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succede che il magnetotermico si cuoce

Cioè lo MGT era guasto?

Perchè se a monte c'è una protezione MGT da 10 A funzionante quando la corrente circolante supera i 10 A la termica deve intervenire secondo i tempi della curva prevista dal dispositivo e questo non può "cuocersi". Al limite si surriscalderà la componentistica avalle se non è stata dimensionata per tenere almeno 10 A.

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Immaginiamo che in una notte particolarmente gelida, con l'impianto di riscaldamento guasto (capita) il poveraccio colleghi un riscaldatore da 3500W ad una presa da 16A e si addormenti tranquillo e caldo. La prsa era una schuko che portava 10A continuativi e 16A istantanei. Il poveretto questo non lo sa perchè non c'è nessun avviso del genere.

COsa pensate che possa succedere?

Chi può dirlo? se lo fa solo una notte, se la presa è di qualità, forse nulla.

Il problema è quando lo fai tutti i giorni per molte ore al giorno.

Ma ci sono tante stufe da 3500 W alimentate da spina domestica?

Il problema è stato messo in evidenza dalla ricarica dei veicoli elettrici. Se un'automobile carica a 16 A, sono 16 A reali, per parecchie ore al giorno, tutti i giorni.

Le soluzioni comparse sul mercato sono diverse: schuko " speciali" garantite a 13 A o 16 A, schuko con sensore di temperatura, ecc ecc

La cosa a mio avviso più semplice è limitare la schuko a 10 A (o 8 A per stare ancora più tranquilli).

Per correnti superiori il bazar delle prese offre diverse soluzioni.

la responsabilità è del produttore della presa, che dichiara una cosa non vera...

se sulla presa stampigliato c'e' 16A 250V tu installatore mica sei tenuto a fare la verifica su strada: la prossima volta cambierai marca...

Direi di no. Quel costruttore dichiara 16 A secondo una precisa norma (prese domestiche) che non prevede un carico permanente da 16 A, ma solo per limitati periodi di tempo.

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Direi di no. Quel costruttore dichiara 16 A secondo una precisa norma (prese domestiche) che non prevede un carico permanente da 16 A, ma solo per limitati periodi di tempo

Si questa è un'altra perla degli ineffabili, strapagati e pocofacenti, euroburocrati.

Il produttore si attiene alla normativa, ma l'utente medio si rirtrova con una presa definita da 16 A,non può sospettare che i 16 A siano garantiti per pochi minuti e con un duty cycle < 20% (si fa tanto per esemplificare meglio).

Una normativa seria dovrebbe obbligare il produttore a classificare la presa per 10A e poi, volendo, potrebbe specificare che la stessa presa è in grado di fornire 16 A per un tempo limitato, conmun que inferiore a X minuti ogni Y ore.

Chi può dirlo? se lo fa solo una notte, se la presa è di qualità, forse nulla.

Mi è capitato, per esigenze particolari, di stressare un componente anche al 130%. Però è stata una scelta consapevole e pricisa. Ovviamente conoscendo i possibili rischi ho assunto le dovute precauzioni.

Qui invece si lasciano le cose alla benvolenza degli dei, benvolenza che quasi mai esiste. Solitamente se c'è una possiiblità di incidente questo accade (teorema di Murphy). Ben fanno gli Svizzeri che sapendolo si premuniscono per il caso pessimo.

Solo pochi mesi orsono, un caricabatterie di un telefonino surriscaldandosi ha causato un incendio in cui è perita una donna con i suoi 2 figli.

No si trattava di un vecchio appartamente in uno stabile gfatiscente con impianto vecchio di parecchi decenni, ma di un recentissimo villino in zoanm vacanze (Lidi Ferraresi). E' stato sufficiente che il caricabatteria fosse appoggiato su di un cuscino di materiale acrilico.

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Si questa è un'altra perla degli ineffabili, strapagati e pocofacenti, euroburocrati.

Nonnnonooo! ;-)

Qua gli EUROburocrati non c'entrano un bel niente.

Le prese domestiche per antica tradizione sono esonerate dalla Direttiva Bassa Tensione e non sono contemplate dalle Norme Europee EN.

Gli stati non hanno ceduto la sovranità sulle prese e spine domestiche che restano di esclusiva competenza dei comitati tecnici nazionali.

