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Auto A Idrogeno " Fai Da Te "


Luigi Di Donato

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Riccardo Ottaviucci

Giggì , ma come è che tutti questi geni incompresi vengono dal Sud? Abbiamo una fortuna e non sappiamo apprezzarla :o

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Luigi Di Donato

La cosa e' interessante, è necessario che l'idrogeno sia prodotto utilizzando elettricità derivante da fonti rinnovabili.

Amen.

( Giggino 2012 DC )

Anche sulla stessa auto, un sistema per sfruttare le frenate ( come dice Livio ) e le lunghe discese in montagna.

Ricca' : indovina chi ha inventato il " ruoto " per il baba' per vedere il Napoli in diretta??? B)

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Riccardo Ottaviucci
Ricca' : indovina chi ha inventato il " ruoto " per il baba' per vedere il Napoli in diretta???

e che roba è? :huh:

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Luigi Di Donato

Una vecchia storia, forse Livio ricorda qualcosa ma meglio lasciar perdere :ninja:

Stavo pensando, se si monta un bel impianto a idrogeno fatto in casa sulle auto blu , avremo il massimo del risparmio :whistling:

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Luigi Di Donato

Ricca', tutto a posto, con l'accrocco del nostro amico con 50 centesimi sono arrivato fino a Piazza Garibaldi con finale a sorpresa....

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Luigi Di Donato

Doppio O.T. ( sia per l'idrogeno che per il casatiello o baba' ) e andava alla grande ;)

Ricca', pensi che stiamo qui a pettinare i babbuini e portare a spasso le bambole?? :o Volevo dire l'inverso.

j65ykg.jpg

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E' un utensile dal dupilce impiego: in cucina serve come teglia per cuocere il casatiello (che non ho mai assaggiato); attaccato ad un decoder funziona come parabola satellitare. Solo un napoletano poteva avere una simile fantasia. :P

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Luigi Di Donato

No Livio, non e' una parabola satellitare, al centro puoi notare un antenna a stilo da pochi Cm.

il Decoder e' satellitare ma riceveva segnali terrestri , canali di servizio ( varie sedi ) senz'audio.

Il Decoder e' un Decoder analogico .

Si doveva trovare una schermatura tipo parabola per quell'antennina , e niente di meglio di un bel ruoto per casatiello, in alluminio e con protezione ( nel cono dietro ) per lo spinotto in entrata.

In tutta Napoli e provincia vedevi queste padelle sui tetti.

l'unico problema e' che e' direzionale, o ne montavi 2 ( nord e sud ) oppure ogni settimana sul tetto a girare la stessa.

A proposito per l'audio nessun problema, qualcuno prima fortunatamente ha inventato la radio, e per radio si sa il commento sull'evento e' piu' bello.

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Luigi Di Donato

Questa e' la storia:

Un giorno una persona ha comprato un decoder satellitare analogico , e' andato sul tetto e ha montato la parabola, mentre scendeva in casa per vedere se prendeva qualcosa ha visto solo effetto neve con un immagine sotto :blink:

Sul tetto il filo si era sganciato dallo spinotto " F " , e praticamente era rimasto fuori con solo la galza e 2 Cm del polo centrale.

In realta' in quel momento il decoder stava ricevendo una frequenza ( se non ricordo male intorno ai 950 Mhz ) non convertita dall'LNB .

L'immagine che si intravedeva era qualcosa di molto interessante e il nostro amico ha posizionato meglio il filo e si e' goduto lo spettacolo in diretta.

Il giorno dopo questa persona e' corsa da un disgraziato che non credeva a quello che era successo e come san tommaso ha voluto vedere personalmente se era vero.

Vero!!

A questo punto si doveva perfezionare la cosa ed ecco che entra in scena il ruoto per il casatiello, con al centro mammut con antennina a stilo e presa dietro.

Tempi duri per le massaie che non riuscivano piu' a trovare una padella per il Baba' o casatiello.

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Luigi Di Donato

La ricetta del casatiello e' molto semplice:

Quando andate al centro commerciale, al reparto salumeria vedete che vendono quelle buste sottovuoto con tutti gli scarti di salame, formaggio prosciutto ecc..

Prendetene circa mezzo Kg.

Al reparto pane un Kg. di pasta di pane gia' pronta ( cosi' risparmiate un bel po di lavoro).

A casa impastate la pasta di pane con il mezzo Kg di fondi di salumi formaggio ecc..., aggiungete del pepe nero e un po di strutto e ancora pecorino romano abbondante ( poco sale ).

