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Impianto elettrico tradizionale VS impianto domotico


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La domotica, che va intesa come l'automazione della casa, cioè l'integrazione intelligente degli impianti presenti nell'abitazione (antifurto, termoregolazione, illuminazione e motorizzazione serramenti e cancelli) se ben progettata e realizzata, non è fuffa come afferma il Darlington pensiero, ma è utile per migliorare la gestione, il confort, la sicurezza e il risparmio energetico delle nostre abitazioni. 

Non va confusa con le cazzate smart che hanno invaso il mercato. Prese smart, interruttori smart, e chi più ne ha ne metta, non c'entrano nulla con la domotica. 

Purtroppo è più costosa, ma la tendenza spinge verso quella direzione e che vi piaccia o no, l'impiantistica tradizionale è destinata a scomparire per buona pace del Darlington pensiero. 

Però sono convinto che se volessi realizzare tradizionalmente tutte le funzioni che svolge un impianto domotico, spenderei più soldi, mi servirebbe un quadro elettrico enorme e dovrei tirare tantissimi fili. E in ogni caso l'impianto non avrebbe flessibilità e ogni modifica andrebbe cablata.

Io non giudico chi fa una scelta fra impiantistica domotica o tradizionale o vuole la lavatrice connessa, invece alcuni di voi si (Darlington pensiero...). 

Modificato: da gattomom
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12 ore fa, selosapessi scrisse:

La commistione linguistica che con preoccupante evidenza si va affermando è il frutto (forse uno - e qui potrei darti ragione - dei più scadenti) della sempre crescente interazione multi-culturale in atto.

 

Se fosse il prodotto di una interazione multiculturale sarebbe una cosa buona e giusta, purtroppo è l'esatto contrario. un ripetere pappallegascamente dei suoni, spesso senza avere un minimo di conoscenza del significato.

 

Sembra sia in atto un'inversione di tendenza del processo di crescita culturale della masse (accidenti mi sti esprimendo con un linguaggio fine anni '60).

La cosa è ancora più preoccupante perchè questo scadere di livello è sempre più diffuso tra gli operatori mediatici, quindi si diffonde a macchia d'olio.

 

Da noi il livello dicrescente ignoranza è evidente, però è diffuso in moltissime altre nazioni.

In USA la forbice tra la cultura delle elites e quella delle masse si notevolmente allargata negli ultimi 30 anni.

Nel Regno Unito idem.

In Francia tentano di mascherare questo distacco con un difesa sciovinista della lingua francese; ad esempio tutte le radio sono obbligate per legge a trasmettere almeno il 30% di canzoni francesi (sembra quasi un editto mussoliniano o hitleriano contro la musica degenerata). Nonostante questo la differenza culturale tra le elites metropolitane, e le popolazioni delle periferie e delle piccole località rurali ha raggiunto livelli che dovrebbero preoccupare.

 

Cosa c'entra questo con la scelta di domotizzare o meno un'abitazione?

C'entra perchè la scelta sull'automazione della propria abittazione è figlia delle conoscenze culturali del decisore.

Se questi è conscio delle implicazione della sua scelta, e la decisione è presa in base a reali necessità ed ad benefici reali, allora la "domotizzazione" è una buona cosa.

Altrimenti è solo una scelta inconsapevole, dettata dalla moda, quindi pessima di principio.

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del_user_233069
49 minutes ago, gattomom said:

 

Purtroppo è più costosa,

Su questo punto nessuno ha fornito una risposta concreta.... di quanto??? se rileggi cio che ho scritto vedrai che ho precisato che la Domotica, per varie ragioni, e' una cosa da Ricchi.

 

49 minutes ago, gattomom said:

 

 

Non va confusa con le cazzate smart che hanno invaso il mercato. Prese smart, interruttori smart, e chi più ne ha ne metta, non c'entrano nulla con la domotica. 

 

 

Un po come  definire VIP (Very important Person) Virna Lisi  quanto Tina Cipollari...... ma alla fine il mercato, essendo la domotica di nicchia, o si adatta o crolla.

 

 

49 minutes ago, gattomom said:

 

ma la tendenza spinge verso quella direzione e che vi piaccia o no, l'impiantistica tradizionale è destinata a scomparire . 

