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nozioni su geotermico - voglio saperne di più


sabrinas

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sono un piccolo idraulico di provincia che sul geotermico non ha dati certi

rilevabili da impianti in funzione, e se la devo dir tutta non ho neanche molte informazioni tecniche al riguardo

dal momento che mi sono dedicato ad altre fonti di energia il geotermico lo ho lasciato un po' da parte sad.gif

qualcuno ha visto impianti in funzione?

link dove sbirciare un po'?

ciao

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  • 2 months later...

Per quale motivo in Italia non viene sfruttata l'energia geotermica, perchè siamo così indietro nella progettazione, è colpa delle lobby? chi può darmi delle risposte non approssimative?

http://www.paciolo.com/Ambiente/geotermico/geotermica.htm

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=345175

http://www.alagoas.it/economia50.asp

Energia Geotermica a Napoli

Un pozzo profondo due chilometri verrà scavato a Bagnoli, per estrarre

energia dai Campi Flegrei, dove gli antichi collocavano l'accesso

all'Inferno. I <<campi ardenti>> sono da sempre un paesaggio

suggestivo e inquietante, con fumarole, acque sulfuree e ribollenti,

puzza di zolfo. Qui il magma, a pochi chilometri dalla superficie,

incontra le falde acquifere dando vita a un meccanismo, in gran parte

ancora da spiegare, in grado di provocare eruzioni, ma anche il

bradismo, cioè l'innalzamento e abbassamento della terra. E'così da

millenni. Solo tra il 1969 e 1985 la terra si è sollevata di 3,5

metri. Poi il fenomeno ha rallentato, ma negli ultimi dodici anni ha

comunque fatto registrare un innalzamento di quattro centimetri.

Per questo motivo, e per l'alta densità di popolazione che vi risiede,

la ricerca scientifica si è dedicata molto a questo territorio.

Finora, però, nessuno aveva pensato di perforare i Campi Flegrei per

vedere a che profondità si trova il magma, trasformando questi

sommovimenti in energia geotermica.

L'enorme giacimento di calore del sottosuolo, infatti può azionare le

turbine di una centrale elettrica, ma anche alimentare impianti di

riscaldamento, immettendo nel circuito cittadino l'acqua riscaldata

dalle rocce bollenti presenti nella crosta terrestre. E' questo

l'obiettivo del progetto internazionale Campi Flegrei caldera Deep

Drilling Projet, presentato a Napoli dall'Istituto Nazionale di

Geofisica e Vulcanologia (INGV, http://www.ingv.it/).

"Le ricerche degli ultimi anni indicano che l'interazione tra il magma

e la falda acquifera è la chiave per interpretare i fenomeni di

bradismo e le eruzioni, spiega Giuseppe De Natale, responsabile e

ideatore del progetto insieme alla ricercatrice Claudia Troise,

entrambi dell'INGV. La perforazione profonda è un passo decisivo per

la comprensione di quest'area vulcanica e per perfezionare le tecniche

di mitigazione del rischio. Questa nuova ricerca avrà anche un

importante risvolto sociale: i vulcani sono fonte di paura, ma possono

diventare anche un'occasione unica di rilancio economico, essendo

enormi <<caldaie>> per produrre energia pulita e rinnovabile".

L'Italia è la quinta produttrice al mondo di energia geotermica dopo

l'Usa, Filippine, Messico e Indonesia, precede il Giappone e

l'Islanda, ed è quindi la prima in Europa. L'elettricità pulità

prodotta è però solo l'1,5% di quella nazionale, anche se consente di

risparmiare un milione centomila tonnellate equivalenti di petrolio

annue, evitando l'emissione in atmosfera di un pò più di tre milioni

di tonnellate di anidride carbonica. Dati irrisori, tutto sommato,

visto che l'Italia ha inventato lo sfruttamento geotermico e che per

45 anni è stata l'unica nazione ad avere impianti del genere.

