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PLC Forum


Tariffa - REGOLA DETERMINAZIONE PREZZO SW


DIDO

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Ciao ragazzi!

Come determinate il prezzo del Software che realizzate? Per le trasferte come vi fate pagare?

Esistono listini di riferimento?

Questa domanda è rivolta in particolare a chi fa il programmatore di plc come libero professionista.

Grazie e saluti

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ciao

questo argomento e' stato trattato in questo forum ed in quelli vecchi

http://www.plcforum.it/forums/index.php?sh...4238&hl=tariffa

comunque ci sono molte tendenze , a tag , a ora , regalare per farsi amico un cliente che non ti chiamera' mai piu',a contratto fisso ecc.

le trasferte dovrebbero comprendere tutte le spese sostenute dal tecnico , spostamenti compresi.

quindi una cifra giornaliera che varia in funzione della distanza da casa , Italia , europa , extreuropa ,

poi ci sono le zone a rishio come afganistan , irak ecc . ecc le tariffe , per questi luoghi si aggiravano (qualche mese fa) a 40.000.000 di LIRE al mese + tutte le cose di cui sopra.

ciao

dario

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Ciao

da qualche tempo l'Ordine degli ingegneri stà tentando di mettere delle privative sulla produzione di software e reti di telecomunicazioni (cioè lo puoi fare solo se seiiscritto all'Albo); hanno quindi redatto una bozza di parcella, e ti indico a titolo di esempio alcune percentuali:

Importo opera Sistemi Software

fino a 10000 22% 33%

da 10 a 15000 20.43% 31.58%

ecc.

Non sò se sai com'è strutturata la parcella: per ogniuna di quelle due voci ci sono delle sottovoci con dei pesi, la cui somma fà 100; esempio nel caso software:

Prog. di massima e studio di fatt.: peso 10 (cioè 22% * 0.10 = parcella del 2.2% del valore dell'opera)

Analisi : peso 15

Preventivo di massima : 5

Sviluppo : 18

ecc.

Adesso invece ogniuno fà come meglio crede (ma anche dopo, visto che ci sarà la voce "onorario a discrezione".

Hope this helps ...

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Chiedo scusa se sono fuori tema ma vorrei chedere ad Andrea1 maggiori info sulle privative che l'ordine degli ingegneri vorrebbe mettere sulla produzione di software.

Grazie

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Non sei fuori tema, visto che c'entra con le tariffe ...

Con l'istituzione delle nuove lauree, sono stati istituiti 3 settori: ing. industriale, edile e dell'informazione.

Solo l'ultimo settore non ha privative (cioè non serve ne essere iscritti all'albo ne avere alcun titolo per esercitare, o meglio mettere il famoso "timbro", tutti possono fare tutto).

Così evidentemente hanno deciso, assieme ai laureati in scienze dell'informazione ai quali è stato fatto fare un eseme di stato integrativo per potersi iscrivere in quella sezione all'ordine degli ingegneri (pur non essendo loro ingegneri), di mettere delle privative anche per produrre software ed impianti di telecomunicazioni.

Se passa (ma passerà prima o poi, statene certi), per produrre software ed impianti suddetti bisognerà essere iscritti al'albo e mettere il timbro.

Maggiori notizie e la proposta la trovate sul sito dell'alsi (www.alsi.it) e sul sito dell'ordine degli ing di Bologna, che dovrebbe essere stato quello che ha stilato la bozza di parcella.

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Grazie per le informazioni .

Cosi dopo trent'anni ( una vita ) spesi a fare il programmatore improvvisamente mi ritroverò senza un mestiere.

Che bello !!!!

Mi pacerebbe sapere cosa ne pensamo gli altri utenti del forum .