 

Su questo punto nutro seri e concreti dubbi finche vedro alle 5 di mattina del primo di ogni mese la fila davanti la posta dei vecchietti che ritirano la pensione cash perche non si fidano dell'accredito sul conto......

 

Tu mi risponderai: "ma poi ci sara' il cambio generazionale e I giovani di oggi saranno I vecchi Smart di domani"... certo ma saranno futuri vecchietti senza soldi e senza pensione di sto passo........

 

 

Modificato: da desperado74
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Ciao a tutti

Per rispondere al titolo del post comunque io opterei (e ho optato quando ho rifatto casa)per un impianto tradizionale ,e rete (Cablata o wireless ovunque).

In questo modo ho speso il giusto e gestisco da remoto le uniche due cose che mi interessano (Condizionatore in camera bimbe e Allarme).

 

Quindi,se sei uno che ha necessità "umane" puoi prenderla in considerazione, se sei uno che necessita assolutamente di vedere se sta citofonando qualcuno mentre se in ferie,oppure di uscire di casa per poi spegnere le luci da smartphone perchè controllarle prima di uscire è sbatti, vai di domotica.....

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8 ore fa, Micco scrisse:

omunque io opterei (e ho optato quando ho rifatto casa)per un impianto tradizionale ,e rete (Cablata o wireless ovunque).

 

Giusto portare i cavi di rete in ogni locale, come ritengo sia giusto predisporre il passaggio cavi a porte, finestre e radiatori.

Quello che oggi è solo un giochino, domani potrebbe diventare una necessità, quindi se c'è il passaggio cavi predisposto l'aggiornamento risulterà molto facilitato.

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Non capisco determinate affermazioni che alcuni utenti del forum hanno scritto: va bene predisporre tubi ovunque (sciacquone del cesso compreso) per aggiornamenti futuri non ben precisati, portare cavi di rete in cantina e nel cesso, ma guai a domotizzare l'impianto elettrico di casa,. Perché, sempre secondo voi, non serve, è una moda, serve solomente per vantarsi con gli amici, è tutta fuffa. BOHHHHH. 

A casa mia, utilizzando uno Zelio della Schneider da 90 euro e le prese trigger del lettore Bluray e del preamplificatore ho automatizzato la stanza cinema. Premendo un solo tasto del telecomando si accende l'impianto A/V, si abbassa lo schermo elettrico e si spengono solamente le luci accese. Alla fine del film, avviene il contrario. 

Probabilmente per il Darlington pensiero è tutta fuffa, per me no. È un passo importante che volevo compiere da tempo.

Devo cambiare la lavatrice, purtroppo si è rotta, e aggiustarla non conviene. Stavo proprio pensando di comprarne una con il WI-FI perché voglio ricevere la notifica sul telefono quando finisce di lavare.

Il prossimo acquisto sarà il gas connesso in rete e il forno con i comandi vocali. Per ultimo lo sciacquone del cesso connesso alla mia rete Wi-Fi per tirare l'acqua da remoto. 

Ma per quale motivo devi criticare (mi riferisco sempre al Darlington pensiero) chi vuole comprarsi la lavatrice Wi-fi o domotizzare l'impianto elettrico della sua futura casa.  Ma chi sei! Su quali basi puoi scrivere che è tutta fuffa.

Per tua informazione l'impianto di casa mia è domotico e sezionato su più linee che ti elenco: linea luce garage, linea forza garage, linea luce stanza cinema, linea forza stanza cinema, linea alimentazione A/V. Linea cancelli elettrici e linea giardino.

Linea forza primo piano, linea luce secondo piano, linea prese 10 mA bagno, linea elettrodomestici cucina, linea caldaia e linea climatizzatore. Linea videocitofono e linea dedicata alla domotica. Ogni linea è protetta da un interruttore magnetotermico differenziale.  È sufficiente secondo te? 

Aspetto tue nuove.

P.S. Ho dimenticato che il cesso domotico. 

 

Modificato: da gattomom
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«ok google..  ..accendi la luce del bagno e abbassa la tavoletta del water»

«"blinhh" ho acceso la luce e il water è pronto per ca****»

 

28 minuti fa, gattomom scrisse:

va bene predisporre tubi ovunque (sciacquone del cesso compreso) per aggiornamenti futuri non ben precisati, portare cavi di rete in cantina e nel cesso, ma guai a domotizzare l'impianto elettrico di casa

Forse non hai ma dovuto far passare cavi all'interno di un corrugato più di quanti ne possa contenere. Il costo del lavoro finito ne risente talmente poco che non ne vale la pena di risparmiare su questo punto a parer mio..

