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PLC Forum


Separazione Galvanica


demonlg

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Ma scusa, se sono due alimentatori separati per ogni strumento, come fanno a non essere isolati dalla tensione da misurare?

Adesso ho trovato un piccolo trasformatore con due uscite secondarie da 15 volt, lo sto installando per alimentare indipendentemente i due circuiti che alimentano i due strumenti, e' praticamente la stessa cosa solo con un solo trasformatore anziche' due separati, i due secondari sono indipendenti non hanno nessun filo comune nell'avvolgimento.

Nel caso potrei mettere dei piccoli trasformatori di isolamento tra l'uscita dell'alimentatore grande e gli ingressi per le misure? Credo con il voltmetro si, ma con l'amperometro?

Comincio a pentirmi di aver acquistato questi strumenti digitali, erano meglio quelli ad ago!

Emanuele

Modificato: da demonlg
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Allora, ho montato come detto un solo trasformatore con due secondari da 15 volt sulla scheda con i due circuiti di alimentazione degli strumenti, che restano quindi due circuiti separati ma con un singolo trasformatore.

Questo e' l'alimentatore in funzione con la scheda famosa , e' un router 5 porte della MIKROTIK, alimentata e senza seriale o ethernet collegata, funziona tutto regolarmente, tensione 18 volt impostata dal potenziometro e 0,14 ampere di assorbimento, valore esatto per il modello di router e identico a quello che restituisce il tester digitale che ho.

Ora non so se si possono postare dei video piccoli qui tanto per farvi vedere cosa fa con il cavo seriale collegato..

6alh.jpg

Modificato: da demonlg
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Dici il negativo dell'alimentatore grande con la messa a terra di casa? Se dici questo no non l'ho fatto!

Originalmente questo alimentatore aveva il positivo che corrispondeva a tutto lo chassis, poi ho isolato le alette dei due 2n6031 dallo chassis, ma non ho mai collegato la massa dell'alimentatore alla terra!

Emanuele

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Il progetto iniziale, trovato nel 91 su nuova elettronica non prevedeva questo collegamento, ho ritrovato anche la rivista dell'epoca e nello chassis in figura la terra non e' proprio collegata!

Questo grande alimentatore da 25 A lo realizzai nel 91 e solo adesso mi sono deciso a montargli gli strumenti ed ad utilizzarlo con quelle schede, prima lo utilizzavo con il CB.

In figura non l'ho disegnato ma implementa anche una protezione con diodo SCR, se in uscita si superano i 24,2 volt per una rottura di uno dei finali o per un errore di regolazione del potenziometro esterno lui stacca il magnetotermico in meno di un millesimo di secondo proteggendo il carico!

Emanuele

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In 1 ms ? E quanti altri circuiti collegati ci tiene nascosti ?

Non credo che il suo alimentatore sia proprio nel mirino dello spionaggio industriale . E senza dati non si risolve un problema; e pareva che avesse un problema .

Buona sera a tutti !

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Mah non capisco l'ironia visto che ho postato tutto lo schema tranne la protezione scr, figuriamoci poi se devo nascondere qualcosa che non e' nemmeno di mia progettazione!

Per farla breve ecco lo schema completo anche di protezione SCR e i valori dei componenti, sia dell'alimentatore principale che dei due per gli strumenti, inoltre nello schema che ho postato prima ho fatto anche un errore sul collettore del secondo transistor di potenza, ora e' corretto, e ho visto che ho sbagliato a disegnare i due ponti diodi dei due alimentatori, ma tanto e' giusto per rendere l'idea in questo caso:

2f9x.jpg

comunque, apparte il difetto per il quale ho aperto il topic l'alimentatore funziona regolarmente e gli strumenti sono accesi da quasi 3 ore, l'alimentatore da 15+15 che ho messo e' completamente freddo.

Sono quasi sicuro che se alimento la scheda famosa e collego la seriale dopo 5 minuti mi fotto anche questo trasformatore, ho quasi paura di fare la prova.

Emanuele

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Buona sera a tutti !

Ha provato di alimentare la scheda attraverso un diodo sul ramo positivo seguito di un condensatore verso il negativo ?

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Se gli 0 V dell'alimentatore e della scheda sono comuni, cioè allo stesso potenziale, non deve guastarsi alcunchè.

Prova a collegare solo gli zero volt; poi misura tra zero ed il terminale a cui devi dare l'alimentazione positiva della scheda. Fai la misura in continua ed in alternata per sicurezza. Se misuri un tensione c'è un problema sulla scheda che andrai ad alimentare.