Dopo che l'impasto ha una giusta consistenza metteteci delle uova intere sopra con una croce sopra fatta con la pasta di pane, infornate e a occhio vedete quando e' cotto.

Buon appetito.

E cosa centra con l'idrogeno?? :senzasperanza:

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Tutto vero pr la B.F., ma con un amplificatore di linea sat e mezzo centimetro di antenna ( velocita della luce / freq) si ottenevano dei risultati sorprendenti, era possibile visionare le dirette dei tg, i montaggi, le mazzate che venivano date e mai viste in nessun tg, e tanto tanto altro... però io non ho mai fatto di questi lavori, ebbi solo modo di poter vedere quanto mi era stato detto... perche non credevo che la cosa fosse possibile.

Dimenticavo la frequenza di ricezione era di circa 1Ghz/1,8Ghz e non tutti i ricevitori erano idonei alla pezzotteria

Per quanto riguarda il generatore, ho pensato a qualcosa di più interessante e con molte meno perdite, per le guarnizioni ho utilizzato quelle della caffettiera e come apparecchio per ossidoriduzione due cilindri metallici ( rame molto spesso) di formato diverso, uno si inserisce nell'altro, e quello che viene inserito ha varie fessure per permettere lo scambio... il tutto viene isolato dall'esterno tramite una bottiglia opportunamente tagliata.

Anche le batterie dell'auto durante il processo di ricarica emettono idrogeno se non vengono utilizzati i depolarizzanti,... anche i condensatori ... però purtroppo il depolarizzante nei condensatori viene aggiunto tranne in quelli di vecchi tv di rinomate marche che si gonfiavano.

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E cosa centra con l'idrogeno??

Bhe potrebbe centrare, dopo averne mangiato in abbondanza di casartiello, mi sa che c'è una certa autoproduzione di idrogeno, sotto forma di solfuro d'idrogeno. :wacko:

Ciao Andrea, ben riletto! :smile:

Era un pezzo che non ti si leggeva.

Modificato: da Livio Orsini
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Luigi Di Donato

Azz... Andre', ruoto per il casatiello per l'antenato prototipo del digitale terrestre e guarnizione della caffettiera napoletana per isolare le camere, non c'e' niente da fare quando si tratta di risparmiare siamo sempre in prima linea.

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Luigi Di Donato

L'idrogeno: truffa o occasione unica?

Qui ci sono due opinioni sull'idrogeno. Il primo articolo, scritto da Angelo Baracca, Franco Marenco e altri, dice che l'idrogeno è una grande truffa e che invece di eliminare l'inquinamento dovuto alla combustione dei carburanti fossili, semmai sposta quell'inquinamento fuori dai grandi centri urbani.

Appena sotto trovate un commento di Josef Hasslberger (socio fondatore de La Leva di Archimede) che spiega come e perché l'idrogeno è invece una grande occasione e potrebbe esser prodotto in una miriade di modi diversi che non richiedono l'uso degli idrocarburi o del carbone.

La grande truffa dell'idrogeno

Ormai quando si parla di "energia pulita" si parla praticamente solo di idrogeno. Purtroppo dobbiamo ammettere di esser stati vittime di un indirizzamento tendenzioso di legittime e nobili aspettative.

Ormai quando si parla di "energia pulita" si parla praticamente solo di idrogeno. Molti di noi, sinceramente ambientalisti, darebbero chissà cosa per possedere un'auto il cui scarico potrebbe teoricamente essere respirato, o un analogo impianto domestico di riscaldamento. Ma non è così. Purtroppo dobbiamo ammettere di esser stati vittime di un indirizzamento tendenzioso di legittime e nobili aspettative. Sempre più scienziati, infatti, compresi i firmatari di questa lettera aperta, ci avvertono che c'è qualcosa di molto sbagliato...