La prima centrale geotermoelettrica entrò in funzione nel 1913 a

Lardarello in Toscana, dove sono concentrate anche tutti gli impianti

nazionali: Travale-Radicondoli, Montiero e Monte Amiata. Si tratta di

pozzi che producono in totale 810 megawatt e ben cinque miliardi di

kWh di energia elettrica all'anno: il 10% della produzione geotermica

mondiale e il 25% del fabbisogno elettrico della Toscana. Oggi gli Usa

producono più di 2.564 di megawatt di energia geotermica e nel mondo

si consumano 8.900 megawatt elettrici e ben 27.800 per il

riscaldamento diretto (centri termali, serricolture, ecc.) con una

riduzione di CO2 immessa in atmosfera pari a più di tredici milioni di

tonnellate annue

(dati Enel).

Basta guardare all'Islanda per rendersi conto dell'occasione persa:

nonostante nel Paese nordico lo sfruttamento del calore della Terra

sia recente, il governo punta a utilizzare in futuro esclusivamente

energia eco-compatibile. Gli islandesi, inoltre hanno sviluppato nuove

tecnologie per pescare <<acqua supercritica>> (una condizione a metà

tra liquido e vapore), presente in prossimità di camere magmatiche.

Acqua con un'energia così elevata da consentire la costruzione di

impianti in grado di produrre centinaia di megawatt. Come il nuovo

pozzo costruito nell'impianto geotermico del vulcano Krafla, che

utilizzando l'acqua supercritica, sarà molto più produttivo.

"L'Italia ha un sottosuolo con caratteristiche molto simili

all'Islanda, sottolinea Gudmundur Omar Fridleifsson, dell'Icelandic

Geological Survey, il maggior esperto per lo sfruttamento di energia

dai vulcani, ma mentre noi sfruttiamo al meglio le nostre risorse eco-

compatibili, l'Italia è costretta a importare una grande fetta di

energia".

Ecco allora l'idea di sfruttare il sottosuolo di Napoli, utilizzando

le conoscenze acquisite dagli islandesi: il primo pozzo sperimentale

sarà realizzato entro la fine del 2008, nell'ex area industriale di

Bagnoli, sarà profondo due chilometri e attrezzato con strumenti di

monitoraggio. Altri, da un chilometro e mezzo, saranno aperti nelle

acque del Golfo di Pozzuoli, per un primo studio approfondito sul

vulcanismo a mare. Entro il 2009, sempre a Bagnoli, inizieranno i

lavori per il secondo pozzo a terra, che sarà utilizzato per

verificare se ci sono le condizioni per cominciare a costruire la

prima centrale geotermica, e per studiare la struttura calderica fino

a cinque chilometri di profondità.

"Questo pozzo, spiega la Troise, ci permetterà di studiare il sistema

geotermale in tutta la sua estensione, fino alla temperatura critica,

dove l'acqua si trasforma in gas, che dovrebbe trovarsi a circa tre

chilometri. Andando ancora più giù, potremo calcolare a che profondità

si raggiungono i mille gradi centigradi, dove si trova la camera

magmatica".

La temperatura del nostro pianeta aumenta di circa cinquanta gradi

ogni chilometro di profondità, mentre nei Campi Flegrei, in alcune

zone, si può arrivare a duecento gradi già a cinquecento metri.

"Per questo gli attuali strumenti di monitoraggio dovranno essere

migliorati, se vogliamo misurare sismicità, deformazione, temperatura

ed emissioni gassose, sottolinea Paolo De Natale, direttore

dell'Istituto Nazionale di Ottica Applicata del CNR (INOA,

http://www.ino.it/).

A Napoli ci sarà un osservatorio profondo unico al mondo, in grado di

cogliere anche i più flebili segnali di un'eruzione".

E, forse, anche una nuova generazione di centrali. La Campagnia

importa più dell'80% dell'energia di cui ha bisogno, di cui circa 800

megawatt sono utilizzati solo nella provincia di Napoli: un solo pozzo

di acqua supercritica riuscirebbe a generare 50 megawatt.

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