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Non è che hai montato i 7809 con la parte metallica del case senza isolarle dal telaio metallico dell'alimentatore?

Se i 2 circuiti di alimentazione degli strumenti sono indipendenti , quindi sono galvanicamente separati , allora deve funzionare tutto come se usassi le batterie.

Verifica anche che i finali siano isolati dal telaio metallico e che le boccole di uscita siano altrettanto isolate dal telaio (+ e -)

Prova a mettere a collegare alla messa a terra il telaio, dovrebbe farti lo stesso difetto di quando colleghi la seriale . . .

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No, i 7809 hanno aletta per conto loro, ognuno la sua, e non poggiano al telaio dell'alimentatore grande, anche le boccole sono isolate perfettamente.

I finali 2n6031 sono su una aletta di raffreddamento bella grande e non toccano al telaio, sono completamente isolati dal resto, l'LM317 e' anche sulla stessa aletta dei 2n6031, come da progetto nuova elettronica c'era scritto che doveva stare sulla stessa aletta senza isolamento.

Stasera faccio le prove che mi avete detto, ieri mi sono accorto di un altra cosa, collegando il CB che avevo senza portante inserita assorbe 0,30 A, premendo la portante arriva a 2,50A ma la tensione mi scende da 13,8 a 13,1 volt, essendo un 20A l'alimentatore mi pare troppa la caduta di tensione, non pensate?

Emanuele

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..premendo la portante arriva a 2,50A ma la tensione mi scende da 13,8 a 13,1 volt, essendo un 20A l'alimentatore mi pare troppa la caduta di tensione, non pensate?

Questo mi fa riandare indietro nel tempo, quando non riuscivo a spiegarmi perchè il mio alimentatore, autoprogettato e autocostruito, non avesse un'uscita perfettamente costante al variare del carico.

Poi studia la teoria della regolazione ad anello chiuso e capii.

Se il tuo amplificatore di reazione, che è praticamente il solo LM317, avesse guadagno infinito avresti l'uscita che non varia qualunque sia il carico.

Purtroppo non è così; anzi aggiungendo i booster d'uscita ed un po' di circuitazione per realizzare la variazione di tensione si peggiorano anche le cose.

Ricordo il primo vero alimentatore ultra stabile che vidi, circa 45 anni fa. Era un prodotto militare, erogava 500 mA da 5 V a 60 V ed aveva un tempo di recupero di 200µs, ripple <5µV ed una variazione di tensione con variazione di carico 0 - 100% <0.1%. l'anello di controreazione si avvaleva di 4 operazionali BB. A quei tempi erano grossi cme le saponette ma, dimensioni a parte, la circuitazione sarebbe ancora attuale.

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l'LM317 e' anche sulla stessa aletta dei 2n6031, come da progetto nuova elettronica c'era scritto che doveva stare sulla stessa aletta senza isolamento.

Quindi l'aletta e presumo il telaio hanno continuità con il metallo del LM317 che sarebbe la Vout ovvero il positivo in uscita dell'alimentatore ?? Uhm...

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Provi pure .

Se tutto quello che è disegnato e detto sono verità , non dovrò partecipare all'aquisto di un nuovo trasformatore.

Provi col diodo seguito da un condensatore .

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No tesla, l'aletta dei 2n6031 e del lm317 non tocca da nessuna parte, e' isolata da tutto ed anche le due alette dei 7809.

In pratica i collettori dei 2n6031 e la vite di fissaggio dell'lm317 corrispondono.

Sto provando a mettere il diodo e il condensatore, in realta' fra positivo e negativo all'uscita c'e' gia un condensatore da 100000 pF tra + e -, ho pensato di staccare il filo del positivo dal morsetto saldare il diodo al filo e poi l'altro capo del diodo al morsetto dove sta collegato anche il condensatore.

O il condensatore deve essere elettrolitico? Non penso !

Emanuele

Modificato: da demonlg
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Allora, mi sa che ci siamo.

