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paopaura

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Sento parlare molto di Brushless e credevo fosse riferito a motori passo-passo.

Invece mi sono sbagliato :i brushless dovrebbero essere motori sincroni.

Come funzionano questi motori , perche vengono scelta di gran lunga per l'industria dell'automazione....

Insomma pregi e difetti dei passo passo e dei brushless.

Esisti mica un libro che parli di tutto cio.

ciao

pao

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Attualmente però sempre più spesso si associano i brushless a motori trapezoidali piuttosto che i sincroni ...

comunque letteralmente ... senza spazzole, quindi in teoria dovrebbero comprendere tutte le tipologie dai motori a riluttanza variabile, a magneti permaneti ai passo-passo ...

ciao

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Ciao Livio,

non so, anche perchè brusless sensorless si fanno sempre più sentire e in teoria sono trapezoidali, ad esempio le ventoline dei PC sono brusless trapezoidali sensorless :) ...

Per grosse potenze sicuramente sinusoidali anche se c'è da dire che ormai con le elettroniche di oggi anche gli assincroni stanno riprendendo piede o meglio hanno gia preso piede con vere modulazioni vettoriali, ma credo che i trapezoidali siano molto convenienti e poco costosi ... sopratutto se sensorless :) ... almeno per piccole potenze (qualche decina di watt in giu) ...

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ma perche il brushless ha preso piede.....insomma che vantaggi porta in piu rispetto agli altri?

Ho cercato sui vecchi post ma di brushless se ne parla poco e male....

Ero curioso di sapere come funzionano e qual'erano le loro caratteristiche peculiari.

Ringraziandovi

ciao

pao

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behh ... senza spazzole significa che non hai alcun contatto elettrico striscante, quindi che si consumi !

Dai ricordi studenteschi ... hanno coppie di spunto più elevate a bassi giri, cose che con gli assincroni è difficle, puoi controllare in modo preciso gli posizionamenti, se hai ad esempio un sinusoidale imposti 2 gradi e questi si mette a due gradi fermo come un tronco e non lo smuovi, con un assincrono non è proprio così banale ... però tutto dipende da cosa devi fare ... se devi movimentare un nastro ovviamente secondo me useri un inverter e un motore asincrono, se hai pompette dell'acqua per acquari quasi sicuramente userai un brusless perchè è eterno non hai consumi ... solo i cuscinetti meccanici ... ma ormai anche questi son fatti bene ... se devi fare movimentazione di precisione sicuramente un sinusoidale, anche se ho visto dei CN che usavano gli assincroni su alcuni assi !

movimenti a passi sicuramente un passo passo ... però anche qui bisogna vedere la continuità come la si vuole ...

Dal mio post precedente, ovviamente i trapezoidali hanno in vantaggio oltre di essere semplici da costruire (relativamente) di poter disporre di azionamenti integrati senza sensori esterni per il cambio di fase, in pratica si comportono come un contionua ... solo che non hanno le spazzole :) ...

Secondo me dipende molto dalle aplicazioni, io atualmente su inpianti vedo solo assincroni e inverter ... ma, altre realtà necessitano di altro ...

ciao

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paopaura+Feb 26 2003, 10:02 PM-->
CITAZIONE(paopaura @ Feb 26 2003, 10:02 PM)

Caro paopaura,

aggiungo che, in assoluto, il brushless e' il motore che puo' avere il miglior rendimento (rapporto tra energia meccanica erogata e energia elettrica assorbita).

Per esempio, il veicolo solare che ha attraversato l'Australia e il veicolo lunare montavano dei brushless. Sono brushless tutti i comandi su satelliti, aerei, e anche sulle auto drive-by-wire (comando pinze freno senza liquido, servomotore per sterzo senza piantone meccanico, ecc.)

Ciao

Mario

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Se la tua domanda è il funzionamento, dovresti prendere un libretto ... la materia è molto vasta e dirla sul forum non è possibile! comunque ...

in teoria se prendiamo un brusless a magneti permaneti, tipo i passo passo o i trapezoidali di piccola potenza (che poi costruttivamente si assomigliano ... behh ... forse il trapezoidale assomiglia di più a un continua rovesciato cioè collettore al posto del rotore ...) non fai altro che generare un flusso magnetico, e i magneti vi andranno a posizionarsi per ridurre l'energia ottenendo così una coppia ... (ma del resto è anche una parte del pricipio dei motri a riluttanza variabile ... quindi deta così non è molto chiara) ...

in pratica potremmo suddividere gli sinusoidali dai trapezoidali, ossia

nel sinusoidale il magnete (o chi per essi !) segue il tuo campo rottante sincronizzandosi alla sua frequenza ... in un trapezoidale così come avviene per il continua crei delle commutazioni al circuito statorico in modo da porlo in movimento, ossia nel continua ci sono le alette e il collettore che lo fanno meccanicamente ... mentre qui lo si fa elettronicamente :) !

il passo passo non è altro che un'espressione diversa del trapezoidale ...

si ... mi rendo conto di essere stato sbrigativo e per niente chiaro :(

....