I firmatari della presente - ricercatori e persone a vario titolo impegnate in ambiente accademico e scientifico - desiderano esprimere la loro forte preoccupazione e un netto dissenso rispetto alla campagna mediatica che viene sostenuta per propagandare «l'idrogeno come combustibile pulito», addirittura alla base di una pretesa «rivoluzione ecologica». Questa campagna è stata avviata dal noto economista Jeremy Rifkin (Economia all'idrogeno, Mondadori 2002), presidente della Foundation on Economic Trends di Washington, e continua ad essere alimentata, nonostante incongruenze piuttosto evidenti negli assunti di fondo. L'idrogeno è un gas infiammabile che non esiste sulla superficie terrestre, e produrlo artificialmente richiede di per sé un notevole dispendio di energia. Di conseguenza esso non può essere di per sé etichettato come di energia, ma soltanto come vettore, cioè come mezzo per immagazzinare l'energia prodotta da altre fonti. Notiamo qui subito che tale immagazzinamento, come ogni conversione da un tipo di energia ad un altro, ha un costo energetico, cioè comporta la degradazione in calore e la conseguente perdita di una parte dell'energia coinvolta. Oggi quasi tutto l'idrogeno prodotto industrialmente viene ottenuto a partire da fonti di energia fossili, più precisamente dal metano o da derivati del petrolio, attraverso processi detti di «reforming». L'idrogeno prodotto in questi processi contiene circa il 75% dell'energia fornita in ingresso, mentre il restante 25% viene perso sotto forma di calore. Il nostro vettore di energia è quindi in realtà assimilabile a un secchio bucherellato.

Inoltre, per ogni atomo di carbonio presente negli idrocarburi utilizzati nei processi di reforming, si produce una molecola di anidride carbonica.

Come sappiamo, l'anidride carbonica è il principale tra quei gas che, immessi nell'atmosfera, contribuiscono al riscaldamento del nostro pianeta, con gravi e ancora non del tutto prevedibili conseguenze sul clima. In effetti, la quantità di anidride carbonica ottenuta producendo idrogeno per reforming è la stessa che si produrrebbe se il metano o il petrolio utilizzati fossero bruciati direttamente in una centrale elettrica. Dal punto di vista dell'effetto serra, che dovrebbe essere uno dei criteri di valutazione principali della compatibilità ecologica di una tecnologia, l'uso dell'idrogeno così prodotto non apporta quindi alcun vantaggio, anzi, come vedremo, può risultare svantaggioso quando si consideri l'anidride carbonica prodotta per unità di energia generata.

Come si utilizza l'idrogeno? Se consideriamo l'uso per autotrazione, che è quello per il quale viene maggiormente propagandato, esistono due opzioni.

La prima, più immediata, è di utilizzarlo come combustibile per un motore a combustione interna opportunamente modificato, simile a quelli attualmente utilizzati nelle automobili. Questa soluzione avrebbe effettivamente l'effetto di liberare le città da buona parte dei gas di scarico prodotti dagli autoveicoli, e quindi di migliorare la qualità dell'ambiente urbano. Purtroppo, si tratta di un approccio al problema assolutamente insostenibile dal punto di vista globale. Ammettendo per i motori a idrogeno un rendimento pari a quello dei motori a benzina, come abbiamo detto vi è nel processo di produzione dell'idrogeno una perdita di energia che fa sì che, a parità di energia utile, occorra un consumo maggiore di idrocarburi, e conseguentemente il rilascio di una maggiore quantità di anidride carbonica nell'atmosfera.

La seconda opzione è quella di usare l'idrogeno in celle a combustibile.

Si tratta di dispositivi che convertono l'energia immagazzinata nell'idrogeno in energia elettrica, che può essere usata per alimentare un motore elettrico. Anche in questo caso, il merito dell'idrogeno sarebbe quello di spostare l'inquinamento dalle città alle centrali di produzione dell'idrogeno. Visti

i buoni rendimenti delle celle a combustibile, con questa tecnologia ci si può aspettare un livello di consumi di idrocarburi - e quindi di produzione di anidride carbonica - pressoché pari a quello attuale, a parità di energia utile prodotta. Neanche questa dunque è una opzione valida dal punto di vista ambientale, stante la necessità di ridurre prima possibile i consumi di combustibili fossili e le emissioni di anidride carbonica.

C'è poi una visione che prevede la produzione di idrogeno senza il ricorso a sorgenti fossili, per mezzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (solare, eolico, ecc.). L'idea di un sostanziale incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili non può che trovarci pienamente favorevoli.

Tenuto conto però che, ragionevolmente, queste fonti potranno al più fornire solo una parte dell'attuale fabbisogno energetico mondiale, è possibile verificare che l'elettricità così prodotta sarebbe utilizzata in maniera più efficiente, cioè con minore spreco, immettendola direttamente nella rete elettrica piuttosto che non immagazzinandola nel nostro «secchio bucherellato».

