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PLC Forum


Problema Con Caldaia Lamborghini Visa 20 Cs


dedo81

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Salve a tutti,

Abito in un appartamento avente la caldaia in oggetto.

Ho il problema che i termosifoni sono sempre tiepidi.

Controllando meglio ho notato che:

- Il cronotermostato tiene sempre chiuso il contatto che va alla caldaia.

- la pompa dell'acqua funziona in maniera continuativa

- il bruciatore funziona in maniera intermittente: l'acqua viene scaldata fino a quando arriva circa a 60 °C, dopodichè il bruciatore si spegne e si riaccende solo quando la temperatura dell'acqua scende a 40 °C circa. Più o meno il ciclo di lavoro è: bruciatore acceso per 1-2 minuti e spento per 5-8.

Facendo un conto approssimato, mi aspetto che la temperatura dell'acqua sia mediamente 50 °C, a cui presumo devo sottrarre qualcosa dovuto al percorso dei tubi.

Ho notato che da 60 a 50 °C la temperatura scende abbastanza rapidamente, mentre da 50 a 40 impiega un 4-5 minuti, il che mi fa pensare che i termosifoni forse non attuano un buon scambio di calore se la temperatura dell'acqua entrante è sotto i 50 °C.

Il risultato è che i termosifoni saranno si e no a 30 °C.

In queste condizioni riesco a scaldare la casa di circa un grado in due ore...Da 16.5 °C a 17.5°C.

non so se è normale. A casa dei miei i termosifoni sono ben caldi e in un'ora si arriva tranquillamente ai 18°C...

La caldaia è 27kW circa, l'appartamento è 60 mq scarsi e ci sono quattro radiatori (non in ghisa) rispettivamente posizionati in cucina, camera, bagno e salotto. Il cronotermostato è in corridoio dove non c'è nessun calorifero.

Spero di aver fornito informazioni sufficienti per avere qualche consiglio dagli esperti del forum.

Ringrazio anticipatamente.

Marco

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Ciao Mimmo,

grazie innanzitutto per la risposta.

Per la manutenzione posso essere d'accordo. Safety First!

Ad ogni modo, ho visto che la caldaia è mooolto elementare. Non ha controllo a microprocessore e le temperature sono rilevate tramite termostati (da quello che ho capito sono dei pilostati), quindi niente sonde NTC da "guardare".

Ora, ripeto, io non sono un termotecnico, e non voglio sembrare arrogante insistendo sull'argomento, ma continuo a chiedermi da cosa dipenda il problema.

In particolare mi incuriosiscono questi pilostati (?)... Da quello che ho capito, lavorano su un principio abbastanza semplice, quindi presumo siano più robusti rispetto alle sonde NTC e quindi meno soggetti a rotture o derive nel tempo, visto che son dei normali interruttori azionati dall'espansione di un liquido diatermico...

Se il problema fosse causato da questi, potrebbe essere solo un problema di deriva nel tempo, dal momento che la fiamma viene accesa e spenta al raggiungimento di determinate soglie...

Il problema, come scritto nel mio primo post, è che queste soglie mi convincono poco...cioè la "distanza" in temperatura tra spegnimento bruciatore e riaccensione è circa 20°C, troppi a mio giudizio e (probabilmente) la causa della tiepidezza dei termosifoni.

Ciao e grazie.

Marco

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che non scaldino potrebbe dipendere dalla valvola 3 vie o dal motorino di comando valvola 3 vie che non commuta correttamente, trafilando acqua sullo scambiatore sanitario a barilotto. Il discorso spegnimento dopo tanto delta T di differenza è dovuto o a una temporizzazione interna della scheda elettronica (prova a vedere se c'è un ponticello o altro) fatto apposta per evitare frequeti riaccensioni.. strano comunque che la caldaia non faccia modulazione meccanica, ossia fiamma grande/fiamma piccola in base alla temperatura della stessa. i termostati mandano in modulazione alla temperatura impostata ?