 

31 minuti fa, gattomom scrisse:

A casa mia, utilizzando uno Zelio della Schneider da 90 euro e le prese trigger del lettore Bluray e del preamplificatore ho automatizzato la stanza cinema. Premendo un solo tasto del telecomando si accende l'impianto A/V, si abbassa lo schermo elettrico e si spengono solamente le luci accese. Alla fine del film, avviene il contrario. 

Questa la ritengo un' automazione (non a caso non utilizzo la parola "domotizzare") utile, in quanto semplifica e aiuta (chi con i telecomandi non ci va d'accordo) un'azione "quasi" quotidiana.

 

Bisogna saper distinguere ciò che è "bisogno" e ciò che è "piacere"..

Secondo la mia idea controllare le luci (es: camera da letto, cucina, soggiorno) tramite "domotica" (smartphone, comando vocale...) è piacere, mentre, poter controllare il riscaldamento/condizionatore, aprire serrature, controllare l'illuminazione di passaggio (corridoi/viali) diventa un bisogno.

 

Ovviamente non è un bisogno primario, ma un qualcosa che semplifica certi aspetti della vita quotidiana.. si può fare a meno di tutto ciò? Ovvio che sì, ma allora anche quando sono uscite le prime macchine si faceva senza, almeno di non avere i soldi.

 

44 minuti fa, gattomom scrisse:

È un passo importante che volevo compiere da tempo.

Ti faccio i miei complimenti per ciò che ai realizzato.. e vantatene con tutti i tuoi amici/conoscenti.. ahimè per chi è in grado di cogliere il "guadagno" che hai realizzato.

 

46 minuti fa, gattomom scrisse:

Per ultimo lo sciacquone del cesso connesso alla mia rete Wi-Fi per tirare l'acqua da remoto. 

Ecco, da questo non riesco a capire che vantaggio ci si possa trarre..

 

Ciò che ho scritto è il mio parere personale, uno poi può domotizzare anche la luce del forno o quella che illumina il citofono o addirittura quella del solaio, oppure restare antiquato e aprire il cancello con la chiave (anche il cancello elettrico si può considerare domotica).

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22 ore fa, aleorsetto scrisse:

 

 

Forse non hai ma dovuto far passare cavi all'interno di un corrugato più di quanti ne possa contenere. Il costo del lavoro finito ne risente talmente poco che non ne vale la pena di risparmiare su questo punto a parer mio..

Predisporre dei corrugati in più è cosa buona e giusta. 

 

Questa la ritengo un' automazione (non a caso non utilizzo la parola "domotizzare") utile, in quanto semplifica e aiuta (chi con i telecomandi non ci va d'accordo) un'azione "quasi" quotidiana.

 

Bisogna saper distinguere ciò che è "bisogno" e ciò che è "piacere"..

Secondo la mia idea controllare le luci (es: camera da letto, cucina, soggiorno) tramite "domotica" (smartphone, comando vocale...) è piacere, mentre, poter controllare il riscaldamento/condizionatore, aprire serrature, controllare l'illuminazione di passaggio (corridoi/viali) diventa un bisogno.

 

Ovviamente non è un bisogno primario, ma un qualcosa che semplifica certi aspetti della vita quotidiana.. si può fare a meno di tutto ciò? Ovvio che sì, ma allora anche quando sono uscite le prime macchine si faceva senza, almeno di non avere i soldi.

 

Ti faccio i miei complimenti per ciò che ai realizzato.. e vantatene con tutti i tuoi amici/conoscenti.. ahimè per chi è in grado di cogliere il "guadagno" che hai realizzato.

 

Ecco, da questo non riesco a capire che vantaggio ci si possa trarre..

 

Ciò che ho scritto è il mio parere personale, uno poi può domotizzare anche la luce del forno o quella che illumina il citofono o addirittura quella del solaio, oppure restare antiquato e aprire il cancello con la chiave (anche il cancello elettrico si può considerare domotica).

