aspettare d'esserti allontanato almeno sei chilometri da casa per farla partire, e la partenza ritardata di serie oramai su quasi tutti i modelli è troppo poco fica

@Darlington Sei troppo forte :roflmao:

Ti ci vedo come Promoter di DOMOTICA la CES 2020 :thumb_yello:

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1 ora fa, desperado74 scrisse:

i ci vedo come Promoter di DOMOTICA la CES 2020

 

Darlington è un po' estremista e molto colirito, ma condivido in toto questa sua avversione per certe stupidaggini, tutti bisogni creati ad arte dai persuasori delle vendite. Altrimenti non ci sarebbe quasi più mercato per i nuovi elettrodomestici.

 

In lavanderia abbiamo ancora una vecchia Ignis superautomatica (secondo lo stato dell'arte del tempo della sua progettazione); ha oltre 50 anni, ha lavorato per più di 45 anni lavando sempre perfettamente. E ancora funzionante, anche se necessita la sostituzione dei cuscinetti e degli ammortizzatori (fischia come un jet durante lacentirfuga e sbatacchia un poco). Se facessero ancora gli eleltrodomestici con il medesimo criterio ne venderebbero ben poche.

 

Allora si fanno le "obsolescenze programmate", si inventano gli elettrodomestici 5.0 sempre interconnessi alla rete, magari con il firgorifero che effettua le ordinaioni in automatico "a scorta minima".

Ovviamente la casa deve essere domotica altrimenti non  sei tecnologicamente aggiornato.

 

Poi ci sono anche le leggi che spingono per complicare le cose con la scusa del risparmio energetico.

 

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del_user_233069
59 minutes ago, Livio Orsini said:

tutti bisogni creati ad arte dai persuasori delle vendite. Altrimenti non ci sarebbe quasi più mercato per i nuovi elettrodomestici.

 

Verità indiscutibile

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25 minuti fa, desperado74 scrisse:

tutti bisogni creati ad arte dai persuasori delle vendite. Altrimenti non ci sarebbe quasi più mercato per i nuovi elettrodomestici.

Vero ma se noi consumatori non fossimo tonti come fagiani i persuasori avrebbero ben poco successo. :whistling:

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del_user_233069
12 minutes ago, hfdax said:

Vero ma se noi consumatori non fossimo tonti come fagiani i persuasori avrebbero ben poco successo. :whistling:

Hai Ragione ma prova a riflettere...

(apro parentesi, se i moderatori mi censurano hanno tutte le ragioni perche sto divagando relativamente all'argomento del post)

 

Quello che l'occhio vede e l'orecchio sente, la mente crede.

 

Fondamentalmete crediamo che le nostre scelte sono dettate dal libero arbitrio, ma in realtà siamo costantemente condizionati e veicolati dal contesto socio culturale politico economico  che ci circonda (dove nel mondo siamo nati, livello culturale delle nostre famiglie, tipo di educazione ricevuta, tipo di credo religioso e/o politico etc).

Ma questo @hfdax è un discorso assai ben piu complesso del piu complesso degli impianti "Fotonici" :smile: 

 

 

 

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il 4/9/2019 at 17:30 , desperado74 scrisse:

in realtà siamo costantemente condizionati e veicolati dal contesto socio culturale politico economico  che ci circonda (dove nel mondo siamo nati, livello culturale delle nostre famiglie, tipo di educazione ricevuta, tipo di credo religioso e/o politico etc)

Vero. E io confesso che ero uno di quelli, poi "crescendo" me ne sono reso conto e "magicamente" ho smesso di esserlo. Mi sembra di notare che la maggior parte della gente invece non cresce perché non esercita l'arte del pensiero autonomo ma neanche nel modo più elementare.

Un esempio: ho avuto una conversazione con una persona interessata ad acquistare un divano di una nota azienda "artigiana" che da vent'anni a questa parte fa una promozione superscotata che...finisce domenica.

<<Preferisco i prodotti artigianali a quelli industriali>> dice lui.

Ho risposto: <<Senti, questi spendono milioni di euro in spot televisivi su tutte le principali reti nazionali. Hanno aperto 20 o 30 punti vendita nuovi in poco più di un mese in tutto il paese. Ma davvero credi che siano artigiani?>>:senzasperanza:

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Io credo che una parte sia suggestione indotta dai persuasori occulti, ma molto dipende ancha dalla smania di apprire, di "non essere da meno", come cantava il compianto Jannacci più di 50 anni fa.

La cosa poteva avere una giustificazione per le persone della mia generazione e di quella dei miei genitori; si proveniva da un periodo di povertà assoluta, dove chi poteva soddisfare i bisogni fondamentali era benestante, se poteva permettersi anche un po' di superflujo era ricco.

Oggi no, almeno per la maggior parte della gente.