Un saluto a tutti

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Intanto mi sono ricordato il numero del dl, che è il 1305 che trovi qui:

http://www.senato.it/bgt/ShowDoc.asp?leg=1...modo=PRODUZIONE

Circa il pensiero, il discorso è sempre quello; nel forum degli impianti elettrici esternavo il fatto che non posso firmarmi il MIO certificato di conformità dell'impianto di casa mia (http://www.plcforum.it/forums/index.php?showtopic=10273), e le risposte che ho ottenuto sono state alquanto giustificate da chi appartiene a quella categoria e che paga le tasse; qui i laureati in quella sezione possono dire la stessa cosa, perchè dopo aver studiato (e pagato fior fiore di tasse, come chi ha una ditta abilitata alla 46/90), si ritrovano a concorrere potenzialmente con chi ha la 5^ elementare (Senza ovviamente nessuna offesa e senza togliere nulla a coloro).

Secondo me il giusto stà nel mezzo, come sempre; il titolo abilita ad un certo grado, poi l'esperienza fà avanzare di grado (ma l'ESPERIENZA e l'aver praticato, non il titolo). Quindi se eliminiamo gli albi ed adottiamo questa filosofia, forse le cose andrebbero meglio.

Invece oggi un ing iscritto all'albo può fare tutto fin dal giorno dopo dell'esame di stato, mentre un diplomato anche con 50 anni di esperienza no.

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ciao

ananel , stai tranquillo , cio' non accadra'!(io di anni di programmazione ne ho solo 20)

con ogni probabilita' verra' data la possibilita' di esercitare anche alle persone che come te hanno

una grossa esperienza maturata sul campo , che gli fa essere piu' produttivi di qualsiasiingegnere ,appena laureato, o di molti un po' piu' vecchi.

cio' e gia accaduto in passato in altre materie.

che strano , pero' , i primi di riuniscono per stabilire che i secondi non potranno

piu' fare certi lavori , che attualmente fanno, e che potranno essere fatti solo dai primi , che pero' non lo hanno mai fatto. boh!...

ciao

dario

Modificato: da Dario Valeri
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Ciao Dario

spero anch'io non succeda (pur essendo ing), ma non ci conterei molto sulla possibilità di esercitare; se leggi bene il DL che ho indicato, e se fai riferimento a quello che è successo nel campo edile, in cui un geometra anche con 50 anni di esperienza adesso può al massino progettare un recinto mentre prima poteva progettare una villetta ...

Purtroppo siamo in italia, e fino a chè non si eliminano certe caste, queste cose succederanno sempre.

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Mauro Dalseno
:D Vorra' dire che in Italia diventeremo tutti Ing. e potremo fare tutto.I vecchiotti come me' torneranno a fare il Garzone e il Manovale!! Un mio collega di lavoro Perito che ammiro per la sua volonta',torna a casa dal lavoro e di sera si mette a studiare tutte le sere fino alle ore 1 di notte, Per non perdere il diritto di firma......Mi sa' che questa forse e' l'unica alternativa.
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Il presente governo aveva promesso una liberalizzazione che avrebbe

dovuto intaccare le assurde ingessature rappresentate dagli ordini

professionali che ci fanno spesso subire le critiche dei nostri patner europei, in realtà non c'è stata nessuna liberalizzazione ma si tenderà

a mettere ancora piu paletti per fare si che chi é fuori non possa entrare.

Pensare che chi ha un'abilitazione statale possa in pratica progettare

di tutto o quasi per il valore legale del suo titolo di studio è

assurdo eppure la riforma del sottosegretario Vietti (credo si chiami cosi)

và nella direzione di escludere piu persone possibile dall'attività

di progettazione e legare quest'ultima in pratica solo al fatto di

avere seguito studi universitari (vedi albo dei periti laureati)

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Credo che MassimoPC abbia ragione,

più passano gli anni più l'autonomo dovrà essere ingegnere per poter fare il suo lavoro di professionista del settore.

Mi domando che significato abbia "perito industriale". Non significa più nulla.

Se si vuole fare l'albo dei periti iscrivendo solo i laureati, significa che un perito ha le stesse identiche possibilità e conoscenze di un liceale. Stessa cosa per un geometra o ragioniere. Si deve per forza dipendere da un laureato, altrimenti non puoi fare più nulla.