20 ore fa, click0 scrisse:

 

 

 

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il 4/9/2019 at 15:35 , Livio Orsini scrisse:

si inventano gli elettrodomestici 5.0 sempre interconnessi alla rete, magari con il firgorifero che effettua le ordinaioni in automatico "a scorta minima".

 

...che poi sono cose che all'atto pratico non usa nessuno, intanto perché i supermercati che consegnano a casa sono pochissimi e comunque non accettano ordini "smart", e poi perché in sostanza prima di mettere una cosa in frigorifero dovresti compilare un modulo sul pannello dell'apparecchio in cui indichi A MANO quantità, scadenza e menate varie. Utilità pari a -27, praticità -500, però il solito spacciaimmondizia coreano che evito di nominare ha iniziato a vendere un coso del genere, la cui unica utilità pratica è, boh, mostrare agli amici che hai il touch sul frigo. Non c'è neanche più l'utilità di sostituire i post-it o gli appunti sul frigo perché tanto se manca qualcosa avvisi chi è fuori tramite Whatsapp direttamente o nell'odioso gruppo famiglia. Questi sono i casi in cui ringrazio di non avere una famiglia, ma solo mia madre che internet non lo vuole.

 

il 4/9/2019 at 17:04 , hfdax scrisse:

ero ma se noi consumatori non fossimo tonti come fagiani

 

il problema di base è proprio quello: il consumatore è stupido.

 

La singola persona può essere più o meno intelligente, il consumatore per definizione è stupido.

 

Un esempio lo ho portato anche sopra: tizia pronta a sganciare così a cuor leggero 160€ che non risolveranno il suo problema, solo perché una persona, che ne capisce di elettricità quanto io di allevamento di dobermann, le ha detto così e cosà.

 

O la mia compagna che corre a sganciare 400€ di rottame di pseudolavatrice quando il problema è lo scarico intasato, perché il marito di sua sorella, non stupido in quanto consumatore ma proprio stupido perché stupido, la cui unica esperienza di lavatrici si limita a caricarle e scaricarle dal camion, le ha detto che conviene cambiarla.

 

Esempio? Vai in un centro commerciale, becca qualcuno al reparto lavatrici e chiedigli se preferisce spendere 1000€ per una Mìele o una Gorenje base stupide come un sasso, ma che laveranno almeno per i prossimi vent'anni a venire, o spendere gli stessi 1000€ per una fetecchia di plastica ma col display a colori, e vedi cosa ti rispondono. Eh l'affidabilità mica si vede, il display a colori si.

 

il 9/9/2019 at 20:59 , gattomom scrisse:

Se tu ritieni che la domotica sia fuffa

 

Come ha detto anche hfdax, io contesto l'applicazione della domotica, non il concetto in quanto tale.

 

Ha una sua importanza centralizzare apertura porte e gestione dell'impianto di climatizzazione in un contesto hospitality ad esempio: la centralina nella stanza sa quando il cliente è dentro/fuori perché se è dentro inserisce il badge nel lettore, e quindi regola la temperatura di conseguenza, un valore scelto dall'albergatore se la stanza è "vuota", un valore scelto da te (in un range ristretto) se invece è "piena". Interfacci con il gestionale delle prenotazioni, ed ottieni che un tot di tempo prima che arrivi il cliente, l'impianto ha portato la temperatura della stanza da un valore "standby" ad una temperatura confortevole; il cliente arriva e non muore di freddo/caldo, tu non hai bisogno di chiamare la cameriera per mandarla su ad alzare il termostato. Quella è domotica utile

 

in un contesto residenziale quale è la domotica? il riscaldamento da attivare manualmente con l'app? il fuffostato megapowah che solo collegandosi a internet impara le tue abitudini e poi ti fa risparmiare esalioni di aria fritta? Un normale cronotermostato fa le stesse cose e non ha bisogno di internet ed app, guarda un pò, ed è una invenzione di almeno quarant'anni fa.

 

i vari comandi "vocali" che stanno ultrapompando con la pubblicità? "alexa che tempo fa?" "alexa tira lo sciacquone" "google devo andarmi a fare la doccia" "siri menami il torrone"..