Anche chi statisticamente viene definito povero gode di un tenore di vita migliore di quello della maggior aprte della popolazione italiana del decennio 1945 - 1955 ed anche oltre.

 

Quindi farsi la casa domotica è un'esigenza prinaria se si persegue la filosofia del "lo voglio anch'io per non essere inferiori agli altri". Non importa se serve, non importa nemmeno se ne capisci l'uso e le possiiblità: l'inportante è averlo.

Cosa te ne fai del frigorifero e del microonde connessi ad internet? assolutamente nulla, però esistono i modelli che hanno questa opzione quindi si acquistano rottamando i dispositivi precedenti ancora funzionanti in modo egregio, ma non aggiornati.

 

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il 2/9/2019 at 12:36 , Darlington scrisse:

Un mare di cavolate, o meglio il Darlington pensiero che tutti devono condividere. 

Se tu ritieni che la domotica sia fuffa, sei libero di pensarlo, e non sarò certamente io a farti cambiare idea. Nel tuo primo posto, hai esposto poche idee ma molto confuse.

 

Modificato: da gattomom
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il 1/9/2019 at 08:52 , Maurizio Colombi scrisse:

Ma stai scherzando?

Quello che stai raccontando lo si è sempre realizzato, ai tempi dei Motel Agip (ad esempio) quando si aprivano le finestre si fermava il climatizzatore...

I Motel Agip sono spariti da almeno 30 anni ed a quei tempi il termine "domotica" non era ancora stato inventato.

Forse stiamo esagerando...

Ok. E allora?

Se rileggi il mio post, noterai che non ho mai scritto che tale funzione sia irrealizzabile ricorrendo al tradizionale cablaggio elettrico. Ho scritto che integrando fra di loro impianto elettrico e impianto antifurto è possibile realizzare tale funzione semplicemente programmandola. E tale funzione non è fuffa come dice qualcuno.

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Maurizio Colombi
40 minuti fa, gattomom scrisse:

E tale funzione non è fuffa come dice qualcuno.

Ma non definiamola nemmeno "domotica"!

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@gattomom

Quì non si vuole demonizzare la domotica intesa come automazione domestica in quanto tale ma la stupidità con cui viene impiegata nella maggior parte dei casi. Non vi è alcun dubbio che essa possa essere di grande utilità (si è menzionato l'esempio della persona disabile). Ma oggi a spingere la domotica fortemente è solo il fatto che sia di moda. Un uso intelligente della domotica implica che le automazioni realizzate variano enormemente da caso a caso proprio perché deve soddisfare esigenze specifiche che cambiano da caso a caso e se fosse fatta così, nella maggior parte dei casi avresti una domotica limitata alle poche funzioni davvero utili e poco appariscente. Ma se oggi le aziende che producono dispositivi destinati all'automazione domestica spuntano come funghi è perché il forte impulso è dato coloro che vogliono esibire la loro domotica ad amici e parenti e quindi automatizzano tutto l'automatizzabile. Il risultato è che la maggior parte delle domotizzazioni esistenti non serve a soddisfare esigenze reali ma solo a fare spettacolo e di fatto rende l'impianto più soggetto a guasti e disfunzioni.

Un esempio: il fatto di poter gestire la lavatrice da remoto a quante persone potrebbe essere di effettiva utilità? 1 su 100? E allora ben venga che i produttori di elettrodomestici le facciano, ma se sfruttano tale funzione per vendere è perché anche buona parte degli altri 99 su 100 la vuole pure se non gli serve.

Modificato: da hfdax
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Aggiungo anche la mia (se mi è permesso) perché l'argomento è interessante e molte delle valutazioni fin qui espresse per nulla banali.

Sono sempre stato affascinato dall'automazione domestica. Forse, per certi versi, potrei anche pensare di essere stato un precursore di questo genere di applicazioni. Più di vent'anni fa ormai progettai e costruii un sistema programmabile in grado, per esempio, di regolare la posizione dei tendaggi oscuranti e di dimmerare le lampadine in funzione della luminosità ambiente. Sul computer si poteva impostare un range di luminosità desiderato ed un insieme di sensori ed attuatori su bus proprietario si occupava di garantire il comfort richiesto. Un mero esercizio di ingegneria interdisciplinare, senza velleità commerciali. La parola "domotica" non la si conosceva ancora.
Era una funzione "utile"?: ritengo di sì. Di certo non potrebbe essere annoverata tra le funzioni essenziali, ma l'automazione domestica non è nata per fornire funzionalità di base: per quelle la normale impiantistica elettrica era e resta la tecnologia più adeguata. Al contrario è nata per migliorare la gestione, il comfort e la sicurezza delle nostre abitazioni.
Dovessi rifare la mia casa? Tradizionale. Perché, come in molti avete già detto, le funzionalità "avanzate" hanno senso solo dove realmente servono, dove contribuiscono concretamente a migliorare uno o più aspetti del vivere quotidiano ed è strettamente correlata alle esigenze soggettive.
La "domotica" commerciale che oggi inonda il mercato non ha più a suo fondamento questo sano principio; è da questo "tradimento" che si è progressivamente trasformata in "fuffa" ed oggi è sempre più fonte di sensibili peggioramenti nella nostra capacità di gestire ed interagire con le nostre abitazioni. Aggiungerei che sarebbe necessario anche un nuovo livello di knowledgement tecnico-culturale che metta le persone in grado davvero di trarre benefici dall'integrazione tecnologica invece che farsi sopraffare da essa. E' mia opinione personale che non potrà mai essere davvero utile ciò che non si comprende (almeno un pochino).
 

