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Uso Tester Digitale


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Inserito: (modificato)

Bungiorno.

Ho acquistato il tester digitale marca "Nimex" mod. "NI-2100".

Sul fronte ci sono i soliti tre fori: 10ADC (=fase=positivo); COM (=comune=neutro=negativo); V-Ohm-mA.

Siccome volevo misurare la corrente che arriva sul magnetotermico della caldaia, come sempre, ho portato l'ago del riferimento su 600 scala V alternata (la scala con l'onda), ho inserito il puntale nero in "COM" ed il puntale rosso in "10ADC", ho poggiato il puntale rosso sul morsetto "fase" e quando ho avvicinato il puntale nero sul morsetto "neutro", invece di leggere la corrente, è schioccata una scintilla seguita dal buio assoluto (è scattato il magnetotermico di zona).

Adesso, per fornirvi un quadro della situazione tester, l'ho aperto, ho tolto l'unico fusibile BIANCO (credo sia ritardato perchè il filamento è nascosto) presente e, misurato in Ohm, indica 1.47.

Perchè invece di leggere la corrente (230 V per esempio) è scattato il termico?

Ho forse cercato di misurare corrente con l'entrata "assorbimento"?

Ho bruciato il tester comprato 10 giorni fa e usato praticamente zero volte?

Grazie.

Geom

Modificato: da Geomcap

Mirko Ceronti
Inserita:
ho portato l'ago del riferimento su 600 scala V alternata (la scala con l'onda), ho inserito il puntale nero in "COM" ed il puntale rosso in "10ADC", ho poggiato il puntale rosso sul morsetto "fase" e quando ho avvicinato il puntale nero sul morsetto "neutro", invece di leggere la corrente, è schioccata una scintilla seguita dal buio assoluto (è scattato il magnetotermico di zona).

NOOOoooooo !!!!

Hai messo l'amperometro in parallelo a fase e neutro ?

Adelino Rossi
Inserita:

confondi la corrente con la tensione

mettendo il tester in portata corrente e hai misurato la tensione, hai fatto un bel corto circuito e addio tester

la portata corrente 10ADC mette sui puntali all'interno del tester una bella resistenza di shunt di bassissimo valore

praticamente un corto circuito per la tensione.

avresti dovuto mettere i puntali in COM e in V-Ohm-ma con il selettore in VoltAC.

Mirko Ceronti
Inserita:

Inoltre 10ADC sono 10 Ampere in corrente continua.

La corrente di casa, è alternata, ma questo sarebbe nulla.

Inserita:

Per la serie. "Ofeleè, fa ul to mesteè". :smile: (per i non ambrosiani traduco un'altra volta).

Inserita:

Signori........ STATE CALMI due secondi! :superlol: ho combinato un mezzo pasticcio :whistling: e forse mi è venuta bene perchè la corrente ammazza!

Comunque questo pasticcio l'ho fatto perchè il tester è nuovo e non lo conosco bene. In genere non faccio queste caxxate! E neanche peggiori!

Facciamo 2 secondi di ripasso:

a) parallelo = positivo/fase con positivo/fase e negativo/neutro con negativo/neutro.Giusto? Esempio: collegando le batterie in parallelo si aumenta solo l'amperaggio, mentre inserendo il tester tra trapano e RETE si misura il suo assorbimento. Giusto?

B) serie = positivo "A" con negativo "B", negativo "A" con positivo "B". giusto? Esempio: collegando le batterie in serie si aumenta voltaggio & amperaggio, Giusto :thumb_yello: ?

Il tester è vivo perchè dopo ho misurato il voltaggio di altre batterie nonchè l'integrità di un cavo (Ohm)

In poche parole: corrente = W; tensione = Volt Giusto :thumb_yello: ?

Geom

Riccardo Ottaviucci
Inserita: (modificato)

In poche parole: corrente = W; tensione = Volt Giusto :thumb_yello: ?

nooo!

Corrente =I intensità di corrente e si misura in Ampère

Tensione,caduta di tensione,voltaggio=V Volt

Potenza=W unità di misura Watt

Geometra,studiati un po' di teoria partendo dalla legge di ohm se non vuoi ricomprare un altro tester a breve :roflmao:

Modificato: da Riccardo Ottaviucci
Inserita:
In poche parole: corrente = W; tensione = Volt Giusto?

No. :smilie_nono:

Corrente = A, che è il simbolo di Ampère unità di misura per la corrente; mentre W è il simbolo di Watt unità di misura per la potenza.

Per misurare la tensione devi mettere il puntale nero nella boccola "Com", ed il rosso nella boccola siglata "V, ohm, mA". Poi se vuoi misurare la tensione di rete ruoti il commutatore su V alternati allamassima tensione di fondo scala, perchè questi tester economici hanno solo 2 portate in alternata.

La corrente, con questi tester, la puoi misurare solo in continua. Sino a 200 mA (2000mA per alcuni) sempre con i puntali nelle medesime boccole. Se cambi la boccola, usando quella contrassegnata 10A in luogo di quella contrassegnata "V, ohm,A, misuri correnti in continua sino a 10A.

Le tensioni si misura toccando i 2 punti da misurare con i due puntali.

Per misurare una corrente devi interropere il circuito e mettere in serie al circuito lo strumento.

Inserita:

Signori, avete ragione tutti!

Ad ogni buon conto so che W = potenza = V * A

Il tester nuovo, per adesso, funziona e, nonostante le caxxate che faccio ogni tanto, conservo ancora e funzionante il mio primo tester digitale.

