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PLC Forum


I programamtori freelance non risentonodella crisi


Livio Orsini

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Buongiorno

 

Principalmente si parla di programmatori di applicazioni via web, gestione da remoto.

Mi sembra che la tendenza attuale sia la gestione da remoto o tele-assistenza, ridurre al minimo gli spostamenti .

 Ciao

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Da esperienza personale  per il web e app è parzialmente vero, nell'automazione industriale per esempio legata all'automotive  assolutamente no.

Poi guardando i vari grafici dello studio si vede che è tutto rivolto al web/app, qualcosa meno del 10% degli intervistati non lavora in questi ambiti.

Poi come scritto il campione non è significativo.

Fanno paura quei <100€ al giorno per quasi il 30% degli intervistati....

 

Per il lavoro da remoto... behh col covid è quasi scontato, col web pure, ma per i processi industriali il remoto funziona solo per le modifichine di poco conto.

 

A parer mio il solito articolo fuffa..

Ciao

Modificato: da drn5
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Secondo me l'automazione entrerà in crisi tra qualche mese, adesso stiamo lavorando si progetti pre lockdown, ma in questo momento di incertezza, parecchie aziende stanno bloccando progetti non ancora partiti e stanno aspettando momenti migliori per dare il via a nuovi progetti.

Il nostro settore è solo in ritardo, tra qualche mese sentiremo in pieno la crisi.

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Come avete già fatto notare, tutto sta praticamente in questa frase: Gli sviluppatori freelance sviluppano principalmente soluzioni in ambito web (sviluppo di siti e applicazioni web), applicazioni Mobile e software per computer Desktop.

Non è quindi uno studio che riguarda i "programmatori freelance", ma solo una parte dei programmatori freelance.
Per questo studio, forse, il settore dell'automazione industriale nemmeno entra in contatto con la programmazione.
Comunque, da oltre ventanni che lavoro come freelance, credo di poter affermare che c'è il vantaggio di potersi guardare in giro e trovare, spesso, nuovi clienti rapidamente ma, nel momento di crisi, sei anche il primo che viene accantonato.

Io lavoro sia per clienti finali, sia per ditte di automazione. Anzi, il fatturato maggiore viene da queste ultime. Ma le ditte di automazione hanno sia programmatori interni, sia esterni. Se manca lavoro, ovvio che la prima mossa è non richiedere l'intervento dei programmatori esterni.
Nonostante io lavori per il 70% nel settore alimentare (che non si è fermato nemmeno per il covid), la flessione di quest'anno, per me, è di almeno il 20%.

 

21 minuti fa, acquaman ha scritto:

Il nostro settore è solo in ritardo, tra qualche mese sentiremo in pieno la crisi.

Forse dipende dai settori. Io, per fortuna, sono in fase di ripresa.

 

54 minuti fa, drn5 ha scritto:

Fanno paura quei <100€ al giorno per quasi il 30% degli intervistati....

Io questo non l'ho letto.
Io ho trovato che "il 52% non scende mai sotto la soglia dei 200€ al giorno", con tanto di grassetto, come se fosse un a cifra stratosferica. Forse, si dimenticano che un freelance non ha tredicesima, non ha ferie pagate, non ha malattia, non ha TFR, non ha nessuna garanzia. E, pagate tasse e contributi, 200 euro al giorno sono equiparabili ad uno stipendio netto di un lavoratore dipendente intorno ai 1500 euro al mese o poco più.

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Se non programmi qualcosa che giri su smartphone non sei degno di essere chiamato programmatore... non fa nulla se fai girare un impianto da milioni di euro con trilioni di variabili da gestire. L'uomo della strada non ti considererà mai uno figo...

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51 minuti fa, batta ha scritto:

Forse, si dimenticano che un freelance non ha tredicesima, non ha ferie pagate, non ha malattia, non ha TFR, non ha nessuna garanzia. E,

 E cosa più importante non lavora mai 5 giorni alla settimana e quando lavora fa spesso più di 8 ore al giorno senza pagati gli straordinari...

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Come spesso accade, si fa uno studio molto ristretto, e si tenta di spacciarlo per uno studio valido per l'intera categoria.
Sarebbe come dire che l'industria tessile con il covid ha incrementato la produzione, perché quelli che producono mascerine hanno incrementato la produzione.

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Ho aperto la discussione per vedere se c'erano reazioni e sono rimasto piacevolmente sorpreso dal numero di messaggi in poco tempo.

