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Generatore Di Corrente - Ottenere corrente da un mulino ad acqua


Natale53

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Bentrovati tutti, mi sono appena registrato avendo scoperto le enormi potenzialita di un forum del genere.

Mancava!

Quindi comincerò col porre un quesito distante abbastanza dall'area che mi interessa maggiormente, ma che mi intriga da anni; cioè produrre corrente elettrica tramite un mulino ad acqua.

Posto di avere un dislivello sul corso ed ammesso di installare una ruota a pale collegata ad un alternatore, mi rimane il problema del regolatore di velocità.

Come faccio a sfruttare i giri della ruota con tutte le loro variazioni dovute all'affluenza dell'acqua, all'incidenza della stessa sulla ruota, ecc., mantenendo rigorosamente stabile il numero di giri del generatore?

Qualche idea ovviamente l'avrei, escludendo un reg. di vel. basato sulle masse centrifughe ( "io" lo escludo, ma tutti i consigli sono bene accetti se attuabili con materiali di facile reperibilità, considerandone il costo ), propenderei per una soluzione elettronica basata sul campionanento della tensione prodotta o sul rilevamento del numero dei giri:

Ok, ma poi dove li applico e come?

Grazie a chi vorrà aiutarmi.

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Benvenuto Natale53!

Parli di un flusso d'acqua costante, dove si puo' pensare di fare solo una piccola regolazione, o di un flusso piu' variabile che richiede un generatore a frequenza variabile?

Indicativamente, che potenza pensi di ricavare?

Come userai la potenza ricavata?

Ciao

Mario

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Un sito per cominciare: ruota

Per i neofiti è anche molto utile il libro "Come costruire una ruota idraulica" , l'ho prestato e non ricordo l'editore.

Mario ha ragione: quanta potenza avrà il tuo impianto, 100 mW o 100MW?

Il carico, quanto è variabile? Oppure è fisso?

Perchè l'affluenza dell'acqua e l'incidenza delle pale dovrebbero variare?

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Vi ringrazio, dunque:

Trattasi di un piccolo fiume sbarrato da una dozzina di paratie, allo scopo di mantenere un livello di invaso a scopo irriguo.

Contro le paratie vi sono circa 150 cm. di acqua o più; ogni paratia è larga almeno 150 cm. e dietro vi si trova una soglia lunga qualche metro, quindi il salto di un paio di metri.

Quando la paratia viene alzata di una ventina di cm. potete immaginare la velocità e la forza con cui l'acqua scorre sulla soglia; Non serve una grande ruota per ottenere anche grandi potenze, io metterei una ruota di piccolo diametro subito dietro la paratia.

Vista la velocità dell'acqua, ipotizzando di praticare un foro nella paratia si potrebbe piazzargli dietro una turbina e questa girerebbe con forza e velocità da vendere.

Questo non è un problema, come anche l'alternatore si trova facilmente.

L'uso sarebbe quello domestico ma soprattutto vorrei eliminare la caldaia a gas e riscaldare l'acqua dei termosifoni usando tre o quattro belle resistenze elettriche!

Per tutto questo credo che anche meno di una ventina di kw siano d'avanzo.

Il livello dell'invaso non è mai costante, di conseguenza varia la velocità del getto sulla ruota.

La velocità di rotazione potrebbe risultare molto diversa da quella richiesta dall'alternatore; Si può facilmente adattarla, ma centrarla in pieno e mantenerla costante mi sembra arduo.

Ma come farà poi l'enel...?

Purtroppo sembra che in rete sia buio in materia di regolatori.

Ciao

Natale

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Con 20 kw quasi ci scaldi tutta casa, mi sembra molto.

Ho sentito parlare di enel, io al tuo posto mi domanderei piuttosto come farò io a rigenerare in rete.

La cosa è dura sia burocraticamente sia tecnicamente se vuoi mantenere costi decenti.

