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16ennne In Coma, Impianto Elettrico Ok - ......sono a dir poco allibito


ing.bennyp

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L'impianto elettrico della camera operatoria dell'ospedale di Vibo Valentia, nella quale si è verificato un black out durante un intervento di appendicectomia, funzionava regolarmente.
Lo hanno stabilito gli accertamenti disposti dalla procura. 
Durante l'interruzione di energia elettrica, la ragazza sottoposta a intervento è entrata in coma. 
Le indagini devono ora accertare perché l'apparecchio per la respirazione fosse attaccato a una presa elettrica normale e non al gruppo di continuità.

Questa notizia mi lascia allibito.....cosa significa l'impianto elettrico funzionava regolarmente? L'avverbio di modo non può essere riferito solo al funzionamento, ma anche alla corretta realizzazione dell'impianto!

Le indagini non devono essere volte all'individuazione di chi ha inserito la presa dell'apparecchio nella presa normale, ma quale testa di c..... in una sala operatoria, dove non si parla di utenze privilegiate, ma di utenze vitali, ossia da cui dipende la vita di una persona, installa una presa che nella migliore delle ipotesi stava su rete privilegiata, ossia su gruppo elettrogeno, se non addirittura su rete normale.

Non si può e nion si deve scaricare la colpa sul povero inserviente che per effettuare le pulizie ha temporaneamente spostato la macchina e poi ritenendo che fosse la stessa cosa, magari per evitare di sporcare il pavimento appena lavato ha inserito la spina in un'altra presa, pensando che fosse del tutto equivalente.

Ho visto il servizio al TG e il progettista non ha alcuna scusante, le due prese erano del tutto identiche.

Avrebbe avuto qualche attenuante se fossero state:

- di altro colore, ad esempio quelle a frutti rossi della serie professionale;

- segnalate con cartellini

- di tipo comune per le utenze normali e di tipo speciale per le utenze vitali.

Ricordo che tempo fa nel corso della progettazione dell'impianto di fm di un centro CAD che aveva tutte le postazioni sotto UPS e le prese perimetrali sotto quadro normale mi preoccupai del problema, di un'eventuale scambio di prese nel corso dei lavori di pulizia, seppure in tale caso la perdita sarebbe stata di dati....molto meno grave di una predita umana!

Scusate lo sfogo! :angry:

Benny

Modificato: da ing.bennyp
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Del_user_23717

Scommetto che tutto era cartaceamente a norma!!

Ma di fronte alla gravità dell' evento, mi risparmio qualsiasi conclusione affrettata...

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Scommetto che tutto era cartaceamente a norma!!

Già, la conclusione sarà proprio quella.

Magari a opera dello stesso perito che non avrebbe alcuna remora a condannarti a tre anni di reclusione se metti le mani sull'impianto e non ne hai facoltà, non essendo un soggetto abilitato. :o , anche essendo competente.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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lo merita pure chi doveva controllare che l'altro testa di c..... avesse fatto un buon lavoro.

Certo, è un fatto così grave. Le indagini per individuare chi ha sbagliato vanno svolte accuratamente, analizzaqndo, nell'ordine, il lavoro svolto dai seguenti attori:

- il progettista;

- l'installatore;

- il collaudatore

Sicuramente non ha sbagliato l'inserviente.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
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scusa benny ma stavolta non la penso come te

mi pare scorretto focalizzare l'attenzione sull'impianto elettrico, quantunque, salvo isolate eccezioni la maggior parte degli interventi li' e' finita

su rai tre ho invece sentito un intervento tutto diverso dagli altri, molto interessante

l'intervento era relativamente semplice, la macchina serviva ma e' una macchina, avrebbe potuto guastarsi, ed essere sostituita con una seconda, bastava che l'intervento fosse fatto in tempi congrui

il sistema non ha funzionato per 12 (dodici) minuti, se il chirurgo fosse andato a bere il caffe' durante l'operazione ci avrebbe messo di meno

il sistema non ha funzionato per 12 minuti, tu quanto ci metti per spostare una spina .... o forse la domanda giusta e' : un uomo delle pulizie vestito da infermiere quanto ci mette ad accorgersi che la macchina e' ferma ?

