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Come Interpretrare I Valori Di Un Analisi Di Combustione


Mimmo 59

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Gentilissimi amici fra qualche giorno mi arriva l'analizzatore di combustione, per l'occasione mi stò organizzando all' l'interpetrazione dei valori, cosa non molto semplice per me, capire cosa non funziona correttamente nella caldaia, o viceversa.

Se ce qualche suggerimento a proposito, mi appresto ad ascoltarvi con molta attenzione.

Grazie infinite Mimmo 59

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Caro Mimmo, potrei scrivere un libro con tutti i consigli per interpretare e fare una corretta analisi dei fumi, in buona sostanza tu stai chiedendo di insegnarti quello che è il mio mestiere: il bruciatorista. Ma purtroppo non ho ancora finito e mai finirò di imparare anch'io. Comunque interpretare bene i dati dell' analisi non è semplice, dipende dal tipo di caldaia, e dal tipo di bruciatore, bisogna individuare bene la normativa di riferimento con i limiti da rispettare caso per caso, combustibile per combustibile ecc...

Per prima cosa però guardati bene la norma 10389 per sapere come fare la misura e poi diciamo controlla sopratutto ossigeno (variabile a seconda della tipologia di bruciatore) CO che deve essere il più basso possibile e il rendimento.

Altri consigli forse è meglio che te li dia piano piano man mano che prenderai confidenza con lo strumento e forse è meglio che faccia tu le domande sugli aspetti che più ti interessano.

Mi piacerebbe sapere su che tipologia di caldaie e combustibili operi maggiormente e se possibile sarei curioso di sapere la marca dello strumento. ciao

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Ciao Microdelta ben risentito, io di solito opero solo su caldaiette murali, in precedenza ho scritto che mi stà arrivando l'analizzatore ma ho dovuto bloccare l'ordine perchè non ho sentito buone notizie su qulla ditta. Credo che opterò per il Testo o altro.

Adesso mi trovo al punto di partenza, In pratica quello che volevo conoscere è quello che dovrebbe sapere uno alle prime armi, al primo impatto con lo strumento.

Un carissimo amico mi ha risposto che il co e da tenere sotto controllo tutto il resto e fumo.

Ho postato questa domanda per non limitarmi solo ad eseguire l'analisi, che fra l'altro e in automatico, ma per diagnosicare in base ai risultati delle analisi.

Non opero su caldaie a condensazione per il momento.

Il mio paese è passato sotto il controllo della Provincia e adesso ci stiamo organizzando per le manutenzioni, precisamente la complilazione dell'allegato G. ecc.

Precedentemente dopo l'installazione della caldaia, chiamavo un tecnico che a pagamento mi analizzava i fumi, ma il tutto rimaneva nel carteggi del cliente,

sulle vecchie caldaie la cosa cambia bisogna valutare bene il rendimento e all'occorrenza sostituire l'apparecchio.

In attesa di altre informazioni saluto te e tutti gli amici del forum interessati all'argomento.

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Se hai pazienza ti stavo preparando una piccola guida per l'analisi di combustione su caldaie a gas, almeno le cose più importanti, ma non ho ancora finito... (il tempo manca sempre)... io uso un analizzatore della Testo.

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Del_user_62129

Oltre alla CO conta parecchio anche il rendimento sulle caldaie, valori da paragonare all'anno di installazione.

Per la guida di Pignocco non vedo l'ora di leggerla, non si finisce mai d'imparare. ;)

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Grazie in anticipo Pignocco, come va Testo ? Se non sbaglio ha anche la funzione di manometro differenziale,per la verifica di tenuta degli impianti gas.

Ma rilascia i dati della prova di tenuta sullo scontrino.?

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Ma l'eccesso di aria, suppongo che ti riferisci all'aria comburente, che di solito si limita con i diaframmi, la immergas ha quello regolabile, ma il problema si può verificare sulle canne ramificate dove possiamo avere un tiraggio in eccesso? e di conseguenza l'eccesso di aria.

Vi prego se mi sbaglio correggetemi. Grazie !!!

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  • 2 months later...

Ciao Mimmo, in ritardo ma stò arrivano con quella famosa guida.

Come sai già, ho avuto qualche problemino e il tempo purtroppo non ne ho molto (quasi nullo, solo di notte)

Per ora vedi se riesci a scaricare e leggere questa guida, non è ancora ultimata ma si può iniziare.

Per l'Analizzatore Di Combustione Kane non lo conosco, la misura dell'NOx non è richiesto al momento, ma se hai l'assistenza vicina non vedo nessun problema, penso che ora tutti gli analizzatori abbiano le caratteristiche necessarie (come detto da microdelta).

Fammi sapere se si riesce a scaricare e leggere la guida.