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Ecco un estratto da un documento che avevo prelevato da Internet un paio di anni fa:

MOTOrI IN ALTERNATA

I motori in alternata si distinguono in due categorie principali: sincroni e asincroni.

In un motore asincrono, detto anche motore a induzione, il campo magnetico di rotore (che, interagendo con quello di statore, crea la coppia motrice) non è comandato dall' esterno, ma risulta da fenomeni di induzione elettromagnetica causati dalle correnti di statore.

Gli avvolgimenti di statore sono disposti in modo tale da creare una distribuzione approssimativamente sinusoidale. Questo permette di creare un campo magnetico rotante che induce una corrente nel rotore, il quale può essere di due tipi: a gabbia o avvolto. La corrente indotta genera a sua volta un campo magnetico che "insegue" quello dello statore: il rotore viene così trascinato nel tentativo di allinearsi con il campo rotante (da qui il nome "motori a inseguimento di campo").

Il numero di avvolgimenti di statore, o di poli, determina il valore di base della velocità di rotazione che dipende altresì dalla frequenza della tensione di alimentazione; per variare il numero di giri vengono solitamente utilizzati degli inverter che eroghino un segnale oscillante di ampiezza fissa ma frequenza regolabile. Tecniche più recenti, che fanno uso di DSP, permettono di ottenere un controllo digitale di velocità che tenga conto della variabilità del carico (mediante un algoritmo riesce a stimare il flusso di rotore ) senza far uso di sensori.

Nella famiglia dei motori AC sincroni si possono far ricadere i motori brushless DC e AC, i motori a riluttanza sincrona e commutata oltre, chiaramente, ai motori sincroni propriamente detti e che vengono alimentati da tensione sinusoidale. Questi ultimi possono essere a rotore avvolto o a magnete permanente e la loro caratteristica principale è il fatto che il campo di rotore (che nel caso di motori a rotore avvolto viene generato da una corrente continua via il sistema spazzole-collettore) è sincrono a quello di statore. Una conseguenza di ciò è la necessita di fornire una coppia di spunto all’avvio, cosa che viene realizzata utilizzando un motore di avviamento, solitamente un avvolgimento ausiliario, e sconnettendo il carico dall’albero. Si tratta di dispositivi caratterizzati da una velocità di rotazione estremamente costante, che trovano impiego nelle fasce di potenza estreme : oltre i 20 kW oppure sotto la decina di watt. Anche per i motori sincroni la velocità può essere modificata agendo sulla frequenza della tensione di alimentazione.

MOTORI BRUSHLESS

Nei motori brushless il rotore è a magneti permanenti e gli avvolgimenti, che si trovano sullo statore, sono alimentati in una opportuna sequenza dall’elettronica di controllo. Il rotore cerca di allinearsi con il campo magnetico generato dallo statore, e quest’ultimo viene ruotato non appena si verifica l’allineamento. Sono necessari a questo fine dei sensori, solitamente pick-up magnetici o encoder ottici, che permettano al controllore di stabilire il momento in cui commutare la corrente negli avvolgimenti. Essendo pilotati da sequenze commutate di segnali in continua sui diversi avvolgimenti di statore questi motori sono chiamati brushless DC; motori brushless AC possono essere realizzati nella forma di motori AC sincroni a magneti permanenti ed in questo caso vengono pilotati con segnali sinusoidali.

L’assenza di spazzole comporta una serie di vantaggi: innanzitutto si aumenta l’efficienza eliminando una fonte di attrito; in secondo luogo viene rimossa una sorgente di interferenza elettromagnetica e di possibili guasti, per usura dei carboncini.

L’assenza di componenti meccanici nella commutazione permette poi di raggiungere velocità di rotazione più elevate, limitate essenzialmente dalla qualità dei cuscinetti. Inoltre il fatto di avere gli avvolgimenti solo sullo statore permette una migliore dissipazione del calore e a parità di temperatura operativa questo si traduce in motori di dimensioni più ridotte.

