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Magnetotermici 1m E 2m - caratteristiche


parsifal68x

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in alcuni appartamenti ho visto nel centralino elettrico montati magnetotermici da 1 modulo, in altri da 2 moduli. Considerando che entrambi gli appartamenti utilizzano una potenza domestica di 3 KW. Qual'è la differenza tra usare 1 modulo o due moduli?

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  • ClA

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Non solo.

Devi vedere tanti altri parametri:

- il numero di poli protetti

- la durata meccanica

- il potere di interruzione

etc etc

Ti conviene procurarti un catalogo e vedere per bene le caratteristiche tecniche.

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Pensa ad un interruttore ad 1 modulo dove passano 16 A e pensa alla stufetta elettrica che assorbe 16 A.........sono nettamente contrario agli interruttori ad 1 modulo che superino i 10 A,non durano sicuramente a lungo e riguardo l'affidabilita'........non sò.

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sono pienamente daccordo con miracca.

gli interruttori da 1 modulo servono per proteggere piccoli carichi, per quelli grossi ( oltre i 10 amp) meglio usare quelli a 2 moduli.

non dimentichiamo che la parte termica produce calore che ovviamente aumenta all'aumentare del carico applicato, e un modulo non riesce sempre a fornire lo spazio necessario alla dissipazione in sicurezza del calore prodotto

bisogna considerare che la sicurezza generale dell'impianto dipende IN MASSIMA PARTE dagli organi che lo proteggono, e' quindi inopportuno usare interruttori del genere per risparmiare pochi euro a discapito del resto

ivano65

Modificato: da ivano65
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Quindi, per me che pensavo di sostituire dei 2M con dei 1M a favore (per fare spazio) dell'installazione dell'Autorestart / Autotest GEWISS a monte di tutto, sconsigliereste in assoluto di usare quelli 1M ?

Ma il discorso cambia se sono 1P+N piuttosto che 2P ?

E in un normale impianto civile e' sconsigliabile utilizzare quelli 1P+N ?

Ciao e grazie.

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Una cosa che nessuno detto è che la cosa importante non è solo importante la corrente ma anche il tipo di installazione !!!!

Perche 1 Interruttore 2moduli da 16 amp da solo in un centralino può funzionare senza problemi, 4 o 5 interruttori cominciano a scaldare, quindi se il centralino è dimensionato correttamente puoi anche usare gli interruttori in 1Modulo.

Questo in campo civile, in campo industriale dove non hai le limitazioni del centralino se il potere di interruzione lo consente non vedo alcun problema ad utilizzarli.

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Caro Marco Eli,

penso che la distinzione civile o industriale non sia valida quando si parla di sicurezza, anzi ricordo che il numero di incidenti mortali e non è maggiore nell'ambiente domestico (non regolamentato a giusto modo)CHE IN QUELLO INDUSTRIALE,QUINDI SPECIE NOI ISTALLATORI NON DOBBIAMO TRASCURARE IL CIVILE O PENSARE CHE SIA MENO IMPORTANTE DELL' INDUSTRIALE SOLO PERCHE' RENDE MENO GUADAGNO.

LA VITA E' UNA...............................E UNA SOLA.

Io preferisco evitare quelli da 1 modulo perche' non sono secondo me sicuri,è come la differenza tra un tv al plasma e uno a lcd (a parte il prezzo)quello al plasma scalda di piu' di quello a lcd e quindi la sua vita sara' minore anche se costa di piu'.

Per quanto riguarda invece gli interruttori a 2 poli vuol dire che la protezione magnetotermica o diff. è eseguita su tutti e due i circuiti (piu' sicurezza), invece 1P+n vuol dire che nel morsetto dove c'e' la lettera n non ho nessun controllo, semplicemente ho l'interruzione del circuito nel caso in cui ai capi del morsetto 1p

abbia avuto un intervento su guasto,vista la considerazione in alto scritta non penserei a risparmiare sulla sicurezza.

Ciao miracca :D:D:D

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Perche 1 Interruttore 2moduli da 16 amp da solo in un centralino può funzionare senza problemi, 4 o 5 interruttori cominciano a scaldare, quindi se il centralino è dimensionato correttamente puoi anche usare gli interruttori in 1Modulo.