E' una teoria o moda che si sta diffondendo tra la mentalità della gente che vede un diplomato come un poveraccio che non capisce nulla e un laureato come il genio messo da parte.

Forse era meglio una volta, dove il diploma aveva il suo giusto valore e la laurea anche ed i laureati erano in minoranza ma più capaci, oggi invece tutti devono avere questa laurea che con il tempo avrà lo stesso valore del diploma di una volta.

In ogni caso non è giusto che si faccia una legge che toglie il diritto di lavorare in proprio a gente che ha 20 o 30 di esperienza perchè il laureato deve avere il suo posto a tutti i costi rubando quello di uno che ha lavorato una vita.

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Daccordissimo con tutti.

E' vero che qualche tempo fà il governo aveva espresso la volontà di liberalizzazione (leggete questo che merita):

http://www.concorsionline.it/normative/arc.../antitrust.html

ma poi non se n'è fatto nulla, anzi, come si diceva, le privative tendono ad aumentare.

Alle riunioni all'Ordine si dice, con disprezzo, che se non ci fosse la cassa, ai diplomati si sarebbero già tolte tutte le firme.

C'è però da dire una cosa: gli ITI adesso non preparano più periti, ma liceali; anche le univarsità non preparano più tecnici (rimaniamo in questo settore), ma superperiti.

In conclusione, è tutto uno schifo.

Come dicevo, forse la soluzione sarebbe questa: un perito elettrotecnico, come tale, è abilitato subito ad esempio firmare impianti elettrici di abitazioni unifamigliari, poi, con l'esperienza, può gradualmente passare ai condomini ed agli impianti industriali, un ing elt magari parte già dai condomini.

Altrimenti a cosa serve l'esame di maturità se poi si deve fare anche un esame di stato?? I due sono rindondanti.

Ma siccome tutte queste discussioni rimangono circoscritte all'interno degli Ordini, a chi ne è fuori non rimane altro che subirle a giochi fatti.

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Il link del senato.it , dove fino a qualche giorno fa si poteva leggere il testo del disegno di legge , non è più acessibile ; accade anche a voi ???

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Secondo me gli ordini dovrebbero scomparire ma perlomeno i periti

prima di essere iscritti dovrebbero fare del tirocinio come praticanti

presso uno studio o un'industria mentre un ingegnere dopo l'esame di

stato che è pura formalità può firmare in pratica di tutto, qualche tempo

fà un ing. che in teoria doveva progettare una cabina elettrica mi

diceva che secondo lui la distribuzione MT enel era a 3kV??

(al massimo puo essere usata all'interno di uno stabilimento), se uno non

ha mai visto una appercchiatura di media tensione come può

progettarla. Dove lavoro vengono spesso studenti Itis in stage in effetti

il livello è piuttosto scaduto, personaggi geniali e volenterosi come

Giorgio Demurtas che scrive spesso sul forum ed è ancora uno studente

sono assolute rarità

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Salve a tutti,

Sono un Perito Industriale diplomato dall'89 ed abilitato dal '98 che esercita con discreta sodisfazione la libera professione, vorrei dare il mio piccolo contributo su questa discussione e fare anche qualche puntualizzazione nella speranza di fare chiarezza... o almeno ci provo.

Dunque attualmente esiste l'ordine degli ingegneri suddiviso in categoria "Specialisti" (5 anni di corso) e "junior" o sezione B (3 anni di corso) ed esistono i Collegi dei Periti Industriale e dei Periti Industriali Laureati che invece è suddiviso solo per specializzazione.