MOTORI A RILUTTANZA VARIABILE

I motori a riluttanza sono essenzialmente dei motori brushless che non contengono magneti permanenti. Lo statore presenta degli avvolgimenti preposti alla creazione di una campo magnetico rotante o commutato: il movimento viene generato dall’attrazione che questo campo esercita su un rotore costituito da uno stack di lamine di acciaio. La tendenza del rotore è infatti quella di disporsi in modo tale da minimizzare la riluttanza magnetica del sistema rotore-statore. Nei motori a riluttanza sincrona il campo magnetico rotante è generato da una tensione di alimentazione sinusoidale; in quelli a riluttanza commutata si ha una situazione analoga a quella dei brushless DC: l’eccitazione dei poli di statore viene pilotata da un opportuno circuito di commutazione che tiene conto, per stabilire la posizione del rotore, della variazione di induttanza degli avvolgimenti conseguente alla mutata riluttanza del circuito magnetico. I motori a riluttanza commutata, se opportunamente controllati, possono mostrare un buon comportamento dinamico, risultare molto efficienti e raggiungere velocità elevate con un basso rumore acustico.

Opportune tecniche di controllo digitale permettono inoltre di eliminare la necessità di sensori, riducendo così i costi di realizzazione e la complessità di cablaggio. -

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L'argomento mi pare abbastanza confuso...

Correggetemi se sbaglio: escludendo il modo di pilotaggio, il numero delle fasi, il numero di passi giro e eventuali sensori che siano necessari per un certo tipo di pilotaggio, i motori sincroni, i passo passo e i brushless dovrebbero essere costruiti esattamente nella stessa maniera.

Praticamente allo statore è affidato il compito di creare un campo magnetico rotante (a scatti o continuo, di velocità fissa o variabile) in modo che sul rotore (che potrà essere un magnete permanente, o un nucleo ferromagnetico opportunamente sagomato) agiscano forze che lo costringano a ruotare seguento il campo statorico alla stessa velocità. Giusto?

A questo punto, distinguendo solamente per il tipo di rotore, per il numero di fasi, per il numero di passi, perchè chiamarli con nomi così differenti, senza specificare in modo chiaro le differenze che corrono da un tipo all'altro?

Sarebbe come dare nomi differenti ai vari tipi di motore asincrono esistenti, non crea soltanto confusione?

Vi faccio un esempio: un alternatore trifase è chiaramente un motore sincrono utilizzato come generatore. Tralasciamo il modo di generare la magnetizzazione rotorica che portà essere naturale (magnete permanente) o indotta (un elettromagnete alimentato in contunua da apposite spazzole e anelli).

La macchina è perfettamente reversibile, se la alimentiamo tramite un sistema trifase otteniamo un motore sincrono.

Se lo alimentiamo con impulsi in corrente continua abbiamo fatto un passo passo, giusto?

E se montiamo un sensore che controlla la cadenza degli impulsi del circuito pilota abbiamo ottenuto un brushless, giusto?

Il pilotaggio può essere fatto in passi interi, in mezzi passi, o addirittura in micropassi, e vediamo che siamo ritornati al sistema trifase, di cui controlliamo a piacimento la cadenza nel tempo.

Ho detto qualcosa di sbagliato? Aiutatemi a capire meglio ciò che forse è complesso solo in apparenza. Grazie a tutti!

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Ciao,

teoricamente è giusto quello che hai detto, del resto tutte le equazioni di controllo si rifanno alla macchina elementare, che sia un sincrono, un continua un assincrono pilotato in vettoriale ... si può sempre riportare tutto sulla macchina elementare ... dove w = Kv* V e T = Kt*i ...

Quidni giusto ... niente da ecepire ...

ciao

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bit+Feb 27 2003, 08:17 PM-->
CITAZIONE(bit @ Feb 27 2003, 08:17 PM)

Caro bit,

entrambi i tuoi post richiederebbero tanto tempo per le risposte.

La tua semplificazione e' corretta. Penso che la catalogazione con questi nomi sia derivata dalla consuetudine e non da una catalogazione razionale. Per esempio, i motori "brushless" in teoria sono tutti quelli senza spazzole, e non solo quellli a magneti permanenti con trasduttore di posizione che determina la commutazione dell'elettronica di potenza, come avviene nel quotidiano.