E' vero che gli interruttori da 16A scaldano, ma solo se sono "caricati". In un impianto civile con fornitura standard di 3kW, non sara' possibile avere 4 interruttori da 16A con il carico che assorbe la In contemporaneamente...

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E' vero che gli interruttori da 16A scaldano, ma solo se sono "caricati".

Vabe', ma se una linea è da 16A devi immaginare che scaldi a 16A, senza sconti.....

Diverso se tu facessi una stima dei costi dell'energia, ma è un problema diverso.

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Penso che sia discutibile il fatto che gli interruttori ad 1 modulo sono "meno sicuri".

Se ci si riferisce, per "interruttori ad 1 modulo", agli interruttori cossiddetti "1P+N", cioè ad un solo polo protetto, la normativa ammette tranquillamente la protezione dei circuiti "fase-neutro" mediante tali apparecchi nei sistemi TT e TN.

Utilizzando un interruttore 1P+N per la protezione di un circuito è garantita la protezione da sovraccarico e cortocircuito tra i due poli. Il problema della protezione nei confronti di un cortocircuito verso terra è da analizzare a seconda del sistema adottato (TT o TN) e del polo in cortocircuito verso terra (fase o neutro), e comunque non si pone se è presente un differenziale a monte che interviente tempestivamente in caso di guasto a terra!

Per quanto riguarda invece i discorsi sulla affidabilità, durata, "riscaldamento", ecc., riporto di seguito a titolo esemplificativo i dati di una nota casa costruttrice di interruttori automatici:

Interruttore automatico magnetotermico 1P+N, 16A, 6 kA, curva C:

- potenza dissipata: 3,3 W (a corrente nominale)

- durata: 20.000 cicli

Interruttore automatico magnetotermico 2 poli, 16A, 6 kA, curva C:

- potenza dissipata: 5,2 W (a corrente nominale)

- durata: 20.000 cicli

l' interruttore 1P+N "scalda meno" e "dura tanto uguale".

Nei casi in cui è ammesso, installare un 2P al posto di un 1P+N mi sembra uno sperpero di risorse.

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l' interruttore 1P+N "scalda meno" e "dura tanto uguale".

Ma per fare un confronto equo, devi confrontare un 1P+N in un modulo con un 1P+N in due moduli (oppure un 2P in un modulo con un 2P in due moduli).

Un 1P+N è facile che consumi meno di un 2P (le parti che consumano di più sono il contatti, il bimetallo e la bobina magnetica).

Inoltre, più che il consumo, bisognerebbe valutare il riscaldamento, decisamente più significativo. I cataloghi non lo riportano (dipende dalle condizioni di installazione), limitandosi a dichiarare che è in norma. In prima approssimazione, il riscaldamento è dato dalla potenza dissipata diviso il volume dell'interruttore: più è piccolo l'interruttore, più riscalda (ceteris paribus)! anche quando consuma meno.

In ogni caso, per esperienza personale, posso dire che più l'interruttore è piccolo più è a ridosso dei limiti normativi, mentre con gli interruttori più grandi si hanno dei discreti margini di sicurezza.

Un'ultima avvertenza: alcuni cataloghi riportano il consumo dell'interruttore, altri riportano il consumo per polo.

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Pienamente d' accordo con quanto detto da ClA.

Il confronto tra 1p+n 1 modulo e 2p 2 moduli l' ho fatto solo per rispondere a:

Per quanto riguarda invece gli interruttori a 2 poli vuol dire che la protezione magnetotermica o diff. è eseguita su tutti e due i circuiti (piu' sicurezza), invece 1P+n vuol dire che nel morsetto dove c'e' la lettera n non ho nessun controllo, semplicemente ho l'interruzione del circuito nel caso in cui ai capi del morsetto 1p abbia avuto un intervento su guasto,vista la considerazione in alto scritta non penserei a risparmiare sulla sicurezza.

intendendo che per interruttori a 1 modulo ci si riferisse agli "1p+n".

La valutazione del riscaldamento (e della dissipazione dell' involucro che contiene gli interruttori, altro fattore che influisce sul riscaldamento!) deve sempre essere fatta.