Mica vorremo essere invasi da spine tedesche? o spagnole? o inglesi?

Unica eccezione la famosa spina Europlug.....

Una normativa seria dovrebbe obbligare il produttore a classificare la presa per 10A e poi, volendo, potrebbe specificare che la stessa presa è in grado di fornire 16 A per un tempo limitato, conmun que inferiore a X minuti ogni Y ore.

Tecnicamente hai perfettamente ragione. Ma le prese fatte così esistono da 80 anni e si chiamano 16 A. Come fai a dire che non sono più 16 A ma 10 A ? o 8 A.

Solo pochi mesi orsono, un caricabatterie di un telefonino surriscaldandosi ha causato un incendio in cui è perita una donna con i suoi 2 figli.

Qua c'è poco da fare. Se un apparecchio utilizzatore si guasta e si surriscalda c'è poco da fare sull'impianto (il famoso problema dei "guasti deboli").

Un surplus di sicurezza verrà dai dispositivi AFDD in grado di intercettare gli archi indesiderati, ma non è detto che tutti i guasti provochino arci, ma una parte sì.

Modificato: da Carlo Albinoni
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Qua gli EUROburocrati non c'entrano un bel niente.

Forse non hanno colpe dirette, ma le hanno indirette visto che comunque i comitati tecnici nazionali devono poi armonizzarsi con le direttive europee.

Ma le prese fatte così esistono da 80 anni e si chiamano 16 A. Come fai a dire che non sono più 16 A ma 10 A ? o 8 A.

Quando ero bambino, quindi una sessantina di anni fa, non c'erano i magnotermici ma le famose "valvole" che avevano, nel migliore dei casi, un filo di piombo che doveva fondersi incaso di corto circuito, spesso il filo di piombo era sostituito da un filo di ferro.

Visto che una volta si usava questo non è una buona ragione per eliminare MGT e fusibili.

Sempre 80 anni fa in nessun appartamento esisteva la mesa a terra e non esistevano i differenziali. E' forse una buona ragione per tornare all'antico? Eppure che io ricordi in casa mia non è mai capitato un incendio per corto circuito e nessuno è morto per folgorazione da contatto accidentale.

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Solo pochi mesi orsono, un caricabatterie di un telefonino surriscaldandosi ha causato un incendio in cui è perita una donna con i suoi 2 figli.

Scusa, ma... quindi?

La colpa di chi è, del produttore della presa? Dell'elettricista che ha realizzato l'impianto? Del produttore del caricabatterie? Di Valeria Marini? Non ti seguo :senzasperanza:

Se io prendo la mia macchina comprata ieri e vado a provare a fare le curve ad alta velocità usando il freno a mano, perché Ken Block lo fa ed a lui riescono, e magari aspetto anche un giorno in cui abbia piovuto e l'asfalto sia ben bagnato, così c'è meno attrito e diventa più facile, poi mi vado a stampare contro un platano... che faccio?

Denuncio il produttore della macchina, perché mi ha venduto un'auto poco sicura?

Denuncio il produttore delle gomme, perché le sue gomme non hanno retto e quindi vende prodotti poco sicuri?

Denuncio il Comune o la Provincia o il proprietario del tratto di strada dove l'incidente è accaduto, perché ha steso dell'asfalto viscido e quindi poco sicuro?

Se ci pensi bene questo scenario ipotetico è esattamente lo stesso in cui è accaduto l'incendio, dove in un impianto sicuro ed a norma è

stato sufficiente che il caricabatteria fosse appoggiato su di un cuscino di materiale acrilico

per provocare il disastro.

Non si appoggia nulla di alimentato a corrente e che può scaldarsi, come il caricabatterie di un cellulare, su un tessuto facilmente infiammabile, come l'acrilico.

Questo è scritto chiaramente nei manuali di istruzione, nella sezione delle avvertenze, in ogni prodotto che si acquista, in modo da scongiurarne il più possibile un uso scorretto.