Ciao

Mario

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Era solo una considerazione. Mi è capitato di dover scegliere un motore per un certo tipo di applicazione e chiedendo consiglio in giro mi sono ritrovato con le idee più confuse che mai. Semplicemente volevo analizzare i vari motori dal punto di vista puramente elettromeccanico, tralasciando il modo di pilotaggio.

La vostra conferma alla mia analisi mi chiarisce molte idee. Sembra poco, ma prima di sentire la vostra risposta ho dovuto rompere le scatole a tanta gente, che probabilmente non ci capisce nulla di motori, loro li comprano col relativo azionamento, lo programmano e funziona tutto, come una brava scatola nera.

Chedendo la differenza tra i motori passo passo e i brushless mi sono sentito rispondere che i passo passo sono superati, che sono meno precisi dei brushless, che non li fa più nessuno...

Ma se meccanicamente sono esattamente uguali? E pensare che questa persona è uno dei più esperti di automazione che conosco....

Beh, grazie della conferma!

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Ho sentito dire che i magneti permanenti dei motori brushless si smagnetizzano se il motore è mantenuto fermo in coppia per tanto tempo e che per questo motivo tali motori sono più indicati a svolgere lavori più "dinamici". Per i lavori "statici" è meglio un inverter e un motore trifase (servoventilato).

Siccome chi me lo ha detto produce inverter mi chiedo se è vero o se stava "tirando l'acqua al suo mulino"...?!?!?

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Federico Milan

Se devi mantenere una posizione secondo me non è sufficente un semplice inverter ma una logica di controllo un po più evoluta ...

che io sappia un inverter non è altro che un qualcosa che genera una tensione a frequenza impostata ... fa alcuni calcoletti per ottimizzare le potenze ... ma, nulla di più in pratica lo comandi 0-10V 4-20mA e lui cerca di far girare un motore del tipo assincrono di solito ...

Per fare quello che vorresti avresti bisogno anche di un ritorno di posizione, alcuni inverter hanno integrato una logica ad anello chiuso, ma qui dovresti valutare il campo di utilizzo ... e la precisione necessaria ...

ciao

Modificato: da Federico Milan
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Livio Orsini

Con un buon vettoriale si può anche fare un buon posizionatore. Bisogna sempre verificare l'applicazione però. A seconda dei casi può essere necessario un "servo" o magari basta un motore c.a. alimentato dalla rete tramite un contattore che per posizionare apre i chiude in una sorta di rudimentale PWM (io anni fa ho posizionato dei cilindri di stampa in questo modo).

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JumpMan+Mar 1 2003, 01:05 AM-->
CITAZIONE(JumpMan @ Mar 1 2003, 01:05 AM)

Caro Jumpman,

diffida dai "sentito dire".

Se il motore e' buono (e ha magneti seri) non si smagnetizzera' mai neanche dopo anni fermo in coppia.

Ciao

Mario

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Federico Milan+Mar 1 2003, 08:06 AM-->
CITAZIONE(Federico Milan @ Mar 1 2003, 08:06 AM)

In una fabbrica di inverter ho visto una dimostrazione fatta con un inverter vettoriale che alimentava un motore trifase che mi fece stupire. Si trattava di un orologio la cui lancetta dei secondi era stata sostituita da una mazza (un grosso martello) ed era connessa direttamente all’albero di un motore asincrono (munito di encoder). Ebbene, la mazza si muoveva a scatti e scandiva il tempo indicando i secondi sul quadrante dell’ orologio.

Concordo con Livio che i vettoriali di oggi possano essere usati tranquillamente in sistemi di posizionamento (ad’ anello chiuso).

Infatti nella ditta dove lavoro usano un’inverter munito di resistenze frenatura e un motore trifase munito di encoder per fare posizionamenti millimetrici di un marchingegno che a occhio peserà 3-4 quintali.

Un’altra cosa strana che ho visto è che sono riusciti a spingere il motore fino a 100HZ (non dovrebbe andare in scorrimento il motore?) l’asse si muoveva a una velocità paurosa (per quel peso) ma l’arresto avveniva (sempre millimetrico) in pochissimo spazio (con grandi stress meccanici).

Modificato: da JumpMan
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JumpMan+2 Mar 2003, 12:06 AM-->
CITAZIONE(JumpMan @ 2 Mar 2003, 12:06 AM)

Caro JumpMan,

il motore asincrono ha sempre uno scorrimento.

Se la coppia resistente e' bassa, il motore puo' andare anche a frequenze elevate.