Ammesso che la tua idea sia realizzabile con "elementi di facile reperibilità e basso costo" ti conviene alimentarci le resistenze e basta che sono un carico non richiedente frequenza e tensioni stabili.

Sarebbe fondamentale misurare la portata, magari contando quanti secchi in un minuto passano per una apertura n volte più piccola di quella normale e poi facendo le dovute proporzioni.

Facci sapere gli stati d'avanzamento della tua opera. ;)

Modificato: da sdrule
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X Sdrule.

Certo che voglio scaldarla tutta la casa :lol:

Riguardo la portata, essa dipende dall'apertura della paratia e varia da zero a diversi metri cubi al secondo.

Infatti una mia idea consiste nel campionare la tensione prodotta usandola per controllare l'apertura della paratoia che è motorizzata e i motori sono anche dotati dei controlli di posizione e comando a distanza.

Però quì vado ad intervenire su inpianti che custodisco ma non mi appartengono.

Giusta considerazione quella sull'impiego del solo carico resistivo, però rimane l'ultima soluzione, possibile che non si possa far meglio?

Se ti va, spiegami meglio quali sono gli altri problemi:

Esiste qualche legge che vado a violare?

Ciao

Natale

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Le autorizzazioni richieste per prelevare acqua destinata a questo utilizzo e quelle relative allo sbarramento del corso sono impossibili da ottenere da un privato, è già molto dura se ci sono in mezzo politici, comunità montane etc.

Comunque, di solito, prima si fa il calcolo della portata MINIMA del corso d'acqua (se ci sono variazioni di portata veloci si crea anche un piccolo invaso per stabilizzarla) e POI si dimensionano ruota e generatore per la potenza ottenibile con la portata "sicura", mentre il "di più" va allo sfioratore.

A quel punto potremmo ottenere (dedotte le perdite di rendimento del sistema) una potenza anche molto diversa da 20 kW!

Di solito su impianti così piccoli non si invia il risultato in rete, ma si alimenta un carico costante con un circuito indipendente: se il carico non è costante, ci sono centraline che deviano l'eccesso su gruppi di resistenze, in modo da mantenere costante il carico sul generatore. Per non sprecare energia, di solito le resistenze riscaldano un grosso serbatoio d'acqua, da cui può essere prelevata per usi sanitari.

Anche il dimensionamento e la costruzione della ruota idraulica non sono cose così facili: ci sono precisi canoni da rispettare, per questo ho consigliato il libro, altrimenti si rischia un rendimento ridicolo.

Forse ti converrebbe visitare qualche sito dedicato come energo.club e vedere come vengono utilizzate le tecnologie: quasi mai si utilizzano regolatori come quello che intendi, la maggior parte mentiene costante la portata d'acqua. Il getto sulle pale non deve variare!

Ho sentito che parli anche di turbine: se non hai un CNC, puoi solo fare tubine tipo Mitchell-Banki (o a flusso incrociato), cercale con google.

Modificato: da Paolo Cattani
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Ho visto ora la tua risposta: la mia è che esistono proprio un sacco di leggi che violeresti. Le autorizza zioni regionali per l'uso delle acque a scopo privato e le autorizzazioni a deviare una parte del corso, più le licenze di costruzione. E spera che non se ne accorgano gli ambientalisti.

Di solito, la cosa più semplice è acquistare un vecchio mulino già dotato dei permessi e rimetterlo in funzione.

Certo se riesci a farlo di nascosto ed usi dei tubi MOLTO trasparenti...

