Vai al contenuto
PLC Forum


Coppia Con Rotore Fermo - Come si spiega?


BASS

Messaggi consigliati

Buonasera a tutti.

Avrei una domanda che mi ha sempre incuriosito da porre agli esperti del settore...è un argomento che mi pare non sia stato toccato (se non di sfuggita) in nessun thread...(ma se mi sbaglio ditemi dove che corro a vedere...)

In sostanza, mi piacerebbe capire come fanno sia i motori sincroni che quelli asincroni a fornire una coppia nel caso di ROTORE FERMO.

Più nel dettaglio, vorrei capire cosa accade al campo rotante statorico nei 2 casi.

Vi dico cosa mi immagino succeda così "a intuito":

1) motori sincroni: ipotizzo che il campo rotante quì venga generato FERMO con le "fasi accese" proprio nella posizione esatta dove dovrà restare orientato il rotore. E' così?

Mi piacerebbe sapere anche se in tal caso si possa regolare la coppia massima che si riesce a sostenere prima di "perdere la posizione" (...ad esempio variando la corrente assorbita...che quindi fa cambiare l'intensità del campo rotorico generato?).

NB: tra l'altro, se tutto accade così, allora in questa situazione il funzionamento di un sincrono è praticamente identico a quello di un motore passo-passo, o sbaglio?

2) motori asincroni: visto che quì è lo scorrimento relativo fra gli avvolgimenti rotorici e il campo statorico a originare la coppia, mi viene da pensare che a rotore fermo ci dovrà comunque essere un campo rotante nello statore, che girerà a una velocità proprio uguale allo scorrimento necessario per generarmi la coppia desiderata...

Quindi se voglio avere coppia, quì il campo rotante quindi non potrà mai essere FERMO come nei sincroni, o sbaglio?

Ho poi un'ultima domanda sempre legata a tutto ciò: per generare tali suddetti campi statorici così "complessamente" variabili nel tempo (e soprattutto per farlo in real-time), immagino sia quasi obbligatorio usare roba tipo un microcontrollore o un DSP dedicato (in entrambi i casi sia di motori sincroni che asincroni)...è così? (e nel caso degli asincroni, la presenza di tale micro è magari anche la differenza che passa frà inverter semplice e inverter vettoriale?)

Poi cosa altro viene implementato nel software di controllo di tali micro generalmente? Magari la chiusura di qualche anello di retroazione (ad es in posizione, e/o magari in velocità e/o magari in corrente?) con un regolatore PID?

Tutto questo solo perchè cercavo di capire quanti/quali ingressi di pilotaggio possono esistere nei vari motori...e anche se esistono motori pilotabili con set-point direttamente in digitale o si entra sempre con riferimenti analogici...

Scusatemi per le varie domande, posso anche avere scritto delle cavolate, ma io non ho nessun tipo di esperienza pratica e quindi per capire come stanno le cose mi tocca di andare sempre solo "a intuito", partendo da quello che ci spiegano a lezione e che leggo quì sul forum...

GRAZIE a chi eventualmente vorrà rispondermi!

Modificato: da BASS
Link al commento
Condividi su altri siti


Caro Bass,

ti rispondo brevemente perche' mi sembra che hai gia' "intuito" tutto esattamente.

differenza che passa frà inverter semplice e inverter vettoriale?)
Non esiste una divisione netta tra "l'inverter semplice" e il "vettoriale".

Ci sono tante famiglie di inverter con livelli di prestazioni e di complessita' via via crescenti.

se esistono motori pilotabili con set-point direttamente in digitale
Si, e' la soluzione migliore, secondo me.

Ciao

Mario

Link al commento
Condividi su altri siti

Gli inverter con controllo vettoriale basano il controllo sul modello matematico del motore ac secondo le equazioni descritte dal prof Leonard dell'università di Braunswiegth (se ricordo bene). Molti altri ricercatori hanno contribuito alla sviluppo di questa tecnologia, ma generalmente si attibuisce a Leonard la primogenitura. Oramai esiste molta letteratura sull'argomento e, se sei interessato, ti consiglio di fare una piccola ricerca sul webb: troverai tutte le informazioni necessarie per studiare l'argomnento in modo approfondito.

Gli algoritmi di controllo sono generati da processori DSP. I controlli del'ultima generazione prevedono il ricalcolo dei parametri in "running time" in modo che il modello sia sempre aggionato, con questa tecnica si riesce ad avere il completo controllo di coppia anche in assenza di reazione da resolver o da encoder. Naturalmente questa è una prerogativa dei migliori inverter.

Sempre nel caso di inverter di buon livello è possibile generare i riferimenti in modo numerico da key pad, da linea seriale e/o da bus di campo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...