 

a proposito di disabilità, visto che queste idiozie appena gli togli la connessione internet diventano talmente smart da riuscire a stento a dire "collegami ad internet", mi immagino la scena nel caso una persona con problemi motori cada, abbia bisogno di aiuto e provi a chiederlo ad Alexa mentre la linea è down, visto che i down momentanei di internet bene o male li subiamo tutti; come andrà a finire...?

 

per il resto quoto anche Livio in ogni frase, ha espresso esattamente il mio pensiero

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il 12/9/2019 at 20:17 , gattomom scrisse:

Ma chi sei! Su quali basi puoi scrivere che è tutta fuffa.

 

semplice: o ha utilità pratica, oppure è fuffa. Vuoi comprare lo stesso la smart-scarpiera che ti avvisa su Telegram che devi rimuovere la cacca di cane dalla suola? E fallo. Son soldi tuoi mica miei, che tu li usi per mangiare o per accenderti il sigaro a me non cambia un bel niente.

 

Quote

va bene predisporre tubi ovunque

 

I tubi sono l'unica cosa che non puoi aggiungere "facilmente" in un secondo momento.

Modificato: da Darlington
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  • 2 weeks later...
ifachsoftware

Secondo me al giorno d'oggi sta prendendo parecchio piede un'alternativa alla domotica a buon mercato e con grandi vantaggi a basso costo.

Sto parlando di apparecchi tipo Sonoff o Shelly.

 

Faccio un esempio di casa mia : ho montato l'antifurto , ma spesso se interviene non sai se è dovuto ad un falso allarme o ad un allarme reale , la mia soluzione è stata di installare delle telecamere Wifi in alcune stanze con cui da remoto controllo alla ricezione dell'allarme se c'è la presenza di Estranei (costo 29€ a telecamera , e se voglio mi salvano pure le foto in rete quando avviene un cambiamento di immagine).

 

Con il Sonoff con singola Uscita a relè ho collegato l'abat Jour che al mattino posso programmare da app per accendermi la luce al posto della sveglia e spegnerla dopo 10 minuti dal lunedi al venerdi ; inoltre posso accendere e spegnere la luce da remoto per simulare presenze in casa (costo 9€).

 

Ora sul mercato sono arrivati marchingegni tipo Shelly che costano un po' di piu' (13€) e ti permettono per esempio in un impianto tradizionale dove si montavano dei rele' passo (oppure deviate / Invertittore)  di sostituirli con dei semplici pulsanti in parallelo col vantaggio di poter gestire con una programmazione oraria le accensioni/spegnimenti e le accensioni da remoto.

Ora con certe versioni di Shelly (oppure con alcune della Sonoff a 4 uscite) puoi pilotare i motori delle tapparelle , e da app puoi programmare l'apertura o chiusura simultanea oppure i comandi singoli ; se non vuoi l'app le piloti con singoli pulsanti localmente.

 

Se vuoi sostituire i telecomandi del cancello condominiale (50€ a telecomando di media) , con un semplice Sonoff o Shelly da 10€ li puoi pilotare , e far condividere o revocare i permessi dall'amministratore , aprendo il tutto da SmartPhone (oppure sempre da Chiave come avviene attualmente) ; per far questo devi solo avere un Wifi Accessibile nei pressi del Sonoff o Shelly che comanda il cancello.

 

Questi sistemi stanno avendo un'enorme diffusione ed ora con la possibilità di Shelly di passare anche da server diversi da quelli del costruttore (al contrario del Sonoff che richiede la capacità di chi li utilizza di riprogrammare il firmware per ottenere le stesse funzionalità) , aprendo veramente la strada alla domotica a basso costo utilizzando tipo dei Raspberry come server e programmando li le logiche dell'abitazione , oppure utilizzando dei dispositivi come Alex magari programmabili con NODE RED ....

 

Sono sicuro che siamo solo all'inizio .....

 

 

 

 

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Claudio il tuo ragionamento è corretto, però tu sei uno specialista di automazione. Inoltre tutte le funzioni elencate da te hanno un'utilità pratica ed evidente.

3 ore fa, ifachsoftware scrisse:

oppure utilizzando dei dispositivi come Alex

 

Su questo non sono d'accordo perchè dispositivi come Alex sono estremamente invasivi e mettono a repentaglio la riservatezza di tutta la famigli.