Grazie a tutti e buona domenica

Geo

Mirko Ceronti
Inserita:
Esempio: collegando le batterie in serie si aumenta voltaggio & amperaggio, Giusto :thumb_yello: ?

!!! Sbagliato !!!

Solo il voltaggio ;)

Saluti

Mirko

Inserita:
Ad ogni buon conto so che W = potenza = V * A

Ni. :P

Vale solo per corrente continua o per carichi puramente resistivi, quasi inesistenti nella pratica.

La forumala generale per il calcolo della potenza è P = V*I* cosenphi, per reti monofasi; per reti trifasi P = V*I* cosenphi*rad3 [che vale 1.732].

In corrente alternata V*A è la potenza apparente e si misura in VA (voltamper)

Inserita:

Occhio perchè tali imperizie o distrazioni che siano possono portare a situazioni poco piacevoli per chi ha in mano il multimetro.

Riccardo Ottaviucci
Inserita:

io ti consiglio un buon libro di elettrotecnica per principianti,in modo da apprendere le basi minime per poi continuare ad effettuare misure col tester digitale

Inserita:

C'è anche un video corso di gabriele Riva, nella sezione didattica.

Inserita:

OK! Mi avete convinto ma era anche normale: ognuno il suo lavoro! Voi "giocate" con la corrente (e non solo quella) ed io "gioco" con cemento & company!!!! :thumb_yello::smile::thumb_yello::smile::thumb_yello::smile::thumb_yello::smile::thumb_yello::smile:

Inserita:

Salve Livio

Per la serie. "Ofeleè, fa ul to mesteè". :smile: (per i non ambrosiani traduco un'altra volta).

:roflmao: troppo forte !!!!!

la traduzione non serve......... :clap:

Inserita:
a me si

la traduzione libera l'ha scritta il geometra Geomcap:

ognuno il suo lavoro!

Riccardo Ottaviucci
Inserita:

il concetto è chiaro,ma letteralmente chi è Ofeleè ? :blink:

Inserita:

Calma! Io non scritto niente perchè quell'espressione non la conosco!

Inserita:

La traduzione più o meno involontaria di geomcap è corretta.

L'ofeleè è colui il quale fabbrica le......ufel. :smile:

L'ufelaa è un antico dolce particolare ambrosiano, oramai quasi introvabile. E' un dolce non molto ricco, una focaccetta di pasta un po' dolce. L'ofeleè non era un vero e proprio pasticcere, ma solo un fornaio o poco più. Il maesto pasticcere, nella gerarchia dei mestieri è sempre stato considerato a livello di un capo cuoco, quindi dire "ofeleè fa ul to mesteè", significa: fai quello che sai fare, senza allrgarti oltre i tuoi limiti".

Comunque se fai una ricerca con parola chiave "offella" che è il termine italianizzato, trovi anche ricette di offelle molto più ricche, come quella dell'Artusi.

Però quella della tradizione Ambrosiana, specie nei teritori a Nord di Milano, quelli più poveri dove la terra è talmente grama che per sopravvivere prima emigravano, poi s'inventarono l'industria, l'ufelà è un dolce povero, poco di più che una "brusela". Questa è un misto di farina di mais, con uno spruzzo di farina di grano, nopn sempre, e, magari, qualche frutto del momento, specialmente uva americana. Veniva infornata nel forno del pane giallo, molto caldo ed il nome indica che è molto cotta, bella croccante, è anche piuttosto sottile, tanto che c'è il detto: "Ta schisci tan me na brusèlaa!"

Ura la leccornia tipica della "puscena di donn". Usanza che avevano le donne delle mia parti quando la miseria era nera e la fame tanta. Ogni tanto riuscivano a ritrovarsi nelle stalle tra di loro, senza uomini, e mangiucchiavano quelle che erano prelibatezze come la brusèlaa; in via eccezionale magari riuscivano a mettere insieme anche un po di "cutuscia" o di "cutiscitt", dolci un po' più raffinati che desciverò un'altra volta.

"Puscena" è la forma dialettale sincopata di "dopo cena", perchèqueste riunioni avvenivano nelle ore tra cena e riposo notturno.

Quando ero bambino sentivo ancora a volte alcune donne anziane (secondo il metro di un bambino) che organizzavano la "Puscena di donn". Mi faceva una strana impressione di riti misterisoni, anche perchè interrogando in proposito mamma e nonna ne ricevevo rispsote che a me sembravano vaghe, quasi volessero noscndere qualche cosa.

Probabilmente oltre a mangiucchiare, in quelle riunioni le donne si scambiavano pettegolezzi e "parlavan da grass", ovvero si scambiavano confidenze ....erotiche. Era un po' anche una specie di scuola, di educazione sessuale, per le più giovani, con le lezioni tenute dalle più anziane ed esperte.

Riccardo Ottaviucci
Inserita:

OK! Mi avete convinto ma era anche normale: ognuno il suo lavoro!

hai tradotto,hai tradotto....magari involontariamente... :superlol:

Inserita: (modificato)

OK! Ho tradotto ma involontariamente :thumb_yello::superlol: ! In effetti "ognuno il suo lavoro" me lo ripeteva sempre mio padre così come nello Stabilimento vinicolo di mio Nonno trovavo i cartelli "Ogni posto la sua cosa ed ogni cosa al suo posto"!!!!!

P.S.: Sono certo che starete pensando "grazie a Dio è venuto 'sto Geomcap del kaiser a farce ridere un pò!" :clap: :clap: :clap:

Modificato: da Geomcap

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