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Ciao,

per quanto riguarda la modulazione di fiamma, ho notato, facendo produrre acqua calda, che effettivamente la fiamma ha due livelli. Non ci sono sonde NTC ma solo termostati.

Analizzando lo schema elettrico ho notato che, in posizione invernale, la scheda di accensione e quella di "modulazione", sono alimentate solo se il termostato riscaldamento e il termostato limite sono chiusi. Se anche uno solo dei due è aperto, la fiamma si spegne (son collegati in serie)

quindi, tirando le conclusioni e ricordando il buon rasoio di Occam, penso che il problema sia lì (e comunque verificherò meglio).

A questo punto mi chiedo se è normale che il termostato riscaldamento stacchi a 60 e riattacchi a 40....mi pare un'isteresi troppo elevata...

Vi terrò informati perchè ho visto che ci saranno si e no 2 -3 post su questa caldaia. Così archivieremo un po' di informazioni nel forum

ciao

Marco

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Ciao,

allora, sto facendo le prove proprio in questo momento.

Regolato termostato ambiente a 20 °C, in modo che tenga la caldaia sempre accesa e la valvola a 3 vie commutata in posizione riscaldamento.

Messo un voltmetro AC in parallelo al contatto del termostato riscaldamento sulla caldaia, in modo che quando il contatto è chiuso (bruciatore acceso) misuro 0 V, mentre quand'è aperto (bruciatore spento) trovo i 220 V di rete.

Con riscaldamento acceso ho provato a richiedere ACS per misurare la temperatura raggiunta dallo scambiatore.

Tutte le misure di temperatura son state fatte con termometro a infrarossi. Purtroppo le sue misure non sono molto affidabili. Ho notato che basta cambiare di 1-2cm la posizione del raggio e dà risultati troppo diversi. Ho ritenuto affidabile solamente la misura fatta sullo scambiatore dell'ACS.

Risultati:

1) la valvola a 3 vie non sembra avere problemi. Prima di aprire l'acqua calda misuravo 26-27°C sulla parete esterna dello scambiatore. Dopo qualche secondo dall'apertura del rubinetto, misuravo già 51 °C. Qui la differenza è troppo elevata per essere un errore di misura.

2) sembra che la colpa sia proprio del termostato a bulbo che controlla la temperatura di mandata dell'acqua proveniente dal bruciatore (a dire il vero la misura viene fatta sul tubo di ritorno...). Grazie al voltmetro ho visto che è lui a commutare proprio in corrispondenza dei 40 e 60°C.

A questo punto uno direbbe: fatta! cambio il termostato e fine.

In realtà mi rimane un dubbio:

Possibile che un termostato si sputtani in questo modo??? Per la cronaca è un modello TR2 della IMIT. Range 0-80°C, che, tra l'altro, non è più prodotto e in alternativa c'è il modello da 0-90°C. Nessun problema perchè tanto il pannello di comando della caldaia non ha scale graduate sui termostati...

Ho sentito parlare di un parametro chiamato "differenziale" del termostato. Ho visto che sostanzialmente nasce come dato del termostato che (se non ho capito male) dice di quanto si espande il liquido contenuto nel bulbo per una certa variazione di temperatura.

Sarebbe tutto ok, se fosse misurato in bar/°C (leggi: ad una variazione di X gradi corrisponde un'espansione di Y bar, che si ottiene moltiplicando X per il fattore differenziale).

.... e invece lo trovo espresso in gradi (Kelvin o centigradi). Com'è che devo interpretare quel valore allora?

Grazie in anticipo a chi vorrà leggersi tutto il messaggio e rispondere. http://www.plcforum.it/forums/style_images...icons/icon1.gif

Un saluto

Marco

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ragazzo mio sapessi quanti termostati meccanici del sanitario cambio sulle vecchie paros e idra della Beretta in un anno! :superlol: non farti nottate in bianco, cambia termostato e via se lo vuoi più preciso :thumb_yello:

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