Attualmente i laureati di corso triennale si possono iscrivere ad entrambi gli albi, ma mentre l'iscrizione ai collegi dei periti gli dà l'opportunità di svolgere a tutto campo la libera professione (nell'ambito delle attribuzioni della specializzazione per cui si sono abilitati), l'iscizione all'albo degli ingegneri di categoria B ha regolamentazioni MOLTO nebulose e non ancora definite anche se una delle limitazioni che pare scontata è che gli ingegneri di categoria B potranno firmare progetti di componenti ma non di impianti completi (se così sarà è una fregatura colossale per questi giovani).

Tra l'altro mentre gli ingegneri con corso di 5 anni "specialisti" già iscritti pretendono di continuare a firmare progetti e collaudi di qualunque tipo di opera (vedasi informatici che si danno alle strutture civili ecc ecc) propongono che i nuovi iscritti debbano rispettare le attribuzioni di specializzazione.

Purtroppo attualmente il corso di studi di chi si iscrive ad un ITI oggi assomiglia fin troppo ad un cosiddetto "liceo tecnologico" comprende tante cose... peccato che abbia perso quasi tutti i fondamenti di una cultura e di una professionalità che sta riducendo un diplomato ITI ad un utilizzatore avanzato di apparecchiature di cui non conosce i fondamenti e la costituzione/funzionamento/perchè. Parte di questa cosiddetta "evoluzione" è causata anche da scarsa propensione del corpo insegnante a entrare in certi argomenti (troppo pratici e reali?), parte dal fatto che gli standard di altri Paesi sono strutturati su licei e poi su due livelli di laurea, fatto sta che oggi se un ragazzo fresco diplomato ITI si presentasse a sostenere un esame di abilitazione professionale non sarebbe possibile abilitarlo perchè purtoppo per lui tante cose non saprebbe nemmeno che esistono, per non parlare poi delle normative (argomento che non entra nemmeno nei programmi scolastici).

Morale, oggi un laureato con 3 anni di corso ne sa quanto un "vecchio" perito industriale, ma a pari età (circa 23 anni salvo intoppi) si trova con esperienza nulla... (se questo è il prezzo per lo standard europeo), ulteriore nota: oggi molti ingegneri hanno la testa talmente piena di matematica e di teorie astratte che per risolvere una maglia in cui io mi affido al buon Kirkhoff e mezza paginetta loro mi sparano un calcolo matriciale quanto un poster di Elvis, e poi magari non riconoscono un componente dopo che ne hanno parlato per mezz'ora.

Ma i nuovi corsi di studi non sono orientati a sfornare dei liberi professionisti, quanto delle persone che verranno impiegate nella grande industria dove c'è sempre qualcuno che gli controlla i calcoli (magari col trogloditico regolo) per evitare che un meccanico tiri fuori un valore di gravità negativo.

Scusate la lungaggine e il mezzo sfogo.

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Anche a me il sito del Senato non funzia più; che ci tengano sotto controllo? :-)

Circa lo sfogo di Valerio 71, è proprio vero: ho assistito ad un esame di elettronica in cui uno ha parlato per mezz'ora di transistor, fet ecc. , ha preso 30 e mi ha confessato di non averne mai visto uno dal viso ...

Circa i "vecchi" che controllano i calcoli nelle aziende, prima o poi non ci saranno più, ed allora chi controllerà i nuovi ing?

Circa il fatto che a squola (scritto apposta così) non si insegnano le norme ed altre cose utili per chi deve intraprendere la vita lavorativa quale non ultima la sicurezza, è del tutto voluto, così poi uno si deve fare un corso esterno, che non vuole dire tanto pagare il corso, bensì foraggiare quelli (sempre gli stessi) che lo sostengono; anche gli Ordini/Albi adesso si stanno dando una mossa, ed un altra proposta che hanno fatto è quella di dare dei "crediti" per poter continuare ad esercitare, crediti che, ovviamente, si prendono frequentando dei corsi dal costo medio di 500 euro (ho scritto frequentando, non "dimostrando di aver capito qualche cosa") ed i cui docenti sono "sempre quelli".

Ad esempio mio cugino, dottore commercialista, per procurarsi i crediti deve partecipare a vari seminari, completamente inutili.