non sono medico ma mi pare che il tempo chitico sia di 4 minuti

4 minuti per accorgersi che la macchina si e' spenta, chiedersi il perche', togliere la spina, metterla in un'altra presa, poi in un'altra ancora, non mi pare un tempo assurdo

allora mi chiedo .... questo indecoroso cinema sulla presa sbagliata non e' che copra un asinata ben piu' colpevole

non essersi accorti PER 12 minuti che la macchina era ferma .... per poi, al tredicesimo, in 20 secondi ... spostare la spina

poi. .... notava chi ha fatto l'intervento .... se la macchina si fosse guastata esistono metodiche alternative che io non consco ma un medico si ..... spero

la colpevolizzazione delle "cose" e di chi le cose a costruito, e di chi le cose gestisce

e la forza di chi ha da coprire responsabilita' enormemente piu' grandi che ...... una spina

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Del_user_23717

Piero, anche il tuo punto di vista è molto interessante e forse tocca il problema nella parte dell' errore umano che ha poi causato un danno, ma sta di fatto che in una sala operatoria, dove la continuità di servizio deve essere garantita al 100% non si possono fare passare queste cose come componenti di una responsabilità che può andare oltre...

Il sistema di continuità di erogazione dell' energia elettrica doveva essere efficente e sarebbe (se verrà poi accertato :( ) bastato ad evitare questa situazione, poi possiamo prevedere che poteva guastarsi la macchina, cadere il soffitto, o impazzire il chirurgo, ma nulla toglie che se le cose stanno così, chi ha progettato chi ha eseguito (meno) e chi ha controllato quell' impianto ha commesso un' errore macroscopico, che non credo valutabile inferiormente al fatto che nessuno dell' equipe medica si sia accorto dell' inconveniente... con questo non voglio dire che ognuno debba (condizionale siamo in italia) prendersi le proprie responsabilità.

Devo dire che non ho però avuto modo sentire approfonditamente la notizia, e quindi potrei avere scritto un mare di ca..ate!!!

Per questo non volevo commentare questo "tragico" evento.

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Io sinceramente penso che per migliorare la situazione per quel che riguarda la sanità, dico migliorare perchè sanare sarebbe impossibile, bisognerebbe iniziare a far saltare qualche testa e lasciare un pò di gente a casa.

Scusate se sono tragico ma ultimamente sono saturo, ospedali ridotti in discariche, sporcizia dappertutto, persone che muoiono perchè rifiutate nei pronto soccorso o rimandati a casa, ferri da sala operatoria "dimenticati" all'interno dopo un operazione e non aggiungo altro, basta l'ultima ciliegina sulla torta per completare il già penoso quadro.

Che dire, credibile l'ipotesi che l'impianto sia realmente a norma, potrebbe essere stata messa in una presa non alimentata da gruppo di continuità la spina del respiratore, ma sono tutte ipotesi, se anche le prese fossero state tutte uguali non ci vogliono 12 minuti per spostare la spina in un'altra presa, la verità non la sapremo mai, mai nessuno pagherà, gli unici a farne le spese sono i familiari del ragazzo in coma.

Una cosa è certa, 12 minuti per accorgersi che il respiratore non funzionava sono un enormità, ma dov'è la professionalità e la competenza?

I pazienti non sono frigoriferi o lavatrici che se manca tensione poco importa.

Il mio sospetto è che al giorno d'oggi uno svolga la professione di medico come un lavoro qualsiasi, tanto hanno a che fare con altri, tanto anche se sbagliano non vanno incontro a niente.

Bisognerebbe essere più umani, coscienziosi e sensibili, trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi, e non come oggetti, solo così si migliora.

Intendiamoci, non tutti sono così, fortunatamente ne esistono anche di eccezzionali e con dedizione al lavoro.

Bisognerebbe iniziare a punire in maniera esemplare certi errori banali, errori fatti da tutti, in questo caso progettista, medico, ecc.....

E non punire con un semplice richiamo ma inibire al soggetto di esercitare la propria professione per un determinato periodo o per sempre a seconda della gravità del fatto.