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Ciao,seguo con piacere questa discussione.Pur non avendo il massimo dell'esperienza nell'auto-produzione di energia ,e immaginando che potresti anche ricaricare batterie al piombo per avere sempre energia anche ad alternatore fermo,terrei conto anche della "fisicità" dell'alternatore: piu' corrente prelevi in uscita (leggi "ampere"),e piu' l'alternatore si opporrà al flusso dell'acqua. Ossia,le pale immerse diventano piu' "dure da smuovere" se prelevi molti ampere,e diverranno "leggere e veloci" se l'alternatore non ha alcun carico applicato.Tenterei di regolarne la "durezza" della ruota sommersa semplicemente variando la corrente che prelevo.Ossia attaccando "elettronicamente" 2,3,o piu' batterie al piombo a seconda della velocità dell'acqua.Per misurare il flusso dell'acqua basta un piccolo sensore di velocità ,un mini-alternatorino con le palettine immerse li' vicino.Saluti cordiali.

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Da un sito riporto la frase (non ho voglia di mettermici io, è tardi):"La produzione di corrente alternata richiede un generatore che ruoti ad un numero di giri costante, perchè solo così si ottengono un voltaggio e una frequenza stabili. La turbina idraulica quando riceve una certa portata d'acqua ruota a velocità costante solo se il carico (coppia resistente) sul suo asse si mantiene costante. Se il carico cambia, ad esempio inserendo o disinserendo una certa macchina che utilizza l'energia prodotta, l'albero della turbina risulta più o meno frenato e inevitabilmente la turbina rallenta o accelera. Ciò produce a sua volta delle variazioni nel voltaggio e nella frequenza della corrente prodotta.

Per mantenere queste variazioni entro limiti accettabili è necessario prevedere un sistema di regolazione del numero di giri della turbina."

E si ottiene regolando la portata d'acqua, non regolando sull'uscita dell'alternatore. Qui si sta parlando di potenza prodotta, non di regolazione dei giri: se la potenza in quel momento è scarsa (perchè la portata è poca) nessun regolatore in uscita può fornire di più di quel che entra. Nel caso opposto, se la potenza è troppa ed il carico ne assorbe di meno allora va dissipata (salvo che quando viene immessa in rete: la rete assorbe sempre tutto). Se non viene dissipata, l'alternatore va in fuori giri ed esce dai 50 Hz e dal parallelo.

Per misurare la portata d'acqua del canale, se ne misura la sezione e per misurare la velocità si usa un pezzo di legno che segue la corrente, basta cronometrare e stabilire quanta distanza ha percorso in un certo tempo. A questo punto vista la confusione fra portata costante e variabile, e carico costante e variabile, rischio il quadratino di avvertimento e vi mando a vedere un po' di siti, commerciali e non:

Nota sulle fonti rinnovabili

energo club, vedi sezione hydro

Costruttore italiano di miniturbine

Altre turbineBanki 1

ministero

altre turbine

Sentenze

Valutaziione di impatto ambientale

ex azienda dove lavoravo

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Paolo Cattani che ringrazio mi ha mandato proprio tutto ciò che serve anche se non ho visto ancora proprio tutto, perchè prima voglio fare chiarezza.

Io non devo deviare, modificare ne costruire niente, perchè l'acqua ce l'hò praticamente in casa e non la devio ma la uso e basta e non ho mai pensato di installare una gigantesca ruota in quanto, non sfrutto un canale ove scorre acqua a pelo libero, ma la la prelevo dallo sfogo sottostante l'invaso che esiste già (altissima pressione e velocità).

Stamani ho piazzato provvisoriamente una vecchia idrovora da 25 cm. di diam., di quelle che si usano in agricoltura ed è garantito che gira, eccome, il problema è fermarla!

Si ferma ovviamente solo ostruendo il tubo ed allo stesso modo si regola bene la velocità, che al momento non sono in grado di misurare ma sembra di gran lunga superiore a quella necessaria.

Ora, io dispongo già di un alternatore di quelli azionati con il cardano dei trattori (380 v. 6 kw) provvisto appunto di riduttore con innesto cardanico, quindi provo a farmi il supporto e lo accoppio all'idrovora/turbina, mi procuro un carico, monto un portello scorrevole che intercetti l'acqua e poi avvio il tutto regolando il portello in conseguenza della lettura del voltmetro:

Se arriva a 380 è fatta e posso pensare di rivolgermi dove Paolo mi ha indicato, per fare la spesa :huh: .