Non ho voluto fare alcun commento proprio per avere reazioni spontanee solo in base all'articolo.

 

20 anni fa unn programmatore certifica al primo livello di MS si vendeva anche 100€/ora! mai a meno di 70€/ora. Ora i programmatori webb e APP son considerati fortunatti se arrivano a 200€/ora.

 

Sembra proprio che il mercato della programamzione, specilamente webb e APP, sia veramente un mercato maturo.

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2 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Ora i programmatori webb e APP son considerati fortunatti se arrivano a 200€/ora.

I 200€ sono secondo l'articolo al giorno quindi 25€ all'ora.... Più che maturo mi sembra da fame. Poi ovviamente dipende dalle capacità, dall'età e dalla fame che uno ha. E comunque si tratta di programmazione  non di problem solving.

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Hai ragione è un maledetto refuso, intendevo proprio 200€/giorno!

Quote

E comunque si tratta di programmazione  non di problem solving.

 

Certo, ma se questi sono il livelli di un programmatore non credo che il livello di un analista sia superiore di molto, sarà comunque ben lontano dai 150€/ora e più di 20 anni fa (parlo di sempre di possessori di certificazione MS)

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Mi sembra un articolo che fa di tutta un'erba un fascio!
Quanto si può guadagnare (Non quanto si guadagna) è difficilissimo da valutare almeno per me.
In questa zona del piemonte se uno sviluppa solo per SIEMENS, non fa motion e va nei settori di indotto all'automotive difficilmente può chiedere più di 30€/ora.
Se invece ci si muove fuori da quel campo le cifre cambiano.
Nel packaging la media dei freelance che conosco parte da 40€/ora per semplici applicativi PLC con Beckhoff, poi facendo motion standard si sale partendo da 60€/ora, andando a 90-100€/ora quando servono molte competenze di fisica e matematica.
A guardare la media dei prezzi (Almeno dal mio punto di vista per la mia realtà di osservazione, che potrebbe differire da altre), tutto dipende dalla solita legge della domanda/offerta. Più ci si allontana dal mercato con tanta offerta in proporzione alla domanda più salgono i prezzi.
Idem per la crisi da COVID-19, se si lavora in un mercato in cui l'offerta supera già normalmente la domanda la crisi è assicurata, nel caso inverso nemmeno si percepisce, poi ci sono tutte le vie di mezzo.
Se si rifiutano il 70% delle proposte di nuovi lavori per mancanza di tempo uomo, difficilmente si sentirà la crisi.
Concordo pienamente con acquaman, che sostiene che la crisi deve ancora arrivare!
Il volano dell'automazione è molto pesante, prima di percepire gli effetti di una crisi passa sempre molto tempo.

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2 ore fa, Marco Mondin ha scritto:

se uno sviluppa solo per SIEMENS, non fa motion e va nei settori di indotto all'automotive difficilmente può chiedere più di 30€/ora.

 

Di regola è la fetta di mercato dove c'è più concorrenza, visto che siemens purtroppo, dal mio punto di vista, è leader assoluto del mercato PLC .

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25 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Di regola è la fetta di mercato dove c'è più concorrenza, visto che siemens purtroppo, dal mio punto di vista, è leader assoluto del mercato PLC .

Oltre ai punti di vista lo dicono i numeri! Le statistiche sul market share danno come leader indiscusso SIEMENS, anche se seguita a breve distanza da Rockwell. Una statistica del 2017 che ho in mano dava loro due sommate poco sopra il 50% del mercato mondiale.
Che poi il mondo sia pieno di esempi dove chi è leader non è detto che abbia i prodotti migliori è tutto un altro discorso.
Tuttavia non li critico, se riescono ad essere leader, farsi pagare i prodotti più di altri senza essere i più preformanti, se riescono a farsi pagare anche l'aria fritta, tanto di cappello! Sono bravi!

Modificato: da Marco Mondin
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4 ore fa, Marco Mondin ha scritto:

Tuttavia non li critico, se riescono ad essere leader, farsi pagare i prodotti più di altri senza essere i più preformanti, se riescono a farsi pagare anche l'aria fritta, tanto di cappello!

