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Parametri Da Considerare Per Acquisto Auto Elettrica?


gattomom

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1 la disponibilità economica :lol:

2 la distanza media da percorrere

-->>

se percorro ipoteticamente 200 km con una carica...

se parto da casa/stazione di ricarica e riesco a ritornare a casa/stazione di ricarica ok

se non ce la faccio sono... cacchi acidi :whistling:

anche per il fatto che le ricariche sono abbastanza lunghe

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Distanza media giornaliera circa 25 km.

Disponibilità economica da carente a nulla.

Considerando un ipotetico acquisto, il modello dimmelo tu, quanto risparmierei in carburante? E soprattutto, l'ipotetico risparmio sarebbe sufficiente a giustificarne l'acquisto?

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un auto elettrica costa oltre 20000 euro...

con una carica che ti costa circa 4 euro, ci percorri 200km circa...

sperando sempre che non si rompa nulla...

che il pacco batterie duri alcuni anni (sempre se non è "sostituito a vita")

starei su un classico benzina

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Domanda da cento milioni.

Innanzitutto penso ci si riferisca a una elettrica pura (cioé non una ibrida ricaricabile).

Oltre al prezzo, va valutata l'autonomia in relazione alle proprie necessità. Comunque, a parte il "mostro" Tesla che supera i 400 km, l'autonomia è più o meno uguale per tutte: 100-150 km.

Un salto (un raddoppio) ci sarà tra qualche anno con batterie di nuova generazione (annunciata nuova Leaf nel 2017 con 300 km di autonomia).

Poi, sempre in base alle proprie necessità, va valutata la possibilità di ricarica rapida, nei diversi sistemi previsti. Da questo punto di vista l'Italia è ormai tra gli ultimi posti in Europa (come del resto per la vendita stessa delle auto elettriche), ma prima o poi le cose cambieranno.

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E soprattutto, l'ipotetico risparmio sarebbe sufficiente a giustificarne l'acquisto?

Oggi no (anche se c'è chi dice di sì, per esempio sfruttando le ricariche gratuite che qua e là ci sono, altri, dicono, utilizzando il loro impianto fotovoltatico).

Oggi si acquista l'auto elettrica soprattutto per passione. Tuttavia se se ne fa un uso intenso si può recuperare buona parte del costo di acquisto.

Poi ci sono le incentivazioni "non economiche" che per alcuni utenti sono importanti: quali entrare in centro senza pagare, utilizzare le corsie preferenziali, viaggiare nei giorni di blocco, ecc

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Distanza media giornaliera circa 25 km.

Disponibilità economica da carente a nulla.

Significa, considerando la media giornaliera valida per tutti i giorni della settimana, meno di 10000 km all'anno.

Recentemente ho acquistato una macchina benzina/gpl.

Non voglio fare pubblicità quindi non indico marca e modello, ma solo le caratteristiche principali: lunghezza intorno ai 4 metri, potenza circa 85 CV, cilindrata 1200 cc.

Da un prezzo di listino di oltre 17 mila euro, con gli sconti del momento è costata poco più di 12 mila euro.

Con questa macchina mia moglie, da maggio ad oggi, ha percorso quasi 8000 km, ed ha sempre segnato, ad ogni pieno, i km percorsi e il costo del rifornimento.

Il risultato è sempre quello (anzi, rispetto a quando era nuova è leggermente migliorato, come è normale che sia): con 24 euro si fanno circa 400 km.

Con il metano si spenderebbe ancora meno, ma si deve tener conto del maggior peso delle bombole, della minore autonomia con un pieno, del minor numero di distributori, e che alcuni modelli con alimentazione a metano sono omologati solo per 4 persone,

Tenendo buona la stima di "click0" di 4 euro per 200 km con auto elettrica (secondo me ottimistica), significa che con l'elettrica, rispetto al gpl, con la tua percorrenza risparmieresti circa 400 euro all'anno.

Consideriamo ora il costo di un'auto elettrica.