Note: quella che ti ho mandato in MP è stata rimossa, anche se è quasi uguale.

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Grazie Pignocco

L'atra cosa interessante è come far quadrare il rendimento, agendo sull'aria comburente ,oppure dalla portata gas.

Modificato: da Mimmo 59
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Se vedi nella guida la formula per il calcolo della perdita di rendimento, vedrai che gli unici valori che influiscono e cambiano sono la differenza di temperatura tra i fumi e l'aria comburente e la percentuale di ossigeno misurata, gli altri valori sono fissi per il tipo di gas (nel nostro caso Metano), quindi dipende solo dai valori che possono essere diversi nelle varie analisi.

Minore è la differenza tra la TEMPERATURA FUMI E ARIA più alto è il rendimento.

Minore è la percentuale di O2 misurato, più alto è il rendimento.

Questo è influenzato dall'eccesso aria.

La portata gas dovrebbe essere quella a caldaia a regime alla massima potenza dichiarata dal costruttore.

In poche parole prima dobbiamo avere la nostra caldaia regolata alla massima potenza dichiarata, e nella guida c'è scritto come verificare.

Poi si fa l'analisi, se la caldaia non ha problemi (bruciatori, ugelli, scambiatore primario puliti), l'unico valore che ci rimane è regolare l'eccesso aria che dipende anche dal tipo di caldaia, a condensazione, a tiraggio forzato (stagna) o aperta, infatti mentre nelle caldaie a condensazione l'eccesso aria è al minimo (abbiamo solo aria primaria) nelle altre caldaie abbiamo un eccesso aria maggiore perchè abbiamo oltre all'aria primaria anche aria secondaria...

ma vediamo di spiegare meglio nel seguito della guida...

Non voglio fare il misterioso, ma ora ho un impegno e devo scappare...

a risentirci Pignocco.

Modificato: da pignocco
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Ci sono dei punti che mi risultano strani:

1) se la caldaia a tiraggio naturale non ha i due diametri all'uscita fumi (come da figura 2) lo scarico non è a norma

2) il tubo flex sempre fig 2 non credo sia piu' a norma

3) normalmente la misura al contatore la si fa in 36 secondi perchè ti basta spostare la virgola di due posti ed hai la lettura in mc/h (non so se la norma lo prevede in 2 minuti)

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1) se la caldaia a tiraggio naturale non ha i due diametri all'uscita fumi (come da figura 2) lo scarico non è a norma

Verissimo, la norma prevede sempre che il raccordo fumi abbia un tratto in verticale di almeno i 2 diametri... MA...

la UNI 10389/94, cap. 5.1 prevede che ci sia la possibilità che manchino le distanze di legge e da la possibilità di effettuare la misura dopo la curva.

Cito la parte della norma descritta:

(Se all'interno di questa distanza (i due diametri) il condotto presenta una curva, il foro va praticato ad una distanza dalla fine della curva pari a un diametro)

Non lo deciso io, è scritto nella NORMA

2) il tubo flex sempre fig 2 non credo sia piu' a norma

Ho messo l'immagine con il tubo flex perchè ci sono parecchie caldaie in questa situazione, per quanto riguarda il tipo di materiale (tubo flessibile), non l'ho messo io, non faccio installazioni, bisognerebbe chiedere all'installatore, comunque questo non impedisce che non si possa fare l'analisi di combustione ne la manutenzione, inoltre sul fatto che non sia a norma, l'ho sentito ma mi piacerebbe avere sotto mano la norma che lo vieta, non l'ho mai trovata ????, me la puoi indicare?, posso solo dire che non è a norma perché mancano i due diametri e la curva non è rigida, la norma prevede infatti che nei canali di fumo per le caldaie tipo B, i cambi di direzione (le curve) devono essere realizzati unicamente mediante l'impiego di elementi rigidi, in questo caso la curva non è a norma perché non rigida, per quanto riguarda il tratto dritto ????

Nella relazione dell'allegato G (nelle raccomandazioni) comunque ho scritto che il raccordo fumi non è idoneo perché mancano appunto i due diametri e la curva non è idonea e di fare installare un raccordo rigido, NON è comunque un caso di pericolo...

So che l'utilizzo del tubo flessibile è vietato nelle caldaie a combustibile solido...

3) normalmente la misura al contatore la si fa in 36 secondi perchè ti basta spostare la virgola di due posti ed hai la lettura in mc/h (non so se la norma lo prevede in 2 minuti)

La UNI 10389/94, cap. 5.6.1 riporta la procedura di misurazione della portata del combustibile, ed è quella che ho descritto con un esempio nella guida.

La norma lo prevede, ed è riportata anche nella UNI 10845:2000 per la misura indiretta del tiraggio.