Ho recentemente visto un'applicazione che si prefigge lo scopo di "assordare" Alexa in modo da impedirgli di ascoltare e, soprattutto, registrare, le conversazione nell'ambiente.

L'applicazione ti permette poi di far ritornare sensibile Alexa al momento della necessità di inviare comandi.

A questo punto mi chiedo: perchè usare Alexa?

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21 ore fa, Livio Orsini scrisse:

Su questo non sono d'accordo perchè dispositivi come Alex sono estremamente invasivi e mettono a repentaglio la riservatezza di tutta la famigli.

Concordo al 100% anche perché io, che sono evidentemente un incompetente, non mi spiego la ragione tecnica per cui un dispositivo che ha lo scopo di ricevere ed eseguire comandi vocali, anche quando deve operare solo in ambito locale per funzionare debba passare a qualche server remoto tutto quello che rileva.

Sara perché l'ha fatto Amazon? :whistling:

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  • 1 month later...

La domotica viene pubblicizzata come risparmio energetico, in certi casi può essere vero ma in altri è l'opposto... per fare i conti va considerato anche l'autoconsumo delle apparecchiature domotiche!

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Il 1/10/2019 alle 11:12 , ifachsoftware ha scritto:

50€ a telecomando di media

 

e che sono, placcati oro e con un brillantino Svarowski al posto del pulsante?? O l'elettricista che li vende applica un ricarico esagerato, oppure c'è qualche cosa che non quadra... il costo di un telecomando a codice fisso sta sulle 25€, prezzo di negozio, quindi presumo che un professionista riesca a comprarli anche a meno, mentre per i rolling code si sale un pochino ma parliamo di 10€ in più, ad arrivare a 50 ce ne corre.

 

Il 1/10/2019 alle 11:12 , ifachsoftware ha scritto:

con un semplice Sonoff o Shelly

 

Quindi si sostituisce un sistema semplice, composto da 2 (due) dispositivi, cioé il telecomando e la ricevente, con un altro che richiede un concerto di router wifi, collegamento internet (visto che i Sonfuff se non ricordo male passano attraverso il loro cloud), smartphone ed app dedicata per funzionare. Si aumentano i single points of failure, per ottenere quale guadagno tangibile? Non portarsi dietro dieci grammi di telecomando? Rimediare alla dabbenaggine di chi lo lascia in giro e poi si mette a piangere?

 

Il 2/10/2019 alle 12:45 , hfdax ha scritto:

non mi spiego la ragione tecnica per cui un dispositivo che ha lo scopo di ricevere ed eseguire comandi vocali, anche quando deve operare solo in ambito locale per funzionare debba passare a qualche server remoto tutto quello che rileva

 

non c'è, semplicemente si vuole ottenere l'effetto "urca che fico" dei film di fantascienza anni '80 di bassa lega, dove parlavano col computerone centrale... ed allora invece che implementare una sintesi vocale locale affidabile (cosa non particolarmente difficile eh, mi ricordo di cellulari fine '90 che già processavano semplici comandi vocali "arbitrari", quindi non registrati prima, senza bisogno di internet e server dall'altra parte del mondo), molto meglio scrivere un'applicazione stupida come un sasso che registra, impacchetta, spedisce ed attende risposta... con l'ulteriore guadagno (per loro) di poter usare la fuffa registrata allo scopo di vendere pubblicità.

 

Poi magari quelli che hanno in casa 'sti rottami so gli stessi che si lagnano della telecamera del vicino che lede la loro preziosissima prayyyyyyvaxyysss...

 

24 minuti fa, Littoria78 ha scritto:

in certi casi può essere vero

 

Solo ed esclusivamente in contesti esterni a quello domestico, pensiamo a grandi palazzi di uffici e simili dove la gestione di climatizzazione, tapparelle ed illuminazione viene effettuata in automatico basandosi su sensori di temperatura e luce in modo da coordinare l'apporto esterno con la luce artificiale... ho visto in azione un sistema del genere al Vega di Mestre anni fa, molto prima che il termine "domotica" diventasse un sinonimo di "fuffa"

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2 ore fa, Darlington ha scritto:

vece che implementare una sintesi vocale locale affidabile (cosa non particolarmente difficile eh, mi ricordo di cellulari fine '90 che già processavano semplici comandi vocali "arbitrari", quindi non registrati prima, senza bisogno di internet e server dall'altra parte del mondo), molto meglio scrivere un'applicazione stupida come un sasso che registra, impacchetta, spedisce ed attende risposta

Premesso che sono tuttaltro che a favore della fuffotica e della violazione sistematica della nostra privacy (di cui però siamo i primi a regalarla allegramente salvo poi lamentarci...)