Ricordo di aver fatto funzionare a vuoto un motore da 200 W a 50 Hz 4 poli portandolo a superare i 300 Hz. Il deflussaggio era quindi notevole, e il motore si fermava al minimo carico, ma girava.

Andando a 100 Hz con il motore per 50 Hz hai il vantaggio di avere un'ottima coppia di spunto e frenante (quindi precisione nella frenata) e di poter raggiungere alte velocita'.

Ciao

Mario

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  • 7 months later...
Essendo pilotati da sequenze commutate di segnali in continua sui diversi avvolgimenti di statore questi motori sono chiamati brushless DC; motori brushless AC possono essere realizzati nella forma di motori AC sincroni a magneti permanenti ed in questo caso vengono pilotati con segnali sinusoidali.

Nei brushless DC la tensione che alimenta le tre fasi sullo statore è continua e per creare un campo magnetico di statore che si mantenga sempre ortogonale a quello del rotore (magnete permanente) c'è bisogno di un inverter (comandato da un segnale dipendente dalla posizione rotorica) che commuta la corrente negli avvolgimenti di statore. E fin qui ci siamo!

Nei brushless AC però la tensione che alimenta le tre fasi statoriche è già alternata (è un segnale sinusoidale) quindi il campo magnetico di statore ruota senza l'intervento di nessun inverter che non è più necessario...o mi sbaglio?Se questo è vero i brushless AC uniscono, oltre ai vantaggi tipici dei brushless DC (perdite solo sullo statore che è però facile da raffreddare, eliminazione del sistema spazzole collettore, poco peso), anche il risparmio sulla logica che realizza elettronicamente il sistema meccanico spazzole-collettore del motore in continua con grande risparmio sul prezzo rispetto ai brushless DC!! E' giusta la mia considerazione?

ringrazio anticipatamente per la risposta

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Pietro Buttiglione

[Nei brushless DC la tensione che alimenta le tre fasi sullo statore è continua e per creare un campo magnetico di statore che si mantenga sempre ortogonale a quello del rotore (magnete permanente) c'è bisogno di un inverter (comandato da un segnale dipendente dalla posizione rotorica) che commuta la corrente negli avvolgimenti di statore. E fin qui ci siamo!

-------------------------------------

calma e gesso!

Oggi come oggi praticamente tutti i convertitori sono composti da un semplice raddizzatore a diodi ca/cc, che genera la c.c. di cui tu parli, che a sua volta alimenta uno stadio a IGBT/transistor/mosfet (secondo la potenza in gioco) che puo' essere configurato come chopper (uscita cc) come PWM (uscita ca).

La differenza tra trapezoidale e sinusoidale sta nel modo in cui lavora il PWM.

Nel modo 'trapezoidale' genera una forma d'onda detta "six-step" a gradini ma che e' anch'essa una "AC"!!!

Nel modo 'sinus' invece variando l'ampiezza degli impulsi si approssima una sinusoide: a parita' di motore

bastera' meno corrente!

Poi tu scrivi:

--------------------------------

..... i brushless AC ... hanno ... anche il risparmio sulla logica che realizza elettronicamente il sistema meccanico spazzole-collettore del motore in continua con grande risparmio sul prezzo rispetto ai brushless DC!! E' giusta la mia considerazione?]

----------------------------

Prendi un motore c.c. MP ed inverti statore con rotore.

Cosa ha sul rotore?

I Magneti Permanenti..

Cosa sullo statore:

Un avvolgimento trifase (pochi sanno che questo e' sul rotore di un c.c. ;)

Battezziamo quello che abbiamo ottenuto: e' una macchina sincrona.

Cosa abbiamo perso x strada??

quello che gli inglesi chiamano "commutator"=collettore.

Dobbiamo prevedere un QUID che prenda la c.c. e la smisti sulle tre fasi

generando un vettore di campo rotante che ABBIA UNA PRECISA POSIZIONE (ricordi: ASSE NEUTRO?).

Ecco perche' il brushless necessita di un trasduttore di posizione che dica al controllo quale e' in ogni

istante la posizione del rotore (in genere e' un resolver: FASATURA necessaria!!)

Il QUID che smista e' lo stadio PWM quindi non e' che resolver + PWM cosri niente.. :rolleyes:

Ma di prezzi non si deve parlare ... quindi taccio!

pietro biricchino :o

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Federico Milan
In una fabbrica di inverter ho visto una dimostrazione fatta con un inverter vettoriale che alimentava un motore trifase che mi fece stupire. Si trattava di un orologio la cui lancetta dei secondi era stata sostituita da una mazza (un grosso martello) ed era connessa direttamente all’albero di un motore asincrono (munito di encoder). Ebbene, la mazza si muoveva a scatti e scandiva il tempo indicando i secondi sul quadrante dell’ orologio.