Per il resto non è un problema, perchè riguardo al carico posso sempre mettere un deviatore al posto di un interruttore, così quando il termostato mi stacca le resistenze entra in gioco un carico fittizio.

Piuttosto io mi riferivo alla variazione della pressione dell'acqua, che non ha sempre lo stesso livello e non posso mettere nessun sfioratore; questo però credo di risolverlo con un paio di comparatori di tensione che controllano

un motorino il quale, girando moolto lentamente varierà la posizione del portello.

Peraltro questa funzione è prevista negli apparecchi che mi ha indicato Paolo.

Vi farò sapere cosa combino.

Ciao a tutti e grazie.

Natale

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-Far scorrere dell'acqua in un tubo prelevandola a monte della paratia costituisce una DEVIAZIONE ed un PRELIEVO ad uso privato.

-L' "altissima pressione e velocità" va calcolata, non presunta: per ottenere potenze decenti servono, a seconda della turbina utilizzata, o salti di diverse decine di metri o grosse portate.

-utilizzare una pompa usandola al contrario è quasi a costo zero, ma per ottenere un rendimento decente (insomma, per non sprecare acqua, tempo .. e soldi) ci sono studi notevoli che bisogna effettuare. Poi, è vero, nessuno nega che giri anch'essa come un mulinello.

-per avere una portata costante, bisogna prelevare acqua PRIMA della paratia, nella quale la portata varia molto, e bisogna prelevarla sotto il pelo dell'acqua minimo che raggiunge il canale.

-l'idea del carico fittizio tipo irem è quella già proposta, creca solo se puoi di utilizzare anche quell'energia, che altrimenti va persa.

-se la portata è costante, per avere la giusta tensione basta solo una saracinesca (non a sfera!) sul tubo di ammissione: questo nel caso che l'acqua del canale finisca in un pozzo piezometrico (pozzetto, va!) che mantiene sempre la stessa altezza dell'acqua al suo interno (perchè il di più viene sfiorato. A quel punto basta tenere costante il carico.

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Certo, che dovendolo fare io e per un utilizzo casalingo (1/2 kW) opterei per una soluzione meno raffinata ed efficace, con maggiori perdite, più ingombrante ed inquinante ma senza dubbio più semplice.... Raddrizzerei la corrente in uscita dall'alternatore, cosi da non dovermi preoccupare più di tanto di frequenza e tensione costanti, utilizzandola per caricare una.... batteria di batterie :ph34r: al Pb, e poi riconvertirla in 230V-50Hz tramite inverter.....

I carichi maggiori (resistenze per riscaldamento e boiler) li puoi alimentare con una linea dedicata dall'uscita del generatore.....

Ciao G.

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Tralasciamo un attimo l'aspetto giuridico.

Come ho detto trattasi di un grande invaso creato da 12 paratie che vengono regolate per mantenere a monte un livello più o meno costante.

Dietro le paratie vi è un salto e la "turbina" è piazzata direttamente su una paratia nel punto più basso possibile (non ho forato la paratia altrimenti non mi denunciano ma mi uccidono); Ho messo 4 tavole di legno e la paratia poi l'ho calata sopra.

La turbina riceve acqua dalla luce che ho ricavato nelle tavole, poi l'acqua esce dalla parte posteriore e salta nel vuoto assieme a quella di altre paratoie eventualmente aperte.

Si capisce che misurarne la velocità non è agevole perchè non è un canale ma un getto molto potente, inoltre, anche misurandola la velocità, non rientrano nelle mie capacità i calcoli per dimensionare la turbina.

Visto che comunque la parte motrice funziona, io provo a metterci anche il generatore, dato che l'ho, dopo farò sapere.

Non sarà scientifico e non voglio utilizzarlo così come lo stò realizzando, ma se funziona compro tutto ciò che mi serve, infatti adesso torno a visitare i siti che mi sono stati indicati.