Ricordiamoci una cosa, nessuno ha la licenza di uccidere!!! :(:(:(

Modificato: da Botta Ivan
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Ciao Piero,

le tue parole, però, non fanno altro che rafforzare i miei dubbi.

Se tutte le prese del blocco operatorio, come deve essere, fossero state sotto UPS, trovare una giustificazione del genere:

non essersi accorti PER 12 minuti che la macchina era ferma .... per poi, al tredicesimo, in 20 secondi ... spostare la spina
sarebbe risultato impossibile.

Non conosco bene il caso, ma ho sentito che il chirurgo che ha effettuato l'intervento era un amico di famiglia della sfortunata ragazza, quindi presumo abbia agito con tutta la coscienza e l'umanità di cui dispone.

un uomo delle pulizie vestito da infermiere quanto ci mette ad accorgersi che la macchina e' ferma ?

Può darsi che quando l'ha spostata si è spenta, ed è rimasta tale e nel momento in cui occorreva i medici sono andati nel panico, poichè la macchina non partiva.

Comunque resto dell'idea che sicuramente in un blocco operatorio è impensabile avere prese sotto due alimentazioni, oltre che vietato, specie se si devono alimentare utenze vitali mobili.

Ciao, Benny

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Ragazzi, intervengo anch'io in questo thread per esprimere la mia opinione.

Benny e Piero hanno entrambi detto cose sensate e possibili, e penso che le due opinioni non siano in alternativa.

Un medico o un infermiere bravo e attento, in una sala con le prese non alimentate in sicurezza, in caso di guasto sono impotenti.

Un medico o un infermiere disattenti, in una sala correttamente servita dal punto di vista energetico, possono essere un guaio.

Un medico o un infermiere disattenti, in una sala con le prese non alimentate in sicurezza, sono SICURAMENTE un guaio.

Il problema è, per usare un termine abusato, GLOBALE.

Il mio sospetto è che al giorno d'oggi uno svolga la professione di medico come un lavoro qualsiasi

Condivido in parte ciò che dice Ivan, ma forse non è solo questo.

In questo periodo, purtroppo, mi capita di frequentare spesso gli Ospedali, e ho una spiacevole sensazione: il personale, per quanto volonteroso e preparato, lavora "A SETTORI".

Non vedo competenze GLOBALI, ma SETTORIALIZZAZIONE.

1) Se in ortopedia un paziente ha un attacco di ulcera ( visto con i miei occhi..) il personale non sa intervenire "al volo", non è suo compito, ma chiama il medico del reparto apposito, e intanto che quello arriva ........

2) Mi è capitato, in piena notte, di dover avvisare il personale che un anziano, operato e collegato ad uno stimolatore cardiaco, aveva, in seguito a movimenti incontrollati, staccato un cavo elettrico. Fortunatamente era solo quello del materassino pneumatico, ma se avesse staccato il cavo dello stimolatore e ......io non fossi stato presente ??? Perchè quel cavo era collegato ad una presa in alto, sopra la testata del letto, perfettamente raggiungibile anche da un malato non cosciente ??

3) A volte ci si mette anche il destino. In un reparto, giorni fa, il caso ha voluto che fossero ricoverate due persone che si chiamavano ( ovviamente nomi di fantasia, solo per far capire......) Piero Giuseppe e Giuseppe Piero.

Sappiamo tutti che in Italia ci sono luoghi in cui si usa dire prima il nome e poi il cognome, e in altri il contrario: non immaginate che a seconda della provenienza dell'infermiere di turno, sia FACILISSIMO uno scambio di farmaci ???

In tutti questi casi occorrono SOLO alcune cose fondamentali: preparazione, attenzione, conoscenza e soprattutto buon senso.

Un inciso : ero in ospedale il famoso giorno delle "visite" dei NAS, ed anche quello successivo.

Sapeste che differenze di comportamenti, com'era diversa l'aria che si respirava........... :angry: :angry:

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Io dico che è ora che chi sbaglia cominci a pagare.

Ritengo che Benny e Piero abbiano entrambi ragione.

Va senz'altro punito chi ha fatto un progetto così demenziale, come va punito chi l'ha approvato. Chi appone firme spesso si fa strapagare appellandosi alla "responsabilità" che ciò comporta. E allora, quando sbaglia, che si assuma le responsabilità per le quali è stato strapagato!

