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Amplificatore In Classe A Da Sperimentare


roberto1953

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Non sarebbe la stessa cosa...

Con corrente senza segnale, nel circuito, di 0.6 A,

la potenza massima che potrei aspettarmi sull' altoparlante sarebbe di 0.6*0.6*8= 2.88W,

invece per via dell' induttanza come volano, sembra assai di più.

Oltre ad un miglior rendimento, e la semplicità del circuito, come questo;

a me sembra di ascoltare una potenza più prossima ai 4w, con ottima dinamica,

anche abbassando la corrente a vuoto,

intorno agli 0.5 A.

Non ho un generatore di segnale ne un oscilloscopio per fare tutte le prove.

Ma proprio nessuno ha voglia di montare questo bel circuito da 5 euro, più qualche pezzo recuperato in cantina,

che senz' altro lo meraviglierà.

...Se proprio non ha nient' altro lo potrà pilotare con l' uscita per le cuffie di un altro amplificatore, e risentirlo in cuffia,

almeno per farmi contento e riferirmi se gli è piaciuto oppure no.

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Ma proprio nessuno ha voglia di montare questo bel circuito da 5 euro, più qualche pezzo recuperato in cantina, che senz' altro lo meraviglierà.

Ma sei tu lo sperimentatore. :smile:

Sinceramente a me quel "coso" non piace molto. ma ognuno ha i suoi gusti e le sue preferenze.

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Francamente piace poco anche a me! ma aggiungere un transistor e copiare uno stadio pilota fatto meglio mi sapeva fatica.

Spero sempre che uno mi dica

"che ci fa quella resistenza li mettila la"

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Dando un occhio all'ultimo circuito ho visto che scrivi che hai in uscita 9Vpp...su 8 ohm son poco più di 1W e non 4W come scrivi.

Peff=Veff^2 / R

Veff=Vp/1.414 quindi Veff=Vpp/2.828

Peff=(9/2.828)^2 / 8 =1,266 W

Io come induttanza ho usato il secondario a 12V di un trasformatore di alimentazione da un 50 W (ad occhio e croce 0,1-0,2 H)
che percorso da 0,5-0,8 A (cc a riposo) non mi sembra che saturi il nucleo.

Se vuoi realizzare un classe A con carico induttivo per migliorarne il rendimento devi usare un'induttanza idonea a essere percorsa da corrente continua, alrimenti hai un ferro saturo e un'induttanza di valore molto inferiore a quello che credi...il risultato è che disorce e aggiungere controreazione non aiuta.

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Quel calcolo Tesla te lo lascio per dirlo a Livio

Quanto all' idea induttanza-corrente-altoparlante dammi retta e fattene un prototipo,

è davvero da ascoltare!

se l' avessi brevettato a suo tempo ci compravo anche i dischi!!!

Ma proprio nessuno l' ha provato...

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Quel calcolo Tesla te lo lascio per dirlo a Livio

Credo di conoscere la legge di ohm da ben oltre mezzo secolo, ahimè. :smile:

Purtroppo i conti tornano sempre quando si tratta di elettrotecnica/elettronica.

Se non tornano è solo perchè èstato commesso almeno un errore. ;)

Ma proprio nessuno l' ha provato...

Questo dovrebbe almeno indurti ad un'analisi un poco più critica del tuo "brevetto" :smile:

Modificato: da Livio Orsini
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Quanto all' idea induttanza-corrente-altoparlante dammi retta e fattene un prototipo,

è davvero da ascoltare!

se l' avessi brevettato a suo tempo ci compravo anche i dischi

L'idea è abbastanza vecchia, fai una ricerca sul web con "choke loaded single ended" o "choke loaded class A amplifier" e troverai tanto di quel materiale ...

So benissimo che funziona e dal punto di vista del rendimento è più performate che un carico resistivo o un generatore di corrente costante.

Il punto debole attualmente del tuo circuito è sicuramente l'uso di un induttore non gappato (traferro) ... inoltre come da calcoli la pontenza è scarsa...mi sembra anche difficile riuscire ad apprezzare un ampificatore da 1Wrms salvo avere dei diffusori davvero molto sensibili...

Comunque attualmente sono in germania, quando rientro posso anche provare a realizzare il tuo prototipo però Livio non è incoraggiante :D

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..però Livio non è incoraggiante

Forse sarà parchè, per me, la classe A è sinonimo di basso rendimento ed alta qualità, ma qui il rendimento non è elevato ed anche la qualità non è ...da classe A.