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  • 4 weeks later...

...e per un perito elettrotecnico con abilitazione e quindi iscrizione all'albo dei periti (che comprende solo un settore di tipo elettrico...tutto compreso) quali prospettive ci sono?

Qualcuno ha informazioni?

Grazie

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esistevano, esistono ed esisteranno due categorie:

i timbricatori

i lavoratori (e non fraintendete che si lavori tanto o poco e' indifferente)

ci si rivolge ai timbricatori :

quando ........... si va' pero' forse magari se viene quello dell'asl trova da dire

quando la direzione ha approvato il budget anche se non e' chiaro cosa si deve fare

quando si vuole dare un nuovo corso al casino esistente per razionalizzare

quando non si sa' cosa ordinare, ma neanche cosa fare

quando necessita uno che alle riunioni ti lecchi il ***** (VOLGARE !)

quando necessita un interlucutore pulito, educato e con un curriculum vitae inceccepibile

ci si rivolge ai lavoratori :

quando se non va ..... tutti a casa

quando si e' in quella cosa la' fino alle orecchie

quando prima deve andare, poi penseremo alle formalita'

quando si sa' esattamente cosa si vuole ma non si e' capaci

e' per queste ragioni che il timbricatore e' simpatico ed educato, peccato che non combini nulla

il lavoratore e' un fornitore triste/necessita', in genere scopre le magagne del cliente molto prima di risolverle, E LE METTE PURE IN PIAZZA !

cio' detto penso che se queste due categorie scoprissero la loro assoluta disugualianza potrebbero perfino convivere pacificamente visto che nessuna delle due invade naturalmente il campo dell'altra se non lo vuole.

attenzione che esiste una terza categoria : i timbricatori / lavoratori , che ritengono di fare contemporaneamente tutte due le cose,

l'unica soluzione e' sparargli a vista.

la burocrazia crea grossi problemi creando albi, albini ed alboni che per periodi (storicamente) brevi limitano l'azione dei lavoratori.

la natura stessa dell'impresa (quella positiva, non quella che va di moda ora) ci mette molto tempo ma riesce a ridare ai lavoratori le nicchie in cui lavorare, perche' solo in questo modo riesce ad avere un risultato

cosi' e' sempre stato e non so immaginare niente di diverso nel futuro.

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cio' detto penso che se queste due categorie scoprissero la loro assoluta disugualianza potrebbero perfino convivere pacificamente visto che nessuna delle due invade naturalmente il campo dell'altra se non lo vuole.

In un'azienda elettromeccanica IRI avevano trovato la soluzione: assumevano una certa percentuale di "lavoratori". Queste persone dovevano risolvere i problemi che i "timbricatori" non erano in grado di affrontare. In comenso avevano diritto al mugugno, anche plateale, avevano uno stipendio superiore allo standard aziendale. Erano considerati "attrezzi" indispensabili, ma si faceva di tutto per non farli partecipare alle riunioni perchè avrebbero detto verità spiacevoli.

La convivenza era abbastanza pacifica.

L'unico problema era che l'azienda doveva pagare molte più persone del necessario.

Come è finita? Come prevedibile. L'azienda ha dismesso molte attività. Quelle tecnologicamente più appetibili le hanno acquistate aziende estere. Gli occupati si sono ridotti ad un decimo. L'industria nazionale ha perso molto "know how" :ph34r:

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anni fa ho tentato di evitare una trasferta in egitto come supporto tecnico ai venditori dicendo che il mio inglese faceva schifo.

risposta del commerciale :

" ottimo ! loro non capiscono nulla di italiano, tu capisci qualcosa di inglese, loro chiedono in inglese, tu rispondi in italiano, e puoi farlo liberamente, io traduco in inglese con licenza poetica.

e' non c'e' nessun rischio che ti scappi la risposta giusta! "

dubbio : e' per queste inc.... (motivazioni) che gli arabi sono incazzati con noi ?

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