Se poi, come qualcuno ha osservato, in un centralino si inseriscono anche trasformatori modulari oltre che interruttori ... il riscaldamento può diventare un serio problema.

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Penso che in qualsiasi impianto civile il trafo per il campanello non sia un optional,a meno che non lo si collochi altrove.....

Io non ce l'ho: ho il campanello a 230 V.

Comunque mi pare irrilevante per la discussione.

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sono d'accordo con te a dire che questo particolare è irrilevante sulla discussione in corso ma visto e considerato che si prendono in considerazione impianti civili,e negli impianti civili succede a tutti (spero) di montare il trasformatore 12 v o sul campanello od almeno sul tirante di sicurezza (altrimenti le certificazioni di conformita' non fatele)proprio nello dtesso centralino dove ci sono gli interruttori, altra considerazione secondo me importante è che con l'avvento dei contatori digitali ( :(:(:( )la gente spesso decide di optare per contratti da 4,5 Kw senza interpellare elettricisti, e se aggiungiamo l'avvento dei climatizzatori ecco che nella abitazione ci ritroviamo con il centralino a parete intasato ed il problema del riscaldamento con scatti intempestivi ecc.. ecc. ecc.

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se il trasformatore 12/24 volt e' di marca , ed essendo senza carico , il suo calore e' esiguo, diverso e' quello prodotto dai magnetotermici quando nel circuito passa la corrente prossima al loro valore di targa.

comunque resto sempre del parere che speculare sul costo di 2 magnetotermici,

a discapito della sicurezza totale dell'impianto non ha senso.

ivano65

Modificato: da ivano65
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Vabe', ma se una linea è da 16A devi immaginare che scaldi a 16A, senza sconti.....

Diverso se tu facessi una stima dei costi dell'energia, ma è un problema diverso.

Mi sono spiegato male...

Intendevo dire che in un impianto civile con fornitura di 3kW (ma anche di 4,5kW), anche ammesso che ci siano 5 interruttori da 16A nel centralino, al massimo solo uno sara' a pieno carico, perche' non hai ulteriore prelievo disponibile dal limitatore dell'ente. Ritengo, quindi, che non sia cosi' dannoso avere piu' interruttori 1P+N 1um in un centralino, almeno per cio' che riguarda civili abitazioni (parlando dal punto di vista della sovratemperatura).

Concordo che i trasformatori per campanelli, lavorando praticamente a vuoto, non scaldano se di qualita' medio-alta

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non posso mettere alim. switching per 1 campanello...la qualita' si sa,ma se il contatore nuovo non lavora a dovere non ho piu' il limitatore magnetotermico a 17 0 25 A ma ne ho uno da 63 A.

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Per mircoelektra (ma anche per gli altri) :

Utilizzando un interruttore 1P+N per la protezione di un circuito è garantita la protezione da sovraccarico e cortocircuito tra i due poli. Il problema della protezione nei confronti di un cortocircuito verso terra è da analizzare a seconda del sistema adottato (TT o TN) e del polo in cortocircuito verso terra (fase o neutro), e comunque non si pone se è presente un differenziale a monte che interviente tempestivamente in caso di guasto a terra!

Ma questo quindi significa che, dal punto di vista della sicurezza, non vi e' NESSUNA DIFFERENZA, in un impianto civile con un differenziale a monte, ad utilizzare dei magnetotermici 1P+N piuttosto che 2P ?

P.S. Circa il ronzatore del bagno: mi pare possa tranquillamente essere a 230V se il pulsante a tirante e' oltre ai 225cm di altezza.

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Per gimma (ma anche per gli altri):

io la vedo così, anche se pare che altri utenti non la pensino allo stesso modo.

Mi interesserebbe sentire le motivazioni e le spiegazioni di chi sostiene il viceversa.

Penso comunque che se la normativa ammette la soluzione degli 1p+n (nei casi in cui la ammette!), tale soluzione possa essere considerata sufficientemente sicura.

P.S. Sono d' accordo sull' osservazione fatta per il campanello a tirante: le zone di pericolosità nei locali da bagno terminano a 2,25 m di altezza (almeno fino ad ora ... pare che a livello europeo la normativa sia diversa e quindi forse l' Italia prima o poi si adeguerà).

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