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Passata e pesto nel congelatore.


roberto1953

Messaggi consigliati

Per chi non conosce queste semplici ricette...

Se temete il botulino e non vi piace quel sapore di acido citrico nei pelati, che tanto ricorda una limonata: fate la vostra conserva bollendo i pomodori rossi e maturi, meglio se da voi coltivati, aggiungete i vostri sapori preferiti, toglite l' acqua in eccesso e passate, mettete la conserva nei vasetti di vetro, tipo per miele, lasciate due centimetri d' aria sotto il tappo, chiudete raffreddate e riponete nel congelatore. I vasetti di vetro non si rompono e d' inverno gusterete un' ottima passata, lasciando scongelare i vasetti la sera prima e facendovi un sughetto il giorno dopo, senza botulino ne acidi aggiunti di nessun tipo.

Per il pesto coglirete il basilico man mano che cresce, laverete le fogli e le riporrete ne congelatore in sacchetti di nailon per alimenti, quando ne avrete abbastanza, mettete velocissimamente il basilico congelato nel mixer, aggiungete pecorino romano grattato e parmigiano, aglio pinole e molto olio mentre frullate.

Versate il pesto in piccoli vasetti d' alluminio con il coperchio trasparente, mettete subito nel congelatore, da gustare su pasta fresca lasagne o ravioli...

Ciao e buon appetito...

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PASSATA DI POMODORO

Per la passata di pomodoro preferisco la soluzione adottata dai miei suoceri, che danno solo una scottata ai pomodori prima di passarli nell'apposita macchinetta (a manovella, come si conviene) che separa bucce e semi dalla polpa. Poi levano l'acqua in eccesso che si trova in superficie. Quindi riempiono bottiglie da mezzo litro (finché ne hanno, poi passano a quelle da litro e ai barattoli) e le tappano col tappo a corona. Preparano un fondo di bidone sistemandovi le bottiglie bel protette da stracci, per evitare urti durante la cottura. Riempiono di acqua a coprire il tutto e accendono il fuoco di legna sotto al bidone. Almeno un'ora di ebollizione, durante la quale l'aria in eccesso fuoriesce dalle bottiglie tappate (il tappo a corona permette all'aria di trafilare in uscita, ma non permette che questa rientri durante il raffreddamento).

In questo modo il prodotto, tutto naturale e senza conservanti, si preserva anche per anni e rimane gustoso.

PESTO GENOVESE

Per questo la specialista è mia moglie e anche qui ci sono delle varianti alla ricetta che hai scritto.

Il basilico va usato freschissimo, appena colto dalla pianta, perché il congelamento ne rompe le molecole. Ho la fortuna di avere un orto e quindi uso del mio: quando decido di preparare il pesto il basilico lo colgo dalla pianta, lo mondo, lo lavo e lo utilizzo nel giro di un'ora, conservandone tutto il suo intenso profumo.

Il pecorino nella ricetta genovese deve essere quello sardo (meno salato di quello romano) e l'olio deve essere esclusivamente quello Extra Vergine d'Oliva della Riviera Ligure. per i pinoli mia moglie trova differenza di gusto tra quelli provenienti dall'oriente e i nostrani, preferendo questi ultimi, anche se costano quasi il doppio. Io non sono in grado di valutare questa differenza.

Per praticità e per problemi ortopedici anche mia moglie si è convertita al frullatore, ma la ricetta genovese prevede il mortaio, non a caso si chiama "pesto".

Per la preparazione occorre ricordare che c'è una sequenza da rispettare, non bisogna mettere tutto insieme e frullare, ma dovrei chiedere a mia moglie, perché ora non la saprei indicare. Per la conservazione anche noi usiamo il congelatore, ma per un uso entro poche settimane si può conservare in luogo fresco, l'importante che vi sia sempre un velo di olio extravergine d'oliva a coprire tutto.

P.S.: Per il pesto non mi sembra sia giusto usare i vasetti d'alluminio, in quanto rilasciano sostanze nel composto grasso del condimento, meglio i vasetti di vetro già porzionati (quello che si scongela va usato subito tutto, o entro due giorni), mentre per quello conservato al fresco si possono usare sia i vasetti di vetro che quelli più tradizionali in terracotta smaltata all'interno.

Modificato: da nll
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La faccio anch' io la passata di pomodoro in quel modo, anche i pomodori pelati, che sbuccio e taglio a pezzi, togliendo semi e liquidi in eccesso con la centrifuga per l' insalata, prima di imbarattolare e bollire.

Ma un pò di rischio rimane, congelando, il prodotto è più sicuro, la preparazione è meno laboriosa e il sapore tutto da provare.

Quanto al pesto, il basilico congelato si trita nel frullatore molto più facilmente e in poco tempo si realizzano una trentina di vasetti che a me bastano fino all' estate successiva.

Quanto all' olio io sono Toscano e amo il mio olio, proverò il pecorino Sardo, mentre le pinole ci sono buonissime nelle pinete. L' alluminio credimi non altera il sapore, i grassi sono congelati, quanto all' ordine degli ingredienti e alla particolarità dei sapori, sono dote di chi ne ha la tradizione, il mio è un prodotto veloce pratico ed economico, un generico pesto di basilico, per non offendere la tradizione Genovese.

Il mio è un invito a chi non ha molti mezzi a cercare soluzioni semplici ed economiche. Per esempio di questi tempi nei prati ci sono certe erbette... cotte a vapore sono una delizia di sapori e salute, che quasi nessuno va a cogliere.

Ciao.