Se la donna... prende i manuali e li getta nella carta straccia, perché tanto non servono, un cellulare lo so usare no? mica sono deficiente!, e poi appoggia il caricabatterie sul cuscino, tanto che vuoi che succeda? la roba che fanno adesso è sicura, mica siamo negli anni quaranta... assieme magari ad altri dieci caricabatteria lasciati attaccati alla stessa ciabatta "perché così almeno quando mi servono so dove sono", cosa che fanno in molti... perdonami ma gli sta bene che abbia preso fuoco tutta la casa. Non per essere cinici, ma questa si chiama selezione darwiniana.

Se il caricabatterie si fosse surriscaldato, ma fosse stato libero all'aria... con grande probabilità non sarebbe successo proprio niente di particolare: o si sarebbe interrotto il termofusibile, o sarebbe andato in corto il primario bruciando il fusibile di protezione.

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Forse non hanno colpe dirette, ma le hanno indirette visto che comunque i comitati tecnici nazionali devono poi armonizzarsi con le direttive europee.

No, no. Nessuna direttiva. Nessuna armonizzazione. L'Europa non può dire nulla sulle prese e spine domestiche.

Al pari dei recinti elettrici!

:lol:

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Qui le cose sono due per farla molto semplice:

1. come ormai stradetto un installatore deve fornire un impianto a regola d'arte contro ogni possibile (logica) azione dell'utente finale. Se installo una presa da 10A sotto un MT da 16A non ho fornito un impianto a regola d'arte / sicuro punto. Se l'impianto è a regola d'arte e un utente nel giusto utilizza una stufetta da 3.500 W su una presa da 16A e quest'ultima prende fuoco secondo me è fuori discussione che la colpa non sia dell'utente che non deve essere un tecnico ne tanto meno dell'installatore. Se mi vendono un auto che arriva a 400 Km/h ma a 100 Km/h non è garantita la sicurezza del veicolo intesa come stabilità generale qualcosa non torna.

2. ma esistono cosi tante stufette da 3.500W ? :D

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Sempre 80 anni fa in nessun appartamento esisteva la mesa a terra e non esistevano i differenziali. E' forse una buona ragione per tornare all'antico? Eppure che io ricordi in casa mia non è mai capitato un incendio per corto circuito e nessuno è morto per folgorazione da contatto accidentale

Oh....se è per questo anche molto meno.

Dal 1966 al 1991 ho abitato in un appartamento del centro storico qui a Faenza, dove per essere sicuri di non avere la terra, le prese avevano 2 soli "buchi" ed il cercafase si accendeva in entrambi di questi (sistema a 2 fasi) io ho iniziato ad armeggiare elettricamente proprio in quella casa, e gli scossoni fieri e potenti che non ho preso, mi hanno forgiato la cute ed ancora son qui a raccontarlo.

Dentro le scatole di derivazione, c'erano una specie di coperchietti di plastica con 2 viti, e tra una vite e l'altra correva un fusibile improvvisato con un sottile filo di rame prelevato da un trefolo di un cavo a sezione maggiore, e se facevi un corto, Ti toccava cercarti la scatola dove era saltato codesto fusibile.

P.S. a casa mia....i "corti" erano all'ordine del giorno, li servivo a pranzo ed a cena :lol: e ricordo che mio padre mi rincorreva brandendo la prima cosa che gli capitava per le mani :superlol:

Era così.....eppure siamo sopravvissuti, ciò che non Ti uccide Ti forgia ;)

Saluti

Mirko

Modificato: da Mirko Ceronti
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Questo è scritto chiaramente nei manuali di istruzione,

Ne sei sicuro? hai mai letto il manuale di un carica batteria per cellulare? (sfuso non in dotazione al cellulare)

  1. Sarebbe già un successo se ci fosse il manuale
  2. Se anche c'è il manuale è improbabile che ci sia una trduzione in italiano comprensibile.
  3. Anche nei manuali dei telefoni questa avvertenza non la trovi. Mi sono andato a consultare i manuali dei nokia mio e della moglie, più quelli di due vecci motorola (uno pesa 500g :smile: il telefono e 50 g il manuale) Ma questa avvertenza non c'è.

Non siamo negli USA dove sulle lavatrici c'è un'etichetta che ti avverte di non lavarci "pets" (animali domestici come cani, gatti, conigli, etc). Perchè li se lavi il gatto in lavatrice e quello muore, se non c'è l'avvertenza puoi far causa al produttore ed al venditore e sei sicuro che saranno condannati a risarcirti. Sui micro onde c'è scritto che non li pui usare per asciugere sempre i soliti "pets", perchè pare che un produttore che aveva omesso l'avvertenza sia stato citato da una famiglia che ci aveva arrostito il gatto sperandi asciugarlo. (Non sono storielle è tutto documentato).