Per oggi comunque mi sono bagnato abbastanza, quindi vedremo di rimandare a domani.

Meno male che con i mulini ci si dovrebbe infarinare!..

Natale

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Scusatemi ma ho visto adesso l'ultimo post.

Io sono quì per discutere perchè mi aiuta e forse aiuta anche altri.

Non sono un genio, ma il forum mi piace e lo voglio usare con il massimo dell'intelligenza di cui dispongo.

Natale

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Ciao Natale,

credo che dal tuo mulino potresti produrre più energia di quanto immagini.

Dovresti conoscere la portata massima ed il salto compiuto dall'acqua, da quì dovresti ottenere una misura approssimativa della potenza in gioco, ( energia potenziale - energia cinetica ) il resto dipende tutto dal tuo impianto.

Ti dico questo perchè quì nella mia zona agli inizi del 900 c'era una cartiera rimasta aperta fino a metà degli anni 80. Questa cartiera era in parte alimentata dalla propria "centrale idroelettrica" costituita proprio dallo sbarramento di un fiume che la costeggiava. E non ti credere che sia un gran fiume, non è un ruscello ma nemmeno l'arno per capirci.

La turbina utilizzata era una pelton con un asse che dal fondo saliva per circa 7 metri per poi collegarsi all'alternatore. Il tutto stava dentro una stanza di una cinquantina di metri quadri, non conosco la potenza che veniva prodotta, ma sicuramente non si trattava di 20 Kw o 50, altrimenti nessuno avrebbe speso quei soldi per una potenza irrilevante.

Ti saluto....divertiti e facci sapere :)

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Hai detto proprio bene Aladino, torno proprio ora dal "lavoro".

Ho impiegato un giorno per risolvere l'inconveniente dovuto al fatto che la turbina mi girava al contrario rispetto l'esigenza, ma sono soddisfatto.

6 kw li ottengo tranquillamente, con la presa tutta aperta (diam. 25 cm.); Ho provato ad inserire dei motori da 1k (ne ho a disposizione 11) e l'unico inconveniente è il tempo impiegato dalla turbina per adeguare il numero dei giri al carico, ma questo mi viene in aiuto:

In pratica, ogni volta che aggiungo un carico la turbina rallenta e io apro di più il portello; il tempo di adeguamento credo sia dovuto al fatto che la turbina non è fatta per questo impiego e si vede ad occhio che le palette rispetto al contenitore sono dimensionate tuttaltro che precisamente (lasciano passare acqua insomma).

Poi ho provato a diminuire il livello nel fiume ed il problema è lo stesso, ovviamente, quindi ho concluso:

1- Qualunque variazione può essere corretta con due comparatori di tensione (min. 380, max 400 per esempio) i quali dovrebbero azionare il portello tramite un motorino che giri sufficientemente lento, magari con una bella vite sull'albero.

2- Considerato che turbine commerciali alla mia portata si trovano solo molto piccole e quindi necessitano di dislivelli molto più grandi, così da aumentare la pressione, non resta che costruirsele (non facile ma neanche impossibile se c'è un officina).

3- Siccome la paratoia sulla quale ho piazzato la turbina è larga mt. 1,80, se costruisco una girante del diam. di 30 ma lunga 160, ottengo un impatto che ne fa girare almeno 5 di alternatori da 6 kw.

Inoltre potrei piazzarla proprio sul fondo, appoggiata alla soglia e sotto la paratia e starebbe anche meglio perchè l'ingombro sarebbe ridotto.

Di certo c'è che funziona, anche se quello che ho fatto finora lo devo smontare prima che ci pensino le vibrazioni..., ma del resto, direi che come prova ha superato le aspettative.

Avrete mie notizie quando comincerò a costruirmi la turbina, perchè adesso sono occupato nel pensare a quale amico andare a rompere le scatole :rolleyes:

Vi saluto tutti

Natale

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A proposito di costruzione sarei grato a chiunque potesse indicarmi siti o testi che trattino praticamente la materia, rendendo disponibili schemi e criteri costruttivi di una turbina "banki".

