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Alimentatore Gbc


goi90

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salve a tutti sono nuovo nel forum e forse non riesco a spiegarmi con dei giusti nomi tecnici mi ritrovo questo alimentatore che mi eroga 23.8 volt 3A il suo giusto valore era di 13,8 volt sono stati cambiati dei transistor quelli precedenti erano S9014C-814 QUELLI CHE HO TROVATO INSTALLATI SU SONO QUESTI BC547B il problema dovè si è creato che mi aumenta l'uscita se avete bisogno di foto ve li trasmetterò presto

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Cerchiamo di capirci.

Che cosa vuoi fare?

  1. Vuoi ruiparare il tuo alimentatore guasto? In questo caso sarebbe necessario avere uno schema o almeno qualche indicazione su tutta la componentistica.
  2. Vuoi fare un alimentatore eguale a quello del link? In questo caso devi solo procurarti i componenti e montarlo; è gia tutto spiegato nell'articolo.

Poi manca un'informazione fondamentale: il tuo livello di conoscenza nel campo dell'elettronica.

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volevo se possibile crearlo come quello nello schema però volevo sapere le resistenze da quanti w servono perchè sono poco informato sull'elettronica mi sono cimentato amatorialmente e volevo recuperare un alimentatore per cb su quello schema c'è un IC1 LM338K posso sostituirlo con questo 2N3055 se potete aiutarmi vi ringrazio di vero cuore

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Scusami, ma non mi sembra tu abbia le idee molto chiare. Lo LM358 è un circuito integrato (che al suo interno contiene molti componenti) mentre il 2N3055 è un transistor di elevata potenza che si usa anche come finale anche per gli alimentatori... :(

Modificato: da alex01rosso
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Perdonami :worthy: ho letto male. Resta il fatto che il primo è un circuito integrato regolatore di tensione ed il secondo un transistor di potenza.....

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Per prima cosa dovresti dirci di quanta corrente hai bisogno.

Lo schema a cui fai riferimento è un alimentatore in grado fornire un centinaio di mA o poco più

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Madò che casino...

Hai un alimentatore guasto , dovrebbe darti 13.8 ti da 23.8 ... poi posti lo schema di un alimentatore regolabile che non centra niente con quello che hai ... prima chiedi la differenza fra S9014C e un BC547B , poi la differenza fra un LM338 e un 2N3055 , quindi la differenza fra un S9014C e ... un S9014C...e poi chiedi come unire primario e secondario (che è una boiata).

Beh mi sembra che hai un po' le idee confuse. La domanda è : cosa ti serve? Un alimentatore a tensione fissa o variabile ? Cosa hai a disposizione come ocmponenti ? Le tue conoscenze teoriche e pratiche?

Inizia col mettere il modello dell'alimentatore che hai e le foto dell'interno.

Il consiglio è : ripara quello che hai e al massimo lo modifichi per avere la tensione regolabile. (il guasto attuale è probabilmente il transistor di potenza in corto.

Lo schema a cui fai riferimento è un alimentatore in grado fornire un centinaio di mA o poco più

Con LM338 ? Dovrebbe tirare 5A...peccato che sia un integrato un po', come dire, suscettibile :D

Modificato: da tesla88
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Dovrebbe tirare 5A...

Se è per questo ne può anche dare 7 di amper, però dipende dalle condizioni di impiego come: dissipatore, ventilazione, caduta sul regolatore.

L'autore citato da gol90 è persona seria, infatti si vede anche da come ha realizzato l'apparato.

Limitando ad un lavoro di riproduzione pedissequa dello schema tiri fuori solo un centianio di mA o poco di più prima che il regolatore si impermalosisca.

Invece se costruisci lo strumento come è descritto nell'articolo allora, se fai le cose per bene, i fatidici 5A li tiri fuori in sicurezza.

Ma a questo punto non tiserve far domande a PLCForum, perchè è tutto ben spiegato nell'articolo che, ripeto, è stato redatto da un ottimo tecnico nonchè persona seria.

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Invece se costruisci lo strumento come è descritto nell'articolo allora, se fai le cose per bene, i fatidici 5A li tiri fuori in sicurezza.