E va senz'altro punito anche chi ha svolto il proprio lavoro con superficialità. Voglio almeno sperare che sia "solo" per superficialità che solo dopo 12 minuti qualcuno si sia accorto che qualcosa non andava. Ci dobbiamo mettere in testa tutti che la superficialità, in certi contesti, può uccidere!

Non pretendo certo che paghi l'inserviente in prima persona (non economicamente intendo, ma con sospensioni od altro sicuramente deve pagare anche lui), essendo un dipendente di un'azienda, ma l'azienda certamente sì.

Invece in Italia siamo pieni di storie che finiscono come Ustica: nessun colpevole :angry:

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Una cosa è certa, 12 minuti per accorgersi che il respiratore non funzionava sono un enormità, ma dov'è la professionalità e la competenza?

Da quello che ho letto l'anestesista si è subito accorto del black out.

Infatti ha sospeso l'interevento ed azionato manualmente il ventilatore polmonare come da procedura.

Cio nonstante si sarebbe verificata l'anossia.

Anche questo è un mistero da chiarire...

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Sappiamo tutti che in Italia ci sono luoghi in cui si usa dire prima il nome e poi il cognome, e in altri il contrario: non immaginate che a seconda della provenienza dell'infermiere di turno, sia FACILISSIMO uno scambio di farmaci ???

Oddiooooo, dopo aver letto questo post, scommetto che la prima cosa che direbbe Elvezio al personale ospedaliero è:

ELVEZIO è il nome :P:D:lol:

Ciao, Benny

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Non è vero che va sempre a finire che nessuno paga, forse i giornalisti, passato il clamore della notizia, non seguono più l'evolversi della vicenda giudiziaria, ma vi assicuro che questa va avanti e sovente a farne le spese è il paramedico, vero parafulmine di ogni guaio che accade negli ospedali.

Ho avuto modo di fare un pubblico (sulle pagine dei giornali) scambio d'opinioni col presidente provinciale del collegio degli infermieri in carica all'epoca del fatto, per un problema legato alla somministrazione ad un bimbo di un farmaco sbagliato, che ne ha causato il decesso. Lo stesso presidente dichiarava che l'infermiera dovesse pagare per le sue responsabilità, abbandonandola nella causa. Ma non considerava, come è poi risultato nelle indagini, la sconsideratezza della casa farmaceutica che ha prodotto, nello stesso formato, disegno e colore della confezione e del contenuto, due farmaci pericolosi da somministrarsi per prescrizioni opposte. Non ha tenuto conto della cronica carenza di personale paramedico, che costringe a turni estenuanti infermieri che, con la vecchia normativa, avrebbero potuto essere già da tempo in pensione (devono garantire un minimo di presenza, ma sono già sotto organico, il ché comporta che non gli è neppure garantito il diritto allo sciopero per le loro giuste rivendicazioni, mentre per i medici lo sciopero è sempre fattibile). Non ha tenuto conto che un paramedico è pagato come un impiegato di basso livello, ma deve avere un titolo di studio paragonabile ad una laurea breve, deve garantire l'assistenza 24h/24h, 7 giorni su 7, 365/6 giorni l'anno, non può lasciare il turno se non è già arrivato chi lo deve coprire, anche se questo significasse dover lavorare due turni consecutivi (il caso di un infortunio durante le festività, dove la copertura dei turni è proprio risicata). Grazie alla presa di posizione dell'illustre signore di cui sopra, l'infermiera si è dovuta difendere utilizzando mezzi propri, dando fondo alle risorse economiche della sua famiglia e vi lascio immaginare con quali risultati, visto che la professione non consente di arricchirsi.

Nel caso di questo thread, ora verrà fuori che il paramedico strumentista di sala operatoria non ha correttamente verificato che l'apparecchio fosse collegato ad una presa del circuito protetto e che comunque non si è accorto per tempo del malfunzionamento della macchina... già, perché è sua anche la responsabilità di capire che qualcosa non va, il medico deve restare concentrato sull'intervento in se.