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Livio Migliaresi

:offtopic:

L' alluminio credimi non altera il sapore

Meglio utilizzare appositi contenitori per congelare; l'alluminio 'cede', anche se in minima parte.

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Il vetro potrebbe essere migliore, cercherò dei piccoli barattoli visto che il pesto va utilizzato appena si è scongelato. In plastica no, di materiali più moderni... "ecologici" o tipo "carta impermeabile" niente sò.

Ciao.

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Però scusami Livio, ma il tetrapac non è internamente rivestito in alluminio e contiene il latte dato anche ai bambini... dunque dev' essere abbastanza sicuro non ti pare?

Ciao.

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No, a contatto con gli alimenti c'è un film di politene, una materia plastica, che trovi anche nei cartoni di latte fresco, dove non c'è l'alluminio (l'alluminio serve a impedire il passaggio della luce, non per la conservazione). Nel caso del latte fresco il politene sostituisce la cera (una volta il latte fresco era nel cartone cerato).

Modificato: da nll
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Mi fido ed ammetto il mio errore.

E quei contenitori in cui i supermercati tengono caldi o anche cuociono cibi più o meno grassi o addirittura acidi, e certe lattine di bevande anche acide, non sono in contenitori di alluminio?

Secondo me il peggior nemico dell' alluminio è l' acidità, e basta quella di un limone, a volte presente nei cibi già pronti, nelle vaschette che vedo in quasi tutti i negozi di alimentari.

Poi tutti quei sacchetti per cibi congelati, non sono in plastiche alluminate con tecniche tipo il plasma freddo, non lo sò, lo chiedo per fare ancora più informazione.

Ciao.

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L'alluminio utilizzato nel forno, per il breve tempo che lo si usa ha un rilascio trascurabile, quindi sono maggiori i benefici. Per gli alimenti surgelati... se conosci la differenza tra surgelato e congelato, probabilmente sai darti la risposta da solo: nel processo industriale il cibo viene portato a temperatura (-25°C) in tempi rapidissimi, cosa praticamente impossibile con i congelatori domestici. In questo modo l'alluminio non fa in tempo ad essere attaccato dai grassi alimentari e quindi viene usato normalmente. Vi sono gli alimenti pronti solo "freschi", questi li troverai in confezioni di plastica, o cartonati.

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Ma... Qui nell' alluminio dei supermercati e dei negozi ci lasciano i cibi caldi o cotti per assai tempo e a volte anche contenenti acidi come il limone. Certi pasti pronti e surgelati una volta comprati poi si tengono a lungo nel congelatore di casa nei loro sacchetti, ( Anche dopo riscaldati dal super a casa), internamente alluminati?

Dunque fa male solo al mio "pesto"?

E tutti i contenitori d' alluminio in vendita dove questa "pericolosità" non è ben chiarita?

Non ci sono lattine in alluminio contenti bevande anche acide?

Poi chi garantisce che la plastica è sicuramente migliore dell' alluminio.

E infine... una prova...un miglioramento della ricetta di cui avevo aperto il tema...

Ciao.

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L'alluminio può trovarsi allo stato puro, in lega, trattato, o rivestito. Non è possibile generalizzare, come nella quasi totalità dei casi. Occorre entrare nello specifico, tanto che non è neppure nel tema di questa discussione.

Anche tra le plastiche ve ne sono di assolutamente da evitare per gli usi alimentari, non è che è tutto oro quel che luccica.

Ti sei mai chiesto come mai se cuoci una trota al cartoccio e la lasci per il giorno dopo, trovi l'involucro in alluminio che sembra corroso? Dove credi che sia finito l'alluminio scomparso? Il rilascio è lento, ma non così lento, infatti quel che acquisti in gastronomia è normalmente destinato al consumo in giornata, tanto che un mio cugino che aveva voluto tentare l'avventura proprio in una gastronomia, a fine giornata doveva buttare TUTTO quello che aveva preparato quel giorno e per il giorno dopo doveva preparare tutto la mattina seguente. I controlli dall'ASL c'erano ed erano frequenti (credo che lo facessero perché aveva appena aperto), al punto che non ha poi retto i ritmi e ha cambiato lavoro, vendendo tutto, locale e licenza.

Le bibite in lattina non sono grasse, comunque esiste, come nel caso dei contenitori Tetrapack che hai citato, l'alluminio rivestito, che fa la sua funzione di uniformare la temperatura e di impedire il passaggio della luce, senza bisogno di entrare in contatto con gli alimenti.

Modificato: da nll
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Io volevo parlare delle mie conserve, anche per le economie che deve fare chi è in crisi, ma visto che vi piace quest' altro argomento... Risolvetemi per intero i miei dubbi..

La pellicola sul tetrapac si può facilmente rompere, quando come spesso accade, il contenitore del latte è stato mal immagazzinato. Nei supermercati continuano a tenere cibi pronti, grassi e anche limonati nelle vaschette d' alluminio, sulle stesse non vi sono indicate le vostre

temute controindicazioni. Le lattine delle bibite sono in alluminio, come i sacchetti per certi cibi.

La plastica è degradabile nel tempo, perdendo quindi le sue caratteristiche originali, la scienza lo ha controllato? Oppure occorrerebbe una data di scadenza anche sui contenitori.

Ciao.

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Paolo Cattani
...questa "pericolosità" non è ben chiarita?

Si può cominciare dal decreto legge originale, qui:

http://www.arpalazio.it/normativa/Imballag...m21-03-1973.htm

e poi passare ai successivi aggiornamenti, sempre sulla "Disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili, destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d'uso personale"

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