Parlando dell'alimentatore in articolo, non mi pare che si possano prelevare 5A continui dall'alimentatore con un trasformatore che fornisce sul secondario circa 4A. Credo sia realisticamente da limitare la corrente continuativa prelevabile in uscita sui 2,5A oppure usare un trasformatore di potenza circa doppia.

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In effetti l'autore ha dimensionato l'elettronica per i fatidici 5 A, in alcune condizioni, ma avendo usato un trasfo da 100 VA (come compare anche dalla targhetta in foto), si possono prelevare circa 4 A continuativi (24 V * 4 A = 96 VA).

Se si possono prelevare 4 A dal secondario (4.1 secondo i dati di targa [sempre dalla foto]) e l'elettronica regge 5 A si devono poter drenare 4 A continuativi con picchi istantanei anche superiori.

Passi voler essere ....prudenti, ma se un dispositivo è dimensionato per fornire una corrente maggiore di 4 A non c'è nessuna legge fisica che ne limiti il prelievo alla metà o poco più.

A meno che si sia sicuri che il costruttore ha barato sui dati di targa.

in questo caso, però è assai meglio buttare la ciofeca e rivolgersi ad un prodotto affidabile. :smile:

Modificato: da Livio Orsini
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Io sinceramente sconsiglio ad un principiante di mettere mano a schematici con LM338, nonostante appaiano semplici nella loro realizzazione, basta poi un nulla per far schiattare l'IC che, come già detto da tesla, è molto suscettibile e permaloso, inoltre girano parecchi fake all'apparenza identici, ma poi una volta montati, manifestano tutta una serie di malfunzionamenti anomali e sospetti...

Ripeto, solo nell'ultimo anno avrò letto centinaia di 3ad di newbies che si sono avvicinati a questo componente nell'intento di ottenere grandi prestazioni con un minimo sforzo, oltre il 90% di questi ha poi abbandonato l'idea dopo aver incenerito decine di ICs, l'altro 10% ha dovuto adottare circuitazioni di supporto per salvaguardarne l'integrità strutturale, anche l'utilizzo dell'alimentatore stesso, richiede tutta una serie di accorgimenti atti a prevenire la prematura dipartita, praticamente il gioco non vale neppure la candela come si suol dire...

Comunque, chi non risica non rosica, se vuoi sbatterci la testa accomodati pure, ma almeno sai a che cosa potresti andare in contro e con una buona dose di ottimismo...

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Mi perdoni, ma se un trasformatore ha secondario da tot ampere in alternata non posso sperare di ritrovare quella stessa corrente dopo raddrizzamento e livellamento.

La corrente sul secondario del trasformatore dovrà essere da 1,5 a 2 volte quella che pretendo di ottenere in continua all'uscita dell'alimentatore e dipende anche dal ripple accettabile.

Questo per correnti sul carico continuative, in cui altrimentio il riscaldamento del trasformatore potrebbe divenire inaccettabile.

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Mi perdoni, ma se un trasformatore......

Ma stiamo scherzando?

La corrente, come la tensione, alternata riportata sui valori di targa, se non altrimenti specificato, è espressa in Valore Efficace .

Sai cosa è la corrente efficace ( detta anhe RMS), quella che normalmente viene misurata e data come parametro? Non è altro che la corrente termica.

Questo per definizione. infatti si definisce come valore efficace quel valore di corrente alternata che produce il medesimo effetto termico di una corrente continua.

Se ho un generatore di corrente alternata in grado di erogare 10 A, raddrizzando e filtrando come si rpeferisce, posso far scorrere ancora i medesimi 10 A nel carico in corrente continua, senza sovraccaricare il generatore, perchè dal generatore saranno drenati sempre e soltanto 10 A.

Questo non lo dico io, ma le leggi di elettrotecnica.

Se conosci i principi di Kirchoff o il teorema di Thevenin puoi sempre divertirti disegnado lo schema equivalente ed a risolverlo.

come posso caricare le foto per capirci meglio di cosa sto parlando

E' spiegato nelle FAQ. Inoltre sul forum di utility, nella sezione della guida all'uso del forum, c'è una discussione che spiega tutti i modi possibili per caricare foto e files.