Oggi, per un ampli di piccole prestazioni e di qualità normale, a mio parere è molto megglio affidarsi ad un integrato specialistico. Per meno di 10 € tutto compreso, di integrati per ampli da un paio di Watt con buone prestazioni ne metti assieme 13 per dozzina. :smile:

Oggi la sperimentazione, sempre a mio parere, può avere come scopo o l'auto istruzione o la ricerca di prestazioni eccezionali, oppure la ricerca di rapporto prestazioni-costo elevatissimo.

Però è solo il mio pensiero e ciascuno poi, è libero di seguire la sua filosofia sperimentativa.

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Non mi sembrano schemi che avvalorano il principio nel modo che ho messo io...

e tra l' altro in molti ancora non lo conoscono,

ne l' hanno capito nemmeno questo di disegni! (...pochi Watt ???)

...Che pure io ho messo su altri forum già un po di anni fa, su uno qualcosa di simile c' è ancora!

ma senza risposte purtroppo.

Niente a che vedere col sostituire una resistenza con l' induttanza, come mi hanno risposto e peggio chiuso

l' argomento, finito quasi in risate fino ad ora...

Su questo forum meno male un po si cambia e non sono più il solo a crederci almeno!!!

...a parte gli errori che ho fatto tra valore medio e valore efficace, e altri, che nessuno mi ha fatto

invece rilevare...

vedi io non voglio farmi il vanto di una invenzione, se no prima brevettavo e poi ve lo dicevo,

e non solo per quest' idea, ma mille non male messe in giro.

Poi sai come si dice dalle mie parti, quando gli Americani o i Russi o forse i Cinesi, nel 1500 si accorsero che lo spazio tempo non esisteva,

io ero ancora un ragazzo... hihihi

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...Seriamente siccome qui l' induttanza ha la funzione di un volano mi piacerebbe leggere di qualcuno che sa mettere bene in calcoli

la cosa...

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Seriamente siccome qui l' induttanza ha la funzione di un volano....

Siccome non esistono pasti gratis, anche questo si paga. In altri termini quello che, teoricamente, guadagni da una parte, lo perdi dall'altra.

Se vuoi farti 2 conti è piuttosto semplice basta leggersi, anche su wikipedia, come funziona un'induttanza e ci sono le 4 formulette per calcolarsi tutto.

Attenzione che l'induttanza ha l'effetto spiacevole, come la capacità perealtro, di "addomesticare" i fronti, tagliar le armoniche e altre piacevolezze simili.

Proprio perchè non esistono pasti gratis, un circuito del genere è un delicatissimo equilibrio di valori e tarature; basta poco per uscire dal decente.

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Buon giorno a tutti !

siccome qui l' induttanza ha la funzione di un volano

Si e no ; lo farebbe meglio se avessi da riprodurre una sola frequenza .

E come un volano che cambia massa con la velocità....(non sarà il miglior esempio , ma ,siamo li )

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lo farebbe meglio se avessi da riprodurre una sola frequenza

Appunto ;) Per questo ho scritto:"Siccome non esistono pasti gratis, anche questo si paga. In altri termini quello che, teoricamente, guadagni da una parte, lo perdi dall'altra......"

Io forse, per certi argomenti, sono un po' troppo binario, ma a me certe soluzioni non hanno mai convinto. O almeno si può pensare di cavar sugo da una rapa e, in assenza di meglio, illudersi che sia sangue... :smile: Basta sapere che si tratta di sugo di rapa e non di sangue, poi la fantasia può permettere questo ed altro.

Modificato: da Livio Orsini
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Rispondete solo per rendere l' argomento più vago... le formule si mettono qui!!!

Io ero partito da un ragionamento molto semplice....

Ho una induttanza da 1 H percorsa dalla corrente di 1.41 A

quindi con una energia magnetica di E=(1/2)*L*I^2= 1 j

Ad un' onda con frequenza di 25 Hz su di un carico che dissipa 50 W di potenza, corrisponde per ogni semiperiodo l' energia di

E= 50*(1/50)=1j

Quindi se una semionda, sul carico, la fornisco io, l' altra, MA SOLO COME ENERGIA, la può teoricamente restituire l' induttanza, che comeho formulato, la possiede.

...Come poterne dare la forma?! il problema mi era incominciato da qui, che non era la soluzione...