Alcuni prodotti Siemens sono cari (vedi pannelli operatore), mentre PLC e relativi moduli, mi sembrano abbastanza allineati con altri marchi. Potranno non piacerti, potranno non essere i più performanti in assoluto, ma da lì a parlare di "aria fritta" il passo è lungo.
Inoltre se, come tu stesso affermi, data la larga diffusione, un programmatore Siemens è pagato 30 euro l'ora o poco più, mentre un programmatore di marchi meno diffuso ne costa almeno 40, chi me lo la fare di risparmiare qualcosina sull'hardware se dopo mi costano di più sviluppo del programma, collaudo, e successivi interventi?
E non solo! Un programmatore Siemens lo trovo dietro l'angolo (che poi sia bravo o meno è un altro discorso), mentre chi programma brand poco diffusi è difficile da trovare e, quando lo trovi, devi accettare i suoi tempi e le sue tariffe.
Io potrei girare esattamente lo stesso discorso: non ti critico, perché se riesci a farti pagare più degli altri per fare più o meno le stesse cose, tanto di cappello.

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48 minuti fa, batta ha scritto:

Un programmatore Siemens lo trovo dietro l'angolo (che poi sia bravo o meno è un altro discorso), mentre chi programma brand poco diffusi è difficile da trovare e, quando lo trovi, devi accettare i suoi tempi e le sue tariffe.
Io potrei girare esattamente lo stesso discorso: non ti critico, perché se riesci a farti pagare più degli altri per fare più o meno le stesse cose, tanto di cappello.

Dipende sempre da molti punti di vista!
Immaginandomi in un committente...

Se ho una linea o macchina fatta una tantum, posso anche spendere di più in hardware e licenze varie andando a tagliare sullo sviluppo software, in quanto difficilmente oggi in una line importante pesa di più l'hardware del software. In questo caso sceglierei SIEMENS e chiamerei softwaristi siemens, facendomi fare varie offerte, mettendoli in concorrenza e testandoli poi su piccoli lavori prima di scegliere.

Se ho macchine di serie ripetitive, il costo dell'hardware alla lunga supera di parecchio l'investimento iniziale per il software, a questo punto non guardo i brand più blasonati, ma vado su hardware che mantenendo un buon livello di qualità mi permetta di risparmiare. Tanto l'incidenza del software con il tempo andrà a ammortizzarsi.

Ho banalizzato un po' il concetto, ma con questo voglio solo dire che c'è spazio per tutti... Ed è un bene.

Per il concetto aria fritta intendo che sovente vendono CPU a prezzi folli quando i processori odierni delle CPU più ridicole possono fare le stesse cose spacciandole per chissà cosa!
Per assurdo le stesse cose che faccio con un runtime su un i7 di decima generazione le faccio praticamente tutte su un ARM di un rpi4. Anzi ti dirò che un ARM a livello di jitter è pure più performante per via delle pipeline più corte ed altre caratteristiche. Oggi si trovano PC embedded basati su ARM, industriali, su cui installando un runtime e pagandone la regolare licenza con poche centinaia di euro di fanno cose molto più prestazionali che con il miglior 1500... Tutto lì! È una mia visione personale, non voglio offendere nessuno 😉.

 

Modificato: da Marco Mondin
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1 minuto fa, Marco Mondin ha scritto:

Ho banalizzato un po' il concetto, ma con questo voglio solo dire che c'è spazio per tutti... Ed è un bene

 

Comunque i lavori generici di programmazione tendono sempre più ad essere pagati sempre meno.

Ritengo che tra pochi anni, con il cresecere "dell'intelligenza" delle macchine, questo tipo di programmatore andrà a sparire perchè chiunque sarà in grado di configurare e programmare un PLC medio, per risolvere problemi di sequenziamento delle operazioni

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4 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Comunque i lavori generici di programmazione tendono sempre più ad essere pagati sempre meno.

Ritengo che tra pochi anni, con il cresecere "dell'intelligenza" delle macchine, questo tipo di programmatore andrà a sparire perchè chiunque sarà in grado di configurare e programmare un PLC medio, per risolvere problemi di sequenziamento delle operazioni

Ne sono pienamente convinto! Anzi, un paio di anni fa all'università di Brescia conobbi un docente che lavora al gruppo Profibus/Profinet Italiano (Che non semetterò mai di ringraziare per la grana che mi risolse), lui mi disse che SIEMENS lavorava proprio in quella direzione. Ad oggi posso garantire che anche altri lo stanno facendo. Il futuro sarà un mercato di PLC SMART in cui si scaricheranno app e si costruirà l'hardware intorno a applicazioni studiate partendo da software.
Resterà solo il mercato delle applicazioni molto particolari, ma lo standard finirà in mano a semplici tecnici addetti alla messa in servizio.