Collegato diodo sul positivo con anodo verso il cavo di uscita + e il catodo verso la boccola di uscita +, poi tra le boccole + e - ho lasciato il condensatore da 100000 pF, alimentando la scheda con seriale e ethernet contemporaneamente collegate, il difetto degli strumenti che sballano alla grande tra 10 e 50 v per il voltmetro e 1 e 9 ampere l'amperometro non si presenta, o meglio si presenta qualche cambiamento ma roba di poco:

In pratica:

Scheda alimentata senza seriale e ethernet collegata i valori in uscita sono stabili 13,8v 0,20A

Scheda alimentata con seriale e/o ethernet collegata i valori in uscita oscillano ogni secondo tra 13,8v e 14v e fra 0,20A e 0,23A

Il trasformatore con 2 uscite da 15v dei due circuiti con 7809 per gli strumenti e rimasto fresco, unica cosa il diodo che ho usato sull'uscita e' un 1n4007, avevo solo quello, credo sia piccolino perche' ha scaldato un po troppo secondo me.

Ho notato una cosa, aprendo il magnetotermico, che dallo schema interrompe proprio il positivo in uscita del ponte diodi e quindi mandando l'uscita a 0v con la scheda collegata all'alimentatore e con seriale e ethernet collegata gli strumenti mi misurano rispettivamente 0,2 volt e 0,3A, come stacco la seriale e la ethernet vanno istantaneamente a 0, quindi qualcosa rientra nelle boccole di uscita dalla scheda, e me lo fa a tutte le schede che ho uguali sia di modello che altre della stessa marca ma modello diverso, e manco a dire che non e' roba buona, mikrotik e' abbastanza conosciuta nel mondo del WIFI 5Ghz!

A questo punto, capiamo quale e' il motivo di tutto cio' che mi e' accaduto?

Emanuele

Modificato: da demonlg
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Hai provato a misurare con il tester eventuale presenza di tensione sui morsetti di alimentazione della scheda? Colleghi seriale ed ethernet alla scheda e poi misuri se sui terminali dell'alimentazione è presente qualche cosa.

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Si, sullo spinotto si alimentazione trovo 0,2 volt quando seriale e/o ethernet sono collegati alla scheda, praticamente lo stesso valore che mi misurano gli strumenti sull'alimentatore.

Ma non c'e' un modo per non far misurare agli strumenti quello che c'e' fuori dai connettori dell'alimentatore ma solo quello che viene da dentro?

Eppure io ho collegato adesso il positivo del voltmetro a monte del diodo che ho messo sul positivo, cioe' sull'anodo e quindi sul cavo di uscita positivo e non sul connettore positivo, il diodo in polarizzazione inversa non dovrebbe fare da isolatore dall'esterno verso l'interno?

Questo e' come ho messo il diodo:

fchr.jpg

In realta' l'amperometro non sta proprio li, se si vede lo schema l'amperometro sta in serie al cavo positivo che esce dal condensatore elettrolitico di filtro principale, quindi prima del circuito di potenza, ho disegnato cosi giusto per comodita'.

Emanuele

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Probabilmente hai un'uscita in alternata, altrimenti il voltmetro dell'alimentatore non segnerebbe alcun valore. Però dovrebbe indicare un valore negativo.

Comunque c'è un segnale presente sull'alimentazione.

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Dici alternata proveniente dalla scheda che alimento?

Se si credo sia impossibile perche' la seriale e la ethernet sono collegate ad un pc, e non penso ci sia alternata dentro un pc.

Fatto sta che qualcosa riesce dallo spinotto di alimentazione di questa scheda e non e' negativo, sono + 0,2 volt precisi.

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L'elettronica è una scienza esatta così come l'elettrotecnica. Nelle leggi dell'elettronica e dell'elettrotecnica non sono contemplati fantasmi, miracoli ed altri fenomeni paranormali.

Se li schema di collegamento è quello che hai disegnato perchè il voltmetro può misurare una tensione soloin 2 condizioni:

  1. sul morsetto "+" è presente una tensione negativa, rispetto al morsetto "-", > 0.7V
  2. sul morsetto "+" è presente una tensione alternata.
Fatto sta che qualcosa riesce dallo spinotto di alimentazione di questa scheda e non e' negativo, sono + 0,2 volt precisi.

Come li hai misurati? Con il tester in modalità cc? Prova a misurare con il tester in modalità ca.

Se la tensione è continua e positiva, ed è la medesima che misura lo strumento dell'alimentatore, significa che questo non è collegato come hai indicato.

Magari credi che sia così, ma invece non lo è.

Rimane il fatto che è presente una tensione che non dovrebbe esserci.

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Buona sera a tutti !

Almeno il diodo ha aperto una strada.

I +0,2V dovrebbero essere la risultante di una ac non bilanciata che ,molto probabile , non riuscirà evidenziare con un tester comune.

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