Infine, va citato il fatto che l'idrogeno può essere ottenuto per reforming anche dal carbone. Questo procedimento, che come detto sopra equivale, in termini di produzione di anidride carbonica, a bruciare il carbone stesso (ma con minore resa energetica), aprirebbe in pratica la strada all'uso per autotrazione, e non solo, delle abbondanti riserve di carbone ancora esistenti sul pianeta, con un effetto sul riscaldamento globale ancora peggiore di quello degli scenari descritti precedentemente. Infatti, a parità di energia prodotta il carbone produce ancora più anidride carbonica del petrolio e del metano. Né può risultare di conforto la prospettiva oggi propagandata che la produzione dell'idrogeno avvenga in impianti in cui l'anidride carbonica venga «sequestrata» e immagazzinata in siti sotterranei. Infatti, al di là dei grossi problemi tecnici ancora da superare e del costo energetico del procedimento, nessuno è in grado di predire se nel lungo periodo questa anidride carbonica non sia comunque in grado di raggiungere l'atmosfera, per diffusione o in occasione di terremoti o altri eventi geologici violenti.

Riassumendo: gli idrocarburi fossili (petrolio e metano) sono preziosi in quanto esistono sul nostro pianeta in quantità limitate e costituiscono, oltre che fonti di energia, anche materie prime preziose per una grande quantità di processi industriali. Di conseguenza essi vanno risparmiati ed indirizzati agli usi strettamente necessari, non solo perché il loro utilizzo aumenta l'effetto serra, ma anche perché il prossimo raggiungimento del picco mondiale di produzione (previsto entro pochi anni) è causa di gravi tensioni internazionali, e sempre più lo sarà in futuro. Le azioni militari contro la repubblica federale di Jugoslavia e l'Afghanistan erano motivate principalmente dalla preoccupazione degli Usa e dei loro alleati di assumere il controllo delle vie di trasporto del petrolio del Mar Caspio.

Il riferimento al petrolio è ovviamente ancora più esplicito quando si parla dell'Iraq.

I combustibili fossili, per poterli risparmiare, vanno utilizzati nel modo più efficiente possibile, il che oggi vuol dire che bisogna bruciarli in centrali elettriche. Altri usi vanno disincentivati. In quest'ottica, il motore a combustione interna rappresenta una tecnologia terribilmente inefficiente che va superata quanto prima, in quanto utilizza solo metà o anche meno dell'energia che si riesce a estrarre in una centrale elettrica.

L'introduzione dell'idrogeno non può modificare questa visione, anzi renderebbe la situazione ancora più critica qualora venisse usato come combustibile per motori a combustione interna. Per di più, qualora la scarsità di petrolio e metano portasse in futuro all'utilizzo di idrogeno prodotto a partire dal carbone, gli effetti in termini di cambiamenti climatici sarebbero ancora più devastanti.

Invitiamo quindi tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro pianeta a non cadere nel tranello dell'idrogeno, che è in realtà uno stratagemma di marketing utilizzato dalle compagnie petrolifere con l'intento di mantenere l'attuale situazione di spreco dei combustibili fossili, e da alcuni governi in vista di un insostenibile passaggio ad un regime di produzione di energia basato principalmente sul carbone. L'idrogeno non rappresenta quindi la rivoluzione energetica promessa, ma una semplice riedizione degli odierni scempi ambientali (si pensi alle truffe della benzina verde e dell'ecodiesel).

Il grosso problema dell'energia non è come immagazzinarla (anche questo ha un peso, ma diverso e di portata molto più limitata), ma come produrla e come utilizzarla con minori sprechi. Se ci sta a cuore il futuro del pianeta diventa improcrastinabile, accanto a un deciso sviluppo nel campo delle fonti rinnovabili e delle politiche di risparmio e di uso differenziato delle diverse fonti, uno sforzo collettivo verso l'elaborazione di un nuovo concetto dello sviluppo, che non sia basato sulla continua crescita economica, cioè sul continuo aumento quantitativo delle merci, dei prodotti e dei consumi.

Tale crescita, la cui insostenibilità diventa di giorno in giorno più evidente, ci sta portando ad un stato di guerra infinita e permanente per appropriarsi delle sempre più scarse risorse energetiche.

Firmato,

Angelo Baracca, Franco Marenco, Emilio Martines, Andrea Martocchia, Luca

Nencini, Maria Luigia Paciello, Libero Vitiello, aderenti al Comitato

«Scienziate e scienziati contro la guerra»

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Commento di Josef Hasslberger

L'idrogeno e' una occasione unica

scrivono Angelo Baracca, Franco Marenco e altri, che l'idrogeno e' una grande truffa che invece di eliminare l'inquinamento dovuto alla combustione dei carburanti fossili, semmai sposta quell'inquinamento fuori dai grandi centri urbani.