Quelle che costano meno, a quanto mi risulta, sono:

- MIA Electric 3 posti - 17345 euro (sicuramente non adatta ad un utilizzo come auto "normale"

- Nissan Leaf - a partire da 24790 euro

- Renault Fluence - a partire da 28750 euro

Io, sotto i 30 mila euro, non ho trovato nient'altro.

Se, con gli sconti, ipotizziamo di accaparrarci un'auto elettrica per 20000 euro (ma credo sia molto difficile), per ammortizzare la differenza del costo di acquisto ti servirebbero circa 20 anni.

Insomma, se guardi all'auto elettrica come possibile fonte di risparmio, parti col piede sbagliato.

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Io, sotto i 30 mila euro, non ho trovato nient'altro.

Be', ci sono anche la Renault ZOE e la VW eUP. Anche le "gemelline" Mitsubishi eMiev, Peugeot e Citroen mi dicono si trovano con sconti interessanti sul listino. Pure la Fluence ormai fuori produzione da un pezzo dovrebbe costare molto meno di quanto indicato.

Insomma, se guardi all'auto elettrica come possibile fonte di risparmio, parti col piede sbagliato.

Esatto.

Paradossalmente costa meno la Tesla.

Io non ambisco a automobili di quel costo e di quel blasone che sono al di là della mia portata, siano essere termiche o elettriche.

Tuttavia nell'ambito delle auto della fascia premium (Audi, Mercedes, ecc di un certo livello), in proporzione la Tesla costa meno.

E per di più ha la ricarica veloce supercharger che iniziano a mettere anche in Italia completamente gratuita.

Modificato: da Carlo Albinoni
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Non potendo guardare all'auto elettrica come possibile fonte di risparmio,

esiste un motivo per giustificarne l'acquisto?

In Italia, per numero di auto elettriche acquistate siamo il fanalino di coda del mercato europeo, forse non a torto, visto l'esiguo risparmio annuo e il tempo infinito per il ritorno dell'investimento.

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esiste un motivo per giustificarne l'acquisto?

Alcuni li ho già citati. Uno dei problemi dell'auto elettrica è che se la provi poi difficilmente torni a quella termica!

In Italia, per numero di auto elettriche acquistate siamo il fanalino di coda del mercato europeo, forse non a torto, visto l'esiguo risparmio annuo e il tempo infinito per il ritorno dell'investimento.

Direi proprio di no. Fra non molti anni, quando le batterie garantiranno molta più autonomia e i prezzo sarà calato ad un certo l'auto elettrica diventerà vantaggiosa per molti se non per tutti.

Faccio il paragone con le macchine fotografiche elettroniche.

Erano comparse negli anni '70-'80. Allora erano molto costose, di scarsa qualità, destinate solo a particolari impieghi professionali. E poi? l'evoluzione tecnologica dei sensori e delle memorie, con un rapporto costi/prestazioni sempre migliore, nel giro di pochi anni ha fatto scomparire la vecchia tecnologia chimica a vantaggio di quella digitale. Nessuno sa esattamente quando tutto ciò avverrà e con quale velocità, ma è un percorso inevitabile. Guai a chi non si sarà preparato per il salto alla nuova tecnologia.

Lo hanno capito le grande industrie e si stanno attrezzando le prime reti di ricarica veloce. Solo in Italia si respira questa atmosfera di scetticismo....

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Io ho provato la Fluence e il Kangoo della Renault, l'anno scorso a Milano (forse 2 anni fa) vi garantisco che ne sono rimasto entusiasta, se i prezzi calassero, ci farei un pensierino.

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Perché in Italia gli utenti e la Fiat non credono alle vetture elettriche?

Carlo, pensi che nel giro di dieci anni il parco circolante di autovetture elettriche supererà quello termico?

Le nuove batterie che si stanno affacciando sul mercato, o in prossimità di affacciarsi, risolveranno il problema della scarsa autonomia?

Affinche la diffusione di V.E. diventi capillare sono fondamentali le stazioni di ricarica rapida? Stazioni che per ora, sul nostro territorio, latitano.