...Ora sviluppando un mio circuito che già nell' ascolto incanta,

perché a me piacciono formule e schemi semplici e magari vostri, per un confronto...

e non chiacchiere che allontanano dal seminato.

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Ora sviluppando un mio circuito che già nell' ascolto incanta,

Accidenti, o ti accontenti di veramente poco o c'è qualche cosa che non ci hai scritto. :smile:

Fin qui come utente.

Da questo punto in poi, sino a nuovo avviso, scrivo da moderatore.

..e non chiacchiere che allontanano dal seminato.

Cerca di essere un po meno "assolutista".

Se cerchi un confronto e dei consigli ti prendi tutto.

Avresti ragione di lamentarti solo se venissero scritti offensivi o burleschi, ovvero contrari alla buona e civile educazione.

Il forum è proprio un luogo di chiacchere virtuali, anche fuori tema. Però in questa discussione nessuno è ancora andato OT.

Se vuoi solo notizie "sul pezzo" ti assumi uno studio di consulenza e gli affidi il lavoro e, pagando il compenso stabilito, potrai pretendere una relazione nello stile e nella forma che ti aggrada.

Se ti leggi qualche altra discussione, noterai che solitamente le discussioni si svolgono in modo molto amichevole, spesso con scambio di battute e di facezie. Proprio perchè questo è lo spirito del nostro forum: un gruppo di amici ed appassionati che si scambiano notizie e consigli ad una "macchina del caffè" virtuale.

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...Dai che alla fine quell' induttanza mi sa che funzioni principalmente

da autotrasformatore con rapporto 1 a 1...

quale sia il dimensionamento migliore per farlo lavorare, suggeritemelo magari voi.

A me il mio prototipo mi accontenta!

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alla fine quell' induttanza mi sa che funzioni principalmente

da autotrasformatore con rapporto 1 a 1..

Al limite ,ed ignorando gli altri effetti che ha sul funzionamento del circuito , Si ; ma quale sarebbe il beneficio portato da un autotrasformatore 1:1 ?

Non dimentichiamoci che parliamo del secondario di un trasformatore normale , del quale nucleo , per quanto sia ottimo ai 50 -60 Hz , non potrà avere le stesse prestazioni in tutta la banda audio , (anche qui tralasciando la componente continua che attraversa l'induttanza ) .

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...che in questo stadio single ended ci circola la corrente che altrimenti attraverserebbe l' altoparlante.

Che la potenza del trasformatore basta molto limitata

http://it.wikipedia.org/wiki/Autotrasformatore

Per calcolarne l'impedenza io la farei circa 5 volte maggiore di quella dell' altoparlante alla frequenza più bassa, L=(5*Zap)/(2*3.14*f)

come si fa circa per i trasformatori d' uscita. (sarebbe uno stadio più adatto per i medi e gli acuti mandando i bassi in un classe B)

La resistenza dell' avvolgimento la vorrei invece almeno 5 volte minore della Zap.

La corrente continua scelta in base alla potenza voluta non dovrebbe saturare il nucleo.

Per la linearità non so bene se è sufficiente, in questo caso, il nucleo di un normale trasformatore di alimentazione ?!

Modificato: da roberto1953
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Scusatemi non mi va bene il PC e non sono riuscito con la modifica a togliere la faccina che mi è venuta al posto di classe B.

....Anche le considerazioni che ho fatto nei precedenti post comunque secondo me non cambiano....

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..che in questo stadio single ended ci circola la corrente che altrimenti attraverserebbe l' altoparlante.

Che la potenza del trasformatore basta molto limitata

E' un ragionamento un po' confuso.

Dovresti tornare all'origine, studiare il funzionamento di unamplificatore i classe A e poi si ridiscute.

Disaccoppiando il carico tramite una capacità eviti di far transitare la coorente continua nel carico stesso.

Però la massima ampiezza del segnale è cmunque limitata dalla tensione di alimentazione dello stadio finale.

Tralasciamo, per il momento, l'effetto dell'induttanza. Alimentando con 14 V cc lo stadio finale si avrebbe, al netto delle saturazioni, non più di 12 Vpp di segnale (ma è una valutazione ottimitistica). Questa ampiezza corrisponde a 4.25 Veff che, su 4 ohm di carico corrispondono, stando alla legge di ohm sempre valida, a 4.5 W.

Questo è il massimo teorico ottenibile.