Vero, ma solo se assumiamo che l'idrogeno deve essere per forza prodotto con l'uso di energia elettrica prodotta nelle centrali "fossili" oppure per riforming di idrocarburi. Sono d'accordo con gli autori della lettera che mette in guardia dalla truffa dell'idrogeno, che probabilmente i piani delle multinazionali prevedono proprio questo scenario.

Però, molte sono le alternative alle quali singoli inventori, laboratori dedicati e consorzi lavorano, in modo da far pensare che l'idrogeno, una volta introdotto come "carburante", potrebbe esser prodotto in una miriade di modi diversi che non richiedono l'uso degli idrocarburi o del carbone.

La proposta piu' "antica" ma non per questo meno interessante e' quella di produrre l'idrogeno direttamente in mare, in posti ben esposti al sole, utilizzando dei grandi "tappeti" di cellule fotovoltaiche flottanti che riuscirebbero, con la corrente diretta che producono, a ottenere buone quantita' di idrogeno direttamente dall'acqua di mare. L'idrogeno potrebbe essere trasportato, da navi speciali, in stato liquido al prossimo "idrogenodotto".

Altri ricercatori sono al lavoro con batteri e con catalizzatori metallici che permetterebbero di scindere liquidi di vario genere in idrogeno e altro, ottenendo cosi' il carburante del futuro senza spendere energia elettrica.

Altri ancora esperimentano con diverse forme di scariche elettriche, che a dir loro disassociano le molecole dell'acqua in modo molto piu' efficace che non la corrente diretta normalmente utilizzata.

Sapendo che esistono queste alternative che sembra stiano aspettare solamente la comparsa di un mercato, credo che si possa stare un po' piu' tranquilli sull'auspicata conversione del trasporto - macchine, aerei, autobus e mezzi pesanti - e dei riscaldamenti di casa alla tecnologia ad idrogeno.

Dobbiamo comunque far si' che l'idrogeno si produca in un modo compatibile con l'ambiente e non dispendioso di energie che otteniamo con il consumo di idrocarburi.

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Sono decisamente daccordo con Livio,

Rimane il problema di fondo. Siccome nulla si crea e nulla si distrugge, se il motore endotermico deve produrre una certa energia bruciando idrogeno qualcuno deve fornire l'energia necessaria per ricavare l'idrogeno dall'acqua. La batteria si buo ricaricare con il surplus di energia derivante dalle frenate e dai rallentamenti, una parte della potenza del motore endotermico è usata per muovere l'alternatore, però alla fine il bilancio energetico non può essere superiore ad 1, anzi sarà inferiore.

L'unico serbatoio di energia è la batteria, a meno di avere un pericolossimo serbatoio di idrogeno. Inoltre durante l'elettrolisi si sviluppa ossigeno che aumenta la pericolosità per incendio e scoppio.

e perciò sono daccordo anche con questo

... e produrlo artificialmente richiede di per sé un notevole dispendio di energia.

Non si inquina in città, ma dove si produce altro che inquinamento...

Però il piacere di sperimentare penso accomuna un pò tutti noi elettronici, e allora che ben venga chi ha la passione di sperimentare e farci partecipe delle sue scoperte.

Il kit di produzione di H2 è in vendita su Ebay e sembra quasi come avevo pensato di farlo...non è che vi saranno anche le guarnizioni della moca in questo kit???

http://www.ebay.it/i...A-/150889226567

Alla prossima...

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  • 2 years later...

Amici ma tutto sommato non pensate che vada bene ,anzi meglio ,così ? Voglio dire ,se non ci fossero nel mondo dei "pazzi" che non fanno che cercare sempre nuove soluzioni ai problemi ,magari al 99,9 % sbagliando ,non pensate che quello 0,1 % non troverebbe mai la soluzione giusta per farci progredire ? Se guardate a tantissime innovazioni succedutesi nel corso della storia ,non sono forse derivate da idee "bislacche" ? (Edison ,i Wright e compagni insegnano).Lasciateli fare che fanno benissimo e se la loro idea non funzionerà ,pazienza si tenterà un'altra soluzione e lo sforzo sara' servito a migliorare il loro approccio alla soluzione che cercano .In fine volevo solo chiarire che se case automobilistiche come Toyota ed Audi hanno fatto dei modelli che funzionano proprio cosi un motivo valido ci sara pure ,non vi pare ? Ciao a tutti .

Modificato: da Red Ted
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In fine volevo solo chiarire che se case automobilistiche come Toyota ed Audi hanno fatto dei modelli che funzionano proprio cosi un motivo valido ci sara pure ,non vi pare ?

Proprio no!

Gli ibridi di Toyota ed Audi sono molto differenti dalla soluzione ipotizzata qui.

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