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Livio  che polverone che hai alzato....🤣

 

Tacciatemi di superbia o di saccenza  , ma anni fa lessi che un giornalista disse della propria categoria ; un giornalista è  colui che spiega agli altri quello che lui stesso non ha capito.... e io ne sono concorde 

 

Personalmente non mi ha dato tanto fastidio l'articolo generalista, quando queste famigerate start up dell'incubatoio.....

 

Facile fare ricerche  mettendo assieme qualche dato scopiazzato dalla rete....

 

Leggevo i vari commenti...non mi trovo concorde con certi temi

 

1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

delle macchine, questo tipo di programmatore andrà a sparire perchè chiunque sarà in grado di configurare e programmare un PLC medio, per risolvere problemi di sequenziamento delle operazioni

 

1 ora fa, Marco Mondin ha scritto:

Resterà solo il mercato delle applicazioni molto particolari, ma lo standard finirà in mano a semplici tecnici addetti alla messa in servizio.

 

Il problema non è essere in grado di mettere in sequenza delle operazioni,  il problema è realizzare applicazioni che il cliente vuole davvero....saperle spiegare, e saperescriveredei manuali che abbiano senso 

 

Personalmente,  mio parere,  sono amareggiato  dal caos, dal qualunquismo del settore, dall  incompetenza.....ma qualcuno mi ha fatto notare che più ci sono cose malefatte...più ci sono cose da rifare

 

Sto mano a mano, a piccolissimi passi, poco a poco...cambiando questa mentalità 

 

Forse ce la farò con i tempi....magari devo lavorare ancora 15 anni e piu,  dovrei farcela....

 

Se mi chiami a  risolvere un problema che altri non sono capaci arisolvere   e soprattutto....dopo che ti avevo messo in guardia, non impazzisco io....non faccio accrocchi....lo rifaccio e ti pianto la bastonata.....perche se mi chiami  , è perché altri non ne sono in grado...

 

Il giornalista scrive delle sue statistiche d studi ....ma nel piccolo....conta se le cose le sai risolvere il venerdì sera o il sabato...

 

Scusate se sono cattivo come commento....

Una barzelletta diceva : nel mondo ogni i persona mangia due polli in in anno...certi.

..io in Europa ne mangio 2 , in Africa nessuno,  la media è  uno....

 

L articolo è scritto solo per farsi belli usando la parola free lance....

Tutto il resto ( citando un cantautore) è  noia 

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52 minuti fa, luigi69 ha scritto:

Leggevo i vari commenti...non mi trovo concorde con certi temi

Sono pienamente d'accordo con te.

Lavorare nel settore dell'automazione non è come fare una lavastoviglie, ma richiede sempre una elevata customizzazione.

Il problema non è tanto avviare un motore, ma quando avviarlo, come avviarlo, quando fermarlo, come fermarlo.

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Perfetto batta,  grazie del termine 

 

45 minuti fa, batta ha scritto:

una elevata customizzazione

Magari sarà una buona chiave di svolta per mantenersi vivi verso il cliente   , offrendo un servizio particolare e mai uguale ad altri

 

Ma che fatica....

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12 ore fa, luigi69 ha scritto:

Il problema non è essere in grado di mettere in sequenza delle operazioni,  il problema è realizzare applicazioni che il cliente vuole davvero....saperle spiegare, e saperescriveredei manuali che abbiano senso 

 

Ti faccio 2 esempi semplicissimi.

Solo una ventina di anni fa realizzare per un cintrollo di avvolgitura era necessaria una buona competenza, per prestazioni normali; se le prestazioni diventavano elevate vuoi per rapporto diametri o per velocità del materiale cont tempi di accelerazione ridottisimi, la competenza diventava molto elevata.

Oggi qualsiasi drive ha, o può avere, una funzionde "winder" con cui qualsiasi elettricista di manutenzione è in grado di realizzare un controllo di avolgitura che risolve avvolgitore di media difficoltà.

Secondo esempio.

Sempre una ventina di anni fa posizionare un asse richiedeva una certa competenza per programamre un posizionatore, oggi basta richiamare la funzione.

Un terzo esempio potrebbe essere un regolatore PID; anni fa dovevi scrivertelo, oggi per lo 80% delle applicazioni ti basta usare il PID di libreria senza particolari competenze di ottimizzazione.