Per migliorare la situazione generale della nostra sanità occorre rendere più appetibile la professione del paramedico, non solo aumentandone la retribuzione, ma anche garantendo un organico sufficiente ad organizzare dei turni più umanizzanti. Poi, logicamente, garantire un maggior utilizzo delle strutture e delle macchine, per ridurre i tempi d'attesa dei pazienti, rinnovare le attrezzature obsolete. Il problema della pulizia credo che possa rientrare con l'adeguamento degli organici e la sorveglianza delle ditte vincitrici degli appalti, che spesso stanno nei costi solo perché in pratica non rendono il servizio che sono stati chiamati a svolgere.

Difficilmente le responsabilità saranno attribuite al progettista dell'impianto elettrico, sebbene io condivida l'idea che in una camera operatoria debbano essere ben identificabili (e non interscambiabili) le prese dei due circuiti (protetto e non protetto).

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L'ultimo intervento di NLL evidenzia il malcostume, non solo italiano purtroppo, che si finisce sempre per addossare le colpe all'individuo più debole, quello che non può difendersi, magari perchè decedunto nell'incidente, e per la minima forza contrattuale, come neol caso dell'infermiere in rapporto alla casa farmaceutica.

Venendo al tema originale della discussione, ora si prospetta un'altra causa, che ritengo demenziale sia nella formulazione sia nella specificità, spero solo che si tratti solo di una distorsione del solito giornalista facilone.

Bene, anzi male, l'ultima ipotesi adombra la possibilità che il blocco cardiaco sia dipeso da "un'improvvisa scarica elettrica dovuta al ritorno della corrente" (sigh, sob, gulp)

Ora l'ENEL dichiara ufficialmente che non si sono verificate interruzzioni nella fornitura di energia. Fatto facilmente verificabile dalle registrazioni, quindi quasi certamente vero.

Se non si sono verificate interuzzioni nella fornitura di energia elettrica perchè è venuta a mancare energia al blocco operatorio? Si dovrà dare una risposta esauriente e, sopra a tutto, convincente a questa domanda.

Poi tutta la fornitura di energia al blocco operatorio deve essere fornita attraverso sistemi dotati di unità di contimuità in ridondanza.

Quindi non dovrebbe comunque succedere un'interruzzione

Da ultimo come è possibile che un'apparecchiatura elettromedicale generi e, sopra a tutto, trasmetta al paziente una scarica elettrica?

L'opinione che mi sono fatto, sino ad ora con i dati pubblicati dagli organi di informazione, è che quasi certamente ci sia stato un errore dei medici, errore che si sta cercando di coprire con l'addetto alle pulizie che ha scambiato un presa :angry:

Mi auguro, come cittadino, che sia fatta chiarezza in tempi rapidi senza manipolazioni di prove e informazioni (cfr. Trieste)

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Poi tutta la fornitura di energia al blocco operatorio deve essere fornita attraverso sistemi dotati di unità di contimuità in ridondanza.

Quindi non dovrebbe comunque succedere un'interruzione

Concordo, infatti se ci rifacciamo all'escursus storico degli impianti nei blocchi operatori, troviamo, ai primordi che il blocco operatorio era alimentato dalla sua brava linea normale e poi c'era un eventuale gruppo elettrogeno e un pacco batterie in sala opeartoria per gli allarmi, l'illuminazione di sicurezza e il centralino......ma parliamo degli anni 50-70 vedi figura http://img259.imageshack.us/my.php?image=fig18cj.jpg

Oggi, l'evoluzione della tecnica ospedaliera e l'avvento di apparecchiature elettromedicali quali: elettrobisturi, aspiratori, ECG, TAC, RMN, apparecchi per terapia fisica, ha determinato una richiesta di qualità e continuità dell'alimentazione elettrica.

Pertanto si è passati ad un sistema di distribuzione a maggiore ridondanza, in particolare tutte le utenze delle sale operatorie sono alimentate dalla rete normale, privilegiata (GE) e gruppo di continuità, vedi figura

http://img100.imageshack.us/my.php?image=fig23ka.jpg

A cui corrisponde un impianto elettrico della sala operatorio, del tipo

http://img259.imageshack.us/my.php?image=fig39la.jpg

Si segnala anche l'obbligatorietà in ogni blocco operatorio della presenza di un tecnico elettrico specializzato in grado di gestire e verificare l'efficienza e la funzionalità degli impianti fissi e delle apparecchiature elettromedicali.