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Il problema principale delle auto elettriche sta nella poca energia immagazzinabile dalle batterie e il lungo tempo per la ricarica.

Con i 70 litri di gasolio della mia auto ho un'autonomia di circa 1000 km.

Fare 4-500 km in un giorno (come accade abbastanza spesso) non è un problema. E, anche con un serbatoio più piccolo, il rifornimento richiede solo pochi minuti.

Con un'auto elettrica, che si dovrebbe fare? Fare il viaggio di andata (sempre che l'autonomia sia sufficiente almeno per l'andata), poi lasciare l'auto in una stazione per la ricarica, farsi accompagnare sul luogo dove si deve lavorare (magari con un bel carico di attrezzatura), e farsi riaccompagnare indietro a fine lavoro per riprendere l'auto elettrica?

Fino a quando le batterie non faranno un salto di qualità, le auto elettriche non potranno sostituire completamente quelle termiche.

Uno dei problemi dell'auto elettrica è che se la provi poi difficilmente torni a quella termica!

vi garantisco che ne sono rimasto entusiasta

Fin che si tratta di guida in città, magari in mezzo al traffico congestionato, sicuramente.

E rimane vero anche se si considera l'auto solo come semplice mezzo di trasporto.

Ma sappiamo tutti che, per molti, l'auto va ben oltre questo compito.

Per chi, come me, ama guidare, sentire il motore, cambiare, scalare al momento giusto (ancora oggi, ogni tanto, mi scappa una doppietta con punta-tacco), il passaggio all'elettrica potrebbe avvenire, in futuro, solo per l'eliminazione dei motori termici dal mercato.

Mi scuso per il mio scarso senso ecologista in questo settore, ma per me l'auto è passione. Se non guido una Alfa 4C è solo perché non me la posso permettere.

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Perché in Italia gli utenti e la Fiat non credono alle vetture elettriche?

La Fiat ci crede ma.... non in Italia. Si è procurata il know how. In USA vende la 500e (in quantità volutamente limitata) ed nei suoi programmi ci sono le ibride ricaricabili.

Curiosamente sei 500e sono state importate per il car sharing di Torino, per vedere l'effetto che fa.

Per l'Italia.... be', il discorso si fa lungo. Certo, fa pensare il fatto che in Italia il riscaldamento elettrico o la cottura a induzione sono quasi sconosciute, e che per molti utenti domestici il contratto del contatore è di soli 3 kW quando la media europea è ben di più.

Diciamo che in Italia si preferisce l'idrocarburo distribuito capillarmente all'elettricità.

Carlo, pensi che nel giro di dieci anni il parco circolante di autovetture elettriche supererà quello termico?

Forse fra dieci anni no. Però una percentuale significativa di veicoli sarà elettrici (compresi gli ibridi ricaricabili, come la Mitsubishi Outlander)

Le nuove batterie che si stanno affacciando sul mercato, o in prossimità di affacciarsi, risolveranno il problema della scarsa autonomia?

Risolvere no, limitare parecchio sì (Nissan ha annunciato 300 km di autonomia per la prossima Leaf).

Affinche la diffusione di V.E. diventi capillare sono fondamentali le stazioni di ricarica rapida?

Certo. Anche se per molti la ricarica rapida sarà saltuaria (in genere si carica in modalità lenta di notte), anche quando le batterie avranno maggiore capacità capiterà sempre di dover fare un rabbocco per strada. Senza ricarica lenta che fai? o spingi o ti fermi qualche ora...

Per chi, come me, ama guidare, sentire il motore, cambiare, scalare al momento giusto (ancora oggi, ogni tanto, mi scappa una doppietta con punta-tacco), il passaggio all'elettrica potrebbe avvenire, in futuro, solo per l'eliminazione dei motori termici dal mercato.

Vallo a dire agli entusiasti proprietari della Tesla, e alle varie Porsche, Mercedes, BMW che si affrettano a mettere in listino sportive elettriche timorose che Musk porti via loro il mercato....