Da noi, invece, non solo non si sanno avvisi ovvi, ma si mettono in commercio apparati che dichiarano il falso; come minimo potrebbero essere accusati di pubblicità ingannevole o di falsa etichettatura. E' come se ti vendessero una confezione da 200 g di caffè omettendo di specificare che i 200 g sono il peso lordo. Se un produttore o un distributore facesse una simile operazione verrebbe immediatamente sanzionato, ma per le prese no.

Se il caricabatterie si fosse surriscaldato, ma fosse stato libero all'aria...

Se il carica batterie fosse stato costruito a regola d'arte sarebbe interven uta una protezione prima che la temperatura raggiungesse valori pericolosi.

Per incendiare un tessuto, anche molto infiammabile, bisogna arrivare a temperature oltre i 100°C.

A me è capitato che in un carca batterie Nokia esplodesse l'integrato che regola la carica, esteriormente l'unico indizio era la tensione crollata a zero, per verificare l'esplosione ho dovuto aprire il caricabatterie (sigillato) usando una fresetta. Un simile dispositivo lo posso tranquillamente appoggiare su di un tessuto con la certezza che in caso di guasto non provoca incendio, anche perchè il materiale con cui è costruito l'involucro è auto estinguente e non propagante.

Questa è una delle ragioni per cui il marchio CE dovrebbe garantire certi standard di sicurezza. Purtroppo questo marchio viene apposto in modo fraudolento o non viene apposto affatto; se compri tramite ebay importando direttamente è molto facile portarsi in casa una specie di bomba ad orologeria.

ma esistono cosi tante stufette da 3.500W ?

Non lo so e non so nemmeno se ne facciano di questa taglia, però conosco gente che ha caloriferi elettrici che dissipano potenze simili. Comunque il mio era un esempio di cosa potrebbe accadere.

Il produttore di prese conta propruio sul fatto che in ambiente domestico difficilmente si trova un apparato che possa assorbire 16 A in modo contimuativo per molto tempo.

Però sarebbe molto più corretto scrivere in modo chiaro sulla presa iol valore di corrente nmassimo ammissibile in modo continuativo; idem per le spine.

secondo me è fuori discussione che la colpa non sia dell'utente che non deve essere un tecnico ne tanto meno dell'installatore.

Certamente. La responsabilità è, in primis, del produttore e seguentemente degli organi di certificazione e controllo che ammettono simili porcherie.

L'Europa non può dire nulla sulle prese e spine domestiche.

E' un'ulteriore conferma dell'inutilità di questi suoperburograti, lautamente pagati dai cittadini ma che sono solo dei fannulloni incapaci.

Regolamentano il profumo delle rose e la lunghezza dellle banane, e tante altre scicchezze simili, ma non si prendono la briga di dare disposizioni agli stati membri di porre in essere controlli su dispositivi potenzialemnte pericolosi come le prese elettriche.

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(Non sono storielle è tutto documentato).

Aggiungerò, che nelle istruzioni di una marca di ciclomotore, il produttore nelle istruzioni, ha dovuto aggiungere :

ATTENZIONE le immagini che vedete nello specchietto retrovisore sono davvero dietro di voi

Una roba da barzelletta sui carabinieri, e lo leggevo in un articolo di FOCUS di diversi anni fa dedicato proprio agli avvisi paradossali delle case costruttrici, avvisi procurati da cause perse in sede di giudizio, perchè certi tipi di utenti (con un cervello che non muove il grammo) hanno intentato una causa e l'hanno pure vinta..... :toobad:

Saluti

Mirko

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Mirko sulle auto a noleggio in USA c'è l'etichetta sugli specchietti per avvisarti che gli oggetti che vedi sembrano più vicini di quanto lo sono nella realtà. Ti consegnano l'auto con le cinture allacciate e c'è un meccanismo che abbassa la cintura quando apri la porta e la rialza quando richiudi. Se vuoi slacciare la cinbtura devi farlo volontariamente e scientemente; inoltre c'è il cartello sull'aletta parasole che ti avvisa che le cinture devono essere allacciate per obbligo di legge.