Effettivamente è un mistero....

Ciao, Benny

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Luca Bettinelli
Effettivamente è un mistero....

Ma si sa che l'Italia è il paese dei misteri, degli insabbiamenti e dello scarica barile delle responsabilità.

Il colpevole non c'è mai, vedi Ustica e le varie stragi che si sono seguite negli anni.

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Ma non considerava, come è poi risultato nelle indagini, la sconsideratezza della casa farmaceutica che ha prodotto, nello stesso formato, disegno e colore della confezione e del contenuto, due farmaci pericolosi da somministrarsi per prescrizioni opposte....

Ecco , Luca , questo è il concetto " buon senso " di cui parlavo prima.

Non credo ci voglia molto ad evitare problemi del genere, basta solo pensarci un attimino ......

Ah, già, ma forse fare confezioni diverse costava di più.... :ph34r: :ph34r:

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COME MAI e questa dovrebbe essere il vero interrogativo in un ambiente estremamente particolare come una sala operatoria in cui PER NESSUN MOTIVO deve poter mancare la corrente convivono prese sotto ups e prese magari collegate ad un sistema TT che allo scatto del differenziale restano disalimentate.

al di la' del generatore un impianto ospedaliero PER forza deve essere del tipo IT dove al primo guasto NON DEVE intervenire nessuna prpotezione.

personalmente dubito ci saranno colpevoli, come del resto e' sempre piu' dimostrato quando avvengono fatti gravi ai danni delle persone.

VI BASTI ricordare il cao del neonato andato ARROSTO ( NB: INIZIO ANNI 2000) perche' l'incubatrice nel quale e' stato messo non aveva i minimi sistemi di sicurezza.

mi ricordo le immagini dell'incubatrice trasmesse in televisione , in uno stato che sia degno di chiamarsi tale non sarebbe stato permesso metterci le uova dei polli , EPPURE FU' MANDATO ARROSTO UN ESSERE UMANO.

poi naturalmente nessuno seppe come fini' la vicenda

ivano65

Modificato: da ivano65
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TT nella sala operatoria ???

va bene tutto ma non mi pare il caso di esagerare con le assurdita' !!

un ospedale e' alimentato da rete pubblica, da questo si ottiene un alimentazione ordinaria

la rete pubblica puo' essere affiancata da un gruppo di cogenerazione MA << udite udite >> il grupo di cogenerazione non da' luogo a rete privilegiata, per questo sono obbligatori gruppi elettrogeni a questo dedicati

la cosa e' tutt'altro che banale, ci si fida di piu' (legislativamente parlando) di diesel che passano la vita spenti che di diesel oppure ciclo otto normalmente accesi

a parte questa stranezza ne deriva comunque che si ha tre ordini di alimentazione

- una ordinaria ordinaria che si stacca quando l'alimentazione pubblica manca

- una ordinaria migliore che rimane in servizio con il cogeneratore quando la rete pubblica manca

- una privilegiata che va in commutazione con i gruppi elettrogeni

dato che notoriamente sono polemico sottolineo che mentre l'ordinaria migliore E' di fatto ups la privilegiata non lo e', dato che i gruppi elettrogeni devono avviarsi

oltre a questo abbiamo sulle sale e sulle utenze vitali gruppi ups a batteria (attualmente sono diventati tutti statici, peccato)

questi sono ups e sono in cascata alla privilegiata, alimentata in back-up dei gruppielettrogeni

l'impianto elettrico di una sala operato DEVE essere IT, su questo non si discute; se gli impianti sono due, saranno due IT

fin qui tutto bene MA.....

ricordate Linate ?????????