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Ciao Natale,

la turbina "banki" io non la conosco, a scuola studiai solamente turbine Pelton, Kaplan e Francis, questa che menzioni tu è simile a qualcuna di queste o chissà cosa.

Però cercando con google ho trovato subito questa pagina : http://www.garitec.com/energia_e_dintorni/index.htm

facci un salto, se ti può essere utile tutto di guadagnato.....altrimenti continua a cercare.

Comunque riguardo le turbine tutto lo studio è concentrato proprio intorno al getto d'acqua che colpisce le palette della turbina che assumono le forme opportune per trarre il massimo.

30 centimetri di diametro mi sembra una ruota piuttosto piccola, a scuola ricordo che c'era una macchina contenente la turbina pelton che era mossa da un getto d'acqua fornito da una grossa pompa messa in rotazione da un motore diesel. La macchina serviva per raccogliere i dati di alcuni stumenti e fare le classiche esercitazioni scolastiche.

Ricordo che la ruota pelton sarà stata una cinquantina di centimetri di diametro circa, anche se fosse stata più piccola era sempre paragonata al flusso d'acqua fornito dalla pompa.

La turbina pelton della cartiera di cui ti parlavo mi sembra ( dovrei chiedere ) avesse un diametro di circa un metro - un metro e mezzo.

Un'altra cosa che potrebbe venirti in aiuto riguardo la variazione immediata dei giri al variare del carico applicato all'alternatore potrebbe essere proprio il peso della turbina.

Forse la dovresti considerare come un volano. Ovviamente aumentando la massa questo accumulerà più energia cinetica che ti restituisce nel momento del bisogno.

Sicuramente aumentando la massa questa impiegherà più tempo ad acquistare il suo regime ad un determinato flusso d'acqua, ma una volta che gira ovviamente non si ferma con la stessa facilità di una che ne pesa la metà ( ad esempio )

Poi anche quì bisogna trovare il giusto compromesso.....come in tutte le cose.

Riguardo la costruzione della turbina non credo che trovi con facilità un'officina meccanica generica che si cimenti in questo lavoro. Scegli bene anche il materiale !!

Ti saluto.....tienici informati.

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Quella del volano è un ottima idea, però c'è la contropartita: esso accumula energia, ma mi sa che quando il sistema viene rallentato, viene rallentato tutto e poi deve riprendere...volano compreso.

Però questa devo approfondirla!

La turbina banki è la più semplice e guarda caso la più adatta al mio caso; consiste in un albero orizzontale sul quale sono montate le palette (lungo l'asse, radialmente) ricurve (con la parte concava rivolta a monte) e il tutto ruota in una specie di semi-cilindro nel quale l'acqua entra da una parte ed esce da quella opposta, dopo aver inciso sulle pale per poco più di mezzo giro.

Se cerchi con google turbine banki le vedi subito.

Io penso di farne una d'acciaio (appena trovo la calandra :) perchè le superfici sono tutte semisferiche)

Dicevo che è la più adatta perchè si presta per grosse portate a pressione relativamente bassa (io dispongo di un dislivello di soli 1,5 mt. ma di portata ne ho da vendere), comunque considera che di queste paratoie io ne ho 12 e solo una viene sfruttata e posso tenerla sollevata di quanto mi pare, partendo dal fondo (1,70 circa), quindi non sono limitato ad una luce di 30 cm., però posso già dirti che sono sufficienti (è larga 1,80 la "luce").

Riguardo l'effetto volano vale quanto sopra, però e questo non è mio ma è scienza:

Il peso intrinseco delle parti non incide in quanto annullato dal peso equivalente dalla parte diametralmente opposta (questo non vale nel caso del motore a scoppio, specie se si tratta di un grosso monocilindrico).

