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PLC Forum


Imparare A Leggere Schemi Elettrici Circuiti


yusepe

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Vediamo se stavolta azzecco la rivista da cui hai tratto il circuito :

Sistema Pratico

Sistema "A"

La Tecnica Illustrata

Fare

L'Hobby illustrato

Popular Nucleonica

E' una di queste ??? biggrin.gif

Saluti

Mirko

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il penultimo circuito... wacko.gif ... è tratto da elettronicaflah 12-84, bellissima rivista di faenza che purtroppo non c'è più dal 2005, l'ultimo invece è....sistema pratico 10-59. Il tutto scaricato dal bellissimo www.introni.it di cui consiglio vivamente la sez. vecchie riviste a chi ancora non la conosce.

Nella pubblicazione di questi schemi non si incorre in vincoli di copyright perchè le riviste non ci sono più da anni.

Nel "brucia transistor" viene usato un 2N256 transistore PNP al germanio di potenza in TO3 le cui caratteristiche principali sono le seguenti:

Maximum collector power dissipation (Pc): 20W

Maximum collector-base voltage (Ucb): 30V

Maximum collector-emitter voltage (Uce): 30V

Maximum emitter-base voltage (Ueb): 30V

Maximum collector current (Ic max): 3A

Maximum junction temperature (Tj): 85°C

Transition frequency (ft): 100KHz

Forward current transfer ratio (hFE), min/max: 30/100

rispetto ad un vecchio 2n3055 fanno tenerezza, gli albori dell'era dei transistor...anche a livello hobbistico.

Però, per almeno uno dei due circuiti, qualcuno dovrebbe sollevare qualche obiezione....eh!

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wink.gif

povero Yusepe

nel senso che ti sarà passata la voglia per le complicazioni che si sono creati

trovati un conoscente titolare di laboratorio in elettronica praticandolo imparerai a leggere gli schemi elettrici progettando anche dei piccoli circuiti- come inizio potrebbe

andare-. thumb_yello.gif

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Beh, intanto non è per campanilismo sai....ma Faenza si scrive con l'iniziale maiuscola..... laugh.gif

(io ne so qualcosa biggrin.gif )

Poi se non ricordo male, a Faenza in via naviglio 37, c'era la rivista di RadioKit.

Saluti

Mirko

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offtopic.gif

standard & poor's mi ha declassato il maiuscolo...

c'è ancora radiokit e c'è anche cq elettronica a giovanni in persiceto, c'è nuova elettronica a imola....ma porc...sono tutte nella tua regione...pure marconi!

Si sono create complicazioni? Beh, il viagra dell'elettronico non l'hanno ancora inventato. E' tutto sempre complicato, è normale che sia così.

Modificato: da dott.cicala
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Carlo Albinoni
Mirko Ceronti+17/01/2012, 13:14--> (Mirko Ceronti @ 17/01/2012, 13:14)

Be': il termine "elettronica" nasce proprio come aggettivo: Fisica Elettronica, cioé fisica dell'elettrone (e le sue applicazioni).

Poi, anzichè dire Fisica Elettronica per abbreviare si è detto solo Elettronica e l'aggettivo si è sostantivato.

Un po' come quando si parla di "Nucleare".

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Probabilmente avendo ecquivocato i termini non sono riuscito a spiegarmi. smile.gif

Diciamo che col termine Elettronica intendevo riferirmi alla applicazione pratica della disciplina, ossia alla capacità di come saper interconnettere tra loro i vari componenti per ottenere le funzioni desiderate.

Con Fisica Elettronica invece volevo riferirmi allo studio della composizione dei singoli semiconduttori ed agli effetti che li governano.

Un genio nel campo della realizzazione di un Transistore, di un Fet, di un S.C.R. non è affatto detto che sappia usarli.

Certo, sa sicuramente come funzionano singolarmente, come si polarizzano e come ottenerne il massimo delle prestazioni dal singolo componente in sè, ma la strategia applicativa di saper interconnettere tra loro i vari componenti per ricavare un circuito che assolva alle specifiche richieste, è tutt’un’altra cosa e fa parte di un mondo “quasi” totalmente separato.

Ho durato anni a realizzare luci psichedeliche senza sapere che il Triac era formato da più giunzioni del Transistor, ma questo non mi ha limitato affatto.

E’ stato per una mia scelta di cultura personale che (in seguito) mi sono interessato anche al come era composto a livello di semiconduttore e di drogaggi, ma solo per avere nel complesso un incontro più “adulto” con l’Elettronica in generale, nel senso che mi sembrava giusto che un tecnico maturo conosca anche determinati dettagli pur non dovendo gestirli.

Saluti

Mirko

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Carlo Albinoni

Ma ti sei spiegato benissimo.

Tuttavia, l'approccio universitario classico (almeno quando studiavo io al Politecnico... un po' di anni sono passati) era vedere i due aspetti in modo unitario.

Anzi, con una preponderanza per la fisica del dispositivo (prima tubi a vuoto, poi semiconduttori). I circuiti, ci dicevano, cambiano ed evolvono, non smetterete mai di impararli, i principi fisici dei dispositivi invece non cambieranno mai e se non li studiate ora non li studierete più.

Le generazioni precenti alla mia, addirittura, iniziavano i corsi di Elettronica partendo dall'equazione di Schroedinger... poi istituiti anche a ingegneria i corsi di fisica che trattano di atomi e meccanica quantistica, questa parte è stata data per nota.

Probabilmente oggi le cose sono un po' cambiate.

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Carlo Albinoni+19/01/2012, 18:49--> (Carlo Albinoni @ 19/01/2012, 18:49)

Fidatevi le cose non sono cambiate per niente...

non dico che sono partito dalle eq. Schroedinger ma le ho studiate comunque dopo

quando le conoscenze fisiche e matematiche me lo hanno permesso.

La formazione classica prevede tutt'ora una valanga di teoria, che ti permette si

"di navigare anche in brutte acque" però ci sono i però....

C'è gente laureata in elettronica (sicuramente con 110 e lode, di quelli che vedi da lontano avere

il secchio sulla testa :-) ) che nemmeno a mai visto com'è fatto un resistore..non so se mi spiego, questo NON è normale!

Modificato: da maguls
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Carlo Albinoni
maguls+20/01/2012, 21:36--> (maguls @ 20/01/2012, 21:36)

Noooo, il resistore è stato fatto circolare fra i banchi durante il corso di Elettrotecnica, un diodo e un transistore in quello di Elettronica !

laugh.gif

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