mentre le insegne luminose , la tabaccheria ed i distributori di cocacola funzoinavano perfettamente si guasto' il gruppo che alimentava le utenze vitali per l'aeroporto

e dire che una utenza areoportuale e' enormemente piu' importante che una sala operatoria

questo cosa ci deve insegnare : ci deve insegnare che, quantunque un linea preferenziale lo sia in linea di massima sempre, potrebbe anche non essere in asoluto vero

ne consegue che qualche presa non ups non deve scandalizzare nessuno

ti diro' benny che io in casa (civile abitazione personale) ho vicino all'ingresso un presa di colore rosso derivata a monte dei generali, protetta dal diff. 25 A / 300 mA vicino al contatore e da due fusibili locali da 1O A., ma e' qualcosa di estremamente ridondante su qualsiasi considerazione tecnica, lo dico solo per spiegare come la frase successiva non negi l'oppurtunita' di accurati mezzi di distinzione tra i circuiti

cio' premesso :

Finiamola di lamentarci sempre delle mancanze degli altri, non accetto scuse da medici e paramedici che scimiottano vaghe conoscenze elettrotecniche per giustificare LORO carenze

non posso ammettere che un professionista del settore vada in panico perche' un macchina si e' spenta, SI INVENTI QUALCOSA !!!

sono piu ' disponibile ad accettare l'errore, se l'anestesista dicesse (per esempio)

"a fronte della mancanza della macchina ho perso tempo per capire cosa e' successo e non ho ....."

potrei capirlo, sbagliare e' umano

ma che si prendano strane scuse e' inammisibile

----------------------------------------

e' come la storia dello stretto di messina

tutti si lamentano di impianti mancanti da anni, mancanza di ... di .... e di ...

poi si scopre semplicemente che l'impianto c'e' e probabilmente funziona pure bene, semplicemente erano spenti

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Per me a ragione Piero, non si puo' aspettare cosi' tanto tempo....

Comunque qualche mese fa' abbiamo terminato un lavoro per una grande multinazinale americana, per alimentare il CED ci hanno chiesto 2 ups e 2 gruppi elettrogeni uno di riserva all'altro e tutto logicamente in automatico.

Quindi io credo che se vogliamo far funzionare bene le cose bisogna anche farle bene, spendendo qulache soldo.

Tanto la sanita' la paghiamo noi, e un sistema doppio come fanno gli americani di deve dire malissimo se non funziona.....

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x azzoni

lo so' che la mia ipotesi potrebbe essere assurda , MA CIO' CHE E' SUCCESSO E' DI UN' ASSURDITA' INAUDITA.

secondo me' ogni medico in ambienti simili dovrebbe essere addestrato a simili situazioni d'emergenza , e non aspettare il tecnico che venga a ridar corrente.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Quoto al 100% quanto detto da Piero, non si possono accettare scuse prese dai medici che non sanno cosa fare in caso di black-out e si arrampicano sugli specchi per cercare giustificazioni.

E' ora che quacuno si prenda le proprie colpe, è ora di finirla di dire assurdità pur di rimbalzare la colpa ad altri, bisognerebbe che qualcuno inizi a pagare per gli errori fatti, di fronte ad errori come questi bisogna guardarsi dentro e ammettere le proprie colpe.

Quoto anche quanto detto da Ivano, inaudito che in caso di black-out vada in crisi un sala operatoria, come succede nelle aziende private addestriamo il personale per far fronte a simili situazioni.

Se qualcuno non è in grado di svolgere la propria professione con competenza, dedizione e serietà che cambi mestiere e ne faccia uno che in caso di sbagli non nuocia a nessuno, ma al limite solo a se stesso.

Modificato: da Botta Ivan
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MA CIO' CHE E' SUCCESSO E' DI UN' ASSURDITA' INAUDITA
ma nulla ha a che vedere con un forum di elettrotecnica

anzi, a questo punto CHIEDO FORMALMENTE AI MODERATORI CHE VENGA SPOSTATO IN ARGOMENTI VARI, perche' li' ha diritto di stare

nel forum automazione - meccanica - idraulica mi ha proprio stancato !

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Trapelano altri dettagli dai giornali.

Ciò che ha mandato in come la paziente non è stata la mancanza di energia, almeno non direttamente.

In quel momento era ventilata manualmente dall'anestesista.

E' stato un arresto cardiaco causato da una scarica elettrica, causato - pare - dalle manovre per tentare di ripristinare l'energia.

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