In ogni caso il problema, che è stato considerato dall'inizio, lo considero superato in quanto che, se anche adeguando il tutto mi rimane un tempo di 10 secondi perchè la turbina "prenda i giri", non mi sembra un gran difetto (almeno perchè, me lo faccio andar bene così).

Vorrei poter dire qualcosa di più tecnico ma...questo è quanto! Se avete suggerimenti, per favore fatevi vivi; Per quanto mi riguarda vi informerò di quanto riuscirò a mettere in pratica (purtroppo).

Ciao e grazie

Natale

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Caro Natale53,

l'idea del volano si scontra con la necessita' di avere una meccanica semplice e affidabile.

Sono in fase di sperimentazione dei generatori a elica (sottomarini) che cedono l'eccesso di energia ad un supervolano sulla terraferma. Ma sono applicazioni che interessano quando si superano i 10 MW di potenza, altrimenti il costo diventa inavvicinabile.

Il volano sullo stesso asse ti darebbe vibrazioni inaccettabili, e sforzi sui supporti della turbina sul fondo ad ogni accelerazione/decelerazione.

Si potrebbe mettere un albero flessibile (elastico, non cardanico) e riportare l'inerzia in punti piu' comodi, ma costa meno sovradimensionare la turbina (a parita' di generatore) per risentire meno del sovraccarico.

Ciao

Mario

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La penso esattamente come tè Mario, infatti la turbina così come l'ho prevista è sovradimensionata ed io non voglio il massimo ottenibile, ma mi basta quanto mi serve, altrimenti dovrei mettere in preventivo il costo di un alternatore molto potente; Ma poi cosa ne faccio dell'energia che non riesco ad utilizzare?

Ho già stabilito anche che non risparmierò certo sui cuscinetti, perchè le vibrazioni "le ho viste".

L'albero cardanico è stato utile perchè mi ha permesso di mettere assieme il tutto al volo; Per la turbina in costruzione ho pensato di usare pulegge e cinghia dentata, ponendo il gen. sopra la turbina e non sull'asse (così lo porto più in alto, il che non guasta).

In questa fase misurerò i giri che ottengo e adeguerò le pulegge per avere i giusti giri al gen. con il min. sforzo della turbina.

Intanto mi documento al massimo e spero di trovare i disegni, in dimensioni differenti ovviamente, ma in questo caso non è importante conoscere il "quanto", ma bensì il "come".

Grazie a tutti da Natale ci sentiamo

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Ciao Natale,

sarò breve perchè sono di corsa.

Riguardo il volano non itendevo aggiungere un volano ma considerare la turbina come un volano....il peso della turbina per capirci.

Inoltre è ovvio che l'accelerazione sarà più lenta maggiore è la massa in rotazione, ma allo stesso tempo sarà più lenta anche la decelerazione. Infatti ti avevo scritto che bisogna trovare il giusto compromesso.

Comunque se non vuoi impazzire fai la turbina per quello che ti occorre, poi se non è perfetta ....amen !!

Riguardo i cuscinetti dimensionali accuratamente, spenderai un po' di più ma è tutta un'altra cosa.

Forse potrei sbagliarmi, ma la turbina che costruirai credo che dovrebbe essere anche equilibrata, non conosco il regime di rotazione ma a seconda della massa e di come lavora potrebbe creare delle vibrazioni non indifferenti !!

Ti saluto.....e come sempre tienici informati

:)

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Natale53,

ho pensato di usare pulegge e cinghia dentata,

Non mi sembra una buona soluzione.

Basta un sassolino tra cinghia e puleggia e la cinghia fa una brutta fine.

Se non gira troppo veloce, meglio una catena, lubrificata dall'acqua.

Ciao

Mario

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;) forse una catena reagirebbe peggio della cinghia a un sassolino, la cinghia è elastica e lascerebbe pasare tra se e la pulleggia il sasso, forse con la catena il tutto si incastrerebbe
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