Modificato: da Carlo Albinoni
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Ricordo che un'azienda (non facco nomi) aveva pensato ad un sistema di rifornimento intelligente: l'auto si posizione su una stazione di servizio, dal basso un automatismo sgancia il pacco batterie e ne inserisce uno carico.

Il tutto in meno tempo di un normale pieno di gasolio.

A questo punto la stazione può caricare con calma le batterie esauste.

C'è un problema: ad oggi la quantità di carica residua nelle batterie non è un dato certo. Quindi nessuno mi può assicurare che mi montino una batteria perfettamente carica.

Se però nascesse una catena di distributori che efettua dei contratti, basterebbe montare a bordo dei veicoli dei contatori (come quelli di casa) che misurano quanta energia effettivamente vado ad usare e poi a fine mese mi manda la boletta.

Certo che questi problemi non ci sarebbero con lo car-sharing, ma questo concetto lo vedo ancora molto lontano per i piccoli paesi di cui è composta in maggior parte l'italia.

Resta poi il probelma residuo di dove andare a trovare tutta l'energia che servirebbe per caricare le batterie di almeno metà del parco auto circolante ad oggi in Italia, visto che anche solo per far andare la lampadina di casa la dobbiamo importare.

Comunque mi semra insensato spendere più di 10.000 € per un'auto che non mi consenta almeno una volta a settimana di fare una gitarella fuoriporta...

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Vallo a dire agli entusiasti proprietari della Tesla, e alle varie Porsche, Mercedes, BMW che si affrettano a mettere in listino sportive elettriche timorose che Musk porti via loro il mercato....

Non è una mera questione di prestazioni. Se guardiamo solo le prestazioni pure (su percorrenze però piuttosto limitate) macchine e moto elettriche riescono a sbalordire anche i più scettici.

Se non erro, nella Pikes Peak 2013 per le due ruote la vittoria è andata ad una moto elettrica (con lo stesso pilota che, l'anno prima, aveva vinto con una Ducati).

Ma la passione è qualcosa che va oltre. E nella passione c'è anche irrazionalità, quindi non ha nemmeno senso cercare di spiegare cosa sia a chi non ce l'ha, perché non capirebbe.

Per ora, Porsche e BMW (così come anche Ferrari) hanno a listino sportive ibride, non elettriche.

Di elettriche la BMW ha a listino la i3: una macchina da 4 metri (e soli 4 posti) che parte da 36500 euro!!!

Si tratta di una vettura con ottime doti di accelerazione (0-100 in 7,2 secondi), velocità massima scarsina (meno di 150 km/h), autonomia di 160 km in città, 130 su strade statali (non oso immaginare in un eventuale utilizzo in autostrada a 130 km/h).

Se poi si utilizzano fari e riscaldamento, l'autonomia scende parecchio.

(fonte Quattroruote gennaio 2014).

Si tratta quindi di un'auto che può andar bene per il normale tragitto quotidiano casa-lavoro, che già va in crisi per una gita fuori porta.

E si tratta di una vettura attualmente al top nella sua categoria.

Se parliamo invece della Tesla Model S (la Tesla Roadster è una vettura sportiva basata sul telaio della Lotus Elise, non certo adatta ad un uso quotidiano), c'è la versione con batteria da 60 kWh, con autonomia dichiarata di 390 km (secondo lo standard NEDC), e quella con batteria da 85 kWh, con autonomia dichiarata di 502 km.

Se non mi sbaglio, è lo stesso ciclo che permette ai costruttori di automobili di dichiarare consumi bassissimi, salvo poi rilevare percorrenze completamente diverse nell'uso reale.

Non mi sorprenderebbe quindi se quei 500 km diventassero in realtà anche meno di 300.

E si tratterebbe comunque di un risultato superlativo per un'auto elettrica, ma ancora insufficiente per molti utilizzi.

Se devo andare da Milano a Roma, che faccio, prenoto un hotel con colonnina di ricarica dove pernottare per poter completare il viaggio?