Questo per evitare che i clienti possano rivalersi sul noleggiatore in caso di incidenti.

E' tutta una cultura differente dalla nostra.

Li c'è l'obbligo di avviso e vige il principio della responsabilità personale.

Non ci sono ne patenti ne patentini per fare impianti elettrici, impianti di condizionamento, etc. Però se succede un incidente sei responsabile di quello che hai fatto, se hai fatto le cose secondo le regole dell'arte e della prudenza sei tranquillo, altrimenti puoi avere tutti i certificati che vuoi ma paghi sia civikmente che penalmente e li la galera la fai.

Ho visto delle cabine di trasformazione costituite da un semplice recinto all'interno del capannone. Dentro tutto in bella vista. Sul cancello e sulla recinzione c'erano dei belissimi cartelli, moto ben visibili, con il segno di non entrare, il simbolo del pericolo mortale (teschio e tipie incrociate) ed un bel fulmine. Chiunque anche di intelligenza subnormale capisce che non è il caso di entrare. Poi ci vuole anche la chiave del luchetto per aprire il cancello. Chi ha la chiave è abilitato a lavorare in presenza di media tensione.

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Direi di no. Quel costruttore dichiara 16 A secondo una precisa norma (prese domestiche) che non prevede un carico permanente da 16 A, ma solo per limitati periodi di tempo.

allora dovrebbero scrivere 16A MAX

quel MAX ti mette già in una posizione diversa, ma ho qui una shuko bticino matix e il max non lo vedo...

Cioè lo MGT era guasto?

Perchè se a monte c'è una protezione MGT da 10 A funzionante quando la corrente circolante supera i 10 A la termica deve intervenire secondo i tempi della curva prevista dal dispositivo e questo non può "cuocersi". Al limite si surriscalderà la componentistica avalle se non è stata dimensionata per tenere almeno 10 A.

si è guastato a forza di sovraccaricarlo, era di quelli vecchi con le viti rotonde tarato a 13A ai tempi del meccanico contatore in modo da scattare lui e non il contatore...

si era dunque starato e i fili inadeguati a tale potenza perchè filari immense da 1,5 con a volte anche 4 kw sopra si sono bruciacchiati nel terminale

è da un po' che non vado in quella casa, ma sono certo che il prossimo impianto elettrico da rifare è quello....

ma le automobili elettriche assorbono cosi' tanta corrente istantanea nella ricarica ???

e io che avevo messo una shuko in garage per il prox futuro....

Modificato: da fraandco
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ma le automobili elettriche assorbono cosi' tanta corrente istantanea nella ricarica ???

...se vuoi avere la batteria carica in tempi quantificabili in alcune ore e non alcuni giorni, l'unica via praticabile è prelevare più potenza possibile dalla linea di alimentazione...

se già con 3600W ci vogliono mi pare dieci o dodici ore per una ricarica completa, partendo da batteria a zero... prelevando soli 1000W ci vorrebbe circa il quadruplo del tempo..

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E' un'ulteriore conferma dell'inutilità di questi suoperburograti, lautamente pagati dai cittadini ma che sono solo dei fannulloni incapaci.

Per la verità in passato la Commissione Europea ci aveva provato a includere le prese domestiche nell'ambito delle normazione europea.

Ma gli stati sono stati irremovibili!

Si può cedere la sovranità su tutto ma non sulle prese domestiche! sono come la bandiera.

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ma le automobili elettriche assorbono cosi' tanta corrente istantanea nella ricarica ???

e io che avevo messo una shuko in garage per il prox futuro....

Non è una potenza istantanea ma dura diverse ore.

Un'auto elettrica media, come una Leaf o una ZOE, hanno una batteria di 20-25 kWh, con questa ci fai 100-170 km.

Le auto della prossima generazione avranno batterie più capienti (ma non aumenterà più di tanto la percorrenza media delle automobili, nessuno ti obbliga a scaricare la batteria ogni giorno).

Già oggi la Tesla arriva a 85 kWh.

Quindi fai i tuoi conti.

Con la schuko si può caricare a 10 A, è una ricarica particolarmente lenta ma si può fare.