Vorrei precisare che c'e' anche una ragione tecnica valida per cui i suoni vengono inviati su cloud, ed è l'uso della rete neurale per l'interpretazione del comando, che non puoi avere in locale su un dispositivo da 30 Euri.

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1 ora fa, Giulio Ohm ha scritto:

ed è l'uso della rete neurale per l'interpretazione del comando

 

Nulla vieta di fare entrambe le cose: inviare le registrazioni al server remoto per aiutare il software ad imparare, scaricare nel dispositivo i pattern di riconoscimento man mano che il server li processa in modo da poterli usare in locale quando il sistema è offline o quando si richiedono comandi esclusivamente locali. Non è impossibile da fare, specie per i cellulari dove strombazzano i 400 core e gli 80 giga di ram ad ogni modello presentato, e si eviterebbero ridicolaggini tipo l'intervento di un server remoto per... farsi dire l'ora o chiamare un numero dalla rubrica.

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Vi è il riconoscimento del comando ma anche l'elaborazione della risposta che è fatta dalla rete neurale. E comunque tutte le risposte attingono informazioni dalla rete internet quindi senza collegamento alla rete internet non può che essre un soprammobile.

Anche la capacità di elaborazione tradizionale è su cloud, così come tutte le tue configurazioni ( accennavi alla rubrica telefonica, è su cloud) La scelta tecnica del cloud consente di avere a bassissimo costo dispositivi in locale e aggiungo a bassa manutenzione e a basso richio guasto. Tutte le informazioni e "l'intelligenza" su cloud consentono di ottimizzarne i costi e di avere prestazioni che sul tuo dispositivo domestico non potresti mai avere.

Modificato: da Giulio Ohm
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1 ora fa, Giulio Ohm ha scritto:

accennavi alla rubrica telefonica, è su cloud)

 

No, non lo è se non attivi la sincronizzazione, e comunque operazioni come impostare la sveglia e mandare un SMS sono 100% locali. E ripeto, se vent'anni fa esistevano sistemi in grado di processare in locale comandi vocali, per quanto semplici, non si capisce perché ora, fine 2019, per fare le stesse cose sia necessario un server situato chissà dove accessibile solo tramite internet. È evoluzione? 

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Io direi che i film di fantascienza che abbiamo visto qualche anno fa(20/30 o più anni fa) ora sono la realtà anzi siamo in quella realtà tutti sotto controllo anche chi crede di non esserlo, ormai anche se non usi bancomat o cellulare o computer o altra tecnologia, come in molti paesi del mondo siamo pieni di telecamere dove sono memmorizate le connotazioni fisiche di moltissime persone, quindi pian piano non serve che cerchino il tuo sms o la cella del cellulare o la tua ultima spesa con bancomat, sanno dove sei con chi sei e anche come si vestito in tempo reale, tranquilli chi non ha nulla da temere può solo avere dei vantaggi..per altri sicuramente sarà un grosso fastidio, altro che persiane automatiche, lasciate che gli elettricicisti lavorino su dai.

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14 ore fa, rfabri ha scritto:

tranquilli chi non ha nulla da temere può solo avere dei vantaggi

 

Non credo proprio che si abbiano solo vantaggi.

Io considero questo continuo ed onnipresente "tracciamento" come un prezzo da pagare per avere un minimo di sicurezza in più, dato che non si riesce ad ottenre con i metodi classici. (anche qui ci sarebbe da fare un lungo ragionamento, ma non è questa la sede adatta).

 

Quello che non posso tollerare è la cessione volontaria della mia vita, installando dispositivi. come alexa tanto per fare un esempio, che ti spiano in casa tua e registrano tutto per fini commerciali forse; ma i sospetti che questi dati vengano ceduti a società che li elaborano per fini politici sono molti e, forse, sono qualche cosa di più di semplici sospetti.

Ma anche questo è un ragionamento molto complesso che non può e non deve essere svolto su queste pagine.

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