Ciao io parlavo di inverter, non inverter vettoriale ...

L'inverter vettoriale applica una particolare controllo in grado di gestire un motore assicrono come se fosse una macchina fondamentale, quindi in grado di gestire la coppia erogata!

Molti confondono il vettoriale con il semplice V/f !!! ma son due cose distinte, in pratica negli inverter tradizionali gestisci la terna trifase secondo due componeti ... ma in questo modo perdi l'informazione dello scorrimento e altre cosucce ... nei vettoriali queste due componenti (in pooche parole) inseguono il rotore e governano uno la coppia e uno la velocità, quindi riferito alla macchina fondamentale coppia -> corrente; Velocità -> tensione ...

e si riescono in teoria a ottenere prestazioni esaltanti ... come quelle che hai accennato, ma è un inverter vettoriale!!! ...

ciao

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Per Pietro:

innanzi tutto grazie per l'attenzione....

Non ho capito bene la spiegazione che mi hai dato.Vorrei fare una distinzione tra brushless DC (d'ora in aventi BDC) e brushless AC (d'ora in poi BAC) ovviamente secondo le mie conoscenze affinchè tu capisca quale è il punto nel quale erro.

BDC:

1)sono macchine sincrone il cui principio di funzionamento si basa sull'inseguimento del campo magnetico statorico da parte di quello rotorico.

2)come è creato il campo magnetico di statore? Lo statore è un cilindro ferromagnetico cavo sul quale sono alloggiati dei conduttori che formano 3 fasi (lasciamo perdere i BDC bifase) ed in essi viene fatta scorrere una corrente continua.

La cc è ottenuta come hai detto tu (convertitori composti da raddrizzatori a diodi raddrizzano una corrente alternata ad esempio quella di rete) oppure può essere fornita da una pila ( <_< BDC alimentati da una pila...ho detto una cavolata?) comunque resta il fatto che alla fine negli avvolgimenti di statore scorre una corrente continua.

Un avvolgimento percorso da corrente produce un campo magnetico le cui linee di forza si dispongono in aria con verso ricavabile dalla regola della vite destrorsa.Essendo l'avvolgimento avvolto sul materiale ferromagnetico le linee del campo vengono convogliate all' interno del materiale stesso quindi all'interno dello statore.Questo è il campo magnetico di statore e la direzione e verso della sua intensità in un certo istante dipendono dalle fasi alimentate in quell'istante.

3)come è creato il campo magnetico di rotore?il rotore è un magnete permanente (tralasciamo altri casi di rotori diversi) allocato all' interno dello statore ed in quanto magnete crea un campo magnetico diretto dal proprio polo nord al proprio polo sud.

4)come funziona il tutto? A monte del motore c'è un inverter (diciamo un inverter six-step) che in uscita fornisce una corrente continua e che alimenta le fasi dello statore..ma in che modo? Un trasduttore di posizione decodifica la posizione raggiunta dal rotore e la invia ad un controllore che aziona l'inverter in modo che esso alimenti le fasi opportune per creare un campo magnetico di statore ortogonale a quello di rotore e che quindi permetta l'inseguimento ed il funzionamento del motore.

I componenti chiave quindi sono: Trasduttore di posizione (ad esempio encoder), controllore (microprocessore) ed inverter (perchè senza di lui che commuta la corrente negli avvolgimenti di statore, e quindi il campo magnetico di statore, il rotore si fermerebbe dopo aver allineato il campo magnetico da lui prodotto con quello di statore!)

BAC:

la differenza principale con il BDC consiste nel fatto che negli avvolgimenti di statore scorre una ca (adattata ad esempio da quella di rete...ma sempre ca!) e non più una cc..( <_< giusto?) Quindi perchè si usa ancora il sistema trasduttore_di_posizione_del_rotore+controllore+inverter_per_commutare_la_corren

e_negli_avvolgimenti_statorici se la corrente negli avvolgimenti commuta da sola (essendo ca!!)??Non basta aspettare che la corrente commuti da sola per creare un campo magnetico statorico rotante che venga inseguito dal rotore a megneti permanenti?

Ciao

Grazie a tutti per il tempo dedicatomi.

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