Non siamo negli USA dove sulle lavatrici c'è un'etichetta che ti avverte di non lavarci "pets" (animali domestici come cani, gatti, conigli, etc). Perchè li se lavi il gatto in lavatrice e quello muore, se non c'è l'avvertenza puoi far causa al produttore ed al venditore e sei sicuro che saranno condannati a risarcirti. Sui micro onde c'è scritto che non li pui usare per asciugere sempre i soliti "pets", perchè pare che un produttore che aveva omesso l'avvertenza sia stato citato da una famiglia che ci aveva arrostito il gatto sperandi asciugarlo. (Non sono storielle è tutto documentato).

Saltando di palo in frasca, una delle "avvertenze" trascurate in Italia e non solo, è l'incompatibilità degli apparecchi elettrici con vasche e docce.

Pare che in Europa siano qualche decina ogni anni i morti folgorati in questo modo, nella quasi assoluta indifferenza.

E' possibile che prima o poi quacosa cambi e gli asciugacapelli antiimmersione diventino obbligatori, come è già avvenuto in USA riducendo drasticamente i morti fulminati.

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Maurizio Colombi

Saltando di palo in frasca

Beh....gli americani scrivono anche che bisogna togliere il bambino dal passeggino, prima di richiuderlo....... :o

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E' possibile che prima o poi quacosa cambi e gli asciugacapelli antiimmersione diventino obbligatori

Mi pare che Imetec avesse provato ad introdurre apparecchi del genere, che integravano nella spina un differenziale a bassissima corrente di soglia (quanto sinceramente non lo so), chiamandolo secur-lock, secur-block, secur-qualche-cosa...

me ne portarono uno con la ventola rotta (nel senso di staccata dall'alberino del motore), non ho potuto ripararlo ma mi sono tenuto il cavo con il differenziale, non mi sarà utile mai ma è un cimelio :D

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hai mai letto il manuale di un carica batteria per cellulare?

Mi ricordo che nei manuali dei telefoni che ho avuto, c'era sempre un bel pippotto di avvertenze su batterie e caricabatterie, che perlopiù dicevano l'ovvio (per me, non per l'utonto medio), tipo di non mettere la batteria in tasca assieme ad oggetti metallici, di non forarla perché potrebbe esplodere, di non smontarla, di non immergerla in acqua... e che caricabatterie e batterie possono scaldarsi durante l'uso e la ricarica e quindi di prestare attenzione.

Sull'Xperia Pro che ho ora il manuale è solo elettronico (è un'applicazione all'interno del cellulare), ma il primo capitolo è "Informazioni importanti" e rimanda ad uno stampato accluso al cellulare. Però la scatola ce l'ho di là da qualche parte, ora che la trovo per leggere lo stampato famo notte :smile:

Da noi, invece, non solo non si sanno avvisi ovvi

Ma lo dici tu! Io se andassi a recuperare e scansionare tutti i manuali d'uso dei vari tafanari che ho in casa, potrei portarti la compilation dell'ovvio:

- ventilatori dove il produttore ci tiene a dichiarare di usare il prodotto solo per lo scopo previsto (ed in quanti altri modi potrei usare un ventilatore??)

- congelatori dove si dichiara che tali prodotti sono idonei solo alla surgelazione domestica di alimenti (ma dai? io l'avevo comprato perché ho aperto una banca del seme e speravo di conservarci le provette coi campioni... :( )

- cuffie e lettori MP3 dove si ricorda che l'ascolto prolungato a volume alto provoca danni all'udito

- trapani ed altri power tools dove si specifica che usare l'attrezzo sotto l'effetto di alcool o stupefacenti o quando si è stanchi potrebbe provocare serie lesioni personali

eccetera, eccetera...

Poi vista la globalizzazione può benissimo essere che facciano direttamente un solo manuale con tutte le avvertenze, e si limitino a tradurlo per i vari Paesi dove esporteranno, piuttosto che riscriverlo di volta in volta, ma fidati che di manuali dove si dichiara l'ovvio ne è pieno il mondo. Addirittura nel manuale del mio forno, italianissimo Rex (non ancora Electrolux), si specifica che tutte le cotture devono essere eseguite a porta chiusa, altrimenti le prestazioni decadono. Ma dai??!?

ma per le prese no

Si, sono anche d'accordo con te su questo punto, ma il senso del mio post è che in questo incidente, la portata della presa non contava proprio niente, non è mai stata superata, se anche fosse stata una presa da 63A l'incidente sarebbe accaduto uguale.