Modificato: da Livio Orsini
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questo e il mio problema voglio solo capire cosa cambiare e come sistemarlo se avete uno schema lo ri faccio su basetta mille fori perche' qualche pista e andata e sono unite con saldature stagno

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Quello che hai è un classico alimentatore regolato in serie.

hai 2 scelte:

  1. provi a riparalo; soluzione vivamente consigliata
  2. ne costruisci uno nuovo usando solo mobile, strumento e trasformatore; se scegli questa soluzione lo schema che hai citato è ottimo ed anche ben descrittto. E' sufficiente che tu ti procuri il materiale e lo monti.
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La corrente sul secondario del trasformatore, con raddrizzamento a ponte di diodi, dovrà essere, grosso modo, 1,8 volte quella che pretendo di ottenere in continua all'uscita dell'alimentatore. Vedi, ad esempio, http://digilander.libero.it/el840/DIMENSIONAMENTO%20DI%20UN%20ALIMENTATORE%20LINEARE.htm con particolare riferimento alle fig.2 e 4 e testo relativo.

Per favore ditemi dove sbaglio io e/o l'autore di quell'articolo (ed altri) ;)

Modificato: da fede1942
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Come si nota la corrente richiesta al trasformatore non è sinusoidale, ma di carattere impulsivo.

Non voglio assolutamente fare polemica, vorrei solo che mi facciate sapere se finora ho creduto in cose sbagliate e perché.

Modificato: da fede1942
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Per favore ditemi dove sbaglio io e/o l'autore di quell'articolo (ed altri)

Per prima cosa bisogna saper leggere con attenzione.

Secondariamente bisogna sempre tener in debito conto che in natura nulla si crea e nulla si distrugge.

Se ho un generatore in grado erogare 100 VA quelli sono, en di più ne di meno.

Se tutta la potenza del generatore andasse ad alimentare il carico il carico dissiperebbe 100 VA.

Purtroppo tra generatore e carico ci son di mezzo altri dispositivi: diodi raddrizzaotori e regolatore. Questi si prendono la loro fetta, tanto che in alcune condizioni la maggior parte della potenza la dissipa il regolatore, che scalda parecchio.

Tu hai un generatore di tensione, secondario del trasformatore, che eroga una corrente in funzione del carico. La corrente è sempre quella sia che la si veda come valore efficace di una corrente alternata, sia che la si consideri come corrente conttinua.

Se il generatore è in grado erogare una certa potenza, 100 VA per esempio, sul carico si potrà dissipare al massimo quella potenza.

Se con dispositivi circuitali come, ad esempio, raddrizzatori a doppia semionda e filtri, innalzo la tensione la potenza che avrò a disposizione sarà comunque 100 VA quindi la corrnte sul carico deve diminuire.

Però dal trasformatore dreno sempre e comunque la corrente corrispondente a 100 VA, quindi nel caso in esame dreno circa 4 A.

Se io volessi drenare 4 A con la tensione corrispondente al volore di picco, a parte il piccolo particolare che non è possibile, allora dovrei avere il secondario in grado di erogare 4*1.41 = 5.64 A circa (senza tener conto della caduta sui diodi).

Però questo è inammisibile perchè questo valore di tensione lo posso ottenere solo a vuoto. Basta farsi i conti sulla scarica del condensatore e si capisce che alla fine la mia corrente termica sarà sempre quella del valore efficace del trasformatore. Così come la tensione massima applicabile al carico dovrà essere la tensione efficace del secondario, a meno di ammettere ondulazioni notovoli. ma quello che esce dalla porta rientra dalla finestra: i volori termici sono sempre quelli, già perchè nulla si crea e nulla si distrugge.

Come si nota la corrente richiesta al trasformatore non è sinusoidale, ma di carattere impulsivo.

Appunto, ma quello che vale è il valore termico della corrente, ovvero il valore efficace. Nel caso di sinusoide il valore efficace corrisponde al valore di picco/rad2, nel caso di picchi equivale all'integrale ovvero all'area riportata al semiperiodo od al periodo.

Tra l'altro nell'articolo che citi ci sono alcune imprecisioni, anche se non fondamentali per il risultato finale. Ad esempio non è stato tenuto conto della cdt sui diodi, cdt che toglie 1.4 V circa al valore di picco di tensione, che sotto certi valori risulta essere una percentuale significativa.

Modificato: da Livio Orsini
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