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1 ora fa, selosapessi scrisse:

Aggiungerei che sarebbe necessario anche un nuovo livello di knowledgement tecnico-culturale che metta le persone in grado davvero di trarre benefici dall'integrazione tecnologica invece che farsi sopraffare da essa

 

A parte il fatto che il vocabolo "knowledgement" non esiste sui dizionari inglesi e americani, non lo cita nemmeno lo oxford anglo-americano e nemmeno sul traduttore di google;viene citato solo dallo "Urban Dictionary" con questa definizione:

"the act of knowing and being able to perform tasks relating to knowledge in any profession,being in the know,professional ability in any category."

Si tratta quindi di un termine dialettale, gergale.

 

Però la vera questione non l'uso di un termine gergale, ma l'inutile uso di un termine inglese.

 

Perchè non scrivere: "Aggiungerei che sarebbe necessario anche una crescita diffusa e generalizzata del tecnico-culturale, che metta le persone in grado davvero di trarre benefici dall'integrazione tecnologica invece che farsi sopraffare da essa".

Forse perchè è tutto in lingua italiana ed è facilmente comprensibile a (quasi) tutti?

Questo è un altro esempio di come ci si stia degradando culturalmente per inseguire certe mode.

Si usano termini inglesi, o pseudo inglesi, a volte senza nemmeno conoscere l'esatta accezione, solo per mostrarsi "allo stato dell'arte" modaiolo.

Purtroppo l'esempio ci viene dalla maggior parte degli pseudo giornalisti dei teegiornali che, facendo cronaca al festival del cinema di Venezia, si ostinavano a riferire del tal divo che compariva sul "red carpet" perchè usare il termine "tappeto rosso" sembra loro troppo banale. Anche gli ecologisti da salotto hanno manifestato occupando "il red carpet" e non il tappeto rosso.

 

Se poi ci aggiungiamo ministri, e presidenti del consiglio, che farfugliano un pessimo inglese, magari con l'accento fiorentino che "mangia" le "C", siamo al massimo. (Per essere alla moda avrei dovuto scrivere "al top").

 

Purtroppo oramai è solo l'apparenza a dominare, nessuno più fa caso alla vera sostanza delle cose e dei fatti.

Dalla filosofia del "cogito ergo sum" siam passati a quella, più facile, del "prodeo ergo sum". Già perchè apparire è molto più facile che pensare.

 

In tutto questo si inserisce benissimo la domotica inutile e dannosa. Fa apparire tecnologicamente aggiornati e, magari, si pensa anche di contribuire a "salvare l'ambiente" perchè si risparmia energia, visto che nessuno fa i conti di cosa è costato in energia tutto quel ciarpame elettronico.

Modificato: da Livio Orsini
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1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

A parte il fatto che il vocabolo "knowledgement" non esiste […]

Colpevole. Ho usato un vocabolo straniero e per giunta sbagliato. Non ci sono scuse.

 

1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

Perchè non scrivere: "Aggiungerei […]

Forse perchè è tutto in lingua italiana ed è facilmente comprensibile a (quasi) tutti?

No. Semplicemente perché ormai leggiamo quotidianamente, nostro malgrado, decine di pagine e centinaia di frasi in inglese; certi "suoni" ci sono entrati nell'orecchio (magari anche sbagliati) giorno dopo giorno e persino chi, come me, ama la lingua italiana e cerca di utilizzarla correttamente e coltivarne la conoscenza il più possibile finisce qualche volta con l'essere vittima di questi tranelli.
La commistione linguistica che con preoccupante evidenza si va affermando è il frutto (forse uno - e qui potrei darti ragione - dei più scadenti) della sempre crescente interazione multi-culturale in atto.

 

1 ora fa, Livio Orsini scrisse:

Purtroppo oramai è solo l'apparenza a dominare, nessuno più fa caso alla vera sostanza delle cose e dei fatti.

A questa regola sembra non riesca più a sottrarsi nessuno. Appunto. Alla "sostanza" di ciò che ho scritto non ci si fa caso; l'attenzione (compresa la tua) si pone sulla forma, sul come "appare" e il tuo commento (peraltro giustissimo e condivisibile) ne è ahimè una triste conferma.

 

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