Se il carica batterie fosse stato costruito a regola d'arte sarebbe interven uta una protezione prima che la temperatura raggiungesse valori pericolosi.

[...]

Un simile dispositivo lo posso tranquillamente appoggiare su di un tessuto con la certezza che in caso di guasto non provoca incendio

Ma chi ti dà questa certezza? E chi ti dice che l'incidente sia accaduto per un guasto e non durante il normale funzionamento dell'apparecchio?

Molti caricabatterie scaldano, anche parecchio, durante il loro funzionamento, ma sono progettati in modo che ciò non costituisca pericolo, ammesso che siano liberi all'aria.

La protezione termica, se presente, è lì per impedire che il filamento dell'avvolgimento raggiunga la temperatura di fusione del suo stesso isolante, non dell'involucro esterno: è sempre una protezione superiore ai 100°.

Magari la protezione termica è intervenuta, ma quando oramai il cuscino aveva già preso fuoco e la temperatura sull'involucro del caricabatterie aveva passato i 160°. Se fosse stato libero all'aria, l'involucro avrebbe avuto modo di raffreddarsi, ed all'intervento della protezione termica sarebbe stato decisamente caldo, ma non avrebbe costituito alcun pericolo, avendo solo l'aria attorno a sé a cui cedere il proprio calore.

Il produttore è tenuto a fornire un prodotto sicuro, le certificazioni vengono fatte previa realizzazione di test in laboratorio, ma nessun sistema di sicurezza al mondo è in grado di proteggere uno stupido dalla sua stessa stupidità. Ti ho fatto l'esempio apposta dell'auto e delle curve con il freno a mano sul bagnato: il produttore dell'auto può prevedere questa situazione d'uso? no e non è tenuto a farlo.

Modificato: da Darlington
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Mi pare che Imetec avesse provato ad introdurre apparecchi del genere, che integravano nella spina un differenziale a bassissima corrente di soglia (quanto sinceramente non lo so), chiamandolo secur-lock, secur-block, secur-qualche-cosa...

No. E' una cosa diversa. Nell'asciugacapelli c'è un sensore di acqua che comanda l'apertura di un interruttore nella spina. Pare che funzioni.

Ad es. http://www.google.com/patents/US5159517

Modificato: da Carlo Albinoni
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E' possibile che prima o poi quacosa cambi e gli asciugacapelli antiimmersione diventino obbligatori, come è già avvenuto in USA riducendo drasticamente i morti fulminati

Sono obbligatori, in modo surrettizio secondo il miglior bizantinismo tipico nostrano, nei locali pubblici. alberghi, ostelli, campeggi, etc.

Vengono installati con la parte elettrica fissata la muro ed un tubo flessibile per portare aria calda. Non solo ma si tara il magneto termico della presa del rasoio in modo che intervenga per un carico appena di poco superiore.

Non c'è una direttiva specifica, ma se un cliente rimane folgorato anche dal proprio asciugacapelli è responsabile l'albergatore.

che perlopiù dicevano l'ovvio (per me, non per l'utonto medio),

Scriveranno anche l'ovvio ma non ho mai letto l'avvertenza di non posare il caricabatteria in funzione su cuscini o tende!

Se ne trovi uno, almeno uno, pubblicalo.

Ma lo dici tu!

Assolutamente no! Lo dicono i fatti, tanto che lo confermi tu stesso, quando scrivi: "ventilatori dove il produttore ci tiene a dichiarare di usare il prodotto solo per lo scopo previsto", ma non specifica quale è il modo previsto!