 

L'elenco già oggi è l'unghissimo.

Luigi mettiti il cuor einpace che la via è quella.

Io ho 76 anni e da 60 anni mi occupo di elettronica, prima a livello amatoriale e con pochissime competenzze. Poi le mie competenze son cresciute.

Quando freqeuntavo l'Istututo Superiore di Tecnologia, circa 55 anni fa, portai come progetto del primo anno un amplificatore operazionale a transistori, era un'intera scheda corredata da un a relazione di un ventina di pagine per spiegrne la filosofia di progettazione. Oggi chi progetterebbe un AO? Nessuno, a meno che non sia un progettista di circuiti integrati.

Il progettesta di circuiti è passato dal combinare alcuni elementi semplici per ottenere una funzione complessa, al combinare elementi complessi per ottenere un sottosistema.

La stessa mutazione è in atto per la progettazione software.

Il programmatore che scrive righe di istruzioni per far funzionare una macchina sta sparendo.

Il programmatore del prossimo decennio integrerà funzioni e applicazioni già preconfezionate. Sarà una sorta di estensione di quello che già oggi avviene con l'uso di linguaggi strutturati per PLC.

 

In definitiva il programmatore non sparirà, ma dovrà "mutare pelle".

O ci si adegua, o si alza il proprio livello di competenza e ci si dedica a risolvere tutte quelle applicazioni particolari, non standard o in cui necessiatono prestazioni al limite.

Chi riuscirà ad ottenere questo tipo di lavori particolari potrà spuntare compensi più elavati, per gli altri la concorrenza srà tale da doversi accontentare di quello che offre il mercato.

 

Questo, in buona sostanza, il futuro della programmazione.

Io, mutatis mutandi, l'ho già vissuto sulla mia pelle nella mia vita professionale; sono passato attraverso 4 rivoluzioni tecnologiche.

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15 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

O ci si adegua, o si alza il proprio livello di competenza e ci si dedica a risolvere tutte quelle applicazioni particolari, non standard o in cui necessiatono prestazioni al limite.

Chi riuscirà ad ottenere questo tipo di lavori particolari potrà spuntare compensi più elavati, per gli altri la concorrenza srà tale da doversi accontentare di quello che offre il mercato.

Magari siamo noi ad avere una visione distorta del mondo, ma molte volte mi trovo colleghi che dicono:
"Ma perché ti fai il c..o per fare un PID per quella applicazione, ormai è tutto già fatto con S......S!"

Io rispondo:
"Perché dovrei fare guadagnare S.....S al posto mio! Io lo faccio una volta e poi lo riutilizzo come faccio con quello S.....S!"

Oppure:
"Perché magari S.....S non ha un controllo assi idraulico, se mi pagano per questo perché non dovrei farlo!"

Alcuni stanno zitti, altri rispondono:
"Eh! Ma tu sei malato! Devi prendere applicazioni semplici e standard! Altrimenti ti bruci! È nello standard che si lavora!"

A quel punto sto zitto io, ma per interrompere il discorso, in quanto non vale la pena continuare.

Per fare cose particolari non si deve mai smettere di studiare! Io ed il mio socio per fare un esempio abbiamo dovuto studiare nel dettaglio recentemente il filtro di kalman per implementarlo in una applicazione in cui il PID non otteneva una sufficiente stabilità. Oggi è anche più semplice di un tempo, in quanto non si deve perdere tempo a tirare fuori libri, la documentazione, su siti come Youmath etc è abbondante e gratuita, basta solo studiare.
Ad oggi (non voglio offendere nessuno qua in quanto molti immagino siano sopra la media da come scrivono), le nuove leve sono abituate a usare solo più roba preconfezionata, chi si distingue è sempre più raro. Guadagnare di più per assurdo sta diventando più semplice di un tempo in quanto per distinguersi serve meno sforzo di un tempo.

Quando mi confronto con gente della tua leva @Livio Orsini, mi inchino e cerco di imparare il più possibile, uno dei miei mentori è anche probabile che tu lo conosca, in quanto hai lavorato nei laboratori Olivetti e lui ha fatto parte della prima squadra della robotica Olivetti, oggi ha fondato con il figlio una piccola azienda di automazione che produce un CN e qualche altro prodotto per automazione ad Ivrea, quando mi confronto con i neolaureati mi cadono le p...e.

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