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X Progettisti Liberi Professionisti - quale tipo di parcella richiedere


Symple

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nll, la legge non prevede che un dipendente si debba iscrivere all'albo professionale per progettare, è solo una comodità per l'azienda, che così facendo divide parte delle responsabilità.

Credo che i miei suggerimenti non siano esagerati, tanto più che normalmente nelle aziende metalmeccaniche un progettista(con le responsabilità che comporta per l'azienda e per se stesso), guadagna mediamente la metà di un commerciale (che non rischia condanne penali).

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Io in linea di massima sono d'accordo con dqua perchè comunque è vero che l'azienda si è accollata tutte le spese per: iscrizione all'albo per questi 3 anni (e per i prossimi come iscritto abilitato), tasse e corso di preparazione all'esame, corsi vari per la mia formazione professionale; è altrettanto vero però che l'esame l'ho sostenuto io e se l'ho superato è stato si per l'azienda che ha saputo darmi gli input giusti, ma anche a me che ci ho messo tutto l'impegno necessario.

Il tutto per dire che a me francamente non sta bene rimanere un 3° livello che fa progettazione in prima persona (quindi ci mette il PROPRIO timbro), se sono un professionista l'azienda deve riconoscerlo. Dico così perchè qualcuno mi intima di non pretendere troppo perchè sono alle prime esperienze. E' vero, sono ancora all'inizio, ma un riconoscimento economico, anche minimo, per quello che sto facendo secondo me è doveroso.

Spero che la mia azienda mi venga incontro.

Vi farò sapere :D

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Devo proprio ripetermi: La Legge è cosa diversa dai propri, seppur legittimi, desideri, così pure lo sono i contratti di lavoro liberamente sottoscritti dalle parti.

La citazione dell'ambiente medico non è casuale, infatti non serve che il contratto di lavoro indichi l'obbligo dell'iscrizione all'albo/collegio, questo è già previsto dalla Legge Italiana. E visto che è obbligatorio, neppure ricevono rimborsi per il pagamento delle quote d'iscrizione annuali (a casa mi arrivano con una cartella esattoriale del tutto simile a quelle per le tasse comunali).

Questo per ribadire che è la Legge a richiedere alcune cose, certamente non è la Legge a chiederti di diventare medico, oppure impiantista elettrico abilitato.

Symple, il fatto che il tuo datore di lavoro abbia sostenuto le tue spese per conseguire l'abilitazione e continui a sostenere quelle per la tua iscrizione all'albo, aggiunto al fatto che hai con lui un contratto di lavoro dipendente, lo mette dalla parte della ragione per quanto riguarda i suoi obblighi, inteso che, secondo contratto, non ti può mantenere per molto tempo ad un livello inferiore a quello che il tuo nuovo incarico comporta. D'altra parte dici che è anni che ti paga l'iscrizione all'albo, mentre si tratta di pochi mesi il tempo che ha il datore di lavoro per porti nel giusto inquadramento (che pare, dalle tue parole, essere il 5° livello).

Quindi va' a chiedergli quanto previsto dal contratto, ma non scordare che comunque hai ottenuto gratuitamente un'abilitazione che potrai sfruttare anche nel caso tu decidessi di dedicarti alla libera professione ed è pur sempre un di più che puoi presentare come credenziale in caso di nuovo rapporto di lavoro dipendente.

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Normalmente penso che le tappe giuste per un perito all'interno di un'azienda

metalmeccanica siano queste:

Ingresso in contratto formazione lavoro col III livello, poi però passati i due

anni di formazione e ad assunzione avvenuta con contratto a tempo indeterminato

dovrebbe scattare in automatico il V livello.

Questo però moooolti anni orsono quando io cominciavo nel mondo del lavoro.

Io comunque ti dico che al colloquio non ho chiesto la parte remunerativa e quando

il direttore del personale mi disse come mai ero stato l'unico candidato a non interessarmi

di salario , gli risposi che ancora non sapevo fare nulla e che ringraziavo per darmi l'opportunità

di imparare una professione. Fui assunto dopo tre giorni.

Poi ricordo che in contratto formazione io e anche un mio collega chiedemmo lumi alla direzione

perchè andavamo, da soli e non affiancati, anche all'estero a fare assistenza tecnica e se questo

era consono col III livello e appunto in C.F.L., siamo passati al V livello dopo nove mesi dalla data

di assunzione.Quando ho cambiato mansione , circa tre anni dopo, e mi è stato dato l'incarico di

svolgere progetti dei quadri elettrici e sviluppare i plc sono stato inquadrato col VI livello.Avevo una

nuova scrivania e un nuovo pc col vecchio dos e quando lo accendevi c'era il vuoto, il nulla di

applicativi. Schermo verde con visualizzato C:\>

Io penso che prima bisogna dimostare e poi fare dimostranze, vedrai che se sei qui a scrivere

che credi in te, dai tempo al tempo, e anche gli altri ci crederanno...

Auguroni

Nicola

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Sono stato assunto nel luglio 2001, appena dato l'orale, ho saltato le ferie e al colloquio non ho saputo dirgli quanto avevo di punteggio finale perchè non era stato ancora rilasciato.