Oviamente, essendo un classe A c'è il problema del rendimento. Ma li basta osservare la retta di carico per capire la qunatità di corrente che il poveraccio dovrà sorbirsi e la quantità di potenza che dovrà dissipare.

Se si vuole usare un induttore per incrementare la potenza ottenibile, usando la medesima tensione di alimentazione, è necessario che l'induttore contribuisca innalzando la tensione di alimentazione dello stadio finale.

Oppure si può usare un induttore come autotrasformatore ma con rapporto > 1:1; in questo modo lo stadio finale dovrà dissipare più potenza incrementando il valore della corrente assorbita.

Con un rapporto 1:2 si quadruplica la tensione sul carico, quindi si quadruplica la potenza dissipabile sul carico, con conseguente qaudruplicamento della corrente circolante nello stadio finale e corripsondente quadruplicamento delle perdite nello stadio stesso.

Ovviamente l'introduzione di un trasformatore di uscita pone tutti i problemi tipici dei trasformatori di uscita.

Chi ha suppergiù la mia età ed è appassionato di HiFi, ricorderà quello che poteva paragonarsi (ma a mio avviso il paragone è ancora attuale) alla Rolls Royce degli ampli HiFI: il mitico McIntosh!

Gia a vederlo ispirava rispetto e devozione. :smile:

Un aspetto un po' funereo: nero-nero nero con scritte e filetti in oro. La scritta McIntosh in caratteri dorati in stile vagamente gotico, i tubi lucidi contenuti in una gabbia nera (per non provocare ustioni da contatto accidentale), poi la meraviglia il traformatore di uscita. Si un solo trasformatore, perchè l'ampli era mono e per fare un'impianto stereo ce ne volevan 2!

Tubi, condensatori e resistori erano i medesimi usati da altri buoni ampli come il Marrantz; anche la topologia circuitale non aveva niente di speciale, pero il Mc suonava (suona) meglio deglia altri! Perchè? Semplice i trasformatori d'uscita sono progettati e costruiti rigorosamente dalla McIntosh stessa!

Ecco cosa vale un traformatore d'uscitia in un ampli di classe!

Poi venenro ampli a transistor con tassi di reazione negativa stranilianti, nessun trasformatore d'uscita. Le misure danno THD 0.00xxx, praticamente assente la distorsione di intermodulazione, però.......il vecchio Mc suona sempre meglio. :wacko:

La digressione solo per esemplificare cosa significa un trasformatore di uscita in un ampli HiFi.

Se si pensa di usare l'induttore solo come una specie di survoltore, non c'è nessun problema particolare, basta che non vibri e che possa dare energia pressochè costante su tutta la gamma di frequenza.

Se invece, come dichiara Roberto nel #3: "

Dunque io mi aspettavo una potenza resa di: 0.2*0.2*4=0.16 w e comunque non di più" non c'è bisogno di complicarsi troppo la vita con induttori e topologie inusuali. Basta usare un resistore come carico a cui si accoppia l'altoparlante tramite condensatore.

L'induttore come carico rende di più?

Bisogna sempre ricordarsi che non ci sono pasti gratis! C'è sempre qaulcuno che deve pagare il conto. Alla fine il rendimento di amplificatore di classe A è...quello di un amplificatore di classe A. ;)

Vuoi un rendimento elevato con resa acustica decente? Sperimenta un classe "D". COn un MOSFET che choppera con f>50khz il rendimento è molto alto e la resa acustica forse migliore di questo "strano" classe A. :P

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...Aspetta Livio, io vi rimetto domani o poco dopodomani un SEMPLICE schema funzionante, con l' induttanza e tutti i valori,

comprese le caratteristiche fondamentali,

e sfido chiunque ad ottenere lo stesso risultato, con un resistore come carico o simili.

Se no leggendo tra troppe confusioni, nessuno ci capisce più niente!!!

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e sfido chiunque ad ottenere lo stesso risultato, con un resistore come carico o simili.

Cosa intendi per "stesso risultato"?

Medesima potenza erogata?

Medesima qualità del suono?

La qualità del suono come la determini? Con il tuo orecchio o facendo delle misure? Con quali strumenti e con qule modalità?

Poi con quale trasduttore hai fatto le prove?

Vedi è facile dire "provate a far dimeglio", però è necessario fissare bene i parametri. Così almeno si lavora tra tecnici, son solo i politici ed i filosofi da bar che possono permettersi solo parole. Quelle si che servono solo a confondere le idee.

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