Grazie gufo2.

pignocco

Modificato: da pignocco
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Le mie precisazioni erano a scanso di equivoci, quindi riportando le foto di installazioni non a norma è corretto precisare che pur facendo il foro a norma, il condotto non lo è sia per i 2d che per il tratto flessibile.

Per il tempo di misura non ho sotto mano questa UNI ma ritengo piu' sbrigativo rilevare in 36 secondi la portata solo per il fatto di semplificare i calcoli, o perlomeno è così che i bruciatoristi fanno normalmente, vero anche che si parla di potenze maggiori dei 28kW di una murale.

Ciao

Simone

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Ciao SimoneBaldini,

nella guida mi sono riferito esclusivamente alla UNI 10389/94 (come suggerito da microdelta),

mi sono soffermato solo sulle parti che descrivono la procedura corretta, non mi sono soffermato se l'impianto è o non è a norma, questo non fa parte della guida (altrimenti bisognerebbe davvero scrivere un libro), infatti la caldaia nella figura 1 non è a norma (il locale), ed è messa peggio dell'altra perché nel locale c'è un bidè (all'origine era un locale adibito a uso bagno con doccia, vaso, bidè e lavabo, sono stati eliminati la doccia e il vaso, sono rimasti lavabo e bidè... ma anche così, solo per il fatto che c'è un bidè e rimasto locale uso bagno... quindi non a norma, naturalmente segnalato sull'allegato G nelle “prescrizioni”).

La misurazione della portata gas che ho descritto è proprio quella riportata dalla UNI 10389/94 , e siccome si parla di questa norma quella è la procedura, nulla vieta di utilizzare altri sistemi.

Infatti, parlano dell'analizzatore che faceva il calcolo in automatico, quando vado nel menu per il calcolo della portata mi da due opzioni:

calcolo in 120 sec. (2 minuti)

calcolo in 36 sec. (come dici tu)

portata%20gas%20120sec.jpgportata%20gas%2036sec.jpg

Ciao

Pignocco

P.S. ciao doucable, ci sei riuscito?

Modificato: da pignocco
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Salve a tutti, concordo pienamente con il colega pignocco e ancora complimenti per la guida.

Per fare una buona analisi di combustione e relativa taratura del sistema (caldaia murale, caldaia + bruciatore) è una cosa che si impara solo con l'esperienza sul campo

in quanto dipende da innumerevoli fattori.

Tenete presente comunque che:

caldaia aperta c'è solo la possibilità di regolazione valvolga gas con scarsi risultati a scapito del calore realmente ottenuto

caldaia stagna tradizionale possibilità di regolazione valvolga gas e in alcuni casi tramite diaframmi o serrande l'aria, anche qui le regolazioni sono limitate

caldaia a condensazione, possibilità di regolazione valvolga gas su varie potenze in quanto la caldaia normalmente funziona con un sitema "modulante" e si riesce ad ottenere ossibilità di regolazioni migliori (attenzione serve un analizzatore predisposto per la condensazione)

sistemi caldaia + bruciatore soffiato (potenze domestiche o piccole 20 - 100 kW) possibilità di regolazione abbastanza buona sulla parte aria e mediocre sulla lato gas in quanto permette la sola regolazione di portata dalla elettrovalvola/stabilizzatore

sistemi caldaia + bruciatore soffiato (potenze medio grandi o industriali 150 kW in su) possibilità di regolazione molto fine e realmente tangibile sia sulla parte gas che aria

tutto questo certamente non aiuta a fare le analisi, ma è solo per capire che su una caldaia murale c'è poco da poter modificare i parametri della combustione aria/gas.

Consiglio comunque a chi si intenzionato di acquistare un analizzatore di cercare magari anche marche un pò più qualificate (e anche + costose di conseguenza) e chiedere sembre i costi dei ricambi eventuali, della certificazione annuale e il campo di lavoro delle sonde di temperatura e dei sensori O2 e CO per evitare sorprese spiacevoli.

Per quanto rigurada NOX confermo che non è obbligatorio come parametro di analisi di combustione, in ogni caso richiede la possibilità di inserire un 3° sensore nell'analizzatore, nella mia zona per esempio viene richiesto dall'ARPA per impianti industriali a combustibili liquidi/solidi.

Quindi provate e riprovate... solitamente ai nostri operai di primo pelo li portiamo su un impianto dove possiamo provare indisturbati a fare regolazioni e controllare i risultati in modo da capire l'andamento dei parametri al variare delle regolazioni e dei fattori esterni.

In fine sempre nella mia zona, non ricordo se è obbligatorio anche fuori dalla nostra regione, per quanto riguarda le caldaie con tiraggio naturale bisogna anche controllatùre l'effettivo tiraggio durante l'analisi minimo 4 PA come detto nella guida ma non per tutte le altre tipologie di caldaie.

Modificato: da nacchio
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