Da luglio 2001 a dicembre 2002: cablatore di q.e., magazziniere, disegnatore CAD, chi più ne ha più ne metta. Fin dall'inizio però gli ho fatto presente che ero interessato alla progettazione, lui ha colto la mia buona disposizione e ha ampliato l'ufficio ad ufficio tecnico.

Da gennaio 2003 fino ad ora: impiegato tecnico di 3° LIVELLO. Nei primi mesi del 2003 è subentrato un nuovo tecnico, con già diversi anni di esperienza, e progettista.

Quindi è 3 anni, ormai 4 che sono al 3° livello.

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Con tatto, credo che sia ora che tu possa avanzare qualche richiesta, considerando che è pure interesse del datore di lavoro riconoscere al proprio dipendente il giusto inquadramento e, conseguentemente, una retribuzione adeguata. Purtroppo non tutti i titolari d'azienda hanno reali capacità manageriali, quindi potresti trovarti di fronte ad uno che non vede nella tua crescita un investimento per la crescita della sua azienda, ma soltanto un aumento di costo; ti auguro di riuscire ad argomentare bene le tue ragioni in modo da fargli comprendere il reciproco vantaggio e spero che quanto sopra ti sia servito d'aiuto in questo.

Buona fortuna.

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Nicola Carlotto

Scusate ma un perito iscritto all'albo puo' vendere progetti e consulenze come libero professionista , non puo' appartenere a una societa' o mi sto sbagliando ?

Correggetemi

Ciao NICA :)

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...un perito iscritto all'albo può vendere progetti e consulenze come libero professionista , non può appartenere a una società...

Dipende! Nulla vieta di svolgere più lavori contemporaneamente, siano essi della stessa, o di diversa natura, da dipendente, libero professionista, o misto, se l'argomento non è oggetto di accordi contrattuali tra le parti, ma se l'argomento è trattato, allora vale quanto sottoscritto.

Esempi ve ne sono a iosa, ma cosa fanno gli altri può non essere applicabile al singolo caso, quindi occorre conoscere la realtà particolare, per potersi esprimere in un senso o nell'altro.

Buona cosa è mettere al corrente il proprio datore di lavoro dell'intenzione di svolgere un secondo lavoro e, meglio, farsi rilasciare il nulla osta (considera anche i casi particolari di segretezza industriale, di ripartizione dei carichi fiscali e contributivi relativi alle attività del lavoratore, di concorrenza sleale, ecc...).

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il ns. paese e' democratico e libero per quanta riguarda associarsi a societa' o essere libero professionista

Conosco chi e' dipendente ed anche socio .

L'importante e' che ti informi bene per poi , cioe quando si pagano le tasse :(

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Quanta confusione. Il progetto è esclusiva responsabilità di un professionista iscritto all'albo. Una società non puo' firmare nessun progetto (stiamo parlando di centrali termiche ma cio' vale pure per opere edili ed elettriche). Una società se vuole fare progetti deve avvalersi di un professionista, puo' essere dipendente della società stessa o un esterno. La firma posta sul progetto è piena responsa di chi lo firma, anche se compare il cartiglio della sicietà MARIO ROSSI e i soldi li ha percepiti direttamente MARIO ROSSI, la responsabilità rimane del professionista e di nessun altro.

La legge non vieta che un professionista iscritto all'albo ma non autonomo (senza PI) possa essere dipendente di una società e firmare progetti fatti da lui ma con fatturazione di questa società. Esiste solo un problema di conflitto d'interessi, e cioè come un dipendente progettista possa essere obiettivo e rifiutarsi di firmare un progetto sbagliata quando puo' essere sotto la minaccia di licenziamento.

Per quanto riguarda il compenso, non esiste nulla di scritto ma è solamente una questione di convenienza delle parti, quindi o un fisso extra o un compenso a percentuale, ma ciò dipende da come si è inseriti nella società e la ricopertura delle responsabilità.

Bisogna essere consapevoli che ogni progetto che si firma è una responsabilità piena, quindi non avere una protezione anche assicurativa non è piacevole. Per esempio se tra 5 anni non sei piu' dipendente di quella società e per sfortuna succede un incendio su un progetto da te firmato, tu dovrai difenderti a tue spese poichè l'azienda per cui hai lavorato se ne laverà giustamente le mai e farà certamente i suoi interessi.

Personalmente mi limiterei nel firmare progetti se non dietro un compenso proporzionale alle responsabilità, ti ricordo che dalla firma del progetto inizia la responsabilità ma non sai quando finisce.

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SimoneBaldini, non ci vedo mica tutta questa confusione che dici, semplicemente c'è chi ritiene suo diritto chiedere un extra e chi gli dice di valutare la cosa, alla luce degli accordi che ha sottoscritto all'atto dell'assunzione. E il punto è proprio questo. Cosa comporta il mettere una firma lo sanno benissimo non solo gli impiantisti elettrici, ma ogni altro professionista, in particolare quelli il cui operato può, in caso di errore, comportare danni ingenti a persone e/o cose. Vi sono poi altri settori dove alle responsabilità di cui sopra si possono aggiungere implicazioni severe, per esempio, anche per la mancata custodia della segretezza, indipendentemente dall'aver, o meno, commesso degli errori di progettazione.