Insomma, che i costruttori lavorino sull'auto elettrica è indubbiamente un bene, perché solo così ci potranno essere miglioramenti.

Ad oggi però, la vettura elettrica è in grado di sostituire quella a motore termico solo in alcuni contesti.

Ma se una vettura non è in grado di soddisfare tutte le mie necessità, significa che non ne soddisfa nessuna.

Oppure dovrei avere una vettura elettrica da usare tutti i giorni per andare in ufficio, e un'altra con motore termico da usare per i viaggi più lunghi.

Insomma, chi ha il cuore ecologista, per poter soddisfare le proprie attitudini deve avere anche il portafogli gonfio. Molto gonfio.

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Dimenticavo...

Listino Tesla Model S

60 kWh Base - € 66200

85 kWh Base - € 75800

85 kWh Performance - € 88800

Insomma, gran macchina ma prezzi non certo popolari.

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Premessa: fa piacere leggere dei post ben scritti, con la punteggiatura dove va messa e privi di errori grammaticali.Fine della premessa.

Ammesso che le v.e. nel giro di 10/15 anni si diffondano capillarmente, le infrastrutture per la ricarica rapida altrettanto, a mio avviso rimane il problema di generare n GWh per la ricarica delle n batterie montate a bordo dei v.e.

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Ricordo che un'azienda (non facco nomi) aveva pensato ad un sistema di rifornimento intelligente: l'auto si posizione su una stazione di servizio, dal basso un automatismo sgancia il pacco batterie e ne inserisce uno carico.

Il tutto in meno tempo di un normale pieno di gasolio.

Penso che si possano fare nomi: Better Place in collaborazione con Renault. L'idea non è del tutto nuova, già sperimentata dalla Nissan nel dopoguerra e negli anni '70 da Mercedes.

Il problema, che ha provocato il fallimento di Better Place che aveva installato un po' di stazioni di cambio rapido in Israele e in Danimarca, è ovviamente economico.

Un siffatto impianto costa parecchio di più di stazioni per la ricarica rapida delle batterie (quelle che stanno comparendo in Europa). Il progetto economicamente non si può sostenre anche perchè è compatibile con un numero limitato di modelli (era in pratica solo la Fluence). Poi, tenuto conto che la potenza di ricarica tende ad aumentare, come pure la capacità delle batterie, e i costi piano piano calano, c'è da chiedersi se questa tecnologia potrà avere un futuro.

Ora Tesla ci sta pensando. Vedremo, per ora installa solo stazioni rapide "tradizionali" (tradizionali si fa per dire).

Se devo andare da Milano a Roma, che faccio, prenoto un hotel con colonnina di ricarica dove pernottare per poter completare il viaggio?

Ti fermi a metà strada presso una stazione rapida. Intanto fai quattro passi e mangi un boccone.

Tesla sta installando parecchie stazioni di ricarica Supercharger esclusive per Tesla nei corridoi autostradali europei (anche in Italia).

A Dorno ha appena inaugurato 6 punti di ricarica da 120 kW per ogni senso di marcia, a breve seguiranno altre.....

https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRENuk1AU4DzxyOQmhA11bAAebTPts6kwlRbrSOosu7ebSbGy5IkQ

Insomma, gran macchina ma prezzi non certo popolari.

Certamente. C'è chi dice, però, che in confronto a un'Audi o Mercedes di pari classe i prezzi siano lì.

Di elettriche la BMW ha a listino la i3: una macchina da 4 metri (e soli 4 posti) che parte da 36500 euro!!!

C'è anche la i8 (di cui in Germania fanno spot in tv) e seguiranno Serie 5 elettrica e altre.

Oppure dovrei avere una vettura elettrica da usare tutti i giorni per andare in ufficio, e un'altra con motore termico da usare per i viaggi più lunghi.

Insomma, chi ha il cuore ecologista, per poter soddisfare le proprie attitudini deve avere anche il portafogli gonfio. Molto gonfio.