- trapani ed altri power tools dove si specifica che usare l'attrezzo sotto l'effetto di alcool o stupefacenti o quando si è stanchi potrebbe provocare serie lesioni personali

Questo proprio mi piacerebbe leggerlo. Ho una dotazione praticamente professionale di attrezzi a mano: trapani, avvitatori, seghetto alternativo, gattuccio elettrico, pialla, sega circolare, sega a catena e sega a nastro, levigatrici orbitali e lineari, smerigliatrici e troncatrici, scalpello elettrico. Sono prodotti di qualità (Bosh e Makita), ma non ho mai letto niete del genere; le raccomandazioni di siscurezza si limitano ad istruire sul cambio utensile, sull'uso di occhiali e maschere protettive, guanti antiinfortunistici

Le uniche avverteze sui pericoli di uso di attrezzi e macchine operatrici l'ho letto nel bugiardino di alcuni farmaci.

Comuque in USA le avvertenze non le scrivono sul manuale, ma sull'apparecchio perchè altrimenti sarebbero comunque ritenuti corresponsabili in caso d'incidente.

Ed anche giusto perchè quale utente medio si legge il libretto di uso della lavastoviglie, piuttosto di quello del robot da cucina? Al limite si legge le sole notizie necesarie e sufficienti per l'uso quitidiano.

La mia auto (Toyota Verso) mi è stata consegnata completa di 2 manuali di circa 300 pagine l'uno. Un manuale è esclusivo per spiegare le funzioni dell'interfaccia operattiva (navigatore, connessioni telefoniche, condizionatore, etc.) Io mi chiedo quale utente si studia questi 2 nanuali per intero.

Ma chi ti dà questa certezza? E chi ti dice che l'incidente sia accaduto per un guasto e non durante il normale funzionamento dell'apparecchio?

La conoscenza tecnica. Un carica batterie, come qualsiasi apparato per uso civile, è previsto per lavora ad una temperatura massima di 75°C (ma anche minore). Per arrivare a temperature di lavoro superiori ai 100°C bisogna passare ad apparati professionali (leggi militari o aereospaziali). Questo non sono io ad affermarlo ma sono i produttori di componenti elettronici che fissano questa temperatura limite. Basta leggere le specifiche tecniche e capire quello che si legge.

La protezione termica, se presente, è lì per impedire che il filamento dell'avvolgimento raggiunga la temperatura di fusione del suo stesso isolante, non dell'involucro esterno: è sempre una protezione superiore ai 100°.

Sbagliato, completamente sbagliato!

Prima cosa il trasformatore in questi dispositivi non è sulla rete a 50 Hz, ma è un trasfo in alta frequenza perchè si tratta di alimentatori SMPS direttamente da rete ed il trasformatore si usa esclusivamente per assicurare una separazione galvanica tra uscita in cc e rete in ac. Se noti sono dispositivi a doppio isolamento.

Con un dispositivo simile, prima che il conduttore di rame del trasformatore raggiunga una simile temperatura si rompe tutto quello che sta a monte. Quando scrivo rompere intendo proprio una rottura fisica con diodi aperti e scoppiati ed ilCI vaporizzato o esploso.

Non c'è pastiglia termica ma, nei casi migliori, un fusibile elettronico. Spesso nemmeno quello perchè la sicurezza si basa sull'uso di materiali appropriati che non possono propagare incendio.

Il guaio è che se, per risparmiare, non usi questi materiali, ma plasticaccia vulgaris allora possono succedere di queste cose.

Però se l'apparato ha subito le verifiche per il rilasci del marchio CE e la produzione è fatta ion accordo con il prototipo questo non avviene.

Però purtroppo sappiamo come vanno queste cose. Anni fa un programma televisio, poi soppresso dalla RAI per ovvi motivi di sponsor, aveva scoperto che persino alcuni caschi motociclistici venivano costruiti non in accordo con le specifiche dei prototipi omologati. Poi in caso di verifica c'è sempre il preavviso e per qaulche giorno produci in modo corretto

Modificato: da Livio Orsini
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poi soppresso dalla RAI per ovvi motivi di sponsor,

E per forza.....quegli sponsor pagavano (cara) la pubblicità sulla R.A.I. e poi questa da dietro gli contrabbanda di rilancio un programma dove sbugiardano quello che poco prima avevano dichiarato nella pubblicità medesima mandata in onda ?

Ovvio che quel programma non poteva reggere.... :angry:....!!!

Saluti

Mirko

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Ovvio che quel programma non poteva reggere....

A Milano si riusciva a vedere "Patti Chiari" della Televisione Svizzera. Poi ci hanno tolto la possibilità di vederla!

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