Ti posso garantire che certe responsabilità a volte sono insite nell'incarico lavorativo che si svolge e per questo non è previsto alcun extra. Ma come qualunque rapporto di lavoro, le cose le si può discutere e si può arrivare ad un accordo, formalizzandolo con un contratto sottoscritto da entrambe.

Mi pare di poter dire, però, che il 3° livello metalmeccanico sia un po' poco per quanto chiedono a Symple, ma non conosco la realtà della sua azienda e non so se sia sano avanzare pretese al suo datore di lavoro, piuttosto che lavorare di diplomazia e sperare nell'efficacia della propria opera di persuasione.

Modificato: da nll
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nll:

La confusione non è certo tua ma degli altri vedi NICA, dqua, ecc...

Ciao

Simone

Modificato: da SimoneBaldini
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Nicola Carlotto

quando ho fondato la mia societa' avevo messo nella specifica "progettazione".

il notaio me l'a fatta togliere in quanto la progettazione deve essere fatta da un libero professionista iscritto all'albo non da una societa', questo per tutelare l'albo .

il dipendente che firma da perito iscritto all'albo deve essere pagato come professionista .

non penso che il notaio avesse confusione. :huh:

Ciao NICA :)

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Scusate ma un perito iscritto all'albo puo' vendere progetti e consulenze come libero professionista , non puo' appartenere a una societa' o mi sto sbagliando ?

Correggetemi

Ciao NICA

Innanzi tutto non è un prodotto da "vendere" ma una prestazione.

Hai chiesto se un professionista puo' appartenere ad una società, e chi lo vieta? Sono le società che non possono appartenere agli ordini professionali. I grossi studi di progettazione sono società di piu' professionisti e non (avvocati, commercialisti ecc..), anche SpA, ma fermo restando la responsabilità di chi firma.

Ciao

Simone

Modificato: da SimoneBaldini
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Mi pare di poter dire, però, che il 3° livello metalmeccanico sia un po' poco per quanto chiedono a Symple, ma non conosco la realtà della sua azienda e non so se sia sano avanzare pretese al suo datore di lavoro, piuttosto che lavorare di diplomazia e sperare nell'efficacia della propria opera di persuasione.

In che senso non sai se sia sano avanzare pretese al mio datore di lavoro? In ogni caso non se n'è ancora parlato, nè di aumento di stipendio, nè di aumento di livello.

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Nel senso che non conosco quali siano i vostri accordi, quali gli usi della vostra azienda, quali siano i vostri rapporti personali tra te, il datore di lavoro e i colleghi, quale sia la tua situazione familiare e quale sia la tua propensione al rischio (chiedere qualcosa, quando dall'altra parte si prevedono resistenze alla propria richiesta, comporta una certa dose di rischio per la qualità e per la sicurezza dello stesso rapporto di lavoro).

Qui devi essere tu a dare una valutazione, perché le nostre esperienze ti diranno solo quanto è accaduto a noi in un contesto che potrebbe essere totalmente differente da quello che stai vivendo tu.

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  • 3 months later...

Scusate se mi aggiungo ma si puoò sapere quanto chiede un libero professionista per la firma per un impianto di civile abitazione, un appartamento di 100mq per esempio?

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Hai ragione ho scritto una stupidaggine,

il fatto è che mi sono letto tutta la discussione e non sono riuscito a trovare una cifra indicativa di quelle che potrebbero essere le parcelle. Si parla solo di diritti e doveri ma non si danno cifre anche solo indicative.

Ciao e scusate.

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il fatto è che mi sono letto tutta la discussione e non sono riuscito a trovare una cifra indicativa di quelle che potrebbero essere le parcelle. Si parla solo di diritti e doveri ma non si danno cifre anche solo indicative.

Ciao Alfonso,

visto che già ti devi recare al collegio per altre questioni, chiedi una copia del sw per il calcolo della parcella.

Non è così semplice parlare di queste cose, i prezzi variano molto a seconda della categoria del lavoro, del livello di dettaglio della progettazione, dell'eventuale direzione dei lavori, se il committente è un privato o se è la PA.

Comunque tra un po' queste cose apparterranno alla preistoria, in quanto gli ordini non potranno più imporre i limiti tariffari minimi inderogabili (liberalizzazione delle professioni).

E' possibile anche fare delle parcelle a vacazione (in base alle ore effettivamente impegnate), o a discrezione (rimessa all'onestà del professionista), ma solitamente è l'esperienza del professionista che guida verso il prezzo più appropriato dell'onorario che gli compete.

Visto come è complicato, per cui il mio consiglio è partecipare alle riunioni del collegio per i nuovi iscritti o farsi guidare all'inizio da qualche vecchia volpe, ripagandolo all'inizio con progettazioni gratis, pretendendo in cambio le giuste dritte.

In bocca al lupo.

Ciao, Benny

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