Con una sola auto è dura: ma quanti in famiglia hanno due o tre auto senza avere il portafoglio molto gonfio?

Conosco diversi appassionati di ceto medio che hanno un'auto elettrica (al raduno di domenica a Monza era pieno), all'estero anche di più.

Dicono di risparmiare o di andare in pareggio (magari sfruttando le ricariche gratis che qua e là si trovano).

Alcuni hanno la ZOE, altri la Imiev, o altre vetture ancora.

Io dubito che risparmino. Però nemmeno ci spendono un patrimonio.

Comunque è vero: l'elettrificazione delle automobili inizia dal mercato altospendente, poi si diffonderà verso il basso.

a mio avviso rimane il problema di generare n GWh per la ricarica delle n batterie montate a bordo dei v.e.

Diversi studi (per esempio quelli di RSE in Italia) affermano il contrario. Per quanto saranno diffuse le auto elettriche non sarà un problema di Wh in quanto il loro fabbisogno di energia non sarà un incremento significativo del fabbisogno energetico attuale. Piuttosto, il problema, saranno i W, cioé la potenza, soprattutto per la ricarica veloce (che i Distributori temono). Problema soprattutto in Italia visto che si parte da potenze medie relativamente basse. Se all'estero c'è chi si può mettere una ricarica casalinga semiveloce da 10 o 20 kW in Italia questo è fantascienza!

Se però nascesse una catena di distributori che efettua dei contratti, basterebbe montare a bordo dei veicoli dei contatori (come quelli di casa) che misurano quanta energia effettivamente vado ad usare e poi a fine mese mi manda la boletta.

Mi sembra una complicazione ad affari semplici. Prendiamo l'esempio di quello che si fa in Olanda o in Norvegia...

Comunque mi semra insensato spendere più di 10.000 € per un'auto che non mi consenta almeno una volta a settimana di fare una gitarella fuoriporta...

Nonostante la carenza di infrastrutture in Italia c'è chi lo fa e si diverte. Certo, ad oggi i percorsi sono abbastanza vincolati.

Modificato: da Carlo Albinoni
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C'è anche la i8

La i8 non è elettrica, ma ibrida, con un motore turbo benzina tre cilindri da 1,5 litri tirato all'astronomica potenza di 170 kW - 231 CV e uno elettrico da 96 kW - 131 CV.

Piccola parentesi: per dare un po' di emozione, il rombo del tre cilindri è "aiutato elettronicamente".

Lo strabiliante dato di 49 g/km di CO2 (che significa anche consumi bassissimi: 2,1 litri per 100 km dichiarati) è in realtà un'aberrazione permessa dal test che, oltre a prevedere un ciclo lontano anni luce dall'utilizzo reale, permette di iniziare il test con batterie cariche e di terminarlo a batterie scariche.

Le batterie della i8 non sono giganti: 7,1 kWh, dei quali solo 5,2 utilizzabili (come tutte le batterie, non si può scaricare completamente), ma sufficienti da falsare completamente l'esito di un test su percorsi brevi.

E se devo, invece, fare 200 km in autostrada, cosa succede una volta esauriti i 5,2 kWh?

Sarà per questo che la BMW , per la i8, dichiara il consumo solo per il percorso misto?

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La i8 non è elettrica, ma ibrida

Ibrida RICARICABILE, normalmente vengono classificate come elettriche proprio perchè una percentuale significativa del chilometraggio totale giornaliero avviene in elettrico, sfruttando le medesime strutture di ricarica delle elettriche pure.

Numerose elettriche saranno ibride ricaricabili (ben diverse dalle ibride non ricaricabili). Soprattutto quelle di gamma medio alta: Porsche, Audi, ecc. La Tesla, elettrica pura di prestigio, è una significativa eccezione.

Modificato: da Carlo Albinoni
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Certo. Anche la Mitsubishi Outlander PHEV (il veicolo elettrico più venduto in Europa), la Toyota Prius Plug In, la BMW i3 EREV, e altre ancora.

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